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Hannah si era
sempre sentita ultima. A volte sapeva di
farlo di proposito, a volte no.
'Sono l'ultima di tre sorelle'
'Vado per ultima, a chiudere la fila dei piccoli'
'Perché mi sembra sempre di essere l'ultima a capire
le cose?'
Era frustante, ma c'era abituata.
Erano tornati da
poco a Hogwarts dopo le vacanze natalizie
e la scuola era sempre meno frequentata e più spaventosa, ma
anche a casa non
si stava bene: sua madre mancava a tutti loro e la tristezza regnava
sovrana, per
non parlare di quel Natale così tetro.
Quella mattina si era svegliata con una sensazione
strana: nella notte aveva sognato sua madre e il dolore era stato
così forte da
impedirle di riaddormentarsi. Così, le sembrava di vagare
imbambolata per il
castello. Non aveva fatto una buona colazione perché le era
venuta la nausea
dopo aver bevuto il tè e si era rintanata in bagno, subito
dopo aver aiutato
alcuni dei primini che facevano ancora fatica a orientarsi nella scuola.
Purtroppo non aveva prestato attenzione all'orario e
quando aveva sentito la prima campanella era corsa fuori dal bagno per
raggiungere le serre.
Fu
così che entrò un po' trafelata e con il fiatone,
probabilmente aveva anche gli occhi rossi e gonfi, mentre la
Professoressa
Sprite le lanciava un'occhiata di rimprovero.
"Signorina Abbott, è arrivata per ultima e ho già
diviso i suoi compagni. È rimasto solo Paciock,
là all'ultimo tavolo, vada
vicino a lui."
Hannah si voltò verso la direzione indicata dalla
professoressa e annuì, contenta: poteva andarle male, molto
male, e invece era
andata bene, pensò passando accanto al tavolo dove Malfoy
ridacchiava con il
suo compagno di banco. "Merlino li fa ultimi e poi li accoppia
insieme…"
Hannah vide lo
sguardo di Neville indurirsi e
fulminare il biondo Serpeverde. "Non dargli peso, Neville. Lascialo
stare" gli suggerì, sedendosi accanto a lui.
"Sì Paciock, lascia stare, tanto sarai sempre
dopo di me, lì, l'ultimo degli ultimi…" Malfoy
ghignò ancora e la sua voce
si fece sprezzante.
"Veramente
Neville è il migliore, qui a Erbologia.
Se la Sprite mi avesse messo con gli ultimi della classe, sarei seduta
al tuo
tavolo, Malfoy!" Hannah aveva sussurrato per non farsi scoprire dalla
professoressa, ma gli altri ragazzi l'avevano sentita benissimo e
qualcuno non
era riuscito a nascondere una risatina.
"Brutta…"
Malfoy si era alzato in piedi
impugnando la bacchetta e puntandola verso di lei, che era rimasta
troppo
sorpresa dalla cosa per reagire, e aveva soltanto spalancato gli occhi.
"Sedetevi tutti
e due". La voce ferma e dura
della professoressa Sprite, le aveva tolto l'attenzione dal Serpeverde,
facendola girare verso di lei. Perché aveva parlato al
plurale? Hannah stava
quasi per chiederlo quando vide, alla sua sinistra, Neville in piedi e
con la
bacchetta puntata contro il biondo.
Ma cosa…
Ancora più stranita, e preoccupata che lui potesse
essere sgridato, gli appoggiò una mano sul braccio per farlo
sedere, ma Neville
continuò a guardare Malfoy e si sedette solamente quando
anche lui lo fece.
"Non
dovevi…"
"Da quando non c'è Harry a metterlo in riga,
Malfoy sta diventando sempre peggio…" disse Neville,
lanciando occhiate
oblique al tavolo dei Serpeverde, che lo ricambiavano con gestacci e
smorfie.
"Grazie, comunque" disse ancora Hannah,
sentendo le guance prendere colore.
Neville si voltò verso di lei e fece un piccolo
sorriso. "Hai detto delle cose carine su di me…"
Hannah sorrise sincera. "Ho detto la verità,
Neville: sei il più bravo a erbologia".
Stranamente lui disse più niente e la ragazza
pensò
che lui l'avesse difesa solo per quello che aveva detto. Un po' ci
rimase male,
ma sapeva che lui non era uno che si metteva in mostra per niente. Ed
era
gentile. Forse lo avrebbe fatto con chiunque.
Per tutta la
lezione Neville parlò più di quello che
era appena successo, rivolgendole la parola solo per quanto riguardava
i
compiti e le istruzioni che dava la professoressa. Hannah
pensò di aver fatto
qualcosa di sbagliato e, alla fine della lezione, tentò di
fermare il ragazzo,
per chiarire la situazione e, eventualmente, scusarsi. Forse lui
pensava che
lei avesse detto quelle parole per prenderlo in giro o
chissà che.
"Neville…"
lo chiamò, mentre radunava le sue
cose e raccoglieva il mantello dall'attaccapanni. "Io…"
"Scusami, Hannah, ma devo andare... devo fare una cosa
importante…"
"Oh, certo, scusami…" gli rispose,
guardandolo scappare via.
Si
incamminò verso il castello, ma il suo umore non
era migliorato da quella mattina. Quando entrò dal portone
vide il Grifondoro
parlare fitto con Ginny Weasley in un angolo nascosto e il suo petto si
strinse
in una morsa: Ginny Weasley era bellissima e coraggiosa, e di sicuro
non
piagnucolava in bagno perché le mancava la mamma. E sapeva
cosa dire a un
ragazzo per far sì che si accorgesse del suo interesse per
lui, non era imbranata come
Hannah.
"Mi sa che sei arrivata di nuovo ultima, eh, Abbott?" La risata di Malfoy, che le passava accanto insieme a Tiger, le spezzò il cuore, non perché l'aveva detta lui, ma perché purtroppo era la verità e questa volta faceva male.
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