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Autore: The Rosablue91    13/10/2022    1 recensioni
Dal testo:
Gli spartani si distanziarono il principe guardava deliziato il fuoco che divorava tutto.
-Sarai contento, ora- chiese l’oracolo impotente e affranto.
-Questo è solo l’inizio- ghignò da sotto l’elmo.
[...]
-...e fino a che non verranno a riprendersi Lucy che nel frattempo sara nostra gradita ospite a Sparta, tu dovrai badare a lei-
-Cosa?! Devo fargli da balia? Ma io-
-Non discutere, Natsu! Obbedisci!- sentenzio il re al figlio ribelle.
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gajeel/Levy, Gray/Juvia, Natsu/Lucy
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Sempre a un passo avanti

 
Natsu osservava ben nascosto insieme ai suoi compagni due soldati a cavallo, avevano bisogno di un’altra cavalcatura dato che quando erano scappati avevano preso solo tre cavalli.
-Nessuna traccia?-
-No, eppure non devono essere andati lontano- setacciando la foresta palmo a palmo.
-Non pensi che ci siamo distaccati troppo dagli altri? Che cosa faremo se trovassimo il principe?-
-Ma che domande! Tanto meglio per noi, lo sai quanto ci ricompenserà il re se gli porteremo la sua testa? Vivremo ricchi come nababbi per il resto delle nostre vite-
-Tsk, quante sciocchezze dicono- mormorò Gray.
-Senza contare che non siamo stati nemmeno presi in considerazione quei bastardi- ringhiò Gajeel che la cosa che più odiava in assoluto era essere preso sottogamba da soldatucoli da strapazzo.
-Interessante- esordì Natsu uscendo dal suo nascondiglio e squadrandoli feroce e invitandoli con la mano-eccomi qui, venite a prendere la mia testa se non temete di farvi male-
-Oh oh oh, la dea bendata ci sta sorridendo, l’ex principe Natsu qui di fronte a noi e per giunta disarmato-le guardie scesero dai cavalli entrambi sfoderarono la spada con un sinistro sibilo-una preda facile non vi è dubbio-
L’altro sghignazzò-Hai ragione ucciderlo sarà un gioco da bambini-
I due si buttarono su Natsu con l’intento di ucciderlo ma schivò le spade tirò un gancio all’occhio mentre all’altro gli sette un calcio sullo stomaco facendogli assaggiare la polvere-ma come? Dove è finita tutta la vostra baldanza? Io sono ancora qui se non ve ne siete accorti- li provocò.
La guardia dall’occhio nero si rialzò e soffiò contro Natsu peggio di un gatto arrabbiato-Adesso ti faccio fuori, brutto moccioso!-
-Hey- lo chiamò qualcuno dietro le spalle non appena si voltò l’ultima cosa che ricordò prima di svenire da un pugno alla nuca fu il ghigno di Gajeel e il ruggito di una pantera.
Intanto Natsu era riuscito a tramortire anche l’altra guardia che disarmò rubandogli la spada, Lyon si fece avanti portando i loro cavalli e Gray montò il cavallo di una delle due guardie che stavano piano piano riprendendo conoscenza.
I ragazzi montarono i loro-forza andiamo a Megalopolis- una freccia sibilò in loro direzione conficcandosi ad un albero mancando Lyon di poco che mormorò al cielo-ma chi me lo fa fare?-
Spronando i cavalli fuggirono verso nord insieme a PantherLily.
 
 
                                                                           ***
 
Giacere con il re gli era mancato come non mai, Dimaria ne era felice quanto ingorda, baciava Ignia come se non ci fosse un domani-quanto mi sei mancato Ignia- si lasciò sfuggire la sua amante, era tutto tornato come prima non riuscendo a nascondere un sorriso.
Ignia non disse niente continuando ad accarezzare quel corpo femminile, l’aveva posseduta per ore e ore eppure non era ancora soddisfatto.
Un servo entrato lì dentro tossicchiò- perdonate l’interruzione, mio re-
-Che vuoi?- chiese sgarbatamente Ignia.
-Ecc… ecco sono arrivati i doni che avevate richiesto, il mercante la sta attendendo, vostra maestà-
Ignia si scrollò di dosso Dimaria e si rivestì, la ragazza esclamò esaltata come una bambina-doni? Doni per chi? Per me?-
Si allacciò il mantello dietro le spalle-Seguimi Dimaria- veloce come un fulmine s’infilò il peplo e si aggiustò i capelli, seguendo il re, il servo li scortò in un'altra stanza dove c’era un mercante che si sfregava le mani conscio nel fare un grosso affare e con un inchino ossequioso alla testa omaggiò Ignia.
-Vostra maestà-
Ignia non batté ciglio e ordinò-Fammi vedere se la tua merce è degna di una regina- l’uomo annuì e Dimaria capì per chi erano quei doni, per la ragazza che sarebbe diventata la moglie di Ignia, quella sacerdotessa di Atene, Erza, non era gelosa quella donna sarebbe stata soltanto il trampolino di lancio del suo re per la conquista della Grecia, soltanto due erano pericolose ma intanto di una ne sarebbe rimasto solo il ricordo, ridacchiò al pensiero della fine di quella sciocca che si era messa in mezzo alla sua strada e Ignia pareva essersene dimenticato.
‘’Addio Lucy’’ pensò maligna allargando le labbra in un ghigno spaventoso.
Il mercante tirò fuori dal baule uno splendido peplo color viola con motivi dorati degno degli dei e la ragazza esclamò-che splendido peplo!!!- accarezzandone la stoffa.
-Avete un buon gusto, mia signora- sorrise il mercante a trentadue denti.
-Fammi vedere ciò che ti ho commissionato- sentenziò il re, allora il mercante passò ai gioielli, Dimaria rimase incantata dalla bellezza quei gioielli poi il mercante tirò fuori una corona dorata con al centro un rubino grosso quanto il pugno di un neonato, Ignia la prese tra le mani e la contemplò soddisfatto per l’ottimo lavoro.
-Vedo che sei venuto a dare un’occhiata ai doni per la tua promessa sposa-
Dimaria digrignò i denti spazzando via il suo buon umore.
Selene.
Argh!!! L’altra donna!
Dimaria la fissò con irritazione mista a puro odio, Selene ignorò l’occhiataccia dell’ancella come se avesse a che fare con un moscerino e camminò con grazia verso il re che l’accolse con un sorriso-ci sei anche tu, Selene-
Selene si affiancò al lato libero del re e commentò prendendo una collana d’oro con due dita-vuoi proprio viziarla ma non credo che per arrivare al cuore di Lucy-chan sia fargli regali costosi-
La guardò furbo-Avresti in mente un’idea migliore? Se è così accetto suggerimenti-
Dimaria li interruppe agitata dimentica delle figure di spicco a cui stava parlando-Co… come?!! Lucy? Cosa c’entra Lucy?-non credeva di aver sentito bene-perché quella sgualdrina ormai condannata a morte dovrebbe ricevere doni del genere?-
Ignia fissò furioso quell’ancella avrebbe dovuto mordersi la lingua-Non osare darle della sgualdrina, Dimaria- la intimidì il re e lei si fece piccola piccola.
-M… mi dispiace- emettendo flebilmente la più lieve delle scuse che era riuscita mai a dare ma non era preparata a quello che il sovrano le rivelò dopo.
-Erza non sarà la prescelta a stare al mio fianco, ma la nostra decantata principessa di Atene, sarà una candidata perfetta al titolo di regina-
Dimaria si voltò per chiedere conferma al re di quella notizia tragica-Ma maestà…?!-
Il re distese un sorriso di vittoria-Si, Dimaria, Lucy sarà la tua regina- lei arretrò di qualche passo come colpita  da una sciagura imminente da cui non poteva salvarsi.
Ignia fece un gesto con la mano come ad allontanarla-ora puoi andare, non ho più bisogno di te– e senza congedarsi la  ragazza se ne uscì scura in volto.
-Povera cara, la notizia l’ha lasciata con l’amaro in bocca- disse Selene fintamente dispiaciuta.
-Dicevi qualcosa come ad arrivare al cuore di Lucy, Selene? Se è così illuminami-
Piegò le sue labbra a forma di cuore-mandagli le sue amiche si sentirà meno sola-
-Un’idea splendida le manderò subito da lei-
Selene lasciò andare la collana sospirando-Neanche con me sei mai stato così generoso-lei ridacchiò, Ignia era sempre stato sicuro di sé e la donna gli domandò- ti ricordi quando eravamo due bambini e mi promettesti di conquistare Atene per me?- perdendosi un momento nei dolci ricordi d’infanzia e Ignia sorrise, dove un tempo erano solo loro due, dove ancora non aveva i suoi fratelli.
Una bambina seduta sull’erba fresca stava finendo di intrecciare una corona di fiori canticchiando allegramente una canzone.
-Selene!- lei si voltò verso la voce di Ignia in mano una spada di legno, la bambina fece in tempo a nascondere la corona dietro la schiena-giochiamo ai guerrieri!-
La bambina storse il naso-no grazie, è un gioco da maschi e poi mi chiedi sempre di fare la parte del nemico-
Il bambino ci pensò su e poi disse-potremo chiedere a qualcun altro di fare la parte dell’ateniese cattivo-
La bambina non era ancora convinta-E io cosa faccio? La guerriera non voglio proprio farla- su questo non avrebbe discusso.
Il piccolo Ignia ci pensò su un momento per assegnare un altro ruolo all’amica-Beh... allora che ne dici della mia regina?-
Allora annuì arrossendo un pochino-andata-
Ignia allora aveva trascinato un povero soldato e costretto a fare la parte dell’ateniese e a colpirlo-prendi questo dannato! Come hai osato rapire la mia regina! Prendi questo e questo e questo!!!-
Colpendo a più non posso e il poveraccio si lamentava perché nonostante fossero colpi da una spada di legno facevano male molto male e quando si lamentava non era proprio recitazione ma dolore-Ahi! Vostra altezza, vi prego pietà!-
Selene sussurrò al soldato suggerendogli da dietro come fare-Psss… fingiti morto così non ti colpirà più-
-Grazie Selene-sama!- ringraziò grato il soldato.
Un’ultima stoccata e cadde rovinosamente all’indietro di schiena si portò una mano al cuore e l’altra l’allungò verso il sole dando risalto al melodramma-Ohi! Ohi!  Muoio! Muoio! Addio! I campi elisi mi chiamano! Io non ho potuto niente contro il grande Re Ignia il magnifico, canteranno delle sue gesta per le generazioni a venire, addio!- chiudendo gli occhi.
Ignia puntò la spada verso il sole spavaldo-Ahahaha ho vin… Selene così mi strozzi!-la bambina era corsa e gli stava stringendo le braccia al collo-oh mio amato! Sapevo saresti venuto a salvarmi-scoccandogli un bacio sulla guancia cosa che lo fece arrossire alle guance-Bleah… che schifo Selene!- strofinandosi la guancia con la mano con cui era stato baciato, certe cose le facevano gli adulti ma non i bambini per gli dei!
-Cosa c’è? Non ero la tua regina?- un po’ indignata per il trattamento.
Ignia si corresse-Beh… si insomma lo sarai- non che non gli dispiacesse Selene, era la sua migliore amica ed era anche molto simpatica e carina, e l’idea di averla come regina non era malvagia.
Gli occhi della biondina brillarono di aspettativa -Davvero? E quando?-
-Ecco…- se voleva chiederla in sposa allora in futuro avrebbe dovuto compiere una grande impresa degna degli eroi come Ercole nelle sue dodici fatiche, Giasone alla ricerca del vello d’oro, il viaggio di Ulisse per il ritorno ad Itaca, insomma qualcosa degno di loro ma che non gli avrebbe preso molto tempo così disse-conquisterò Atene e te la regalerò-
-Conquistare Atene? Tu?-con un misto di scetticismo e sorpresa.
Lui annuì convinto-Perché no? Gli ateniesi mi stanno antipatici, quando sarò grande guiderò l’esercito alla conquista di Atene e scaccerò i nemici e poi ti regalerò la città-
Ci pensò su un momento e poi annuì convinta -D’accordo ho sempre desiderato visitare Atene, ora Ignia ti dispiace chiudere un momento gli occhi?-
Lui arretrò con la guardia in alto-non vorrai mica baciarmi ancora?!- un altro bacio se lo sarebbe sognato.
Mai e poi mai.
-Ma no te lo prometto non ti bacerò quando hai gli occhi chiusi- lui un po’ riluttante chiuse gli occhi e Selene gli mise qualcosa in testa- ora puoi aprirli- Ignia aprì gli occhi e si portò una mano sulla corolla di fiori-ma cos’è?-
-Ma la tua corona, mio re- si allungò e gli dette un bacio sull’altra guancia e Ignia la spinse via arrossendo ancora-smettila Selene! Avevamo detto niente baci!-
Lei rise allegra-Ahahaha ma solo a occhi chiusi! Dai vieni a prendermi!- scappando veloce come una lepre, Ignia lanciò la spada dietro di sé colpendo il soldato ‘’morto’’ -ahi! Posso andare adesso, vostra altezza?-
-Aspettami Selene! Se ti prendo sei finita!-
-E tu saresti diventata la mia regina-concluse Ignia ancora prima di conoscere quella profezia, ma quel tempo era passato e quei due bambini avevano preso due strade diverse ed erano cresciuti seguendo le loro ambizioni.
-Mio re!- li interruppe un soldato-che si inginocchiò a terra-porto due notizie, la prima è che il prin- volevo dire il traditore e i suoi seguaci sono stati avvistati-
-Natsu è ancora vivo?- soffiò ruggente, quel bastardo aveva più vite di un gatto, non sapeva come ma era riuscito a salvarsi dal suo veleno.
-Si e si stanno dirigendo a nord verso la strada che porta a Megalopolis-
-Da Zeref dunque- allargando un sorriso-Natsu troverà una bella sorpresa quando arriverà a Megalopolis-
Selene piegò la testa e quel sorrisetto che fece il re la mise sull’attenti era lo stesso che aveva quando da piccolo ne combinava una grossa-Hai combinato qualcos’altro, Ignia?-
-Aspetta e vedrai Selene- poi chiese al soldato-e la seconda?-
-L’esercito di Atene è stanziato poco lontano da qui hanno tutta l’intenzione di attaccarci mio re-
Ignia sorrise sinistro-Eccellente finalmente quei codardi mostrano un po’ di fegato, ma sarà tutto vano-si rivolse al soldato-prepara i soldati e una trentina di uomini muniscili con l’arma che ha creato l’alchimista e la mia biga non mi serve altro per schiacciare moscerini non mi servirà altro-
-E adesso dove vai?- domandò Selene.
Ignia si fermò e rispose a Selene-A prendere qualcuno che mi servirà-
 
                                              
                                                                          ***
 
Lucy camminava avanti e indietro  imprigionata nella sua stessa stanza ormai era un’animale in gabbia, non le era permesso varcare la soglia di quella porta il re aveva fatto mettere due energumeni tutti muscoli che le impedivano di uscire.
Era nervosa e spaventata dalla rivelazione di Ignia se tutto ciò che aveva detto era la verità suo padre le aveva mentito lasciandola crescere nell’ignoranza assoluta, non era nei suoi diritti essere partecipe di una profezia che ha ragion veduta la riguardava?
-Grazie per non avermelo detto papà- mormorò amaramente, ma anche se glielo avesse rivelato il corso degli eventi sarebbe cambiato in qualche modo?
La porta si aprì e Lucy trasalì non era Ignia ma Dimaria e aveva qualcosa nello sguardo che non gli piaceva per niente, aveva qualcosa di pericoloso, l’ancella si richiuse la porta alle spalle in un secco tonfo.
-Dimaria…- mormorò Lucy spaventata.
-Ignia dovrebbe sorvegliare bene le sue cose altrimenti non potrebbe trovarle più… integre- scoppiando a ridere istericamente.
Arrancando verso di lei come fosse ubriaca, Lucy arretrò di riflesso, non gli era mai piaciuta quell’ancella e ora meno che mai che la fissava in un modo strano-ma di che cosa stai parlando?-
La sua risata si spense e Dimaria fissò Lucy come la causa di ogni male-se quel reietto non ti avesse portata qui a quest’ora Ignia sarebbe ancora mio-le puntò contro un coltello affilato che nascondeva dietro la schiena-è tutta colpa tua!!!- ruggendo di rabbia e avventandosi su di lei, Lucy cercò di scappare per la stanza urlando provò a chiamare aiuto ma nessuno la sentì.
-Inutile che invochi aiuto ho pensato bene di mandare le guardie lontano di qui il tempo sufficiente per sbarazzarmi di te-
Lucy cercò di farla ragionare-Dimaria ti prego! Io non ho mai voluto Ignia!-l’ancella l’afferrò per un polso e la spinse a terra intrappolandola mettendosi sopra così da non poter scappare-avrei dovuto sbarazzarmi di te personalmente il giorno della festa!-
-Il giorno della festa? Ma allora…-mormorò Lucy da prima confusa e scioccata poi capendo-sei stata tu a mandarmi quell’assassino-
-Beh ora non importa più addio Lucy!-
Ma qualcosa frenò l’intento omicidio di Dimaria o meglio qualcuno, le stava tenendo a intrappolato il polso in una morsa, Lucy vide occhi di oro colato che dardeggiavano furenti.
-I-Ignia?!- pigolò Dimaria, sembrava un pulcino di fronte ad una bestia feroce.
-Alzati- ordinò all’ancella ma fu lui a tirarla su liberando Lucy dal suo peso, l’ateniese arretrò indietro, Dimaria cercò di giustificarsi- n-non è come pensi! I-Io io-
-Volevi ucciderla e ora preparati a pagarne le conseguenze- sentenziò atono e senza un briciolo di pietà.
Dimaria fece cadere il coltello a terra e si gettò su di lui piangendo-perdonami! Ti prego perdonami!-
-Oh Dimaria…- le prese il volto tra le mani e sorrise mellifluo-ti avevo avvisata di non farle del male-
-Eh?- con un sordo ‘’CRACK’’ le ruppe l’osso del collo il corpo della sua amante scivolò a terra ma il re rimase indifferente per la dipartita, Lucy si portò spaventata una mano alla bocca non aveva più nemmeno la forza di gridare.
-Guardie!- chiamò il re, i soldati si precipitarono nella stanza di Lucy e ordinò loro facendo un cenno al corpo senza vita dell’ancella-portate via questa cosa dalla mia vista-
-Vostra maestà vuole che la seppelliamo da qualche parte?-
-Per quanto mi riguarda potete anche dare la sua carcassa in pasto ai cani, ora sparite- i fedeli soldati obbedirono trascinando via il cadavere, uno di loro recuperò l’arma di Dimaria.
-Come hai potuto farlo?-
Ignia si accigliò nel udendo quella domanda emessa dalle labbra di Lucy che nonostante tremasse come un coniglio lanciava sguardi di sfida-fare cosa, mia promessa sposa?-
-Dimaria… potevi risparmiarla!-
Ignia sorrise s’incamminò verso di lei e s’inginocchiò a terra-quanto sei generosa, riesci a provare pietà per qualcuno che ha tentato di eliminarti, la tua bontà è ammirevole-
Per tutta risposta Lucy voltò la testa dall’altra parte e rispose-Tu invece sei senza cuore-
Il giovane re si portò una mano al petto-Se non lo avessi non ti amerei così tanto- si accostò all’orecchio di Lucy sussurrando freddamente-questo è un esempio che darò a chiunque cercherà di portarti via da me sia chiaro- l’afferrò e la costrinse a incamminarsi con lui uscendo dalla stanza.
-E ora dove vuoi portarmi?!- tentando di liberarsi, ma Ignia non rispose.
 
 
Corinto
 
Di solito l’allenamento con la spada riusciva a calmarla ma era molto distratta e nonostante Erza avesse proposto a Laxus di fare allenamento con la spada lo stesso Laxus si era accorto che le sue parate non erano precise e aveva trovato molte aperture-che ti prende Erza? Sei fiacca stamattina- parando l’ennesimo colpo.
-Si si ci sono-gli disse l’amica.
-Stamattina eri con lo sguardo assente durante la colazione, non è da te. Si può sapere che ti succede?-
-Ecco io…-
-Erza-
La spada di Erza scivolò tra le mani decretando la fine dell’allenamento e la sacerdotessa puntò lo sguardo del principe fissandolo come un’allocca e balbettando un-Ge-Gerad?!- focalizzando il principe di Argo.
-Posso parlarti in privato?-
-Io…-
-No non può parlarti- Laxus si frappose tra loro due con le braccia incrociate fulminando Gerard, ci avrebbe messo la mano sul fuoco che fosse lui la causa dello stato d’animo dell’amica.
Erza non era d’accordo-Laxus finiscila non ho alcun bisogno di essere protetta!-
-Da questo qui però si- rispose stoico.
Il principe fissò il biondo come l’emblema della calma-Potresti lasciarci soli per favore. Voglio solo parlarle per qualche minuto-
-Laxus ti prego sono in grado di badare a me stessa- lo rassicurò Erza.
Lui scrollò le spalle sconfitto dalla testardaggine della ragazza-E va bene, vado da Freed e Bixlow- avviandosi via a grandi falcate.
Ora però erano rimasti soli ed Erza non riusciva proprio a guardarlo in faccia non riusciva a governare quel sentimento quando si trovava in sua compagnia.
-Erza ti chiedo perdono per la mia baldanza ma non potevo più tacere a riguardo anche se non è così per te, io ti amo-
Non poteva tirarsi indietro doveva dirgli la verità e con un coraggio ce non credeva si avvicinò al principe e confessò-Gerard sarò sincera con te, ma ti amo anch’io- prima di baciarlo sulle labbra, fu dolce come l’ambrosia e lungo come la notte quando si staccarono con entrambi gli occhi luminosi Gerard le disse avvolgendo le mani sul suo busto di lei-sappi che sceglierei te. Sceglierei te mille volte*sempre-
-Erza, Gerard!- i due si staccarono e a venire loro incontro era Minerva sembrava agitata rompendo la magia di quell’attimo.
-Calmati che ti prende?-
-I soldati di Argo! Sono entrati e… non lo so hanno un’arma che spara fuoco- la fissarono come se gli fosse spuntata una seconda testa.
-Non guardatemi così è la verità!-
-Erza-san! Gerard-san!- Wendy correva stringendo la piccola leonessa in braccio che protestava, Erza fissava Wendy preoccupata sembrava agitata e impaurita e con gli occhioni pieni di lacrime.
-Wendy-
Indicò una direzione- i soldati stanno radunando tutti in cortile, hanno preso Laxus-san, Cana-san e gli altri incluso Bob-san, ti stanno cercando Erza-san!-
Erza fece per partire ma venne intercettata da Minerva prendendola per un braccio-cosa vorresti fare, Erza?! Non puoi andare!-
-Lasciami Minerva! È a me che danno la caccia se mi consegno a loro-
-Non farai niente, Minerva a ragione-
-E quindi che cosa facciamo? Non ho intenzione di abbandonare nessuno-
-Non lo faremo abbiamo ancora una possibilità di scampo, loro cercano una ragazza rossa no? Se non si trovasse se ne andranno- indicando furbo i capelli neri di Erza, La sacerdotessa capì prima di venire intercettati da dei soldati e scortati fuori in cortile.
La prima cosa che avvertì fu un forte odore di bruciato.
Lo stratego Bob i suoi servi e i loro amici erano radunati in gruppo a terra alcuni delle lance e altri puntandogli contro una strana arma composta da una sacca di pelle che tenevano sulle spalle da cui fuoriusciva una specie di tentacolo di metallo che finiva con un cono rovesciato e dal quale fuoriuscivano fiamme tenute sotto controllo dai soldati, non aveva mai visto una cosa del genere.
 Laxus fissava in cagnesco i soldati che li tenevano nel mirino, Evergreen si teneva forte ad un suo muscoloso braccio del biondo, Freed e Bikslow  erano accanto a loro e Cana e Meredy si tenevano abbracciate facendosi forza a vicenda, e un soldato che era faceva avanti e indietro chiedeva-per l’ultima volta dove nascondete la sacerdotessa?-
Bob con le mani alzate ma non perdendo la sua aria da piacione, tuttavia nonostante lo sforzo Erza vide la furia sul suo volto-Miei cari amici perché non ne parliamo con calma?-
-Taci ciccione!- colpendolo con la parte non acuminata della lancia facendolo barcollare all’indietro.
-Signore questi sono gli ultimi rimasti ma non c’è traccia della sacerdotessa di Atene- i soldati intimarono di raggiungere gli altri, ma il capitano non appena vide Gerard ghignò-ma guarda se non è il principe no forse dovrei dire l’ex principe di Argo ora il traditore della sua stessa patria- sputando ai suoi piedi- eh eh eh scommetto tutto il mio salario che sai dove è la sacerdotessa Erza-sama-
-Non lo so- disse Gerard per tutta risposta il soldato gli dette una ginocchiata sullo stomaco scivolando sulle ginocchia sul suolo sabbioso ma non finì lì venne tempestato da calci ma nemmeno un gemito uscì dalla bocca del principe, Erza tentò di correre in suo aiuto ma per la seconda volta Minerva la tenne bloccata, Wendy si teneva una mano sulla bocca, gli altri assistevano alla scena impotenti mentre alla fine schiacciava la testa di Gerard con un piede.
-Gerard!- si lasciò scappare Erza ma lo sguardo di Gerard la ammoniva a non intervenire.
Uno dei soldati si fece avanti e difese il principe- capitano vi prego il re non ne sarà contento-
-Taci idiota, questo inutile derelitto ormai non è più un principe, re Faust lo ha diseredato, vale meno di un ladro anzi non è più niente e ora portatemi la sacerdotessa!-
Il soldato scrollò le spalle-Ma signore abbiamo perquisito il palazzo da cima a fondo ma della sacerdotessa dai capelli rossi sembra sparita nel nulla-
Digrignò i denti frustrato non potevano andarsene a mani vuote e addio alla ricompensa che il re spartano gli aveva promesso.
-Mio signore a un momento?- la voce flautata di una donna attirò la sua attenzione come il resto del gruppo, Erza voltò lo sguardo verso Ikaruga e il suo sorrisetto era compiaciuto che sfilava dritta verso di loro con grazia e disinvoltura.
-Che cosa vuoi etera? Se vuoi compiacere me e i miei soldati torna in un altro momento adesso abbiamo da fare-
Lei si inchinò umilmente come se avesse di fronte un re-mio signore sono qui per offrirvi altri servigi state cercando una ragazza di nome Erza ed è proprio qui fra noi celata ai nostri occhi-
Lui rise sguaiatamente alla panzana della donna-Hahaha ma sei cieca? Non so se lo sai ma la ragazza che cerchiamo ha i capelli rossi e qui non c’è neanche l’ombra-
-E invece c’è eccola qui- avanzando verso Erza.
-N-No… fer… ma- boccheggiò Gerard per colpa di quelle percosse ma venne zittito da un altro calcio negli stinchi.
Laxus, Freed e Bixlow tentarono di alzarsi per soccorrere Gerard ma vennero intimati dai soldati che puntarono loro le armi addosso bloccando ogni segno di ribellione.
Erza non ce la faceva più doveva salvarlo-Smettila maledetto vigliacco!- fece un passo avanti-volevi la sacerdotessa di Atene? Eccomi qua!-
Ikaruga ridacchiò maligna-ma che carina! Fai di tutto per proteggere l’uomo che ami. Il tuo coraggio ti fa onore-
-Tu invece non sei altro che una patetica serpe velenosa- le soffiò Minerva.
-Basta con queste futili chiacchiere tra donne- si mise in mezzo il capitano e la fissò in volto annuendo- si ora che lo guardo meglio è proprio lei, i miei complimenti per il travestimento ben riuscito peccato che non abbia funzionato, prendetela!- due guardie l’afferrarono e la costrinsero a montare a cavallo.
-Erza-san… no!- Wendy tentò di correrle dietro ma venne respinta dai soldati, Charle soffiò contro gli uomini di Faust e Minerva le fu subito accanto e la tirò su- È da vigliacchi prendersela contro una bambina!-
-Dannati ce la pagherete cara!- urlò Laxus furente in un modo o nell’altro l’avrebbero scontata quei bastardi.
-Sta al tuo posto, ragazzo! Ormai non sei altro che un cane che abbaia ma non morde- gongolò capitano poi gli venne un’idea-comunque prendere solo la sacerdotessa mi sembra poco, potrebbe scappare e questo mi causerebbe non molti problemi quindi prenderò un altro di voi per evitare che faccia brutti scherzi-
-Cosa?! Questo no! Loro lasciali fuori!- obbiettò contrariata dal cavallo.
- Allora- si sfregò le mani fingendo di non averla sentita-chi vuole essere così gentile da accompagnare la sacerdotessa a Sparta? E mi raccomando accetto solo personaggi di spicco-
Gerard fu il primo a proporsi-verrò io, non prendetevela con gli altri-
-Silenzio, voglio sentire gli altri o vuoi per caso altre botte?-
Laxus si alzò-sono il nipote di un arconte un membro dell’areopago, potete prendere me come ostaggio-
Lui fischiò- però il nipote di un arconte…-
-No caro mio potete prendere me- si propose Cana -anch’io appartengo ad una famiglia di arconti-
-Ma non mi dire due rappresentati di famiglie di arconti certo non avrei potuto sperare di meglio per la sacerdotessa di Atene e chi altri c’è?-
-Lasciate stare Laxus e Cana posso andare io al loro posto, faccio parte di una famiglia di nobili ateniesi influenti- si offrì Freed ma una mano sulla sua spalla lo bloccò, era Bixlow- e no caro se vogliamo parlare di lignaggio il mio è più antico del tuo-
-Mi offro volontaria io- si propose Evergreen.
Il capitano storse il naso-Una misera ancella non so di che farmene-
-E che mi dici di un’amazzone?- chiese Minerva indicandosi il petto.
-Facciamone due ci sono anche io- si aggiunse Meldy.
-Allettante-
Ma la piccola Wendy non fu da meno-Io sono un’apprendista vestale dell’oracolo di Delfi-
-Molto allettante ma- il capitano fece un cenno alle guardie indicando il principe-mi sa che prenderò quello che sta più a cuore alla sacerdotessa- tirarono su il principe e lo portarono vicino ad un cavallo- re Ignia ci ricoprirà d’oro quando saprà che il principe non è altro che Mystgun il ribelle gli ha dato non poche rogne e sarà felicissimo quando lo avrà nelle sue mani vivo o morto-
-Venduto- gli urlò contro Cana.
Lui scrollò le spalle-Chiamami come vuoi, ma noi abbiamo vinto e voi avete perso, partiamo! Portiamo i prigionieri a Sparta e se per caso vedo solo uno di voi seguirci-li minacciò l’infida canaglia mimò un taglio sul collo indicando Gerard-taglierò la gola al vostro amichetto- detto questo gli argolidi partirono verso Sparta con le loro prede.
 
 
Megalopolis
 
Mancava poco ormai a raggiungere Zeref era solo questione di tempo i cavalli ormai erano sfiniti e anche Natsu e i suoi amici non erano da meno.
-Non mi sento più il fondoschiena- bofonchiò Lyon.
-Smettila di lamentarti sarà la quarta volta che lo dici- disse Gray non potendone davvero più dei lamenti dell’albino-guarda vedo dei soldati di Megalopolis che ci vengono incontro-
Ma non appena furono vicini i soldati li accerchiarono-fermi dove siete spartani!-
PantherLily quando vide minacciare il suo padrone emise un ruggito di avvertimento, i soldati di Megalopolis puntarono le lance sulla belva.
-Fermi lui è con me!- eruppe Gajeel.
-Allora tienilo lontano da noi!-
Natsu alzò le mani al cielo-Calma siamo qui solo per incontrare mio fratello Zeref-
-Che scusa patetica forza scendete da cavallo sarà Zeref-sama a decidere cosa fare di voi- Natsu liberò Happy dalla borsa e il leoncino e lo adagiò a terra, era contento di muovere le zampette, gli altri scesero dalle selle e s’incamminarono insieme a loro verso il palazzo di Megalopolis, Gajeel si affiancò alla pantera per calmarla, lungo il tragitto videro un via vai di soldati mentre i cittadini li fissavano con astio nonostante la polis fosse decorata a festa c’erano fiori che decoravano le caso dando un tocco allegro.
-Ma che cosa sta succedendo in questa polis?- Gajeel mormorò piano.
-Non ne ho idea- rispose Natsu.
-Silenzio!-
Entrarono a palazzo e mai Natsu aveva visto il fratello abbattuto in quella maniera, abbattuto e addolorato-Zeref?- al suono della voce di suo fratello minore Zeref puntò lo sguardo in sua direzione.
-Natsu?- sconvolto di trovarlo li.
-Zeref vuoi dirmi del perché di questa accoglienza armata?-
-È tutto a posto lasciateli-ordinò Zeref ai soldati e andando incontro al fratello abbracciandolo stretto-che ci fai qui, Natsu?-
-Sono successe molte cose ma che sta succedendo a Megalopolis la città sembra in fermento-
-Non potevi capitare in un momento peggiore, Mavis è stata rapita-
Non credette alle proprie orecchie-Rapita? E da chi?-
Gli occhi di Zeref divennero delle braci ardenti ma non fu lui a rispondere-da Ignia, mio principe- lo fece Invel che venne verso di loro.
-Invel?- disse Gray.
-Cosa?! Quando è successo?- domandò Natsu prima fissando il fratello e poi Invel.
Zeref raccontò cosa era successo-è accaduto tutto ieri stavamo svolgendo gli ultimi preparativi per il nostro matrimonio vi avevamo mandato un messaggio per invitarvi ma al posto tuo, di nostro padre è arrivata una delegazione di spartani mandata da Ignia per farne le sue veci, ci hanno detto che tu e Lucy eravate già partiti per Atene nostro padre era allettato perché aveva la febbre e Ignia era a rimasto a Sparta per sostituire nostro padre, sapevo che c’era qualcosa di sospetto ma credevo fosse solo paranoia- scosse la testa deluso di se stesso e si mise una mano tra i capelli e dire con rammarico-avrei dovuto stare più attento niente che venga da Ignia è una cosa buona-guardò Natsu sconvolto-dovevamo sposarci oggi doveva essere un giorno felice per noi, perché è accaduto tutto questo?-
-Zeref…- Natsu gli mise una mano sulla spalla per dargli forza.
Fu Invel a finire il discorso del suo signore-Quando abbiamo abbassato la guardia ne hanno approfittato per prendere in ostaggio la principessa e ci hanno dichiarato guerra a nome di re Ignia, non stentavo a credere alle mie orecchie poi se ne sono andati- guardò Gray e chiese-davvero quell’arrogante bastardo è diventato re?-
Gray non rispose.
L’odio per Ignia s’intensificò ancora di più, Natsu non riusciva a credere che avesse voluto rovinare un giorno speciale rapendo la promessa sposa di suo fratello, e per che cosa poi? Per ostentazione di potere? Per dispetto nei suoi confronti perché in qualche modo Zeref era stato l’unico a scorgere del marciume in lui? Qualunque fosse stata la risposta l’avrebbe pagata con gli interessi.
E Ignia non aveva nemmeno avvisato Zeref quando il padre era rimasto vittima nella frana, era troppo pericoloso averlo tra i piedi avrebbe scoperto qualcosa meglio tenerlo alla larga, strinse i pugni.
-Beh devo aggiornarvi- e Natsu raccontò al fratello cos’era successo nel frattempo a Sparta man mano che avanzava con il racconto gli occhi di Zeref si facevano cupi e tempestosi-ha ucciso nostro padre e ha osato accusarti?!-
Natsu annuì grave e finì il racconto arrivando alla loro fuga e guardò il fratello con convinzione-non possiamo permettere di cavarsela a buon mercato ho tutta l’intenzione di fermarlo, sei con me, fratello?-
Porgendogli un braccio, Zeref vide negli occhi del fratello una determinazione che non gli aveva mai visto e annuì, insieme avrebbero potuto sconfiggere Ignia, Natsu ne era sicuro e liberare Lucy e Mavis dalle sue grinfie-sono con te-gli prese il braccio e lo strinse.
 
Sparta
 
Lucy era legata alle mani sulla biga così stretta da non poter scappare, Ignia era accanto a lei e dirigeva la biga con sicurezza e la teneva sotto costante sorveglianza,  le corde ruvide cominciavano a fargli male, ma anche se si fosse liberata e fosse scappata sotto la vigilanza del re attorno a lei vedeva soltanto spartani che marciavano armati fino ai denti che l’avrebbero riacciuffata, si stavano dirigendo verso una valle, sbatté gli occhi incredula vedeva dei guerrieri ma non erano spartani caratterizzati dal rosso sangue dei loro mantelli, ma portavano addosso color blu del cielo, erano ateniesi!
-Spartani in posizione!- urlò Ignia non appena gli ateniesi marciarono contro l’esercito spartano, si posizionarono davanti degli uomini completamente sprovvisti sia di scudo che di lance avevano con sé una specie di strana sacca.
Qualunque cosa fosse non era niente di buono, Ignia era troppo tranquillo e quando ordinò l’attacco ci fu la devastazione, non era preparata a quello e mai avrebbe immaginato che al mondo esistesse una simile arma-puntate, fuoco!-
Quando gli ateniesi si prepararono alla battaglia dalle armi degli spartani eruttarono vampate di fuoco che bruciarono vivi le prime fila di nemici che cadevano uno dopo l’altro.
Presto l’aria venne impregnata da grida agonizzanti e carne bruciata
-È… orribile, che razza di arma è? No anzi è solo uno strumento di morte- mormorò Lucy che avrebbe voluto lanciarsi a soccorrere i caduti.
-Fuoco greco-Ignia ghignò soddisfatto-Funziona anche fin troppo bene, quell’alchimista sa il fatto suo-
Lucy pianse lacrime di dolore-Falli smettere subito! Questa non è neanche una guerra ma una carneficina!-
Il restante degli ateniesi dopo aver visto la pericolosità dell’arma abbandonarono scudi e lance a terra e si dettero alla fuga, Ignia obbligò Lucy ad osservare l’ultimo atto e disse in tono suadente e pericoloso-Non crucciarti, Lucy, presto sarà tutto finito-
Infine le frecce fecero il resto i soldati di Atene stramazzarono morti a terra non appena vennero colpiti da frecce nemiche, ora il suolo erboso era ricoperto di cadaveri, Ignia trainava la biga sul campo di battaglia compiaciuto del lavoro e si rivolse ai suoi uomini-miei coraggiosi spartani questo sarà solo un assaggio di quello che daremo ad Atene tra non molto avremo la nostra vendetta!-
-SIII!!!-urlarono invasati gli spartani con i pugni alzati.
Ma Ignia non aveva finito e avvolse le spalle di Lucy con un braccio-Gli dei hanno voluto farmi dono di una regina, questa ragazza è stata prescelta dagli dei per diventare la mia sposa, con lei a mio fianco Sparta non perderà mai! Saremo i padroni del mondo!-
-SIIII!!!!-
Lucy voleva solo urlare no ma Ignia afferrò la testa di Lucy e la spinse verso di lui e agguantò le sue labbra in un bacio feroce e le lacrime della ragazza continuarono a scendere inesorabili sotto quelle ovazioni dei guerrieri.
 
 
 
 
 
Sappi che sceglierei te…*: poesia di Charles Bokowski.

 
 
 

Angolo dell’autrice: L’attesa è stata lunga ragazzi ma finalmente sono riuscita ad aggiornare, è da mesi che non pubblico un capitolo da una parte perché sono stata occupata e dall’altra l’ispirazione non l’avevo proprio, e molti di voi vorranno linciarmi e si chiederanno ‘’ma come hai potuto abbandonarci?!’’ Lo so avete tutte le ragioni del mondo ad avercela con me ma tenete duro ormai mancano pochi capitoli alla parola ‘’Fine’’ tenete duro ancora un pochino, va bene?
Al prossimo aggiornamento gente.
Ci vediamo!

   
 
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