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Autore: NPC_Stories    05/10/2022    1 recensioni
Writober 2022, non è stato dato un tema ma siccome siamo a ottobre e sento già profumo di Halloween, lo farò a tema non morti.
31 storie, una al giorno, stay tuned.
Genere: Dark, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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Genere: Fantasy
Personaggi: Daren
Note: Missing moment di Jolly Adventures

5. Fog


“Ebbene sì, dopo la mia morte ho proseguito il mio cammino verso il Cormyr e ho effettivamente svolto la mia missione.” Raccontò. “Ho trovato il Portale misterioso di cui avevamo sentito parlare, e da esso emana davvero una strana malvagità. (...) Si apre solo con la luna piena, per pochi minuti, e quando si apre ne esce un fitto banco di nebbia.”
“Nebbia? Ti ha fatto qualcosa?”
Holly scosse la testa. “Ero già un fantasma, Signora. Non so se la nebbia sia velenosa o se provochi confusione nelle menti deboli… ero al di là di simili problemi. Per me è stata solo nebbia.”

~ Jolly Adventures, Epilogo (Parte 4)


1314 DR, mese di Nightal, nei pressi della città drow di Sschindylryn. Da qualche parte nel Middledark sotto il regno umano del Cormyr.

La grotta era mezza crollata, l’ingresso all’alcova secondaria pareva completamente ostruito da detriti. L’elfo scuro allungò una mano verso quel mucchio disordinato, con cautela, e afferrò uno dei sassi più piccoli. Provò a muoverlo: era incastrato. Riprovò, dando un deciso strattone. Si aspettava di causare un crollo, magari di piccola entità, ma il sasso continuò a rimanere bloccato come a volersi beffare dei suoi sforzi.
Tentò con un’altra pietra e questa volta riuscì a ottenere un piccolo smottamento nel cumulo di rocce, ma capì con una sola occhiata che non sarebbe stato prudente continuare in quel modo. Avrebbe potuto far crollare anche una parte di soffitto.
Il drow non temeva per la propria vita, ma se fosse rimasto bloccato sotto le macerie non avrebbe potuto portare a termine la sua missione.
Perse un po’ di tempo a studiare con cura la zona. Attorno alla sua persona fluttuavano delle sferette di luce che creavano ombre strane e irregolari, che gli rendevano difficile capire bene la natura del paesaggio. Dal momento che non poteva liberarsi di quel fastidio, decise di direzionare le luci a illuminare il crollo, in modo da capire se ci fosse un pertugio da qualche parte, un passaggio o una fessura da cui sbirciare cosa c’era oltre.
Gli avevano detto che c’era un Portale, ma come avessero fatto a scoprirlo, per lui era un mistero.

Alla fine, grazie alle luci fluttuanti, il drow individuò un passaggio fra i detriti laddove un costone di roccia sporgente aveva impedito ai sassi più piccoli di accatastarsi fino in cima. Era un cunicolo troppo stretto per poterci strisciare dentro, forse un gatto ci sarebbe passato ma non certo un elfo.
Si accorse di quel passaggio perché qualcosa, in effetti, vi stava passando attraverso: nebbia.
È così che anche altri si sono accorti che c'era qualcosa di strano? si chiese Daren, facendo passare una mano in mezzo a uno sbuffo di nebbia. Hanno osservato un fenomeno naturale insolito e lo hanno indagato con la magia?
La foschia era sottile, quasi trasparente, non era un impedimento alla vista, però si muoveva come se ci fosse vento che in realtà non c'era, o come se avesse una sorta di autocoscienza. Girò lentamente intorno all'esploratore drow, sfiorando la sua figura come se lo stesse studiando.
Daren non se ne curò molto, perché non aveva comunque i mezzi per indagare magicamente quello strano fenomeno. Forse avrebbe capito qualcosa in più spostandosi nella grotta adiacente, da cui la nebbia aveva origine.
Il suo corpo non poteva passare attraverso lo stretto pertugio, non finché era solido. Lui però aveva ancora una freccia al suo arco. Si tolse dalle spalle lo zaino magico, che si apriva su uno spazio extradimensionale che gli consentiva di portarsi dietro molti più oggetti di quanto le dimensioni della borsa lasciassero intendere. Con cura ripose all'interno dello zaino tutti quegli oggetti che non avrebbe potuto portare con sé di lì a breve. Infine poggiò lo zaino a terra, si sfilò dal collo una striscia di cuoio che reggeva un amuleto, e lasciò cadere tutto quanto nella borsa ancora aperta.
Nel momento in cui l'amuleto scivolò all'interno dello spazio extradimensionale, l'effetto dell'incantesimo venne interrotto[1] e il campo magico di Trappola Fantasma smise di impregnare l'aria della piccola grotta. Daren tornò a essere quello che era in realtà: un fantasma, una creatura incorporea.
C'è un fatto poco noto a proposito dei fantasmi: possono conservare alcuni oggetti che in vita gli erano cari, ma solo se quegli oggetti sono stati sepolti insieme a loro. Quando Daren era stato ucciso e sepolto grossolanamente aveva con sé solo i suoi vestiti. Prima di interrare il suo corpo gli avevano tolto qualsiasi cosa fosse remotamente utile. Una volta tornato come fantasma era andato a recuperare il suo equipaggiamento, che ora poteva indossare grazie all'amuleto di Trappola Fantasma, ma senza il potere di quell'oggetto magico…
"Merda. Gli stivali." Bofonchiò. Aveva dimenticato di metterli nella borsa conservante. Ora non sarebbe riuscito ad afferrarli, le sue dita vi sarebbero passate attraverso.
Decise di lasciarli lì. Tanto non c'era nessuno che potesse rubarglieli.
Il suo corpo senza peso, non più consistente di un refolo d'aria, si sollevò fino a fluttuare a metà strada tra il terreno e il soffitto. Sbirciò attraverso il pertugio fra le rocce. Le luci fluttuanti, spinte dalla sua volontà a illuminare il passaggio in tutta la sua lunghezza, gli rivelarono che la frana in quel punto vicino al soffitto non doveva essere più profonda di metro o poco più. Era tutto quello che gli serviva sapere.[2]
Controllare il movimento in assenza di un punto d'appoggio e senza attrito dell'aria non era semplice, era un puro esercizio di volontà, e Daren non c'era abituato. Di solito andava in giro in forma corporea, solida, grazie all'oggetto magico di cui ora si era privato. Di solito fingeva di essere un vivente.
Riuscì comunque a mettersi in posizione orizzontale, dando la schiena al soffitto, poi fluttuò oltre la piccola frana usando lo spiraglio fra le rocce come punto di riferimento.
Al di là di quell'apertura sigillata c'era più o meno quello che si era aspettato, una seconda caverna più piccola. La luminosità tenue delle sue luci danzanti rendeva la nebbia ancora più vibrante e cangiante, come se fosse stata viva.
E forse in un certo senso lo era. Il modo in cui si muoveva intorno alla sua figura, attraverso essa ora che era incorporeo, era invadente e un po' inquietante. Di certo era intenzionale.
In mezzo a quella nebbia, scolpita in una parete di roccia, c'era la sagoma di una porta ad arco gotico. Un Portale magico. I contorni della porta erano abbelliti da diverse fila di glifi magici, ma difficilmente erano solo un vezzo estetico. Cos'erano, protezioni? O erano una descrizione delle condizioni che avrebbero attivato il portale?
Daren sapeva di non poter scoprire la vera natura di quella nebbia o di quel portale con i suoi limitati mezzi, non era un mago, ma c'era almeno una cosa che poteva fare: scoprire se la magia che aveva creato l'oggetto fosse maligna oppure no. Quello era un potere che gli veniva naturale per elargizione della sua dea.
Il drow chiuse le palpebre e si concentrò. Non era semplice, perché la sua mente era invasa dalla melodia di una musica lontana, esotica. Era un effetto collaterale del suo contatto con la sua dea, Eilistraee. Lei amava la musica, quindi lui udiva la sua musica. Tutto il tempo, sempre al confine della sua sfera cosciente.
Quel giorno, poi, era particolarmente molesta.
Daren riuscì a concentrarsi abbastanza da evocare il suo potere di divinazione e poi riaprì gli occhi, che ora brillavano di una luce argentata. Gli bastò uno sguardo a tutto quel tetro panorama per rendersi conto che sì, era malvagio. L'arco di pietra, la nebbia, le pareti e il terreno stesso della caverna: tutto era impregnato di malvagità.
Il Portale brillava di una luce oscura, invisibile senza quel particolare potere divinatorio.
Ma è aperto? È questo che fa, il Portale? Fa uscire dalla nebbia?
La musica nella sua mente riverberò con più vigore.
Sì, sì, ho capito, dev'essere una notte di luna piena e qualcuno sta celebrando.[3] Bello, ma io qui sto lavorando, sarebbe troppo chiedere un po' di silenzio?
Parlare sarebbe stato inutile, se non dannoso (perché avrebbe potuto attirare dei predatori), ma il drow cercò almeno di pensare con tutte le sue forze.
La musica non accennò nemmeno per sbaglio a diminuire. L'elfo scuro scrollò le spalle e decise che avrebbe dovuto semplicemente sopportare. Come sempre.
Cercò di concentrarsi sul Portale. L'aura di malvagità era così intensa che rendeva confuse e sfocate le iscrizioni nella pietra. All'interno del Portale ora non vedeva più la pietra della caverna, ma un'oscurità fredda e vuota, come se stesse guardando da una finestra che dava su un cielo senza stelle. Solo che era qualcosa di più sinistro, qualcosa che non avrebbe saputo bene come descrivere.
Daren era un fantasma e sentimenti come la paura e l'inquietudine non facevano più parte di ciò che poteva sperimentare. Non aveva i mezzi per comprendere appieno ciò che stava vedendo.
Per fortuna, neppure il Portale aveva i mezzi per comprendere lui.

*****


Il Portale si era aperto, stuzzicato dalla presenza di un essere senziente nei suoi pressi. Erano secoli che nessuno si avvicinava così tanto. Le Nebbie erano affamate. Le Nebbie volevano sempre gente nuova, e questo individuo sembrava interessante. Quando la foschia era fuoriuscita dal Portale, era perché le Nebbie volevano assaggiare e tastare l'intruso. Era un non morto, quindi era molto interessante. Le Nebbie percepivano un grosso bagaglio emotivo di dolore e senso di colpa,[4] rendendo il fantasma un bocconcino appetitoso, adorabilmente manipolabile. Sembrava una creatura dall'animo buono, ma sporcato da antichi e nuovi crimini e da sentimenti ossessivi. Sarebbe stato divertente reclamare quel fantasma, portarlo oltre le Nebbie e vedere quanto ci avrebbero messo a corromperlo, o a spezzarlo.
Se non fosse stato per…
La sua anima non era pura, ma aveva un nucleo di purezza che era qualcos'altro. Come una presenza esterna, ma dentro di lui. Una possessione? Era mai possibile possedere un fantasma? No, era impossibile. Un parassita spirituale allora?
Qualunque cosa fosse, quella presenza infestante era come un fuoco che teneva lontana la nebbia. Non era sufficientemente forte da dissiparla, ma riusciva a impedirle di ghermire il fantasma. Era come una piccola scintilla di luce che proteggeva il suo ospite e lo rendeva immune al tocco della foschia… e nessuno avrebbe dovuto avere un simile potere, tranne una divinità.[5]
Le Nebbie di Ravenloft aleggiarono ancora per qualche minuto intorno alla creatura, cercando una via, un modo, un passaggio per accedere a quell'anima sventurata… ma non c'era verso. E forse, se questo individuo era davvero protetto da un dio o da una dea, non era il caso di reclamarlo.
Ci sono cose che nel Semipiano del Terrore non sono mai benvenute. Al primo posto in quella lista, le divinità.



**********

Note:

[1] Ci ho riflettuto parecchio, può un incantesimo a emanazione ad area passare oltre l'apertura di una borsa conservante quando questa è aperta? (Secondo le regole di D&D 3.5, su cui sono basate le mie storie). Non c'è una risposta assolutamente definitiva ma ho trovato diversi brandelli di informazione che mi fanno propendere per il no, nello specifico:
  • Il talento Incantesimi Transdimensionali specifica che occorre proprio questo talento per fare in modo che gli incantesimi lanciati sul piano materiale abbiano effetto anche in spazi extradimensionali (tuttavia vengono citati Trucco della corda e Buco portatile, non specificatamente la Borsa Conservante);
  • L'incantesimo alla base di una Borsa Conservante è Scrigno Segreto, che parla semplicemente di nascondere un baule sul piano etereo; l'incantesimo alla base di un Buco Portatile è Spostamento Planare, che serve a spostare creature e oggetti su un altro Piano. Se occorre Incantesimi Transdimensionali per colpire qualcosa che si trova in un Buco Portatile creato con un incantesimo che serve a spostare qualcosa su un altro Piano, perché non dovrebbe servire anche per colpire qualcosa che si trova all'interno di una Borsa Dimensionale creata con un incantesimo che serve a spostare qualcosa su un altro Piano?
  • L'incantesimo Trucco della Corda specifica che le creature all'interno di quello spazio extradimensionale non possono essere colpite da incantesimi, certo si potrebbe obiettare che vale solo per questo incantesimo ma è da confrontare con il secondo punto, cioè che una borsa dimensionale sia creata con un incantesimo di Scrigno Segreto, che non ha bisogno di specificare che un oggetto sul Piano Etereo non può essere colpito da incantesimi: è già così nelle regole di base;
  • Sempre parlando di regole di base, l'incantesimo descritto in questa storia è trappola fantasma che è un incantesimo di abiurazione. La Guida del Dungeon Master, p293 dice: Un effetto di forza originato sul Piano Materiale si estende sul Piano Etereo, (...) gli effetti basati sullo sguardo e le abiurazioni si estendono dal Piano Materiale al Piano Etereo. Nessuno di questi effetti si estende dal Piano Etereo al Piano Materiale.
  • Ultima obiezione: ma la Borsa Conservante è aperta, quindi non c'è un varco diretto su quello spazio extradimensionale? Mi sembra una domanda concettuale simile a: può un incantesimo passare attraverso un Portale (che sia un incantesimo Gate o un oggetto magico Portal)? Qualcuno se l'è domandato qui e la risposta sembra essere "tendenzialmente no";
  • Ultima piccola nota: perché un incantesimo possa avere una linea di effetto, se si trova davanti un ostacolo solido, deve poter passare liberamente almeno da un'apertura larga un piede quadrato (circa 30×30 cm), quindi anche volendo concedere a un incantesimo di passare attraverso l'apertura su uno spazio extradimensionale, bisogna vedere se l'apertura di una borsa o zaino è abbastanza grande.
[2] Secondo le regole di D&D 3.5 una creatura incorporea può passare attraverso gli oggetti solidi ma deve rimanere adiacente ai confini dell'oggetto, quindi non può passare interamente attraverso un oggetto che occupi più spazio di quanto non ne occupi la creatura incorporea stessa. A livello di regole significa che una creatura di taglia umana non può passare oltre un oggetto più spesso di 1,5 m.
Edit: ma questa regola non si applica ai fantasmi manifestati, ammetto che non lo sapevo.
[3] Daren in seguito riferisce alla somma sacerdotessa che il Portale si apre solo con la luna piena, ma non è vero. Non c'è modo di misurare il passaggio di lunghi periodi di tempo nel selvaggio Buio Profondo, lui crede che sia luna piena a causa della musica che sente, e ha perso il senso del tempo quindi non si accorge dell'errore.
[4] Questa storia è un missing moment del capitolo La Caccia di Jolly Adventurers, Daren era appena morto dopo non essere riuscito a impedire un massacro di elfi, cosa di cui si attribuiva la colpa.
[5] Come spiegato in Jolly Adventurers, in Lezioni di sopravvivenza e in altre storie, Daren e altri della sua linea e di sangue hanno un rapporto speciale con la divinità che venerano: una linea diretta di comunicazione e la possibilità di essere posseduti, cosa che, con il passare del tempo, fa in modo che una piccola scintilla di quella essenza divina resti dentro di loro, di solito senza effetti particolari.
   
 
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