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Autore: dirkfelpy89    21/10/2022    1 recensioni
[Writober2022]
La famiglia Black. Le sue contraddizioni, i suoi momenti di trionfo e sconfitta. I membri più conosciuti e quelli solo abbozzati, quelli fedeli fino alla fine e quelli traditori del loro sangue.
Tradimenti, storie d'amore, politica e diversità. In una parola, Black.
Genere: Angst, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alphard Black, Famiglia Black, Regulus Black, Sorelle Black
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: Dai Fondatori alla I guerra, Malandrini/I guerra magica
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Capitolo 21, Ladro

 



Grimmauld Place era decisamente cambiata dall'ultima volta che Narcissa ci aveva messo piede, ormai troppo tempo indietro.
La prima cosa che notò fu che dalle pareti dell'ingresso erano state tolte molte delle cose che i suoi parenti avevano appeso nel corso dei secoli, ad esempio vide che era stato rimosso il ritratto di sua zia Walburga.

"Signora Malfoy, se vuole seguirmi parleremo meglio nel salotto al primo piano," propose Harry Potter, indicandole le scale. Era stata sua sorella, Andromeda, a mettere i due in contatto.
Non avrebbe mai pensato di poter, o voler, ricucire il rapporto con sua sorella però la guerra le aveva fatto aprire gli occhi e capire quanto in fondo non valesse la pena portare rancore.
Un'altra cosa che non si sarebbe mai aspettata era ricevere un invito da parte di Harry Potter. Un invito a Grimmauld Place, la vecchia casa dei suoi zii.
Sulle prime aveva deciso di non accettare, la legavano ancora troppo ricordi a quell'abitazione, però poi era arrivato il processo alla sua famiglia e, contro ogni aspettativa, Harry Potter si era impegnato in prima persona affinché lei e suo figlio non finissero in carcere.

"Se Bella mi vedesse…" pensò, salendo le scale tirate a lucido. Era evidente come Kreacher avesse riconosciuto Potter come suo nuovo padrone e che lo rispettasse, visto che era da anni che non vedeva quella casa così pulita.
Sorrise al pensiero perché, qualche minuto prima, il povero elfo era andato pericolosamente vicino a un infarto dalla contentezza, vedendola entrare in casa.

Anche il salotto del primo piano era quasi irriconoscibile: la tetre carta da parati era stata sostituita da muri color tortora e il mobilio era stato ridipinto in modo da far sembrare la stanza più luminosa e ariosa.
L'arazzo, notò, era l'unica cosa che sembrava essere rimasta intatto.

I due si sedettero, Potter offrì alla donna una Burrobirra ma Narcissa rifiutò: se l'aveva invitata c'era un motivo e voleva sapere subito quale fosse.
"Ecco, l'ho invitata perché, come avrà capito, ho intenzione di trasferirmi qui a Grimmauld Place," disse il ragazzo palesemente a disagio, "così com'è purtroppo non è vivibile e quindi io, Kreacher, e i miei amici stiamo iniziando una vera e propria opera di rifacimento."
"Lo vedo," notò la donna, osservando il salotto. Non male. "Non riesco a capire come tu abbia potuto convincere l'elfo, però."
"Questo è il motivo per il quale l'ho invitata, questo pomeriggio," rispose Harry. "L'ultima volta, Sirius ha mosso una vera e propria guerra, nei confronti della casa, buttando tantissime cose appartenente ai Black e ho visto come Kreacher ne ha sofferto."
"Dalla sofferenza di Kreacher è nata la morte di Sirius," concluse Narcissa. Doveva aver toccato un nervo ancora scoperto, perché vide l'espressione di Potter irrigidirsi, per qualche secondo.

"Quello che conta è che, quando ho iniziato a pensare a come cambiare questa casa, mi sono sentito come un ladro, un ladro che entra nella casa di un'altra famiglia senza permesso."
-E lo sei- pensò la donna. Un ladro, come Sirius. Sirius che aveva gettato tutto senza chiedere il permesso, senza pensare al dispiacere che avrebbe causato alle sue cugine. Un ladro.
Seppur diseredato, non aveva avuto nessun dubbio a rintanarsi in quella casa come un topo, distruggendo proprietà che i Black avevano costruito nel corso dei secoli.
"Per questo motivo ho chiamato Bill Weasley che ha fornito una squadra di Spezzaincantesimi i quali, nel corso di una settimana, hanno rivoltato questa casa come un calzino," spiegò il ragazzo, "togliendo tutti gli incantesimi di adesione permanente, tranne per l'arazzo, portando tutto quello che sono riusciti a recuperare su in soffitta. Non ho buttato niente, se vuole può venire con me e scegliere cosa portare a casa… ho anche una piccola sorpresa che forse le farà piacere."

Possibile, pensò Narcissa, mentre Harry si alzava e indicava la porta alla donna, possibile che quel ragazzo avesse fatto tanto?
Possibile che avesse portato rispetto per i Black, un rispetto che quel ladro del suo padrino mai aveva mostrato?

/ / / / / / /

Il soffitto di Grimmauld Place era come se lo ricordava: un luogo polveroso, pieno di misteri e ombre che le facevano paura da piccola.
Mentre Potter si faceva da parte, Narcissa ebbe subito la prova che le parole del ragazzo non erano solo vuote ciance: davanti a sé c'erano una decina di scatoloni pieni di oggetti appartenuti alla sua famiglia.

Si chinò, facendo attenzione a non sporcare il vestito di polvere, e subito tornò indietro nel tempo: vide foto antiche, oggetti preziosi e libri impolverati. Una vita di ricordi preziosi e perduti.
"Quel traditore dopotutto non è riuscito a disfarsi di tutto. Kreacher aveva costruito tutta una serie di nascondigli!"
Il basso borbottio di Kreacher arrivò da dietro le spalle della donna. L'elfo domestico era in piedi vicino a un oggetto coperto da un lenzuolo, l'aria orgogliosa e felice.
"Kreacher ha deciso di darmi tutti gli oggetti che erano in suo possesso con la promessa che avrei affidato il tutto a lei," spiegò Potter.

"Perché? perché tutta questa gentilezza, perché questi doni?" Chiese Narcissa, a bassa voce, indicando gli scatoloni.
"Narcissa, io le devo la vita. Quella notte nella foresta… non dimenticherò mai quello che ha fatto," rispose il ragazzo dopo qualche secondo di silenzio.
"L'ho fatto perché mio figlio…"
"Non importa il motivo," Potter la interruppe, "quello che importa è che lei lo ha fatto, ha mentito al suo padrone. Ho testimoniato in vostro favore al processo perché ci credevo davvero, questo," indicò gli scatoloni, "è un piccolissimo gesto per sdebitarmi."

La donna rimase in silenzio, ancora stupita, mentre Potter si posizionò accanto a Kreacher, di fronte all'oggetto ancora coperto.
"E questo più che un dono, lo ammetto, è una piccola liberazione. È stata la prima cosa che ho chiesto venisse tolta e, all'inizio,non sapevo cosa farne però poi ho pensato che potesse farle piacere."
Detto questo i due alzarono il telo e rivelarono un quadro.

"TRADITORI DEL SANGUE! ABOMINI! COME OSATE RINCHIUDERMI IN SOFFITTA??"
La figura nel quadro, una vecchia donna vestita di nero, stava urlando impazzita, gli occhi fuori dalle orbite.
"Z… zia?" Narcissa sussurrò, incredula. A quelle parole la figura si bloccò, posò i suoi pazzi occhi sulla donna e la sua espressione cambiò improvvisamente.
"Cissy?" Chiese il quadro di Walburga Black. "Sei davvero tu? Non vedi che cosa mi hanno fatto? Ti prego salvami da questi traditori!"
Narcissa annuì distrattamente e qualcosa simile a lacrime spuntarono dagli occhi della vecchia dipinta che per la prima volta si ammutolì.

/ / / / / / /

Non c'era poi molto altro da fare.
I due uscirono dalla soffitta lasciando Kreacher a parlare un po' con la vecchia padrona.
Arrivati di fronte alla porta, Narcissa sentì che era il momento di rompere quel silenzio pesante che era calato nella casa.
"Manderò qualche Elfo domestico a prendere la roba in soffitta, tra qualche giorno," disse infine. "La vecchia casa dei miei genitori al momento è disabitata, anche se sta ospitando in via temporanea qualche amica che ha perso tutto durante la guerra. Metterò il vecchio ritratto di mia zia insieme a quelli dei miei genitori."
"Bene!" Esclamò Potter. "Sono contento che questo gesto le abbia fatto piacere, signora Malfoy."

No, non se ne poteva andare via così, sentiva che c'era qualcos'altro che voleva dire, un peso da togliersi dalla coscienza.
"Sai, ho pensato davvero che tu fossi un ladro. Un ladro che è venuto in possesso delle proprietà della mia famiglia, della casa che ha cresciuto generazioni dei miei zii e cugini," disse infine, suo malgrado. Vide Potter stringere gli occhi, pronto per replicare, ma non fece in tempo perché Narcissa continuò.
"Ho pensato che tu fossi un ladro fino a pochi secondi prima di entrare qui dentro. Poi ho visto quello che hai fatto e ho cambiato idea, nemmeno il tuo padrino, un Black, ha mostrato così rispetto per i beni di famiglia," disse e vide la sorpresa dipingersi sugli occhi del ragazzo.
"Sirius era intrappolato a Grimmauld Place e, non potendosela prendere con le persone che avevano causato la sua prigionia, lui ha…"
"Sì, ora un po' lo capisco perché, credimi, quando ero, non trovo altri termini, prigioniera di Malfoy Manor, negli ultimi due anni, avrei voluto distruggere tutto…" ammise Narcissa, sorridendo debolmente.

I due si osservarono per qualche secondo in silenzio e infine Potter le porse la mano.
Narcissa avrebbe voluto dire molte altre cose, avrebbe voluto far capire al ragazzo che non tutto era sistemato con quel dono, che non poteva facilmente dimenticare anni di rancore, ma non ci riuscì. Pace era quello di cui la donna, e la sua famiglia, aveva bisogno, pace era quello che il ragazzo stava offrendo.
Strinse quella mano.

/ / / / / / /

Pubblico ora perché stasera non ci sono ^^
Un capitolo non propriamente incentrato sui Black ma comunque con uno di loro protagonista. Mi sono sempre immaginato questo momento nel post guerra e alla fine, nell'epilogo del settimo libro, vediamo Draco in rapporti per lo meno civili con Harry. Mi farebbe piacere che questi stessi rapporti li avesse anche con sua madre!
  
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