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Autore: Spensieratezza    06/10/2022    1 recensioni
Damon non riesce a sopportare la morte di Stefan e dopo aver tentato inutilmente di andare avanti con Elena, decide che non ce la fa più e decide di raggiungerlo, ma non sa che l'aldilà è un mondo a parte, dove dovrà lottare per ritrovare suo fratello.
Come finirà questa storia? Riuscirà a raggiungere il fratello?
-contesto: dopo il finale della serie
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Damon Salvatore, Stefan Salvatore
Note: What if? | Avvertimenti: Incest
Capitoli:
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Cosa?? Eri finito in Paradiso?”
“Non credo lo fosse..o perlomeno una specie.” Disse Stefan. “All’inizio mi beavo nei miei ricordi, ricordi di una vita passata insieme, da umani..quando ancora nostro padre non era..non era..”
La voce di Stefan si spense.

“Quando ancora non era il mostro che uccide i suoi stessi figli.” Disse infine Damon per lui.

“Già…mi sentivo nonostante tutto, FELICE. Anche se sapevo, intuivo che non eravate davvero voi!”

“Lo sapevi??” chiese Damon attonito. Non riusciva a immaginare che dolore fosse per Stefan interagire con i fantasmi delle persone che amava. Lui non lo avrebbe sopportato. Quel poco tempo passato a vedere Katherine e suo padre, sembrava insopportabile. Non riusciva a immaginare come si sarebbe sentito se avesse visto addirittura STEFAN.

“Tu eri..più sereno. In pace con te stesso, credo. Apparivi ai miei occhi come un soldato glorioso, molto fiero di come combattevi, felice di quanto questo significasse per nostro padre, avevi una luce negli occhi..non credo di averti visto più felice!” disse Stefan.

Damon si perse a guardare la felicità che si intravedeva negli occhi di suo fratello. Quella luce speciale che sembrava sprigionare direttamente dalle sue iridi. E così saperlo felice per Stefan era indice addirittura di GIOIA?
“Eri bellissimo! Affascinante perfino, così tanto che sembravi irradiare LUCE direttamente insieme al sole e…beh, scusami, sto divagando!” disse Stefan imbarazzato.

Damon si accorse stupefatto, che Stefan aveva interrotto bruscamente il discorso, come se si vergognasse di essersi lasciato scappare troppo. In realtà questo gli dispiaceva, anche perché Stefan si stava aprendo con lui e lui non voleva si interrompesse. Gli faceva piacere sapere che la sua felicità provocava gioia al minore, forse poteva sembrare scontato, dopo che si era sacrificato per lui, per consentirgli di vivere felice con Elena, ma in realtà qui si parlava di ben altro. Di ricordi di una vita che entrambi non ricordavano più, che pensava che non significassero niente neanche per Stefan. E poi gli stava davvero chiedendo SCUSA? Solo per questo?

“Vai avanti a parlare, ti prego.” Lo supplicò.
Oh, perfetto, uno chiede scusa, non si sa neanche bene per cosa, e un altro supplica e neanche qui Damon avrebbe saputo dire esattamente per cosa. Uno meglio dell’altro, pensava Damon con sarcasmo.

“B-beh..io sapevo..ho intuito praticamente subito che non potevate essere VOI, però non mi importava..mi sentivo felice.”
“Ti sentivi FELICE? Ti sentivi felice a essere in compagnia di una mia copia perfetta?” Per qualche motivo, questa rivelazione lo rendeva pieno di rabbia.

Stefan era sgomento. Sapeva di essere ingiusto, ma non poteva farci niente. Quelle copie perfette di un fratello e un padre che non aveva mai avuto, si erano probabilmente beccate, abbracci di Stefan BACI di Stefan..parole dolci e gentili e riconoscenza..sentiva un gran mal di stomaco al riguardo. Perché delle cose che neanche ESISTEVANO, dovevano prendersi tutto quello che spettava a LUI?
“Damon? Ma che cos’hai?”

“Niente, perché?” cercò piuttosto goffamente di ripristinare una maschera sul viso per non far vedere al sua espressione, ma Stefan non ci cascò. Era suo fratello.
“Non mentirmi. Ti sei irrigidito.” Disse guardandolo male.
Mi conosce meglio di chiunque altro, maledizione..

“Che vuoi che ti dica, Stefan? Mi stai dicendo che eri FELICE qui, con un padre che non era tuo padre, un fratello migliore che non hai mai avuto..”
“Io non ho mai detto questo.”
“Con una famiglia che hai sempre voluto avere..”

“IO NON HO MAI DETTO QUESTO!” gridò.
Ora Stefan era sconvolto e sapere che era  lui il responsabile di avergli tolto il sorriso, gli straziava il cuore.

“Visto? Io ti faccio incazzare, ti faccio soffrire..scommetto che l’altro Damon, non ti ha mai ridotto così..”
“Non farei a cambio con lui, neanche adesso, se significherebbe non rivederti più, brutto idiota!”
Questo lo zittì.

“Non posso negare che io fossi felice..chi rinnegherebbe la felicità? Solamente uno sciocco. E non nego che avere QUESTO sollevava in parte, solo in parte, il dolore di averti perso..di essere da solo..come non ho mai voluto essere..ma POI..qualcosa è cambiato. E così ho capito, Damon..”

“Capito cosa?” chiese Damon stancamente.

“Che cos’è Matrix. Che cos’è davvero. Ti ricordi come ridemmo, insieme, quando lo guardammo la prima volta? Ci siamo chiesti tante volte, cosa sarebbe se esistesse davvero..che cosa sarebbe per noi..io non so se sono sicuro di averlo capito..ma posso solo dirti cosa era per ME!”

“E che cos’era per te?” gli chiese Damon pendendo dalle sue labbra.

Matrix è..il cambiamento di cui tu ti accorgi. Sì, quando siamo vivi..o non vivi, ma ancora su questa Terra, pensi sempre che del cambiamento non ti accorgi mai l’esatto momento in cui avviene, te ne accorgi solo dopo tanto tempo, ma l’ESATTO momento in cui avviene, tu non sai identificarlo..come quando si tratta di riconoscere istantaneamente il momento esatto di quando l’amore MUORE, di quando l’AMICIZIA muore, di quando un SENTIMENTO muore..”

“Ma quando siamo diventati VAMPIRI, abbiamo potuto cristallizzare quel singolo momento. Il bottoncino, rammenti? On-off, grazie a quello possiamo decidere noi quando accendere e quando spegnere i sentimenti.” Chiese Damon domandandosi dove Stefan volesse andare a parare.

“È vero…” concesse Stefan. “Ma è sempre un qualcosa che decidiamo NOI, noi decidiamo quando avviene e quando FINISCE e quindi è solo una delle tante cose che noi sappiamo perché possiamo decidere noi quando finisce e quando ricomincia..”

“Insomma, Stefan, dove vuoi andare a parare??” Non aveva mai avuto una passione per gli indovinelli. Lo innervosivano.

“Tutto quello che cambia, non per nostro volere, ovvero tutto ciò che noi non possiamo controllare, inizia e finisce senza che noi riusciamo a individuare il come, il quando e il perché.”
“Ma dai..hai scoperto la formula della matematica di Einstein? Davvero, Stefan, non ti capisco, mi stai dicendo delle cose elementari..”

“E se io ti dicessi che SAPERLO, corrisponde esattamente a sollevare il velo di Maya? A vedere Matrix per quello che è?”
“Penso che ti chiederei se devo eleggerti a stregone, insieme a Gandalf o a un ospedale psichiatrico del Purgatorio.”

“Io ho visto quel Velo, Damon. Ad un tratto ho notato qualcosa di diverso attorno a me..l’aria si era fatta più densa, meno leggera..c’era qualcosa attorno a me che non riuscivo a riconoscere, qualcosa di strano..qualcosa che non avevo mai sentito prima, neanche quand’ero vampiro..”

“Finalmente hai conosciuto il tuo senno!” disse Damon sarcastico.

Precognizione.” Disse Stefan.
Damon lo guardò allibito.
“La capacità di conoscere qualcosa, senza aver potuto ottenere l’informazione da nessuna parte..acquisendola semplicemente..DENTRO di te..in quel momento qualcosa è cambiato, attorno a me, DENTRO di me, Damon..il velo si è squarciato..e in quel momento è stato come se lo sapessi che tu..ERI MORTO.”

Damon lo guardava tremando.
“Io lo seppi all’improvviso..non so come, ma in quel momento per me Matrix era QUELLO. Eri TE. Non il te sorridente davanti a me, ma quello VERO e provai un dolore fortissimo. Non desiderai più rimanere lì in quella sorta di paradiso artificiale..desiderai adarmene..e nel momento in cui l’ho desiderato..non ero più lì..”

“Ma stai dicendo sul serio?”

“Desideravo comunicare con te, parole illogiche e razionali che sembravano provenire direttamente dalla mia anima, dal mio cuore..non erano logiche..anzi, erano del tutto senza senso..” disse Stefan asciugandosi una lacrima sorridendo. “Ma per qualche ragione credevo che era quello che avevamo bisogno di sentire..tu e anche io..”

“Oh mio dio..i biglietti che trovai..eri tu..”

“Erano dei biglietti? Io ricordo solo di averli pensati..non pensavo sarebbero arrivati come messaggi scritti.”

“Recitamene qualcuno, ti prego..ho bisogno di avere la certezza che eri tu..”

Mi sono svegliato, accorgendomi di averti sognato.
 
Mi dispiace che tu non sia al mio fianco..

Ma presto ci vedremo.
A presto, mio caro fratello.
Damon recitò dopo di lui.
Gli uccellini sono così meravigliosi..

Loro mangiano da noi il pane della vita
 
Stefan continuò
Che serve al loro nutrimento
Si fidano di NOI.

Oh, Damon, poter essere anche noi così..come bambini
Innocenti!
 
Damon finì:

Come lo sono i bambini, prima che la frana della vita
Caschi loro addosso…
Silenzio.
“Eri tu..sei sempre stato solo tu.”

Parole che apparvero molto più profonde del significato che avrebbe voluto che trasparissero e infatti un po’ provò imbarazzo e vergogna di essere così sdolcinato, ma Stefan sembrò apprezzare perché commosso, si gettò tra le sue braccia, piangendo.

Damon imbarazzato lo abbracciò timidamente. Avrebbe preferito che Stefan non piangesse, non sapeva come fare se il fratello lo abbracciava in quelle condizioni. Cosa faceva Elena quando era in quelle condizioni? Forse lo BACIAVA e questo era di sicuro un buon modo per calmarlo, peccato che lui era suo fratello e non poteva certo baciarlo!

Per qualche motivo la cosa sembrò infastidirlo. Perché mai? Beh, sicuramente perché lo faceva arrabbiare il fatto che una donna o meglio una fidanzata, fosse così facilitata in una situazione simile. Uno che non era il fidanzato, ma che era addirittura il FRATELLO, cosa avrebbe potuto fare?

“Perdonami per esser stato insensibile prima..non lo meritavi.”

Era il massimo delle scuse che Stefan poteva ottenere da lui e Stefan lo sapeva bene, ma allora perché si vergognava di questo? Ciononostante a Stefan sembrò bastare, perché si tranquillizzò.

“Non importa. È tutto perdonato una volta che sei qui..”

Questo lo riscaldò da dentro, ma subito il suo cuore sprofondò.
“Ah, ti riferivi al fatto di essere qui.” Disse un po’ deluso.
Stefan sorrise.

“Io non ho niente da perdonarti adesso, perché tutto quello che dovevo perdonarti, l’ho già fatto, quando eravamo vivi.”

“San Stefan..queste cose non cambiano mai.” Disse con un sorriso.
“Perfino qui, già. Beh, mi auguro che almeno qui le cose restino immutabili.” Scherzò Stefan.

“Non sembra che lo restino, da quanto hai appena detto.” Notò Damon.
“Già, è vero..” disse Stefan.
Stettero per un po’ in silenzio.

“Stefan, quelle ombre..prima che mi trovassi..cosa diavolo erano?” chiese Damon spaventato al ricordo.

“Ah, quelle..beh, devi sapere che ci sono queste GUARDIE..che si occupano di riportare i fuggitivi alla loro giusta collocazione..”

“I fuggitivi?” chiese Damon costernato. "Ah, sì, maledizione, ho incontrato, diciamo..degli esseri che mi hanno avvisato..ma non ho capito molto al riguardo. Dunque, hai detto fuggitivi...ma loro hanno parlato di anime PERSE.."

“Vengono chiamati in molti modi..anche i ribelli. Non sapevo di questo nome, ma non mi piace. Mi inquieta, mi ricorda troppo i periodi oscuri in cui mi vedevo proprio così.." disse e a Damon fece tenerezza. Sorrise. " Ci sono molti nomi per classificarci. "disse e alzò lo sguardo per guardarlo in faccia. "Credevi che fossimo liberi di fare come vogliamo solo perché siamo MORTI? No, Damon, esistono delle regole, perfino quaggiù. Esistono vari livelli, che puoi oltrepassare solo quando sei abbastanza pronto o meritevole..

“Meritevole..” ripetè lui allibito.
“Diciamo che è come un videogame..” disse Stefan.

“Oh, perfetto. Un videogame, certo. Ho sempre creduto che l’aldilà fosse una FAVOLA..e invece ora so che è un manicomio! E in questo assomiglia alla VITA!”

Questo fece ridere suo fratello e Damon sorrise. Adorava vederlo ridere. Non succedeva più molto, negli ultimi loro anni da viventi/non morti.
“Ok, forse a metà scala tra un videogame e una SCUOLA.”

“Ohh, ecco spiegato perché io fatto casini, non ho mai amato la scuola..troppe regole per me..e qualcosa mi dice che questa è la scuola più brutta di tutte..non vedo castighi, sospensioni, o bocciature, però, eccetto le guardie..insomma, tutti fanno più o meno quello che vogliono.”

“Fidati, sei qui da poco e hai visto poco..l’apparenza può ingannare..e comunque la maggior parte dei viventi che finisce nell’aldilà..non si accorge davvero di questo mondo..A SCALA..o meglio..A LIVELLI..insomma, VIVONO più o meno come facevano prima, tra ricordi, illusioni, speranze e desideri..”

“Come tu, prima..”

“La maggior parte di loro neanche capisce che si trova in uno stadio intermedio, o che è morto..e anche chi lo capisce..non gli importa..chi però ha oltrepassato la soglia dell’umanità, o la soglia tra la vita e la morte..è diverso..
“Stabilisci DIVERSO..”

“Mmmm..come posso fare con un esempio..ecco, cerca di immaginare di vedere un cinema, e che gli attori ad un tratto si rivolgono al pubblico..”
“Sì, ho presente..”

“Di norma, gli attori devono FINGERE di essere reali, quindi NON dovrebbero rivolgersi al pubblico..questo è chiamato..”

“Sfondare la quarta parete..” disse Damon accigliato.

“Sì, ecco. Esatto! Sfondare la quarta parete in pratica..equivarrebbe ai personaggi che comunicano con il nostro mondo, come se materialmente uscissero fuori dallo schermo..e se provi a uguagliarlo a noi che siamo qui, sfondare la quarta parete significherebbe..”

Sfondare pareti che non possiamo oltrepassare..” realizzò Damon sgomento.
Stefan annuì e per un po’ loro due si guardarono senza dire nulla.

“Tu hai avvertito che io sono morto..e mi hai cercato..” disse Damon.
“Le mie parole ti hanno raggiunto a una distanza che io non saprei neanche definire, come se te le avessi scritte a mano, di persona, davanti a te..”

“Siamo..GLI UNICI? O ci sono altri come noi?” chiese Damon sbigottito, dopo un po’.
Stefan sembrò pesare quella domanda.
“Ce ne sono altri, altri come noi..ma solitamente è una cosa individuale. 

“Insomma, non mi vorrai mica dire che non ci siano altri, come noi, che si cercano nei vari livelli dell’aldilà.”

Damon provò imbarazzo a dire la parola cercano. Gli sembrava troppo INTIMA, allo stesso modo di come gl sembrava troppo PATETICO continuare a considerare l’aldilà come un videogame a più livelli. Non sapeva se l’emozione preponderante fosse la parola cercarsi o vari livelli, per motivi diversi. Non era sicuro di volerlo sapere.

“N-no..è..solo che…”
Ma cosa stava succedendo? D’un tratto faceva il timido?

“Stefan, PARLA.” Lo esortò. Vedere Stefan esitare, lo faceva agitare ancora di più, perché non riusciva a capirlo?
“Beh..sì, ce ne sono altri, a cui è successa la stessa cosa che è capitata a noi..ma è una cosa RARA. Succede solo a chi condivide un legame MOLTO SPECIALE.”

Damon avvertì un pugno allo stomaco a quelle parole. Non credeva avrebbe potuto respirare ancora se Stefan avesse approfondito altro, ma suo fratello non sembrava ansioso di specificare meglio la questione, anzi pareva stranamente sollevato che Damon non facesse ulteriori domande.

Stranamente?
“Dai, vieni, ti mostro questa città, poi vorrei che anche tu mi raccontassi cosa ti è capitato. Voglio sapere TUTTO!” disse prendendogli le braccia e trascinandolo con lui, come se fosse un fanciullo.

Damon si sentì volare davanti a questo entusiasmo.
Aspetta un momento, TUTTO?
Avvampò. Non c’era bisogno che Stefan sapesse proprio TUTTO. Per esempio quando piangeva per lui.

No, questo era inaccettabile da raccontare, per non parlare dei momenti lacrimosi sulla Luna.  
 





















Note dell'autrice:  lo so, lo so, oltre DUE MESI di stop non è una cosa accettabile, ma cercate di capire..,mi sento già abbastanza in colpa, ma questa non è una storia facile ç_ç sto cercando di costruire una storia romantica, ma allo stesso tempo quasi eterea ed originale e non è facile..tuttavia sembra che mi sto sbloccando. Volevo dire che la frase: "Ho sempre creduto che l’aldilà fosse una FAVOLA..e invece ora so che è un manicomio! E in questo assomiglia alla VITA!” è una citazione dal libro L'ultima riga delle favole, che adoro!  preparatevi, inoltre, che per ora senmra tutto tranquillo, ma ben presto, ritornerà l'angst!
   
 
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