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Autore: Pawa    20/10/2022    2 recensioni
CAPITOLO I:
“...chissà cosa direbbero di me se la mia vita fosse andata bene e fossi ancora a Flevance...”
CAPITOLO V:
“Law?” Avrebbe voluto dire “Captain”, ma non era sicura che lui si ricordasse di esserlo.
Il medico si era voltato e i cuori di Hearts e Mugiwara si erano stretti terribilmente, atrocemente. //...
Quello era il dottor Trafalgar, ma non quello che cercavano.
TRAMA:
Artigiano del destino o membro della D.
Colui che lascia un segno nella storia del mondo.
Ma nessuno ha mai riflettuto su quanto i detentori della D siano fondamentali, nel bene o nel male.
I Mugiwara e i Pirati Heart combinano un casino, esasperano Law, e lo portano a pronunciare parole di cui si pente subito, sebbene ignaro delle conseguenze.
Le due ciurme si ritrovano in un mondo che pare non aver mai conosciuto il Chirurgo della Morte.
Idolatra invece il dottor Trafalgar Law, di Flevance, che trovò la cura al famigerato Piombo Ambrato e da allora continua a compiere miracoli medici, lontano dal mare e dall'ombra di una bandiera nera.
NOTE:
Il titolo presenta una licenza poetica; latino corretto dovrebbe essere: “Fatum dominum”, ma preferivo “mastro” a “maestro”.
TRA I PERSONAGGI: ABITANTI DI FLEVANCE.
Genere: Introspettivo, Romantico, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Mugiwara, Nico Robin, Pirati Heart, Trafalgar Lamy, Trafalgar Law
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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°°Fatum Mastro°°

 
Capitolo IV
- Accettazione-



 


 I Pirati del Cuore ne avevano passate tante. Il loro capitano era il genere di subdolo bastardo che creava casini per il proprio tornaconto e anche se la maggior parte delle volte era in grado di non essere coinvolto nelle risse o addirittura nelle guerre che scatenava, uscirne indenni richiedeva tanta abilità e fatica. Inoltre, lui e i suoi uomini non erano mai stati baciati dalla fortuna. Tralasciando i nemici che Law si era fatto negli anni, e la sua stronzaggine aveva aiutato molto, le peggiori avversità si erano scatenate laddove gli Hearts avevano gettato l'ancora, e ogni volta avevano dovuto affrontarle, finendo per fare del bene alle popolazioni locali. Di ciò il Doc andava fiero in minima parte, perché ci teneva alla propria pessima reputazione di pirata, sebbene il proprio istinto di medico ne restasse appagato.
Gli Hearts, quindi, ne avevano affrontate di tutti i colori, ma quella situazione in cui si trovavano, indescrivibile per quanto insensata, li lasciava spiazzati.
Non erano neanche sicuri di come reagire.
Sarebbero dovuti essere inorriditi e scioccati per quello che sentivano, affermazioni che erano l'esatto opposto della realtà, ma... una prospettiva dove Law era ancora a Flevance, felice, e aveva il successo che si meritava? Era stupendo già il solo pensiero e se quella non era tutta una grande recita, allora era una meravigliosa finta realtà.

Bepo aveva cercato conforto negli occhi dei propri fratelli. Come loro, aveva in corso un'interna guerra di sentimenti contrastanti e non sapeva cosa pensare. Tra l'altro, aveva ricominciato a respirare solo da un paio di minuti dopo che il locandiere aveva smesso di parlare.
Quest'ultimo non aveva potuto non notare gli sguardi sconcertati dei suoi ospiti, ma non era stato in grado di capire cosa li turbasse e, forse un poco maleducatamente, aveva deciso di allontanarsi senza aggiungere altro. Quei tizi non gli erano antipatici ed erano entrati lanciandogli un sacchetto di monete d'oro per pagare tutti gli ordini che avrebbero fatto, quindi non si preoccupava nemmeno che volessero fregarlo, ma erano davvero bizzarri e forse era meglio star loro lontani fintanto che parevano così irrequieti.

“Mi dispiace...” La consueta scusa di Bepo aveva fatto risollevare lo sguardo ai compagni. “ma ora dovremmo fare un respiro profondo e mettere insieme i pezzi. Dobbiamo iniziare a capirci qualcosa, perché io rivoglio il mio capitano.”

“Non sei l'unico.” La voce di Penguin l'aveva prontamente raggiunto, sebbene il ragazzo fosse sembrato assente fino a quel momento. Si era poi rivolto agli alleati con un sorriso tirato. “E spero che anche voi siate ansiosi di riavere... Torao.

Il sorriso determinato di Rufy era valso come conferma e il peso che opprimeva il cuore degli Hearts si era un poco alleggerito. Anche se potevano affrontare qualunque avversità da soli, solitamente erano insieme al loro capitano, e anche se per lui erano pronti a fare qualunque cosa, avere al proprio fianco la ciurma di cui Law si era ciecamente fidato era confortante.
Insieme ce l'avrebbero fatta.

“Se non vi spiace, vorrei avere io la parola.” Robin si era chinata in avanti, per rendere la conversazione più intima coi propri compagni ed escludere tacitamente il resto degli ospiti della locanda. I Pirati del Cuore le avevano fatto subito dei cenni. Anche se la faccenda riguardava principalmente loro, erano grati agli alleati dell'aiuto e confidavano nell'acutezza dell'archeologa. Lei aveva assunto un'espressione seria e profonda.
“Dunque... a livello di fatti, parto dal principio per riassumerli, e dato che il tutto sembra ricollegarsi a Torao, mi permetto di considerare anche il litigio con lui. Non c'è nulla di anomalo nel litigare, soprattutto considerando il periodo di tensione che stiamo affrontando, ma il giorno dopo la discussione, Law è improvvisamente sparito. La sua cabina è totalmente stravolta. Sarebbe stato più sensato se la sua stanza fosse rimasta vuota, invece contiene vecchi mobili impolverati.”

“Io non l'ho capita questa cosa.” Rufy si era spalmato sul tavolo, il volto totalmente spaesato. Lui neanche aveva compreso del tutto perché Law si fosse arrabbiato il giorno prima, quindi ora era totalmente confuso.

“È semplice; la polvere si forma in maniera naturale, Rufy. Non puoi crearla tu, o prenderla da un posto e posizionarla in un altro, perché non sarebbe omogenea. Quei mobili invece sono ricoperti da comunissima polvere accumulata negli anni, capito?”

Il futuro re dei pirati ci aveva pensato un po' su, ma poi aveva annuito.
“Quindi... è strano che nella cabina di Torao si sia formata tanta polvere in una notte?”

Nami l'aveva guardato orgogliosissima. Il suo comandante stava ascoltando e pure ragionando. Se quel giorno non fosse stato infernale, lo avrebbe ricordato per sempre con piacere.

“Precisamente.” Robin aveva richiamato l'attenzione della rossa. “Se Law fosse stato su quest'isola avremmo potuto spiegare quella polvere con uno shambles, come avevi detto tu, capitano, ma Law non c'è da nessuna parte. Non solo non l'abbiamo trovato, ma nemmeno lo percepite con l'osservazione.” Aveva catturato lo sguardo dei pirati con quell'abilità, e si era fermata su Shachi, che aveva avuto un fremito nel viso. “C'è qualcosa che non va?”

Lui aveva rimuginato per qualche secondo, poi si era deciso a parlare.
“Forse la mia è solo suggestione, ma... la cabina di mio fratello, in queste condizioni, mi ricorda terribilmente com'erano le stanze del Polar Tang quando divenne nostro.”

“Perché?” Ikkaku l'aveva guardato curiosa e disorientata come gli altri.

“Quando Law decise di appropriarsi del sottomarino-”

“Appropriarsi?” La domanda divertita di Clione aveva interrotto il rosso.

“Beh, il vecchio con cui vivevamo ce l'ha concesso, immagino... così come ha concesso che un bimbo di neanche tredici anni, armato di bisturi, fosse il capo di casa.”

I Pirati del Cuore avevano ridacchiato accompagnati dagli alleati, ma poi Shachi aveva riabbassato gli angoli delle labbra.
“Dicevo, a quell'epoca le cabine del Polar erano piene delle cianfrusaglie di Wolf. Ribadisco, forse me lo sto immaginando, ma ho il ricordo della grande stanza in fondo al corridoio stracolma di mobili, ricoperti da teloni, mappe e polvere... esattamente com'è ora.”

“Se devo essere onesto, ho avuto la stessa impressione.”

Shachi si era voltato sorpreso verso Penguin. Se lo pensava anche lui, allora... c'era qualcosa di inquietante.

“Interessante,” L'archeologa aveva ripreso a riflettere. “ammettiamo che la vostra non sia suggestione... per quanto strano, penso possa collegarsi più facilmente a questi eventi.”

“Cosa intendi, Robin?”

La donna aveva guardato Sanji per un istante, poi aveva abbassato lo sguardo, perdendolo sul legno del tavolo, concentrata a mettere insieme i pensieri complessi.
“Su quest'isola abbiamo sentito e letto molte stranezze. Eppure se partiamo dall'ultima, e la prendiamo per vera...” Si era lasciata sfuggire una mezza risata incredula. “Se la prendiamo per vera, si spiega tutto il resto.”

Il gruppo di pirati era rimasto in silenzio, confuso e spiazzato, ma poi ognuno aveva assunto un'espressione sempre più scioccata, capendo.
Robin si era raddrizzata, cercando di elaborare l'epifania che aveva avuto.
“Se assumiamo che Law non è qui, perché... secondo queste persone ha sempre vissuto a Flevance, allora non è mai diventato un pirata, quindi non ha mai preso il Polar Tang e la sua stanza è rimasta come quando eravate bambini. Perciò, non è nemmeno mai salpato verso Marineford, e per questo Rufy e Jimbee sarebbero morti, perché fu Law a salvarli due anni fa. È assurdo, ma tutto torna.”

Penguin non era sicuro di star connettendo cervello e lingua, ma in qualche modo sapeva di star parlando.
“In effetti casa nostra sembrava privata di ogni segno di Law. La biblioteca praticamente vuota, l'obitorio pure, il suo peluche sparito... se Law non è mai stato il nostro capitano, allora Ikkaku non gli ha mai regalato quella tigre di pezza.”

“Ragazzi, fermi!” Uni e Sanji avevano gridato all'unisono. Non avevano particolare affinità, ma pareva che quella volta fossero sulla stessa lunghezza d'onda. Era stato il biondo a parlare per entrambi. “Anche se Torao che non è mai diventato un pirata spiegherebbe tutto, vi rendete conto che non è possibile, vero?”
L'altro si era aggiunto immediatamente.
“Insomma, se tutti noi siamo qui è perché il Cap' ha preso il largo oltre dieci anni fa, come possiamo davvero considerare la possibilità che non sia successo?”

“È vero che è illogico, ma proviamo a trovare una spiegazione per renderlo anche solo lontanamente plausibile.” Nami stava sudando freddo. Non sapeva dove andare a parare ed era totalmente d'accordo con Sanji e Uni, ma allo stesso tempo sapeva che l'ipotesi di Robin era in qualche modo sensata, anzi, era la spiegazione più probabile che avessero trovato. Era ciò che faceva combaciare i pezzi di quel puzzle intricatissimo.
La navigatrice aveva terribilmente voglia di sbattere la testa sullo spigolo del tavolo. Aveva appena detto agli altri che tutto ciò era illogico, ma allo stesso tempo, nella propria mente, affermava che era sensato. Perfino il suo giudizio era un controsenso. Tuttavia non si era scoraggiata, non esteriormente quantomeno, e aveva ricercato l'attenzione degli amici. “D'altronde, non penso ci siano altre opzioni da considerare. Quindi concentriamoci su questa. La recita suggerita da Usopp, considerati i giornali, direi che è da escludere, giusto?”

Aveva visto gli altri annuire, quindi aveva iniziato a spremersi le meningi.
“Vediamo... potremmo essere soggetti a un'illusione?”

“Io dormo tanto, ma sono sicuro di essere cosciente in questo momento.” Zoro aveva posato con poco garbo il boccale di birra.

“Non dico che siamo addormentati, ma che la nostra percezione del mondo sia alterata. Magari a causa di un gas velenoso? Non so, cosa potrebbe causare qualcosa del genere?”

“Forse un frutto del diavolo.” Nico Robin si era intromessa ancora una volta, e la compagna n'era lieta. Lei aveva sempre buone idee. “Non so chi potrebbe averlo usato e quando, ma sappiamo che la maggior parte delle stravaganze è da attribuire a questi frutti. Anche se, sinceramente, non ho idea se ne esista uno in grado di fare qualcosa del genere.”

“Beh, ne esistono di tutti i tipi, e ce ne sono di davvero strani, quindi non è un'ipotesi da scartare. Però stavo pensando...” Penguin si era morso il labbro, ancora così in conflitto riguardo quella situazione. “se anche fosse un'illusione, è terribilmente reale. Queste persone parlano di Law come di un uomo che ha vissuto un'intera vita a Flevance, condizionando il resto del mondo con le sue abilità mediche e le sue scelte di vita. Le illusioni causano immagini e visioni nelle persone, basandosi sulle conoscenze di queste, no? Noi certi dettagli non li potevamo sapere e quindi non potevamo vederli nell'illusione... scusate il discorso contorto, non so neanche io dove voglio andare a parare...”

“Credo di aver capito.” Gli era venuto in soccorso Clione. “Per fare un esempio stupido ma esplicativo, se nessuno di noi sapesse che Law ama il giallo, l'illusione non potrebbe farci vedere il nostro capitano che stravede per quel colore. Quindi tutto ciò che c'è di nuovo in queste visioni... non sarebbe spiegabile con un'illusione, ma con la realtà.”

“Esatto!” Aveva confermato il più vecchio dei fondatori della ciurma. “Insomma... vado per assurdo, ma è come se fossimo in un mondo parallelo. Dico per dire... credo.” Aveva scosso la testa, non sapendo più come raccapezzarsi, e cambiando argomento. “Non so come Law la stia vivendo... e se lui sia sotto l'effetto dell'illusione o chissà che altro.”

“Vero, sono tutte eventualità da considerare...” Shachi gli aveva messo una mano sulla spalla, sospirando. “Senza contare che non sappiamo neanche come porre fine a questa storia e tornare alla normalità.”

“Qualcosa di simile a quanto dite deve essere successo, però” Ikkaku si era aggiunta ai compagni. “E come ha avuto inizio, dovrà avere una fine. Forse al momento non abbiamo prove e indizi che ci aiutino a capire o stabilire per certo qualcosa... quindi dovremmo concentrarci sul poco che sappiamo e decidere una pista da seguire.”

Gli altri avevano annuito e automaticamente avevano riportato l'attenzione sull'ultima sopravvissuta di Ohara.
Lei aveva preferito continuare a fissare la propria tisana, ormai raffreddatasi, ma ancora l'elemento più interessante su cui potesse soffermarsi la donna. Si rammaricava di essere troppo razionale per credere ai tarocchi e alle maldicenze contadine. Se ne avesse saputo qualcosa in più, magari avrebbe potuto cercare le risposte alle proprie domande tra le erbe che galleggiavano nella sua tazza.
“Per ora, ciò di cui siamo sicuri è che a causa di questo... Law alterativo, il mondo come lo conosciamo è stravolto, quindi è meglio se stiamo sempre in allerta d'ora in poi. Dire o fare qualcosa che qui non è pervenuto potrebbe essere controproducente per le nostre ricerche.”
“E perché mai?”
Robin si era voltata verso Zoro giusto in tempo per vedere Nami sospirare e ricordargli di ragionare.
“Pensaci, zuccone. Solo sostenendo che Torao è un pirata abbiamo fatto scalpore in questa locanda e ci siamo quasi fatti arrestare da quei marines di prima. Teniamoci la nostra verità solo per noi. Robin,” La rossa aveva incrociato lo sguardo dell'amica. “Continua, ti prego.”

“L'altra cosa che sappiamo, nonché causa della diversità di questo mondo, è che Law si trova a Flevance. Quindi, se siete d'accordo, la cosa più semplice che propongo è quella di salpare verso la città natale del nostro medico.” Si era bloccata un attimo, guardando poi Chopper. “Senza offesa, tu sei sempre bravo e adorabile.”

La renna aveva scosso il capo.
“Torao è anni luce davanti a me.”

“La città del capitano?” Bepo aveva bellamente ignorato il dottore dei Mugiwara, sovrastandolo con la propria voce, e aveva assunto un'espressione crucciata. “Va bene, è la scelta più intelligente...” Aveva aggiunto, dopo poco, sembrando però agitato.

Usopp aveva visto tutti gli Hearts rabbuiarsi come il loro navigatore.
“Che avete, ragazzi?”

“Beh, ovviamente andare a Flevance può aiutarci. Qui non caviamo un ragno dal buco e non abbiamo nessuno che ci aiuti, però... noi sappiamo solo cose terribili su quella città. Anche se forse, in qualche modo, qui esiste ed è ancora fiorente, ci pare così strano pensare che tutto quell'inferno non sia mai accaduto.” Shachi aveva abbassato lo sguardo, giocherellando con il cucchiaino del proprio tè, assorto in ricordi che non gli appartenevano, ma che gli erano stati raccontanti con tanto affranto sentimento che poteva tranquillamente visualizzarli, chiudendo gli occhi. “È solo disagio, tutto qui.”

“Ma siamo pronti a fare rotta verso Flevance.” Penguin aveva concluso il discorso del fratello, poco entusiasta ma assolutamente determinato, e vederli completarsi le frasi a vicenda come sempre facevano sollevava un po' i morali di tutti.
 
***


Scoprire che esisteva un Log Pose per Flevance era un duro colpo. Dopo quegli avvenimenti, in realtà, tutti se lo aspettavano, e pure ci speravano per avere vita facile durante la navigazione, ma era comunque così strano. Nella loro realtà erano stati tutti distrutti per evitare che incoscienti e curiosi raggiungessero la nazione caduta e si contagiassero con la tanto temuta malattia, rischiando di diffonderla. In quell'altra realtà, invece, lo avevano acquistato senza problemi a uno dei negozi lungo la baia.

Secondo Nami e Bepo, contando un numero ridotto di tappe per i rifornimenti, ci avrebbero messo minimo due mesi per raggiungere la loro meta. Non avevano tutto quel tempo da perdere e gli Hearts erano geneticamente predisposti a non sopravvivere senza Law, perché lo amavano troppo, e Chopper lo aveva clinicamente verificato, quindi i potentissimi motori del Polar Tang spinti al massimo delle loro capacità con l'addizione delle correnti marine manovrate da Jimbee erano il loro asso nella manica. Lo sforzo era eccessivo tanto per il sottomarino quanto per l'uomo pesce, ma avrebbero entrambi perseverato pur di riavere l'uno il proprio capitano e l'altro l'uomo a cui doveva la vita.
Franky aveva collaborato coi meccanici del Chirurgo della Morte e presto anche la Sunny aveva potuto vantare dei propulsori. Erano provvisori e fatti di fretta, si sarebbero rovinati dopo neanche due settimane di utilizzo, ma in fondo Cappello di Paglia non ne aveva bisogno solitamente e, cosa più importante, con tutte quelle accortezze i due equipaggi avrebbero raggiunto la Città Bianca in una sola settimana.

In realtà non erano partiti subito.
Avevano aspettato invano un altro paio di giorni il ritorno di Law. In fondo era davvero troppo assurdo pensare che fossero caduti in un'illusione, o magari questa sarebbe svanita da sola. Purtroppo oltre a non esserci cambiamenti, in quel lasso di tempo avevano solo raccolto più prove a sostegno della realtà alternativa.
Altri giornali parlavano del dottor Trafalgar e di questa o quell'altra sua scoperta, sebbene non si dilungassero in vere informazioni su di lui, perché i giornalisti avevano preferito sprecare pagine per elogiare il medico. Al porto Sanji aveva avvistato dei loschi individui che trafficavano casse col marchio di Doflamingo. Uni e Clione avevano sentito delle ragazze parlare entusiaste del prossimo concerto di Soul King. Con Rufy morto, la sua ciurma non si era riunita e quindi Brook aveva proseguito con la sua carriera da musicista. Aveva senso. Tutto andava a sostegno della realtà alternativa o quel che era e così, al terzo giorno di infinite riflessioni e sofferenze, le due ciurme avevano salpato l'ancora.

Lungo la rotta non una nave della Marina li aveva fermati, mentre sulle isole dove avevano sostato per fare rifornimento, le storie del celebre medico di Flevance, di Rufy morto e tutto il resto a cui Hearts e Mugiwara non volevano pensare si ripetevano. I due equipaggi si erano rassegnati ormai a quell'idea, ma era ancora troppo difficile accettarla, considerarla realmente veritiera.
Insomma, era letteralmente lo stravolgimento del loro mondo!
Era una pillola troppo difficile da mandare giù.

Fino a che non l'avevano raggiunta.

La Città Bianca.

Era l'alba dell'ottavo giorno di viaggio, un leggerissimo ritardo rispetto alle previsioni. Masked Man e Usopp erano rimasti di vedetta sulle rispettive navi, ma era stato il Pirata del Cuore il primo a mettersi in piedi sulla coffa, con lo stupore che ne inibiva i movimenti. Si era alzato lentamente, quasi volesse accompagnare la luce del sole che in quel momento stava andando a illuminare le cime di palazzi immacolati, accecanti. Tetti spioventi tipici di quella regione settentrionale, spesso soggetta alla neve, torri alte ed eleganti che trasudavano nobiltà e ricchezza, alberi dai più chiari colori.
Tutto rigorosamente bianco.

Esattamente come lo aveva descritto Law in quei dolorosi racconti.

Clione aveva allungato un braccio, indicando ciò che all'orizzonte, riflettendo i raggi caldi, stava già iniziando a infastidirgli gli occhi. O forse era qualcos'altro che gli turbava la vista.
“Terra!” Il suo grido aveva allertato Usopp, che dalla bandana si era abbassato sugli occhi le lenti da cecchino per scrutare innanzi a sé, e subito aveva ripetuto l'urlo del compagno, allertando anche la propria ciurma.

I due equipaggi erano presto corsi sui rispettivi ponti, indifferenti al forte vento che sferzava loro la pelle e agli innumerevoli schizzi salmastri che li colpivano a causa dell'alta velocità a cui viaggiavano.

Penguin e Shachi avevano raggiunto Bepo che stava a prua immobile e si erano stretti a lui, mentre Clione segnalava ancora una volta: “Terra!”.

Poi, a nome anche dell'altra vedetta e col sostegno di tutti i Pirati del Cuore, Clione aveva dato l'ultimo annuncio.
“Flevance!”

°°FINE CAPITOLO°°

 
SIAMO. ARRIVATI. A. FLEVANCE. 
Non vedo l'ora di pubblicare il prossimo capitolo, che è uno dei miei preferiti scritti finora. Quante succose cosucce accadono nel quinto!!
MA torniamo a quello corrente. Con questo abbiamo finito i capitoli di "prologo e introduzione alla vicenda". Mi rendo conto che sono stati un po' lunghi e molto discorsivi, a discapito dell'azione. I vostri commenti mi hanno consolato facendomi sapere che non vi siete annoiati, ma certo non sono stati quattro capitoli leggeri leggeri. Invece, ora diamo il via a dinamismo, colpi di scena e COLPI AL CUORE. Non a caso, il prossimo capitolo s'intitola "Crepacuore".
Io già rido. I personaggi il contrario. 
Ma sono così curiosa di sapere cosa ne pensate voi! Ci sono ancora tanti misteri, ma allo stesso tempo c'è molto su cui fangirlare. Cosa pensate accadrà? Che fine ha fatto Law ciccio pasticcio? 
Non siate timidi, nuovi e vecchi lettori, la Pawa vi ascolta con piacere e fatemi tranquillamente notare errori di battitura o simili. I capitoli sono scritti da tempo e li pubblico appena ho un secondo libero, ma purtroppo non riesco a rileggerli. ♥

A presto cari, 
baci,
Pawa

P. S Mi scuso per l'inattività. Come già accennato, sto apportando grossi cambiamenti alla mia routine e ancora non sono finiti. Per i miei lettori storici, ci saranno presto novità su Instagram! Per chiunque altro fosse curioso, mi trovare come pawa_art. 
   
 
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