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Autore: My Pride    17/10/2022    1 recensioni
~ Raccolta di flash fiction/one-shot incentrate sui membri della Bat-family ♥
» 200. Cospiracy ~ Bernard x Tim
Non è la prima volta che Bernard passa un mucchio di tempo al computer, ma non gli è mai capitato di starsene quasi mezza giornata alla ricerca di chissà cosa tra forum che parlano di supereroi, siti dedicati e informazioni che dovrebbero teoricamente arrivare dal cosiddetto “dark web”.
Genere: Commedia, Generale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna, Het, Slash | Personaggi: Bruce Wayne, Damian Wayne, Jason Todd, Jonathan Samuel Kent, Richard Grayson
Note: Raccolta, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Say everything without a sound Titolo: Say everything without a sound (the rhythm of your heartbeat)
Autore: My Pride
Fandom:
Super Sons
Tipologia: One-shot [ 1090 parole [info]fiumidiparole ]
Personaggi: Damian Wayne, Jonathan Samuel Kent
Rating:
Giallo
Genere: Generale, Malinconico, Sentimentale
Avvertimenti: What if?, Hurt/Comfort, Slash
The time of our life: Vecchiaia, Album Citazioni, 69. Stanotte vorrei le tue labbra sul mio collo e il mondo attorno spento
 
 

BATMAN © 1939Bob Kane/DC. All Rights Reserved.

    Jon si svegliò con le lacrime agli occhi, guardando il soffitto in penombra mentre respirava a fatica e il torpore del sonno spariva fino a riportare alle sue orecchie i suoni del mondo.

    Sentiva una strana sensazione vibrare nel suo corpo che gli appesantiva il cuore e gli attorcigliava le viscere e, con la gola secca e il deglutire sempre più doloroso, si mise a sedere con una mano premuta contro il petto, voltandosi automaticamente verso Damian e sbiancando nel rendersi conto che non era accanto a lui; era così agitato che i suoi poteri sfarfallavano e non riusciva a sentire altro se non il battito del proprio cuore, e fu inciampando nelle coperte e nei suoi stessi piedi che scese dal letto per uscire in fretta dalla camera da letto e cercare il compagno.

    Aveva sognato che Damian era morto. Aveva sognato che il suo migliore amico, l’amore della sua vita, l’uomo che gli era rimasto accanto in tutti quegli anni… l’aveva lasciato solo perché il suo tempo era ormai giunto. Era la prima volta dopo anni che incubi del genere gli facevano visita durante la notte e lo mandavano nel più completo sconforto, e il fatto che i suoi poteri si fossero affievoliti con l’avanzare dell’età erano un ulteriore campanello di allarme per Jon; sporadicamente, non riusciva a sentire il battito del cuore di Damian e andava in panico, salvo poi vederlo da qualche parte in casa ad occuparsi di faccende delle Wayne Enterprises a telefono; Eilanna se la cavava egregiamente, eppure, all’età di sessanta cinque anni, Damian cercava sempre di essere presente negli affari della compagnia che portava pur sempre il suo nome. Nonostante la sua salute cagionevole, era sempre pronto a mettersi in prima linea se qualcosa non andava o se avevano bisogno di lui, per quanto cercasse di non strafare soprattutto quando era Jon stesso a chiederlo; aveva ereditato il cuore debole di Bruce e negli ultimi anni Jon aveva avvertito la diminuzione della sua forza di pompaggio e, da quando pochi anni prima aveva avuto un’insufficienza cardiaca, Jon andava a dormire con il timore di svegliarsi senza più sentire il battito del suo cuore. Esattamente come quella notte.

    Agitato e col suo stesso cuore in gola, con gli occhi spalancati per evitare che si offuscassero di lacrime e le ciglia ancora umide, Jon corse nell’appartamento come una furia, rischiando di scivolare mentre urlava il nome di Damian; si sentiva stupido, ma qualcuno avrebbe mai potuto biasimare un uomo che, abituato ad addormentarsi con le orecchie colme del battito del cuore del proprio compagno, si svegliava senza sentirlo più? Razionalmente parlando, avrebbe potuto imputare la causa ai suoi poteri, ma era troppo spaventato per essere razionale. E quando gli giunse una replica assonnata dalla cucina, e lui vide Damian che gli dava la schiena mentre si preparava un the, non ci pensò due volte a corrergli incontro per abbracciarlo da dietro con entrambe le braccia e affondare il viso nell’incavo del suo collo, piangendo.

    Damian, che non aveva nemmeno fatto in tempo ad aprire la bocca, si accigliò e sbatté le palpebre, cercando di guardarlo da quella posizione. «J?» lo chiamò ma, per tutta risposta, Jon scosse la testa e pianse più forte, cosa che fece spalancare gli occhi di Damian. «Jonathan, stai bene? Mi stai facendo preoccupare».

    Tra loro cadde un silenzio rotto solo dai singulti di Jon e dal suo continuo tirare su col naso, dai suoi biascichi e dalle sue scuse, da parole incomprensibili che sputava a mezza bocca quando riusciva a riportare fiato nei polmoni, finché Damian, con un sospiro, non riuscì almeno a girarsi per ritrovarsi petto contro petto e afferrargli il viso per guardarlo dritto negli occhi, rossi e gonfi di pianto. Con l’avanzare dell’età Jon era diventato più alto e lui faceva fatica a guardarlo in faccia senza dover alzare la testa, ma non si lamentava più della cosa. E non servivano dei poteri kryptoniani per vedere l’evidente stato emotivo di Jon, quel respiro affannoso e agitato nel petto e quel continuare a far guizzare rapidamente gli occhi su di lui come se volesse registrare ogni più piccolo cambiamento nel suo corpo, e Damian gli carezzò il viso, comprendendo che qualcosa non andava; di tuta risposta, Jon gli prese la mano e la avvicinò alle sue labbra, baciando il dorso con devozione nell’abbassare le palpebre. Altre lacrime scivolarono lungo le sue guance, e fu Damian stesso a fargli sollevare un po’ il viso.

    «Jon, habibi… guardami».

    La sua voce era roca, poco più di un sussurro, ma Jon, che aveva ripreso in parte il controllo, riuscì a sentirlo. Così come riuscì finalmente a sentire il battito del suo cuore e si accasciò contro di lui ancora una volta, curvando la schiena fino ad affondare di nuovo il viso nel suo collo, tirando su col naso e beandosi della sensazione della mano di Damian che aveva cominciato a carezzargli la schiena. Il suo cuore batteva. Più lento del normale a causa dei suoi problemi, ma era lì, forte, un tamburo che risuonava nelle sue orecchie e che Jon avrebbe voluto sentire per sempre… ma Damian era umano. Lui, esattamente come suo padre, avrebbe continuato a vivere ancora e ancora anche dopo la sua dipartita, e il pensiero gli mozzò il respiro nel petto. E gli ci volle tutto lo sforzo possibile per sollevare lo sguardo e fissare Damian, perdendosi nelle rughe intorno a quei suoi ancora splendidi occhi verdi, le labbra sottili increspate in un sorriso e i ciuffi di capelli bianchi che gli cadevano a ricoprire in parte la fronte, carezzandogli il volto con due dita.

    «D, io…»

    «Va tutto bene. Era solo un sogno», disse Damian come a leggergli nel pensiero, afferrandogli il polso per portare lui stesso la sua mano al proprio petto e far sì che anche quello aiutasse la certezza che le sue orecchie avevano registrato. «Senti il mio cuore. Non vado da nessuna parte». Si sporse a baciargli le labbra, scivolando poi verso il collo per sfiorarlo appena. «Sono qui».

    Jon lo strinse forte a sé, moderando la sua forza mentre Damian continuava a sussurrare parole di conforto contro la sua pelle, baciandolo e cullandolo con il costante battito del suo cuore sempre più presente nelle orecchie, nella cucina, tutto intorno a lui.

    Se fosse esistito un modo per congelare il tempo, per spegnere completamente il mondo e aggrapparsi a quel momento, Jon lo avrebbe fermato in quello stesso istante.





_Note inconcludenti dell'autrice
Scritta per l'iniziativa #thetimeofourlife indetta dal gruppo Non solo Sherlock - gruppo eventi multifandom
Come credo si sia notato, sto cambiando impaginazione inserendo un po' di spazio tra un paragrafo e l'altro per facilitare la lettura. Comunque sì, ammetto palesemente che l'idea era un'altra e che alla fine le cose sono andate un po' come voleva Jon, con quel sentore dolce amaro delle coppie sposate che invecchiano insieme e vedono l'altro stare male giorno dopo giorno. Ha fatto stare male pure me, quindi perché l'ho scritta? Perché sono una povera stronza, ah ah ah
A parte il terrore di Jon, però, nessuno muore! Va tutto benissimo, non c'è di cui preoccuoarsi, tutto è bene quel che finisce bene e Jonno avrà ancora tanto tempo da passare con Damian, vecchio o giovane che sia (oh, bene o male può usare un pozzo di Lazzaro! Ah ah sono pessima)
Commenti e critiche, ovviamente, son sempre accetti
A presto! ♥



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