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Autore: Red Owl    28/09/2022    1 recensioni
Si dice che ci sia un tesoro inestimabile, sotto alle colline di Yevàn. Nessuno ne conosce la natura: c'è chi parla di un tesoro sepolto da più di mille anni, c'è chi parla dell'oro degli Elfi, c'è chi parla di sapienza, chi di potere. Nessuno l'ha mai visto, ma tutti lo cercano.
C'è una mappa che vale oro e c'è un ladro senza scrupoli, c'è un'ereditiera più furba di quel che sembra e un mercenario venuto dal mare. C'è, soprattutto, una voce nella notte che in pochi sentono e che chiede di viaggiare lontano, lontano, oltre le porte della città e oltre la campagna, su fino alla collina del tesoro e giù tra le radici degli alberi.
Genere: Avventura, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"... Sarebbe bastata un po' più di discrezione e non si sarebbe trovata in questa situazione. Non si può certo dire che quella ragazza brilli per la sua intelligenza."

'Uh-uh."

Shana Dellos-Maer distoglie lo sguardo dalla sua interlocutrice per evitare di sbadigliarle in faccia. Quegli incontri con le dame della società bene sono una noia mortale, ma restano comunque un male necessario.

"Lord Stomel era un ottimo partito, Lady Dellos-Maer, un ottimo partito!" continua Lady Costa. "Quella sprovveduta di Marit Vincey ce l'aveva praticamente in pugno e ha dovuto rovinare tutto andando a fare gli occhi dolci al fattore. Che caduta di stile, non trovate?"

"Davvero terribile" commenta Shana annuendo gravemente. In realtà non gliene frega un accidente di niente delle disavventure amorose di Lady Vincey. Che si infratti pure con un contadinotto che puzzava di sterco di vacca, se le fa piacere: lei con la ragazza in questione ha scambiato sì e no tre parole in tutto e tanto le è bastato per concludere che si tratta di un soggetto fondamentalmente inutile. 

"E voi, Lady Dellos-Maer?" le chiede la vecchia Nora Westall sorseggiando rumorosamente il tè al gelsomino che la servitù le ha servito una decina di minuti prima. "Non pensate ad accasarvi, voi?"

Shana si esibisce in una risata leggera che maschera alla perfezione il disgusto suscitatole da quella domanda. "Per ora il matrimonio non è il primo dei miei pensieri, Lady Westall. Lo diventerà forse il giorno in cui avrò la fortuna di incontrare l'uomo giusto per me."

"Fate bene!" approva la mastodontica Lady Petrit. "Siete giovane, siete ricca e siete pure bella: cosa ve ne fate di un marito?"

"Bellezza e gioventù sono doni transitori, Lady Petrit", replica coscienziosamente Shana, "e credo che anche la ricchezza sia meglio amministrarla in due: devo solo trovare il compagno adatto, ma per ora mi limito a sperare che lui venga da me, anziché cercarlo attivamente."

"Be', fatemi sapere se desiderate che vi consigli qualche buon partito" si intromette Roshlin Costa. "Ne conosco giusto un paio che farebbero a caso vostro."

Piuttosto che affidarmi al tuo giudizio, preferirei cercarmi un marito tra i clienti di un bordello, pensa Shana, prima di sfoggiare un sorriso grato e replicare: "Terrò sicuramente conto della vostra gentilezza, Lady Costa."

La donna prende fiato e per un istante Shana teme che stia per lanciarsi nell'enumerazione dei ricchi scapoli che vorrebbe sottoporre alla sua attenzione, ma un movimento oltre la porta del salone la salva da quel supplizio. 

"Vogliate scusarmi, signore" dice alzandosi dalla poltroncina e sistemandosi la gonna attorno alle gambe. La pregiata stoffa viola balugina di riflessi iridescenti e lei si compiace ancora una volta per l'ottimo acquisto. "Vedo che è arrivato il garzone del mio pasticcere di fiducia: non vedo l'ora di farvi gustare le sue ultime creazioni."

"C'è la torta di fiordaliso?" chiede la più anziana delle sue ospiti abbassando la tazza di tè e guardandosi attorno con gli occhi della donnola che ha fiutato il sangue.

"Penso proprio di sì, Lady Westall" la rassicura la ragazza con un sorriso. Non manca di notare che la vecchia Nora, erede di un ramo secondario di una delle casate più antiche e ricche del reame, non perde occasione di mangiare a scrocco - soprattutto se si tratta di affondare i denti in pietanze ricercate e costose.

La giovane si dirige a passi svelti verso il corridoio e segue il ragazzo che, dopo averle fatto un cenno, è scivolato verso la cucina. Non si è però infilato lì, bensì nella dispensa contigua, ed è lì che Shana lo raggiunge. Willy, si fa chiamare il ragazzo. Lei non ha dubbi che quello non sia davvero il suo nome.

"Quindi?" lo incalza subito dopo essersi chiusa delicatamente la porta alle spalle. 

Willy si guarda attorno. Nella stanza c'è un'unica finestrella dal vetro polveroso e il piccolo locale è immerso in una luce piatta e lattiginosa. Come in occasione di ogni loro incontro, gli occhi grigi del garzone saettano da una parte all'altra come due pesciolini che, rimasti imprigionati in una pozza isolata dal fiume, cercano disperatamente una via di fuga. È sempre in allerta, Willy. Sempre pronto a dileguarsi al primo segnale di pericolo. Shana sospetta che sia un'abitudine insita in quelli che fanno il suo mestiere.

"Gli ultimi giorni sono stati piuttosto tranquilli", risponde il garzone con voce bassa e frettolosa, "ma ieri notte sono abbastanza certo di aver intravisto Jens Lowal."

La giovane sgrana gli occhi. "Cosa significa che ne sei abbastanza certo?"

È un'informazione importante, quella. Prima di agire in qualsiasi modo, deve assicurarsi che Willy non abbia preso un abbaglio. 

Il ragazzo aggrotta la fronte. "Già durante il giorno Lord Stowel mi era sembrato particolarmente circospetto e la cosa mi ha fatto supporre che qualcosa stesse bollendo in pentola. Non l'ho perso di vista un attimo, ma fino a sera non è accaduto nulla di insolito. Stowel ha cenato alla solita ora e si è ritirato nei suoi appartamenti come fa tutte le sere. L'istinto mi ha comunque suggerito di restare sveglio tutta la notte, e ho fatto bene! Saranno state le quattro del mattino ed ecco che vedo un tizio entrare in casa. Non l'ho visto bene, era buio e capisci da te che non potevo certo accendere una lanterna per guardarlo in faccia, ma mi giocherei mia madre che quello era proprio Jens Lowal: l'ho seguito abbastanza spesso da essere in grado di riconoscere il modo in cui si muove e in cui respira!"

Non è molto, considera pensierosa Shana, ma è anche vero che fino a oggi Willy non ne ha sbagliata una. Tutto sommato vale la pena di indagare - con discrezione, così da non sollevare pericolosi sospetti.

"Ottimo lavoro, Willy" dice allora infilando una mano nel borsello che porta appeso alla cintura. Le basta il tatto per identificare tre grosse monete d'argento: sessanta fiorini, ovvero quanti il ragazzo ne guadagna lavorando un mese come garzone del pasticcere. "Ecco a te" dice lasciandole cadere nel palmo di Willy. "Continua a tenere gli occhi aperti e, se noti qualcosa di interessante, vieni subito da me."

Il ragazzo fa sparire le monete nella tasca dei calzoni e lascia la stanza senza aggiungere altro. Questo è uno dei tanti aspetti che Shana apprezza del suo informatore: non fa mai domande.

Mentre intercetta una domestica da mandare in cucina e servire i dolci già pronti da ore, la giovane riflette sull'informazione che ha appena ottenuto. A prima vista Laròs Stowel è un impresario irreprensibile, ma Shana è a conoscenza della sua attività di finanziatore di imprese poco lecite. All'interno degli ambienti giusti ha la fama di essere il migliore in quel campo e lei, ambiziosa com'è, non desidera altro che prendere il suo posto.

Talvolta ha accarezzato l'idea di sedurlo: non è troppo vecchio per diventare suo marito ed è sufficientemente ricco da non mettere in pericolo l'ingente patrimonio che lei ha ereditato alla morte di suo padre. Tuttavia le loro conversazioni in occasione di alcune serate di gala l'hanno convinta che Laròs è un po' troppo simile a lei per essere un buon partito. È subdolo e arrivista e Shana non è sicura che sia un tipo che ama condividere il potere.

Non è ingenua e sa che prima o poi un marito dovrà trovarselo, ma sa anche che le servirà un uomo mite e remissivo. E non troppo vecchio, pensa mentre si arrotola lungo il dito una ciocca corvina. Non ho lo stomaco per dividere il letto con un vecchio bavoso.

Mentre aspetta che i dolci vengano serviti - non ha fretta di tornare a occuparsi delle signore radunate in salotto - Shana siede davanti alla finestra e osserva distrattamente gli alberi del suo parco, che iniziano già a mostrare i primi colori autunnali.

Chissà quali affari hanno Lord Stowel e Lowal. Shana ha sentito parlare di alcuni furtarelli avvenuti negli ultimi tempi, ma nulla che possa giustificare la presenza di un criminale di tale calibro a casa del mecenate dei malfattori.

Malgrado già in passato abbia cercato di racimolare qualche informazione sul suo conto, Jens Lowal rimane sostanzialmente un mistero. Ha dimostrato di essere un criminale feroce, a capo di una banda di malviventi poco più malleabili di lui, ma i più attenti hanno notato che gli uomini che lo seguono nelle sue scorribande sono raramente gli stessi. Shana sospetta che siano mercenari, e che non sia lui stesso a pagarli.

Che lui e Lord Stowel siano soci in affari? Riflette, non per la prima volta. Lowal usa la sua fama come un'arma, spesso compie i suoi crimini a volto scoperto con l'intento di intimidire le sue vittime, ma la ragazza si chiede se non ci sia anche dell'altro, dietro alla figura del predone senza pietà.

Quello che è certo è che, se è andato a fare visita al buon Laròs nel cuore della notte, l'ha fatto per un buon motivo.

E lei ha un'idea su come fare a scoprilo, quel motivo.

   
 
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