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Autore: Jasmine54    10/10/2022    1 recensioni
Un ritratto che, con lievi pennellate colorate, descrive la vita in una cittadina italiana non bene identificata. Le diverse classi sociali che la abitano e i personaggi pittoreschi che compaiono sullo sfondo costituiscono, con tinte talvolta tragiche e talvolta comiche, l’anima della cittadina.
Nota: rating alzato ad arancione per un solo capitolo.
Genere: Generale, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Raccolta | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Il papà di Sara era tornato dal lavoro contento, sprizzando gioia.

“Forse ci sono novità? Ha qualcosa di interessante da comunicarci?” si chiese Sara, abbracciandolo sulla porta di casa. Intanto cercava di capire, dallo sguardo e dall’atteggiamento del padre, che cosa lo avesse reso così euforico.

La cena intanto era pronta. Pinuccia, ai fornelli, una volta tanto aveva preparato dei piatti speciali: lasagne vegetariane e branzino con patate al forno. Per finire, aveva acquistato una confezione di gelato che marito e figlia adoravano, ai gusti cioccolato gianduia, caffè bianco e torta Sacher.

Forse la mogliettina era già al corrente della novità che sarebbe stata svelata questa sera?

Tutto era ancora da scoprire…

Le lasagne, servite con del Pinot nero frizzante, vennero gustate all’istante, in attesa della buona novella.

“Sara, tra due settimane dovrò partire per un viaggio di lavoro a Mosca per cinque o sei giorni, vuoi accompagnarmi?” chiese speranzoso il padre della ragazza.

Sara per un momento si azzittì. Deglutì piano il suo vino frizzante e poi esplose con un: “Sì!!!”, seguito da un abbraccio al padre.

La sua mente stava già lavorando con frenesia. Doveva dirlo subito a Lorenzo - lui sarebbe stato sicuramente felice di restare con i

i compagni, - poi a Ilaria - che sarebbe impazzita dall’invidia - e naturalmente al professor Nardini e agli altri insegnanti.

I giorni prima della partenza sono, di solito, un continuo preparare e disfare le valigie, scegliere un abito per poi cambiarlo, fare una lista delle persone alle quali portare un regalino, studiare gli itinerari da visitare. Senza dimenticare le scorte di cibo di emergenza… Non si sa mai!

Pinuccia sapeva - e temeva - già che quello sarebbe stato un viaggio che avrebbe permesso alla figlia di scegliere in quale città vivere il proprio periodo universitario. Come avrebbe fatto senza il cicaleccio continuo di Sara, le sue osservazioni a volte pungenti ma veritiere, la sua confortante compagnia… quella complicità?

Il cuore le si strinse in una morsa: al momento era meglio non pensarci.

 

Il crepuscolo intanto, colorando il cielo di un rosa ormai spento, stava lasciando il posto alla sera, tra il profumo del fieno e il canto delle cicale.

La calma di fine giornata venne di colpo interrotta da un grido di dolore. I cani subito si allertarono, scattanti, mentre gli abitanti del cortile si riversarono nell’aia, curiosi.

La signora Virginia e la signora Marietta si guardarono con aria interrogativa e subito diressero lo sguardo verso la casa di Rosalia.

Il marito di Rosalia, il signor Aldo, si era spento, andandosene in silenzio, colto da un malore. Rosalia era scioccata, disperata, persa. Non sapeva più cosa fare. Virginia e Marietta la presero tra le braccia, e lei si sciolse in un pianto disperato.

Il tempo avrebbe lenito il dolore: ora però la vedova avrebbe dovuto elaborarlo giorno per giorno, trovando un proprio nuovo e profondo spazio personale in quel mondo che continuava a correre.

La donna non sapeva ancora che dentro di lei era già in corso un cambiamento radicale, che l’avrebbe portata a ricollocarsi nel proprio personale mondo interiore e nel rapporto con gli altri.

 

La cittadina sembrava non cambiare mai, con le stesse abitudini e lo stesso sentire comune.

Ma questo variava eccome: erano gli abitanti stessi a cambiare.

Il professor Nardini aveva sostenuto un esame per accedere al ruolo di dirigente d’istituto, e l’aveva superato. Dall’anno successivo non avrebbe insegnato più, e il suo impegno di lavoro sarebbe stato più complesso e impegnativo, ma anche più stimolante.

Sara, dopo il suo rientro dal viaggio a Mosca, aveva deciso che avrebbe frequentato lì l’università.

“Mi ha stregata questa città, mamma!”

Pinuccia, ormai rassegnata, le sorrise. Non le avrebbe mai detto: “Non andare, è lontana, quando avrai bisogno di qualcosa a chi potrai rivolgerti?” Questi pensieri egoistici non sarebbero serviti a fermare sua figlia, giustamente.

Il passo era stato fatto.

   
 
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