Capitolo 6-Ma che film ti fai?

Ma cosa succedeva agli altri nostri beniamini in giro per Hawkins? Si, lo so, mi state odiando perché volete sapere se Hopper e Undi stessero bene, ma che gusto c’è a fare un cliffhanger, se poi non lo si condisce un po’ allungando l’attesa?

Steve e Robin stavano riordinando l’archivio dei prestiti.

“Eww...sto notando solo ora che c’è una certa tendenza da parte dei nostri clienti che non mi piace molto...”  Robin fissava sconcertata lo schermo, mentre il rumoroso ticchettio della tastiera le faceva da colonna sonora.

“Hai scoperto che la signora Henderson guarda “Ultimo Tango a Parigi” almeno due volte a settimana? Sí, è stata la mia stessa reazione”.  Disse lui, mentre metteva a posto delle videocassette nello spazio sotto la cassa.

“C-come?! Non che volessi saperlo, ma è qualcosa di peggiore: la maggior parte dei film horror con animali che noleggiano da noi riguardano i maiali!”

Steve Di portó ridendo sotto i baffi, dal suo lato del terminale, per vedere meglio.

“E poi sono sempre maiali che infestano qualche posto: “Porks in a Bank”, “Pigs Invade New York, “The Swining Indistry”, ad Hawkins la gente ha una fissa per i suini...”

“E che c’è di male?! Il bello dei film trash è che costano poco, sono fatti in totale anarchia,e ti fanno viaggiare con la fantasia”

“Ma tra chi li noleggia c’è gente che non ti adergeresti mai: il preside Stuart, per esempio!”

Steve rimase scioccato a leggere il nome dell’uomo che lo aveva messo in castigo non sa quante volte, soltanto perché parlava durante le ore di classe, e scoprire la sua passione per questo genere di film.

“Oh no....” Steve rimase a fissare il mini archivio della cassa, in un pesante silenzio.

“Che c’è? Cosí mi fai paura, sputa il rospo!” Cercò di scuoterlo lei.

“Non so se è meglio dirtelo...”

“Oh! Lo sai che mi fai solo incavolare quando fai così! Dai dí!”

“Vedi...non sono film horror...”

I due rimasero a fissarsi per un minuto buono, imbarazzati al punto di non sapere cosa dire, e chi per primo. Poi Robin scoppiò a ridere così forte, che dovette tenersi al bancone per non cascare a terra.

“Oh cielo! Ma non ti rendi conto che siamo praticamente i custodi dei segreti più reconditi di tutta Hawkins?! Potremmo ricattarli e avere qualsiasi cosa in cambio! Ma perché non siamo venuti qui quando andavamo a scuola? “Ah mi vuole mettere una F? Allora saró costretta a urlare a tutta la città dei suoi gusti cinematografic-IHIHIHIH”.

Steve dovette sorreggerla, perché il riso isterico le stava rendendo le gambe di burro.

“Ok, ma ritornando al discorso di prima: credo che qualsiasi animale vada bene per un film horror: la gente ha la fobia per le più disparate creature che vivono sul pianeta!”

Robin iniziava a ricomporsi, e iniziava ad interessarsi all’argomento.

“Tipo?”

“Tipo i procioni!”

“Mi stai dicendo che hai paura dei procioni?!”

“Ma no! Non io, però ecco...con quella sorta di maschera che hanno sul pelo, gli occhi che si illuminano al buio e considera il fatto che si infilano letteralmente dovunque; possono benissimo fare paura a qualcuno.”

“E quel qualcuno sei tu!”

“No!”

“Si!”

“E invece no!”

“E invece si!”

Steve mise le braccia conserte e prese a guardarla come fanno i bambini offesi.

“Oh su, ma chi ha mai visto un orda di procioni aggredire qualcun-“

Venne interrotta dall’urlo proveniente dalla strada, di un uomo che con la rapidità di un velocista, passò davanti alla vetrata del negozio, inseguito da un maiale.

“Ma che?”

“Visto? É più facile essere inseguiti dai maiali” fece spallucce lei.

All’improvviso le porte vetro del negozio di frantumarono, e un onda di procioni di riversò nel negozio, passando sopra tutto.

I due salirono sul bancone, e Steve rese a urlare in lacrime.

“E va bene! Ho paura dei procioni! Mi terrorizzano, li trovo agghiaccianti quando muovono quelle loro manine; ti prego Robin proteggimi!”

“Ma che dici?! E poi fai tanto il macho...”

La ragazza iniziò ad armeggiare con una scopa, cercando di colpire più animaletti possibile, ma alla fine, si trovò in mano soltanto il manico rosicchiato. 

“Ok, l’abbiamo terrorizzato a dovere, dove sono le telecamere? Perché ci sono, vero?!”