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Autore: Signorina Granger    14/10/2022    3 recensioni
[Writober🍂🧡]
1. Wearing long scarves
2. The smell of buttery yams
3. Collecting pretty leaves
4. The ever-growing chill as each night goes by
5. Making your favorite apple-based dessert
6. The smell of nutmeg and cloves
7. Making caramel-dipped apples
8. The crunching of leaves
9. Decorating the interior of your living space
10. Shopping for new fall attire
11. Planting flower bulbs
12. Wearing argyle-patterned clothing
13. Breaking out the flannel sheets
14. Drinking cinnamon-spiced tea
15. Snacking on seasoned pumpkin seeds
16. The chilly bite in the morning air
17. Taking hikes in the colorful forest
18. Carving funny faces in pumpkins
19. Starting to wear thick, woolen socks
20. Lighting fall-scented candles
21. The smell of freshly-baked squash bread
22. Taking family photos
23. Drowning in oversized sweaters
24. Feeling the loss of time as the nights get longer and days get shorter
25. Eating a dozen different kinds of pies
26. Decorating the front door with autumn wreaths
27. First frost of the season
28. Making lots and lots of soup
29. Having a large family dinner involving turkey
30. Drinking spiced cider
31. Making homemade cider
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Maghi fanfiction interattive
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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Prompt: 15 – Drinking cinnamon spiced tea
Personaggi: Medea Winters

Drinking cinnamon-spiced tea


14


“Nonna, ma è vero che le tazze di tè risolvono tutti i problemi?”
La piccola Medea Winters chinò il capo per gettare un’occhiata dubbiosa alla tazza di porcellana che sua nonna le aveva messo davanti poco prima, quella che la nipotina preferiva e che le chiedeva sempre, bianca con il bordo dorato e un delizioso motivo a fiori celesti e rosa pallido. Medea studiò il caldo e profumato liquido ambrato contenuto nella tazza, il cui aroma speziato le solleticava il piccolo naso, mentre sua nonna, seduta di fronte a lei dall’altro lato del tavolo, la guardava sollevando con grazia la propria e accennando un sorriso divertito con gli angoli delle labbra:
“Perché Meddy, che problemi devi risolvere?”
Chissà perché gli adulti la guardavano sempre con quel sorriso, un po’ intenerito e un po’ divertito, quando sosteneva di avere qualche problema. Medea arricciò il piccolo naso con leggera stizza, astenendosi dal far sapere a sua nonna che anche se era una bambina questo non significava che non potesse avere dei problemi. Senza contare che ormai andava in terza, non era certo più una bambina piccola.
“Ho preso B in matematica, oggi.”
La bambina sospirò affranta mentre immergeva il cucchiaino nel tè, preparata alla ramanzina che sua madre le avrebbe impartito quando sarebbe andata a prenderla a casa di sua nonna. Hestia invece inarcò un sopracciglio senza smettere di continuare a stringere la tazza, lasciando che il suo tepore le scaldasse piacevolmente le mani:
“Beh, non mi sembra una tragedia.”
“Ma la mamma si arrabbia!”
“Con la mamma ci parlo io, pensi che lei prendesse tutte A in matematica? Bevi il tuo tè, se si raffredda non è così buono.”
La mamma non glielo aveva mai detto, che a scuola aveva preso delle B in matematica anche lei. Ai suoi occhi la mamma era la Professoressa universitaria di Letteratura inglese che sapeva sempre tutto e Medea sguardò la nonna spalancando i grandi ed espressivi occhi scuri, sorpresa, prima di affrettarsi a darle ascolto e a sorseggiare il suo tè: la mamma aveva sempre ragione, ma la nonna ancora di più.
“Buono. A che cos’è?”
“Arancia e cannella, è il mio preferito. Vuoi degli altri biscotti?”
“Sì grazie!”
Medea non avrebbe mai rifiutato dei teneri biscottini al burro per nulla al mondo e si affrettò a sorridere e ad annuire prima di guardare sua nonna alzarsi e recuperare il largo piatto dove li aveva disposti, portandolo direttamente sul tavolo per metterlo davanti alla nipotina.
“E comunque, se vuoi migliorare in matematica devi solo chiedere e ti darò una mano, sciocchina.”
Hestia tornò a sedersi prendendo un biscotto a sua volta, addentandolo mentre scoccava una placida occhiata a mo’ di rimprovero alla bambina, che la guardò masticando un biscotto e tenendone un altro in mano, gli occhi scuri di nuovo spalancati pieni di genuina perplessità:
“Perché Nonna, tu sei brava in matematica?”
“Meddy, io insegnavo, certo che sono brava!”
“Ma tu non hai insegnato Fisica, Nonna?”
Ad averlo saputo prima, che Nonna Hestia era esperta di matematica, le avrebbe chiesto di aiutarla con le tabelline molto tempo prima. Ma era pur vero che agli occhi di Medea sua nonna era la donna più intelligente del mondo, pertanto si disse che probabilmente avrebbe dovuto intuirlo, che fosse brava in tutto. Hestia che sospirò e la guardò scuotendo la testa prima di spingere verso di lei il piattino con i biscotti, invitandola a finire in fretta la sua tazza di tè e a mangiarne degli altri:
“Cielo cara, quante cose devo spiegarti. Finisci il tè, poi mi farai vedere in cosa hai preso B.”




   
 
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