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Autore: inzaghina    04/10/2022    9 recensioni
Prima di diplomarsi e scegliere di entrare a far parte dell’Ordine della Fenice, i Malandrini e i loro amici erano semplicemente un gruppo di ragazzi che non aveva alcuna intenzione di trasformarsi in eroi. I problemi più grandi erano causati dai piani per architettare qualche scherzo e dai vani tentativi di James di riuscire a conquistare Lily…
[Storia partecipante al Writober 2022]
[Il capitolo 25 “La famiglia che ti scegli” è candidato agli Oscar della Penna 2023 indetti sul forum "Ferisce più la penna".]
Genere: Commedia, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fabian Prewett, I Malandrini, Lily Evans, Marlene McKinnon, Nuovo personaggio | Coppie: James/Lily, Sirius Black/Marlene McKinnon
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Il prompt prescelto per oggi è: brina (nonostante in questi giorni qui da me sia tornato il sole).
 


3. Ricordi d’infanzia 
 

Quando Sirius si sveglia, quel mattino di fine ottobre, le fioche luci dell’alba si riflettono sul vetro ricoperto da un sottile strato di brina e il ragazzo si ritrova vittima di un’inaspettata malinconia. Perché con il sopravanzare della stagione fredda, è impossibile per lui non tornare con la mente alla sua casa natale e al gelo che si percepiva tra quelle quattro mura ─ anche quando fuori era piena estate e l’aria era permeata dai profumi di fiori. Eppure, in un angolo recondito del suo cuore, non ha vergogna di ammettere che sente la mancanza di alcuni momenti vissuti a Grimmauld Place, soprattutto se torna indietro agli anni dell’infanzia e dei giochi con Regulus e con le loro cugine. La sua fanciullezza ha il colore delle guance di Andromeda, arrossate dalle risate a crepapelle celate alle loro madri, ha il suono stridulo degli ordini impartiti da Bellatrix, in qualità di cugina maggiore, ha il sapore dei biscotti che Narcissa era solita trafugare per tutti loro, all’insaputa degli elfi domestici, e l’odore fiorito del bagnoschiuma francese con il quale lui e Regulus erano soliti lavarsi al termine di una giornata di giochi.
È ancora in grado di vedere chiaramente l’espressione accigliata far capolino sul viso di suo fratello, alla vista di Kreacher che si occupava di preparare loro l’acqua del bagno; lui che ancora sperava che potesse essere la madre a farlo. E ricorda ancor meglio i propri tentativi di sviare l’attenzione del fratello minore verso qualcos’altro, per schermarlo dalla sofferenza che una madre anaffettiva come la loro avrebbe finito con il causare, non ancora pronto ad ammettere che sarebbero stati meglio senza Walburga.
È in momenti come questo che l’assenza di Regulus riesce a diventare tangibile e Sirius si colpevolizza per aver lasciato che il loro rapporto si logorasse, senza far nulla per evitarlo. Lui, che era così convinto che il fratello avrebbe seguito le sue orme e sarebbe riuscito ad allontanarsi dalla pesante eredità che un cognome come il loro trascinava con sé; lui, che non aveva nemmeno provato a mantenere un rapporto civile con Regulus, dopo il suo prevedibile smistamento; lui, che sempre più spesso sognava di tornare indietro e non lasciare che il fratello credesse di essere stato dimenticato ─ quando non era affatto vero. È troppo orgoglioso per ammettere di aver commesso uno sbaglio, ma questo non significa che non rimpiange le scelte compiute troppo frettolosamente, spera ancora di poter recuperare, anche se non ha nemmeno idea di come fare ad approcciare il Serpeverde.


Un’occhiata all’orologio gli rivela che è ormai più di un’ora che contempla il panorama, il sole è ormai sorto e lui potrebbe anche raggiungere la Sala Grande per la colazione. Sa anche che Regulus è mattiniero e avrebbe buone probabilità di incontrarlo, se si preparasse velocemente, dandogli l’occasione di intavolare un discorso troppo a lungo rimandato. Tutto il suo coraggio Grifondoro sembra essere scomparso però, perché Sirius sceglie di tornare nel suo letto e rimandare ancora la resa dei conti, non crede di riuscire a sopportare l’accusa che è sicuro di leggere negli occhi del fratello.


Quando si alza la seconda volta, la brina è quasi totalmente svanita dalle alte vetrate della torre e, con essa, le sue reminiscenze si sono fatte più attenuate e dai contorni sfumati. Finge di essersi svegliato insieme al resto dei compagni, fa del proprio meglio per nascondere l’espressione stanca e i dubbi che gli si sono insinuati sottopelle.
Al momento di raggiungere la Sala Grande, i tavoli brulicano di persone e Sirius è grato per la folla, prende posto tra James e Marlene, ma invece che prestare attenzione ai discorsi dei suoi amici continua a essere distratto ─ e non per colpa degli ammalianti riflessi dorati nei capelli di Marlene. Si sente osservato e non si stupisce di incontrare due iridi speculari alle proprie che lo fissano, dall’altra parte della stanza. Si chiede se Regulus non sia riuscito a percepire i suoi dubbi, perché lo sguardo torvo che gli riserva è carico dello stesso risentimento che era solito unirli contro la madre. Ha sbagliato tutto, ora lo sa, ciò che ignora è se sia troppo tardi per rimediare oppure no.  

 


Nota dell’autrice:
Eccomi qui, in lieve ritardo, con una storia un po’ meno scanzonata delle precedenti, ma con i fratelli Black purtroppo va così. Spero comunque che anche questo capitolo sia di vostro gradimento.
Un bacio❤️
   
 
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