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Autore: Severa Crouch    26/09/2022    3 recensioni
Tom Riddle è il CEO della Legilimens Inc., rinomata società di software, famosa per le sue attività di profilazione approfondita. Pare che il programma della Legilimens sia in grado di conoscere i segreti più oscuri degli ignari utenti del web. Tom Riddle, però, ha anche un lato oscuro, è un famoso hacker noto nel dark web come Lord Voldemort che non esita a utilizzare le proprie risorse per abbattere la concorrenza o per procurarsi nuovi affari.
Per lui sognano di lavorare molti talenti, protagonisti delle one-shot di questa raccolta.
La prima storia "Come to the dark web" partecipa al contest “Vorrei incontrarti tra Cent’anni” indetto da Nirvana_04 sul forum Feriscelapenna.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bellatrix Lestrange, Mangiamorte, Voldemort | Coppie: Bellatrix/Voldemort
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Cronache babbane - Muggle!AU'
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Bellatrix Black/Tom Riddle


Bellatrix non poteva essere più felice di così. Da quando aveva iniziato a vedersi con Tom la sua vita era diventata praticamente perfetta: adorava il suo lavoro, il clima con i colleghi era meraviglioso e le notti con Tom erano abbastanza… beh… alternative.

Nel suo menage non c’erano cene a lume di candela, o weekend in campagna, o quelle cose che sembravano interessare Rodolphus e Alexandra. Le serate erano fatte di giochi erotici che ogni sera spostavano più in là il limite del piacere e che le rivelavano qualcosa di se stessa che non conosceva. Mai avrebbe creduto di poter trascorrere una serata sulle ginocchia, bendata, completamente nuda, in attesa di essere sfiorata da Tom. Mai avrebbe creduto che il pensiero e l’attesa fossero fattori in grado di stimolarla in quel modo. Prima di allora, era convinta che si sarebbe annoiata o infuriata, che avrebbe considerato una simile pratica un’umiliazione gratuita, ma invece Tom, con la sua voce suadente, riusciva sempre a trovare le parole giuste, che pronunciava nel momento perfetto per mantenere alta la soglia dell’attenzione. Era come quando uscivano i teaser trailer dei videogame che ne preannunciavano sapientemente l’uscita e mantenevano alto l’hype con piccole e continue anteprime. Dopo tutto, Tom Riddle era un mago del marketing e con il BSDM non era da meno.

Quel fine settimana, tuttavia, avrebbero dovuto rinunciare alle loro sessioni perché la Legilimens Inc. compiva i suoi primi cinque anni e l’evento andava celebrato alla grande, insieme alle società partner. Tra i motivi per i festeggiamenti in grande vi era anche il fatto che avevano superato il miliardo di sterline di valore e quindi erano diventati a tutti gli effetti un unicorno.

Per l’evento non avevano badato a spese: Tom li avrebbe portati in Costa Azzurra, sembrava che il posto lo avesse suggerito Evan Rosier, e lì avrebbero trascorso un weekend in cui avrebbero progettato il futuro.

L’invito che aveva ricevuto riportava: “Unicorns: the path to immortality.” La grafica mostrava unicorni stilizzati in verde acido su fondo grigio antracite, per rendere chiaro che erano sempre i soliti nerd. Gli unicorni seguivano un cartello che indicava il futuro. Bellatrix alzò un sopracciglio mentre osservava quell’invito. “Chi diamine ha pensato agli unicorni?”

“Ti piacciono, Bella?” 

Il sorriso trionfante di Barty le rivelò chi fosse la mente creativa dell’evento. Barty lasciò sedere Regulus vicino il finestrino e lui prese posto dal lato del corridoio, proprio alla stessa altezza del posto di Bellatrix. Quel maledetto lecchino voleva sedere vicino a Tom, Bellatrix ne era certa. 

“Unicorni, Bartino?” domandò sarcastica. “Alla prossima convention cosa devo aspettarmi, le fatine?” 

Regulus, accanto all’altro finestrino, soffocò una risata, ma Barty si limitò a dire: “Non si finisce su Wired tutti i mesi venendo definiti il miglior unicorno dell’anno. Questo evento andava celebrato. Sappi che i nostri follower ci stanno chiedendo un sacco di merchandise con questi unicorni verdi!”

Tom arrivò con l’aria annoiata. Prese posto davanti a Bellatrix e sistemò le borse sui sedili dall’altro lato del pullman in un chiaro invito a non disturbarlo. “Non ho intenzione di fare il viaggio con voi che battibeccate, sia chiaro!” disse mentre apriva il pc. Bellatrix sentì il rumore dei tasti e chiuse gli occhi per assaporare la velocità di scrittura che aveva. Non aveva mai visto nessuno battere al pc come Tom. 

Per il viaggio, Tom non indossava nulla di formale, ma una felpa nera con un cappuccio, morbidi pantaloni neri e un paio di scarpe da ginnastica bianche che spiccavano insieme al pallore del suo volto sotto i ricci neri. Bellatrix avrebbe voluto sedersi su di lui, lasciar scivolare la zip della felpa e infilare le mani sotto la t-shirt. Si eccitava al pensiero di accarezzare quel petto esile e pallido. 

Una vibrazione dentro di lei le ricordò del sex-toy che Tom le aveva chiesto di indossare. Bellatrix sorrise, calò gli occhiali da sole, infilò il cappuccio della sua felpa e sollevò i piedi appoggiandoli sul poggiapiedi del sedile di fronte a sé, pronta ad assaporare l’orgasmo che Tom le avrebbe regalato.

L’arrivo di altri colleghi la distrasse, notò Alexandra e Rodolphus prendere posto dietro Barty e Regulus, con l’aria di chi avesse appena avuto un orgasmo. Seguirono Antonin Dolohov ed Evan Rosier. Accanto all’autista, Alecto Carrow con la sua voce noiosa faceva l’elenco dei presenti e invitava i ritardatari ad affrettarsi.

Avrebbero preso il volo per Marsiglia in partenza da Heathrow e una volta arrivati avrebbero trovato un altro pullman che li avrebbe portati all'hotel di Saint Tropez che Tom aveva scelto. La vibrazione intensificò la potenza e Bellatrix dovette sospendere ogni pensiero e concentrarsi sul piacere che cresceva dentro di lei sempre di più. 

Una parte di lei sapeva che Tom voleva discrezione, che l’avrebbe punita se si fosse lasciata andare a gemiti o avesse lasciato trapelare il loro gioco. Dopo tutto, il bello di quel gioco era proprio che fosse una cosa segreta tra lei e Tom. Tuttavia, il solo pensiero di vedere l’espressione scandalizzata di Barty, di mostrargli quanto lei fosse più importante per Tom, l’allettava enormemente. Avrebbe visto quell’espressione da cucciolo ferito, innamorato di Tom senza alcuna speranza. Riconosceva che doveva essere frustrante, ma ad ogni modo vederlo soffrire le rallegrava le giornate. 

“Oh, cielo,” mormorò voltandosi verso il finestrino per non farsi vedere.

“Tutto bene, Bella?”

La voce di quell’impicciona della Carrow la esasperò. “Sì, tutto bene,” rispose senza distogliere lo sguardo da fuori il finestrino. La vetrina dell’agenzia immobiliare di fronte il parcheggio del pullman sembrava essere più interessante. Sperava che quella rompiscatole non le rovinasse l’orgasmo più di quanto non stesse facendo. La risatina di Tom dal sedile davanti al suo sembrò rivelare quanto lui comprendesse il suo stato d’animo. 

Alecto prese la borsa e si sedette accanto a Bellatrix tirando fuori le cartellette con tutto il programma del weekend. “Direi che siamo in orario perfetto. Speriamo di non trovare traffico così avremo il tempo di fare un giro per i negozi dell’aeroporto.”

“Vuoi fare shopping ancora prima di partire?” le domandò Barty.

“Beh, si sa che in aeroporto si trovano cose interessanti. Ho adocchiato i nuovi costumi di Victoria Secrets e sono fantastici!”

Oh mio dio… 

Bellatrix non avrebbe retto a un viaggio fino a Heathrow con la Carrow che chiacchierava con Barty e Tom che continuava a divertirsi con il mini vibratore che Bellatrix aveva dentro di sé. Era completamente bagnata e si sentiva sul punto di venire. 

“Hai un’aria strana, Bella, soffri il pullman?” le domandò Alecto.

“Quanto manca per l’aeroporto?” domandò con un filo di voce. 

Barty dietro le spalle di Alecto aveva l’aria di chi avesse capito. Bellatrix pensò che sarebbe stata punita per aver lasciato che quell’impiccione scoprisse il suo gioco con Tom. Vide Barty confabulare con Regulus, che divenne rosso come un peperone e lanciò uno sguardo ammonitore a Barty che, tuttavia, sembrava divertirsi un mondo dell’imbarazzo che avvertiva intorno a sé.

“Un’ora, traffico permettendo,” disse Alecto premurosa. “Puoi resistere? Puoi farlo per me?” Alecto le sfiorò la mano con la propria, e chissà che idee doveva aver in mente per quel weekend a Saint Tropez se la stava implorando di non fermare il pullman. Bellatrix annuì. “Sì, credo di poter resistere, perdonami, ma credo che proverò a chiudere gli occhi.”

“Oh, certo, venite ragazzi, andiamo dietro, lasciamola riposare!” disse Alecto a Barty e Regulus, trascinandoli con sé. L’ultima cosa che vide Bellatrix prima di lasciarsi andare all’orgasmo più silenzioso della sua vita, fu lo sguardo irritato di Barty, costretto ad allontanarsi da Tom. Insieme alle vibrazioni, quella fu una fonte di piacere impagabile.

Quando scesero dal pullman, Bellatrix incontrò lo sguardo trionfante di Tom che con la sua dannata voce suadente le disse: “Credo di aver trovato il modo per avere un po’ di tranquillità, anche se non sei stata molto discreta e per questo ti punirò questa sera, quando saremo in camera da letto.” Bellatrix avvertì un brivido scenderle lungo la schiena mentre osservava le labbra di Tom incurvarsi all’insù in un ghigno divertito. 

Alecto Carrow li mise in fila dando loro i biglietti aerei e guidandoli verso l’imbarco. Prima di andare a fare i controlli di sicurezza, Bellatrix dovette andare in bagno per togliere il mini-vibratore e lo conservò in borsa nel suo astuccio che lo rendeva simile a un rossetto. Fortunatamente, il suo finto malessere rendeva assolutamente credibile il suo bisogno di andare in bagno e nessuno osò farle delle domande in proposito. 

La Carrow tuttavia era diventata così insopportabile che, non appena passarono i controlli di sicurezza, Bellatrix le disse: “Andiamo da Victoria Secrets, voglio proprio vedere che costume comprerai! Hai reso la vita insopportabile a tutti noi! Turner, vieni con noi?”

Alexandra si scambiò uno sguardo con Rodolphus e Bellatrix riuscì a non alzare gli occhi al cielo. Quanto era patetico cercare l’approvazione di Rod anche per un misero giro per negozi?

“Possiamo unirci, ragazze?” Bellatrix fulminò con lo sguardo prima Barty e subito dopo Evan. Indicò un negozio di costumi da surfista e disse: “Vai a cercare un costume con gli unicorni, Bartino, su!” Fece cenno alle ragazze di seguirla e andarono dirette nel negozio di intimo. Alexandra sembrava affascinata da alcuni completini in pizzo velato, osservava dei reggiseni che sembravano praticamente trasparenti, mentre la Carrow era andata diretta ai costumi da bagno. 

“Secondo te cosa ha in mente Alecto?” domandò Bellatrix ad Alexandra. 

“Pensi che sia interessata ad Evan?” domandò Alexandra. “Insomma, andando per esclusione. A meno che non sia qualcun altro delle società del gruppo. Sai, tipo Yaxley della società di consulenza, o Rookwood, o forse sono Jugson o Goyle.”

“Voglio sperare che non sia Goyle!” Entrambe guardarono verso Alecto e notarono che chiedeva di poter misurare un costume nero intrecciato.

“Con quel costume avrà un’abbronzatura da zebra,” notò Alexandra facendo ridere Bellatrix che approfittò dell’occasione per chiederle: “Come sta andando con Rod?”

“Bene! Lui è… beh… fantastico!” esclamò con aria trasognata. Bellatrix sollevò un sopracciglio perplessa, ma si disse che, dopo tutto, era felice per Rod, meritava una ragazza che sapesse apprezzarlo e che fosse noiosa quanto lui. “A te come va con Tom?”

“Cosa?” domandò Bellatrix sorpresa.

“Lo abbiamo capito tutti in ufficio,” le rivelò con un sorrisetto divertito. “Insomma, noi lo conosciamo e ti posso assicurare che non ha mai fatto pause pranzo tanto lunghe prima d’ora, ed è molto rilassato.”

“Non essere impertinente, Turner, anche tu e Rod siete fin troppo rilassati. Prenditi quel completino e smettila di farneticare di cose che non sai!” 

Bellatrix sbuffò mentre si guardava in giro. Non aveva nessuna voglia di confidarsi con la Turner, non erano amiche, erano colleghe e quella gatta morta si era presa Rodolphus e non le piaceva il modo in cui le aveva chiesto delle informazioni su Tom. Bellatrix si domandò se il completino che Alexandra stava chiedendo alla commessa fosse effettivamente per Rodolphus o se pensasse di infilarsi nel letto di Tom. 

E Alecto? Cosa voleva fare con quel costume che lasciava intravedere decisamente troppo del seno? Insomma, Alecto aveva da sempre una mira su Tom e oggi era stata fin troppo amichevole. Bellatrix si guardò intorno domandandosi cosa ci facesse in quel posto, perché avesse lasciato Tom per seguire quelle due oche. 

Una commessa le si avvicinò e le domandò se per caso volesse dare un occhio alla nuova collezione, c’era una linea più decisa e meno romantica. Bellatrix osservò quella ragazzetta con i boccoli scuri sorriderle con delle labbra di un rosa nauseante. Si disse che doveva attendere Alex e Alecto, che non poteva andar via perché altrimenti le avrebbero chiesto delle spiegazioni che lei non aveva voglia di dare. Così, si lasciò convincere dalla commessa e la seguì in un angolo dove c’era un completino intimo in cui il reggiseno aveva delle stringhe di raso che enfatizzavano le curve del seno, mentre sotto, beh, sembrava un incastro di stringhe e una porzione striminzita di pizzo che non copriva proprio nulla. Bellatrix immaginò lo sguardo che le avrebbe riservato Tom nel vederla con indosso quella lingerie e si decise ad acquistare il completino.

“Ero certa che anche tu avresti trovato qualcosa!” esclamò Alecto mentre tornavano insieme verso il gate. I colleghi le attendevano lì e persino Barty sembrava aver fatto compere. “Hai trovato qualcosa, Bartino?”

“Il costume con gli unicorni, in perfetto spirito della nostra convention!” Esclamò allegro, “Grazie per l’idea, Bella!”

“Almeno qualcuno che si ricorda che stiamo andando a un evento aziendale e non è la gita delle scuole medie è rimasto…” mormorò Tom. Bellatrix avvertì una punta di vergogna, mentre Alecto minimizzò: “Suvvia, Tom, sai benissimo che noi puntiamo proprio sull’essere versatili! Il lavoro viene meglio quando ci si gratifica!”

Bellatrix non l’aveva mai vista così decisa e impertinente, al punto che lo stesso Tom se ne sorprese. “C’è un ammutinamento?” le domandò sottovoce. Bellatrix scosse la testa e gli rivelò: “La Turner crede che abbia puntato qualcuno, ma non sappiamo chi.”

“Antonin, ovvio,” le rivelò Tom mentre indicava con lo sguardo le hostess che iniziavano le procedure di imbarco. Bellatrix corse dietro Tom e, mentre erano in fila, domandò: “Come sarebbe a dire, Antonin, ovvio?

“Hanno lavorato molto tempo insieme per questo evento.” 

Tom sorrise alla hostess mentre le porgeva il passaporto e la carta di imbarco.

“Anche Crouch ha lavorato a questo evento, ma non è detto che la Carrow gli faccia gli occhi dolci.” 

Bellatrix porse il suo passaporto e il biglietto alla hostess che le sorrideva gentile. Tom si voltò indietro e le lanciò un’occhiata esasperata: “Crouch è gay, e lo sappiamo tutti, smettila di stuzzicare la mia pazienza, Bellatrix.”

Bellatrix annuì e preferì concentrarsi sulla ricerca del posto in aereo. Sorrise quando si accorse di essere seduta vicino il finestrino, proprio accanto a Tom. Lui si sporse verso di lei e le sussurrò: “Non appena l’aereo decolla, voglio che tu vada in bagno e rimetta il vibratore dove deve stare. Ti farò passare la voglia di pensare alla Carrow.”

Avrebbe voluto saltellare per tutto l’aereo tanto era felice, ma si limitò ad annuire con il cuore in gola e un subbuglio dentro lo stomaco. In hotel le avrebbe fatto pagare la sua impertinenza, ma Bellatrix sperava vivamente che il completino intimo potesse in qualche modo placare la furia di Tom. Voleva sorprenderlo.

Non appena furono terminate le operazioni di decollo, Bellatrix eseguì gli ordini e si chiuse in bagno dove infilò il vibratore senza nessuna difficoltà, tanto era eccitata. Controllò il volto allo specchio per cercare tracce che potessero compromettere la discrezione che Tom ricercava: era perfetta. Sfilò fuori dal cubicolo del bagno e ritornò al posto accanto a Tom che fingeva di leggere un ebook.

Tom aveva crackato e modificato uno di quei ebook reader per il gusto di alterarne la natura e corromperlo. Dentro, vi appuntava ricordi, idee, progetti e vi aveva installato anche un software in grado di controllare il vibratore. Come facesse senza ricorrere a una connessione Wi-fi, Bellatrix lo ignorava, ma con l’inizio delle vibrazioni quel quesito divenne del tutto secondario. Bellatrix si aggrappò al bracciolo e Tom le strinse la mano con un ghigno. Si voltò verso di lei e le domandò affabile: “Paura del volo, cara?”

Bellatrix sentiva l’aria mancarle sotto la felpa spessa, avrebbe voluto spogliarsi e togliere quei jeans che le impedivano di controllare quello strumento di tortura. Avrebbe voluto sentire la lingua di Tom correre lungo le sue cosce, proprio dove gli umori iniziavano a colare. “Oh, mio Signore…” ansimò.

“Mi piace questo appellativo, dovresti chiamarmi sempre così,” le disse divertito mentre Bellatrix gli stringeva la mano e si lasciava andare ancora una volta al piacere. 

All’atterraggio si sentì completamente sconvolta e fu quasi un sollievo per lei rivedere Alecto Carrow che li attendeva con la sua cartellina dalla quale faceva l’appello di coloro che man mano arrivavano. “E con Lestrange e Turner siamo al completo!” esclamò allegra.

“Non vedo l’ora di essere in hotel!” esclamò Rodolphus che si avvicinò ad Alexandra e le sussurrò: “Magari potremmo fare la doccia insieme.”

Bellatrix alzò gli occhi al cielo. Rod si confermava il solito pesantone: erano atterrati letteralmente da dieci minuti e lui già riempiva l’agenda di programmi e di cose da fare insieme. Presto o tardi, Alexandra sarebbe fuggita, proprio come era fuggita lei con Tom, che invece era del tutto imprevedibile e i programmi li lasciava scoprire, senza darti l’angoscia di un’immensa to-do list.

“Spiacente di deluderti Lestrange, ma la doccia potrai farla con Dolohov,” si intromise la Carrow. Rodolphus e Antonin si guardarono ed entrambi esclamarono in sincrono: “No, grazie, proprio per niente!”

E poi: “Senza offesa, ma non sei il mio tipo.”

“Nemmeno tu sei il mio, Lestrange…” concordò Antonin. 

Alecto continuò: “Turner, tu sarai in camera con me! Crouch, tu con Black,” ignorò le proteste di Rodolphus che cercava di far notare che Barty e Regulus erano una coppia a tutti gli effetti. “Dolohov e Lestrange, Rosier e Mulciber e direi che ci siamo tutti.”

“Aspetta e Bellatrix?”

“Beh, lei dormirà con Tom, ovvio, no?”

Rodolphus assunse la sua aria polemica, tipica da avvocato, e Bellatrix si gustò la scena divertita perché, per una volta, lei non c’entrava assolutamente nulla. Lo vide incrociare le braccia e fissare Alecto esordendo: “Fammi capire: Bella dorme con Tom, Barty dorme con Regulus e l’unica coppia divisa siamo io e Alex che, per inciso, siamo gli unici ad aver seguito le dannate policy sulle relazioni in ufficio?”

“Se hai letto la policy, ricorderai che a pagina 43, nel capitolo sulle trasferte, c’è scritto che le coppie dormiranno in camere separate per non creare disagio agli altri.”

“Non mi sembra che qualcuno starebbe a disagio.”

“Io, sarei a disagio e io sono la responsabile delle Risorse Umane. Se non ti sta bene, apri una vertenza, Lestrange!”

Alexandra tirò per un braccio Rodolphus e gli disse di lasciar perdere, che erano appena arrivati e che comunque l’indomani sarebbero tornati a Londra. Bellatrix, invece, ridacchiava e Tom non esitò a prenderla per mano mentre si incamminava verso l’uscita dell’aeroporto. Era certa che fosse una mossa per dare ancora più noia a Rodolphus.

L’arrivo in hotel fu accompagnato dall’incontro con gli appartenenti alle altre società con cui la Legilimens aveva stretto degli accordi di collaborazione e che erano state invitate all’evento. C’era Rabastan con la sua società di comunicazione e persino quei due marpioni di Yaxley e Rookwood con il loro studio di consulenza. In più, una serie di altri addetti che Bellatrix conosceva solo di vista. 

“Vi chiediamo un attimo di attenzione prima di lasciarvi andare nelle vostre camere!” esclamò Alecto accanto a Barty. 

“Vuoi proprio abusare della nostra pazienza, Carrow…” esclamò Tom. “Scommetto che tutti loro non vedono l’ora di andare in piscina!” Un coro di voci, guidato da Evan, Antonin e Rodolphus annuì in direzione di Tom, ma Alecto sembrò non curarsene proprio.

“Vi diamo le t-shirt dell’evento che ha realizzato il nostro Barty e che dovrete indossare dopo pranzo per l’incontro che ci sarà nella sala congressi.” Ci sarà anche un badge con il vostro nome, così sarà più semplice riconoscervi. 

“Ma ci conosciamo già…” osservò Alexandra.

“Ma non con i referenti delle altre società, Turner, si chiama fare networking. Guarda che siamo a un evento di lavoro, mia a fare il weekend con il fidanzato.”

Bellatrix nascose una risatina mentre Alexandra arrossiva, piccata dall’osservazione. 

“Non eri tu che dicevi che si potevano fare entrambe le cose, Alecto?” Tom la interruppe di nuovo, afferrò due t-shirt e trascinò Bellatrix fuori da quella hall, diretto in camera, superando la fila e avvisando gli altri: “Cambiatevi. Ci vediamo in piscina. Siamo liberi fino a pranzo e alle 14.30 vi voglio in sala congressi pronti per il nostro approfondimento di business.”

Bellatrix lo seguì con il cuore che le palpitava. Avrebbe rinunciato volentieri alla piscina per stare in camera a rotolarsi tra le lenzuola con Tom. In realtà, non toccò affatto il letto. Appena varcata la soglia della suite che era stata riservata al CEO della Legilimens, Tom la spinse contro la parete, le sfilò i pantaloni, l’intimo e persino il vibratore per poi soffermarsi su quanto fosse bagnata. “Oh, Tom…” mormorò Bellatrix, la cui pelle fremeva per le carezze che lui le somministrava.

“Sei stata molto impertinente, Bella, questa sera verrai punita a dovere,” le sussurrò nell’orecchio per poi fiondarsi a morderle il collo. Bellatrix si aggrappò alle spalle di Tom, sollevò le gambe e cinse la vita di lui mentre la penetrava inaugurando quel weekend in Costa Azzurra.



 

Note: 

Questo capitolo è dedicato a Clo che ha scritto una Alecto/Antonin meravigliosa che vi invito a leggere (è anche una Bellamort) e si intitila “Un’uscita a quattro”. 

Inizialmente, doveva essere un unico capitolo, ma mi sono resa conto che il viaggio aveva occupato troppo spazio e che volevo anche mostrare la convivenza in camera di Alex e Alecto, quindi presto arriverà la seconda parte del capitolo.

Un abbraccio,

Sev

 
   
 
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