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Autore: dirkfelpy89    12/10/2022    1 recensioni
[Writober2022]
La famiglia Black. Le sue contraddizioni, i suoi momenti di trionfo e sconfitta. I membri più conosciuti e quelli solo abbozzati, quelli fedeli fino alla fine e quelli traditori del loro sangue.
Tradimenti, storie d'amore, politica e diversità. In una parola, Black.
Genere: Angst, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alphard Black, Famiglia Black, Regulus Black, Sorelle Black
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: Dai Fondatori alla I guerra, Malandrini/I guerra magica
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Capitolo 12 Orgoglio

 



Il trambusto nella camera di Sirius non rappresentava certo una novità per Regulus.
Eppure, quel giorno, il più giovane dei fratelli Black, sentendo quei rumori, venne pervaso da una nuova sensazione di terrore e ansia che non riusciva a tenere sotto controllo.
Sirius e i suoi genitori avevano litigato per l'ennesima volta, anche questa non rappresentava una novità, eppure c'era stato qualcosa di diverso… una rabbia, una furia cieca che il giovane Black mai aveva visto nel fratello maggiore. E adesso tutto quel trambusto.

Regulus cercò di sopprimere quella paura mista a curiosità ma era impossibile: doveva sapere cosa stesse combinando suo fratello perché quel litigio lo aveva lasciato molto scombussolato.
Per questo motivo si alzò dal letto nel quale era sprofondato, uscì sul pianerottolo e bussò freneticamente alla porta chiusa di Sirius.
Dopo qualche secondo di silenzio e attesa, sentì finalmente il fratello abbassare la maniglia dall'altro lato.

"Cosa c'è?"
Il tono asciutto e un po' strafottente che ormai usava con tutti, in famiglia. I capelli in disordine, raccolti in una coda, e gli occhi grigi puntati direttamente su di lui misero Regulus un po’ in soggezzione.
"Niente io… che cosa stai facendo?"
Con sommo orrore, Regulus vide, alle spalle del fratello, il baule scolastico aperto e pieno di indumenti.
Se ne stava andando?
"Che cosa ti sembra, me ne sto andando, non è ovvio?" Chiese, sarcasticamente, Sirius, indicando alle sue spalle.
"Come… io…"
Se l'era aspettato, l'aveva temuto, ma in fondo sperava che ci ripensasse.
"Ho detto a quei due che me ne sarei andato e così ho intenzione di fare, non ne posso più," ringhiò suo fratello. “Sono uno che mantiene le promesse, lo sai.”

"Non puoi farlo," suo malgrado, Regulus sussurrò. Ma cosa stava facendo, piagnucolava davanti a suo fratello? Non era così che un Black si comportava, non era così che un Black mostrava il suo orgoglio.
Raddrizzò le spalle, in un debole tentativo di ricomporsi, e disse: "non puoi farlo, spezzerai il cuore ai nostri genitori e… e che cosa ne penseranno le altre famiglie, non ci hai pensato? Non hai pensato alla situazione dei nostri genitori?"
Sirius sorrise, amaro.
"I nostri genitori non hanno un cuore, Reg. Quando lo capirai vivrai molto meglio perché a loro interessa solo il sangue puro… ma per questo ci sei tu. Io li ho delusi per l’ultima volta."
Sirius chiuse il baule che fece levitare con un colpo di bacchetta.
"Ora togliti, ho un appuntamento con Ramoso tra mezz’ora."
"E a me non ci pensi?"

Era chiaro che suo fratello aveva detto qualcosa di troppo perché arrossì e iniziò a borbottare.
Sirius chiuse gli occhi e scosse la testa.
Amava e odiava quel fratello minore in ugual misura, una delle poche cose che lo aveva convinto a non andarsene da Grimmauld Place, fino a quel momento, era stato proprio suo fratello perché non poteva permettere che i suoi genitori lo traviassero.
Ma più passavano gli anni, e suo fratello prendeva una direzione contraria alla sua, più le sue speranze si erano fatte vane. Ormai non era più recuperabile, la sua permanenza a Grimmauld Place inutile e solo dannosa.
- Vieni via con me, lascia questi idioti!- avrebbe voluto urlargli.
Poteva prenderlo per mano e correre via ma sapeva che non l'avrebbe fatto, il suo orgoglio glielo impediva e poi era conscio del fatto che Regulus non avrebbe accettato, che sarebbe morto lontano dalle sottane di sua madre.
E allora perché perdere la faccia inutilmente? Perché rinunciare al suo orgoglio, sprecarlo con qualcuno che non vuole ascoltare?
"Un giorno capirai, un giorno, spero non molto lontano, vedrai quanto le convinzioni della nostra famiglia siano vuote e sbagliate e allora verrai a cercarmi. E non ti dirò ‘te l'avevo detto',” sussurrò, il tono basso e deluso. “Ora fammi passare."

Regulus lottò contro la rabbia che stava montando dentro e si fece da parte, borbottando: "io non ti verrò mai più a cercare, Sirius. Se ora te ne vai da questa casa te ne vai anche dalla mia vita. Anzi, forse sarai tu a venirmi a cercare, quando ti sarai reso conto che senza delle radici, senza una famiglia, non andrai da nessuna parte!"
Sirius per tutta risposta si mise a ridere. Quella risata sguaiata che sua madre odiava tanto.
"Sei stato talmente traviato da nostra madre che non ti rendi nemmeno conto di come stai usando le sue stesse identiche parole. Ti sbagli, a Hogwarts ho conosciuto un'altra famiglia, una che non mi tradirà mai e che mi accetta per quello che sono."

Detto questo, sempre facendo levitare il baule come un direttore d'orchestra, scese le scale lasciando Regulus solo, impotente.
Avrebbe voluto correre dietro Sirius, picchiarlo, affatturarlo, fare in modo che non se ne andasse perché non poteva essere così stupido, perché, nonostante tutto, gli voleva bene.
Ma non poteva farlo, suo fratello avrebbe riso di lui e della sua debolezza, ormai la sua scelta l'aveva fatta. Tornò in camera, si sdraiò sul letto, in silenzio.
Sentì le urla di suo fratello, di sua madre, di suo padre… poi una porta sbattuta e ancora silenzio.
Regulus era solo, solo con il suo orgoglio macchiato dalle lacrime che faceva fatica a trattenere.

/ / / / / / /

Mi sono sempre immaginato il momento della fuga di Sirius dal punto di vista del fratello. Spero di aver reso onore ai personaggi e al loro terribile orgoglio.
  
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