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Autore: ladypink88    10/10/2022    2 recensioni
Laura non è e una ragazza famosa, tanto meno un personaggio importante. Ma quello che si ritrova a vivere è l'incubo di una dipendenza da una droga legalizzata : per risolvere un problema, si ritrova poi a doverne affrontare un altro più grande. Ma questa è anche la storia di un cammino che la porterà verso una silenziosa, ma avvincente vittoria. Intrecci, storie, sentimenti. Un amicizia, un amore, un amante. Due vite che si uniscono in una promessa che sa di eterno.
Genere: Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Universitario
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Quella mattina Serena non si sentiva particolarmente in forma. Avrebbe preferito di gran lunga rimanere a letto a dormire, ma non era sicuramente una cosa corretta da fare secondo lei.

Si alzò pigramente dal letto e si diresse in cucina con un’occhio aperto ed uno chiuso. La sua intenzione era di prepararsi un caffè super carico.
Mentre sorseggiava il suo caffè diede un’occhiata alla finestra : il cielo era lattiginoso e sembrava voler annunciare una bella giornata. Una motivazione in più per rimanere a crogiolarsi nel letto.

Ma poi pensò a Laura. E a quello che le aveva detto suo padre quella notte.

Decisamente aveva delle cose da fare che erano ben più importanti del suo sonno.
Si preparò velocemente, si fece una coda sbrigativa e si diresse verso l’università.

Mentre percorreva a passo svelto Largo Gemelli, come se i suoi pensieri avessero preso vita giusto in quell’istante, si sentì chiamare alle spalle da una voce ben conosciuta.
“ Ehy Seree!”
Laura la stava chiamando in lontananza,accompagnata dall’immancabile Manuel al suo fianco.
Sorrise tra sé e sé .

Ci sono cose che non puoi cambiare Sere. Fattene una ragione e fai il tuo dovere” disse a sé stessa sospirando tristemente.

Aspettò i suoi due amici e li accolse sorridendo :
“ Buongiorno piccioncini!” esclamò ironica.
“ Come stai oggi Laura? “ chiese con interesse.

La brunetta rispose con prontezza:

“ Bene! Ho dormito come un sacco di patate, ma comunque il problema c’è!”
“ Chiaro, poi ti spiego meglio quello che mi ha detto ieri Andrea!” disse la biondina.

Manuel la osservò incuriosito.

“ E chi sarebbe questo Andrea?” non potè fare a meno di chiedere.
“ Si tratta del tassista che ci riaccompagnò a casa il giorno della festa di compleanno di Serena” spiegò Laura.
“ E che mi ha dato un due di picche al nostro appuntamento!” si affrettò a puntualizzare Serena.
“ Perché si era addormentato per via delle gocce di erbe naturali che gli aveva preparato sua madre che fa l’erborista!” esclamò con voce soddisfatta osservando attentamente se i due avevano afferrato il punto della situazione.

“ Wow ! Fantastico ! E quindi pensi che questa signora potrebbe aiutare Laura col suo problema di insonnia dovuto alle maledette? “ chiese Manuel entusiasmato.
“ Questa è l’idea! Naturalmente lei ti saprà rispondere meglio quando questo pomeriggio andremo a trovarla!” eslamò decisa la biondina.

Laura aveva seguito tutta la conversazione e ne aveva afferrato il senso. Tuttavia non disse nulla. Si limitò a dire :
“ Ma questo pomeriggio avrei appuntamento con mia madre… ieri dopo che tu… lei mi ha chiamato..” era palesemente in difficoltà, poiché sapeva che tutti volevano aiutarla , ma non capiva a chi dare la priorità.

Manuel addolcì il suo sguardo, comprendendo che era in parte responsabile del disagio di Laura.

“ Secondo me è importante che oggi tu vada con Serena da quella signora per vedere cosa può fare per te. E poi oggi penso sia importante che io parli con mia madre del patatrac di ieri… se le cose vanno come spero ti andrebbe di venire da me domani pomeriggio per chiaccherare con lei prima del nostro appuntamento?” propose in modo molto propositivo.

Laura assentì sorridendo.

Serena li osservò incuriosita e non potè fare a meno di chiedersi qual’era il patatrac a cui il biondino faceva riferimento.
Ma si ricordò  improvvisamente che anche lei aveva qualcosa da dire a Manuel e non poteva e non voleva aspettare oltre :

“ Manuel, anche tu avresti un impegno! Mio padre desidera parlare con te. E credo proprio che sia importante!” esclamò con un certo senso di urgenza.
Il biondino alzò lo sguardo verso Serena e la guardò incredulo.
“ Tuo padre vuole parlare con me? E di cosa?” chiese senza pensare.
“ Di questo non lo so con esattezza, ma mi ha detto di riferirtelo” sussurrò lei, abbassando lo sguardo.

La pazienza di Manuel era stata messa un po’ troppo alla prova in quegli ultimi giorni.
“ Non lo sai con esattezza o non lo sai proprio?” incalzò.

Serena strinse i pugni. Non voleva mentirgli. Ma non voleva neanche essere a lei a dargli certe notizie.
“ So che riguarda tuo padre. I dettagli non ha voluto riferirmeli. Ha solo detto che è molto importante.”

Mentre glielo diceva la sua voce era ferma e lo guardò dritto negli occhi.
Manuel non rispose subito.
Dopo qualche secondo sussurrò :

“ Ho capito. Grazie per avermelo riferito. Digli che lunedì andrò nel suo ufficio se può. Quest’oggi purtroppo devo sistemare un problema piuttosto importante con mia madre. Glielo puoi riferire per favore?”
“ Certo. Lo farò.” Rispose Serena.

Laura li osservò con attenzione. E comprese ogni singola espressione e ogni singolo gesto di Manuel.
Per lei era come un libro aperto. E consapevole del dilemma interiore che il ragazzo stava affrontando, gli strinse la mano.

“ Vi va di andare a fare lezione ragazzi? Sapete mi sa che un altro po’ che aspettiamo facciamo tardi!” esclamò allegra.

Serena e Manuel annuirono. E insieme si avviarono verso l’aula.
 
***

Alessandro era riuscito per un paio di giorni a rimanere fedele al suo proposito di concentrarsi sugli studi per prepararsi al parziale della settimana successiva, ma al terzo giorno non aveva più la stessa fermezza sul suo proposito.

Aveva bisogno di vederla, anche solo per un attimo. Dopo di che sarebbe tornato a concentrarsi sugli studi.
E fu così che, maldicendo il suo debole per quella biondina lunatica, si era ritrovato suo malgrado in università.

Non aveva pianificato nulla, se non il fatto di portarsi i suoi libri e di studiare nella biblioteca di Largo Gemelli.
La cercava con lo sguardo quando la vide.
Era lì con Manuel e Laura.

E non potè fare a meno di pensare a quanto fosse bella.
Normalmente si sarebbe avvicinato ai suoi amici facendo una delle sue sarcastiche battute.
Ma non quel giorno.

Rimase a osservarla in lontananza : era vestita in modo più semplice del solito, una tuta sportiva e una coda lunga da cavallo. Era splendida nella sua semplicità.
Aveva l’aria stanca. Chissà se era successo qualcosa.

Si avviò verso la caffetteria. Avrebbe preso un caffè da portar via e si sarebbe defilato in biblioteca.
Non aveva voglia di socializzare quel giorno, non era dell’umore giusto.
Ma purtroppo non sempre le come ci si aspetta.

Proprio mentre stava pagando il caffè alle sue spalle una voce lo sorprese :

“ Qual buon vento ! Sono un po’ di giorni che non ti fai vedere!” esclamò con una certa stizza una voce a lui ben conosciuta.
“ Vedo che sei gentile di prima mattina! Intanto buongiorno!” rispose lui sornione senza però nascondere un sorriso nel vederla.
Lei lo guardò stizzita.
“ Come stai ?” chiese lui.
“ Sottosopra è la parola giusta!” rispose lei.
“ Sereeee vieni a prendere il caffè!” la chiamò Laura alle spalle che non aveva ancora visto Ale.
“ Ehy Ale, vieni con noi siamo seduti al tavolino!” propose la mora.
“ Ehm mi piacerebbe ma settimana prossima ho un parziale e sono indietro con la preparazione.” Rispose lui.
“ Ah cavolo! Quando ce l’hai ?” si informò Laura
“ Martedì pomeriggio!”
“ In bocca al lupo Ale! Ti lascio studiare!” esclamò sorridente la mora mentre si allontanava.

Serena lo osservò e disse :

“ Ah quindi non ti sei fatto vedere per l’esame in questi giorni!” esclamò quasi con sollievo.
Ale sorrise e decise che voleva infastidirla un po’ :
“ Ma scusa non dovresti essere contenta? Dici sempre che non mi sopporti e poi mi sgridi se non mi faccio vedere un paio di giorni?”

Serena sbuffò:
“ Solo perché ti ho salutato non hai il diritto di darti tutte queste arie!” e se ne andò ancora più stizzita.

Alessandro ormai stava imparando a leggere i comportamenti di quella lunatica ragazza. E forse la sua presenza non le risultava più così fastidiosa.
Guardò l’orologio e decise che era giunto il momento di dedicarsi ai suoi libri. E si diresse verso la biblioteca senza ulteriori esitazioni.
   
 
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