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Autore: historiae    25/10/2022    1 recensioni
Bloom offre il suo aiuto ad Icy per ritrovare sua sorella Sapphire e salvare il regno congelato di Dyamond. Spezzare l'incantesimo della strega Sciamana e riportare la bambina alla sua forma originaria si rivela più facile del previsto.
Tuttavia il sortilegio non sembra limitarsi alla metamorfosi; Sapphire nasconde in sè un male più grande di quello che appare.
Sullo sfondo di un pianeta immerso nel suo sonno glaciale, Bloom ed Icy si ritrovano ad affrontare una minaccia che unisce da sempre i loro destini come un filo invisibile.
Genere: Hurt/Comfort, Mistero, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Bloom, Icy, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sapphire zampettò cauta verso la ciotola d'acqua che era appena stata posata sul tappeto. Le diede una rapida annusata e poi bevve, assetata.

Il suo pelo sembrava quasi aver riacquistato luminosità, riflettendo la luce primaverile che illuminava quella stanza di Alfea.

-Sembra che abbia passato dei gran brutti momenti.- disse Roxy, rivolta a nessuno in particolare.

-Puoi fare qualcosa?- si affrettò a chiedere Icy, guardandola con le sopracciglia corrugate, trattenendosi dall'aggiungere un Ti ringrazio, capitan ovvio, per quieto vivere.

Tra tutte le fate esistenti in quella scuola, la scelta di Bloom era andata a cadere proprio su di lei, colei che tra tutte conosceva di meno, e di cui, per conseguenza naturale, era disposta a fidarsi meno.

Bloom le aveva assicurato che la fata degli animali avrebbe senz'altro saputo cosa fare per ridare alla volpe il suo aspetto originario, e che padroneggiava un potere che nessuna delle altre fate possedeva. Le aveva assicurato che non avrebbe potuto desiderare di meglio, e che non sarebbe rimasta delusa.

Icy dubitava se crederci fino in fondo. Roxy non era stupida, e si era sincerata sin da subito che Bloom sapesse quel che stava facendo, andandosi a fidare a tal punto di una strega con la quale entrambe avevano avuto trascorsi spiacevoli. L'incontro tra le due non era stato propriamente caloroso. Veder comparire Bloom in compagnia di Icy aveva fatto pensare all'ultima fata terrestre che ci fosse qualcosa sotto. Ora non cessava di osservare la strega con sospetto, aspettandosi una sua mossa falsa in qualsiasi momento. Ma il clima creatosi nella stanza, tutto sommato, sembrava relativamente tranquillo, e Roxy aveva deciso di chiudere un occhio e stare a vedere quale ingrato compito le sarebbe spettato. La volpe bianca le faceva tanta tenerezza, e certamente, per il bene di un animale innocente, sarebbe stata disposta ad offrire il suo aiuto a chiunque.

 

-Ho bisogno di esaminarla da vicino. Puoi metterla qui sul letto, per piacere?-

Bloom, che si trovava più vicino a Sapphire di quanto non lo fosse Icy, prese l'iniziativa e fece per prenderla in braccio, ma non fece in tempo ad avvicinarsi che la volpe mostrò di nuovo i denti, minacciando di morderla. Bloom ritrasse le mani.

-Che caratterino!- esclamò. Si chiese se l'avversione della volpe nei suoi confronti fosse dovuta al fatto che non la conosceva, o se la creatura avesse semplicemente ereditato il temperamento terribile della sorella. Di fatto, pur piccola che fosse, iniziava a farla sentire a disagio.

Icy sollevò la bestiola, stando attenta a non farle male, e la mise sul letto della fata, dove si sdraiò, guaendo sommessamente per via del dolore alla zampa.

Roxy si inginocchiò sul pavimento per avvicinarsi all'animale.

Quando Bloom le aveva parlato dell'incantesimo di cui era vittima, e del fatto che sotto alle spoglie di volpe era intrappolata una bambina, la fata era rimasta scioccata. Non le capitava spesso di trovarsi in situazioni simili, ma sapeva che quel tipo di maledizione era un caso molto frequente in quasi tutte le culture magiche che conosceva.

-Stai tranquilla, Sapphire, questo non ti farà male.- disse, evocando una piccola sonda magica tra le mani, che fece scorrere lungo il corpicino dell'animale.

Udire il nome della sorella pronunciato con dolcezza dalla fata, fece ad Icy uno strano effetto.

Roxy diede una carezza alla testolina della volpe, e si servì di quel contatto per attingere ai suoi poteri e scavare nei suoi ricordi. Quel che vide non fu qualcosa di sereno.

Bloom osservava i movimenti di Roxy, e non potè fare a meno di covare del sospetto.

-Sembra che soltanto io non le piaccia.-

Icy la udì per caso, sebbene avesse parlato a voce bassa, e la guardò, chiedendosi dove volesse andare a parare. In quel momento, non sapeva che farsene delle sue perplessità. Sapphire era spaventata e ferita, e fare distinzioni di qualsivoglia tipo era di certo l'ultima delle sue preoccupazioni.

 

-A parte la sua zampetta, che guarirà presto, sta bene.- fu felice di confermare Roxy. Icy si curò di non farsi notare mentre tirava un sospiro di sollievo.

Roxy era intenta nel frattempo a fasciare la zampa di Sapphire, ripensando a ciò che aveva appena visto, e alla grande paura che aveva percepito in lei.

-Ha vissuto da sola per la maggior parte del tempo. Ha cercato di integrarsi in una famigliola di volpi bianche come lei, ma non ce l’ha fatta. È stata costretta a nutrirsi di ciò che le restava delle carcasse animali che gli altri cuccioli lasciavano da parte. Ha sofferto la fame e il freddo per parecchio tempo. Capita che in condizioni disperate, anche gli animali stremati scelgano di lasciarsi morire, ma lei ha continuato ad aspettare che qualcuno la venisse a salvare.-

 

Icy sentì senso di colpa crescere e si morse il labbro fino a provare dolore; si maledisse per non averla potuta portare con sé poco tempo prima. Con fatica, si convinse che lasciare Dyamond per affrontare definitivamente Valtor e la minaccia che incombeva sull'intero cosmo era stata la migliore delle scelte, per sé e per Sapphire. Ma la bestiola, nel frattempo, ne aveva pagato le conseguenze a caro prezzo, e la responsabilità gravava sulle sue spalle come un macigno.

-E l'incantesimo... l'incantesimo si può spezzare?-

-Non è impossibile. Non ti nascondo che potrebbero esserci delle complicazioni. Percepisco un'enorme quantità di energia negativa, in lei, e per contrastarla sarà necessario un grande apporto di magia contraria. Presumo che porti ancora le tracce del sortilegio che la affligge. La magia nera che percepisco è antica e potente. Non sarà facile.-

-Uniremo le forze.- disse Bloom, e già tendeva le mani in direzione dell'amica, pronta a formulare una convergenza.

Roxy accolse l'invito e dopo essersi concessa qualche secondo per riflettere nuovamente su ciò che stava per fare, trovò la spinta necessaria nello sguardo di Bloom.

-D'accordo. Io sono pronta. Prepara la tua Fiamma del drago.-

 

Icy mosse qualche passo indietro, coprendosi gli occhi per via della luce che il controincantesimo stava generando, spinta dalla repulsione verso l'immane quantità di energia positiva che andava sprigionandosi. Lasciare la sorella in mano alle fate era l'ultima cosa a cui lei, d'istinto, avrebbe acconsentito, e non negava che avrebbe voluto essere lei, e solo lei a spezzare l'incantesimo. Ma sapeva che, al di là degli scopi distruttivi, interferire con la magia positiva era sconsigliabile, specie quando si trattava di controincantesimi rivolti a maledizioni molto antiche e radicate nella vittima, o l'equilibrio magico sarebbe stato seriamente compromesso. Sapeva che non c'era altro da fare se non fidarsi di chi aveva mostrato le migliori intenzioni nei suoi riguardi e in quelli della bestiola. Forse, loro sarebbero riuscite anche dove lei aveva fallito, e forse, se il destino non era tanto crudele quanto appariva, la sua fiducia sarebbe stata ricompensata.

Le due fate si concentrarono attingendo ai loro rispettivi poteri, unendo un antidoto magico del potere degli animali al soffio curativo del drago.

Videro presto la creatura accucciata sul letto mutare di forma a poco a poco, ma l'apporto di magia positiva ancora non sembrava sufficiente.

-Proviamo con la polvere di fata.- suggerì Bloom.

Bastò un soffio di pulviscolo magico e la bestiolina si illuminò, divenendo indistinguibile agli occhi delle tre ragazze. Quando la luce svanì, sul letto non c'era più il cucciolo malmesso e spaventato di prima. C’era una bambina dal volto placido e innocente, alta poco più di un metro, pallida, gli occhi chiusi e i capelli riccioluti e bianchissimi.

La sua camiciola, altrettanto bianca, era strappata in più punti; le sue estremità avevano numerosi segni di ferite, e non portava scarpe, probabilmente andate perdute da tempo.

 

Bloom e Roxy si guardarono, allibite, di fronte al miracolo che era appena avvenuto di fronte ai loro occhi. La fata degli animali fu lieta di constatare che la strega non aveva mentito, e Bloom si lasciò commuovere dal pensiero che quella bambina, bella come un angelo, fosse sangue del sangue di Icy, e che lei potesse, in gioventù come ora, averla davvero amata.

Incredula, cercò lo sguardo della strega, che già si apprestava ad avvicinarsi, incerta se stesse vivendo un sogno troppo bello per essere suo, o se quella che stava guardando fosse davvero sua sorella, quella di un tempo.

Icy si appostò a terra, accanto al letto, osservando quel corpicino fragile.

-Sapphire?- la chiamò. La voce le uscì appena.

Toccò la sua piccola mano inerme. Era gelida.

-Sapphire? Puoi sentirmi?-

Notò la sua pelle delicata ancora screpolata dal freddo. Sembrava una bambolina di porcellana maltrattata e sopravvissuta a stento alle intemperie. Il suo petto era immobile, e ad Icy venne il terribile sospetto che non respirasse.

-E' congelata.- disse la fata degli animali, prima di avvolgere il corpicino esile in una coperta. -Mi sorprende che sia sopravvissuta. Da quel che so, tutte le volpi bianche sono abituate al clima artico, ma ovviamente fanno eccezione le volpi nate con sembianze umane. Un paio di mesi in più laggiù in queste condizioni e non ce l'avrebbe fatta.-

Lo sguardo della fata era severo, e vi traspariva tutta la sua attenzione verso quel caso.

 

Sapphire si svegliò improvvisamente spalancando gli occhioni ed inspirando in un sol colpo quanto più ossigeno le fu possibile; come se si fosse risvegliata da un lungo periodo di ibernazione in apnea.

Il cuore di Icy mancò un battito, e lo stesso accadde alle due fate. Sapphire era viva.

-Sapphire? Guardami; mi riconosci?-

La bambina, ora seduta sul letto, fissava Icy intensamente. Come se il solo rivedere il viso della sorella maggiore avesse acceso un lampo nella sua memoria, si sollevò sulle ginocchia e le gettò le braccia al collo con una forza che Icy non ricordava più le appartenesse. Solo allora il suo respiro si calmò.

Icy la strinse, aspettandosi che l'incanto si spezzasse da un momento all'altro, che la bambina svanisse di nuovo, sfuggendo alla sua presa e tramutandosi in magia inconsistente, come già era accaduto.

Ma i suoi riccioli folti rimasero lì, tra le sue dita, assieme al freddo del suo corpo gracile, che a poco a poco si dissipava, e alla stretta delle piccole braccia che man mano si allentava.

Un fiume di parole, domande ed espressioni di incredulità iniziò a riversarsi nella sua mente, ma ognuna di esse le morì in gola al vano tentativo di dar loro voce. Tenne stretta quella creaturina fragile, come se da lei dipendesse la sua lucidità mentale.

Nemmeno Sapphire aveva più proferito parola, e ora sembrava non volersi scostare più dalla sorella, stringendola più forte possibile ignorando il leggero dolore che percepiva al polso destro. Risvegliatasi in quella stanza luminosa, dalla temperatura mite e del tutto nuova, si era sentita proiettata di colpo in un mondo sconosciuto, in cui solamente il viso e la voce familiare di Icy costituivano l'unico barlume di sicurezza. Era ancora scossa da un leggero tremito; la sua pelle esposta, finora abituata ad una spessa pelliccia, era più sensibile al freddo che mai; la vista acuta che aveva era stata soppiantata da quella umana, di gran lunga più elementare, e tornare a possedere due paia di arti distinti era una grande novità.

 

Osservando la scena, Bloom non potè fare a meno di commuoversi, ricordando la meravigliosa sensazione ed il calore che aveva provato nel riabbracciare i suoi genitori dopo una lunga e sofferta ricerca, e la sorella maggiore, dopo che ella aveva riacquistato un corpo.

Finalmente, la bambina lasciò la presa dalle spalle di Icy e ricominciò ad indagare il suo viso, come per accertarsi che fosse davvero lei. Era inevitabilmente cresciuta; era una donna, ora, e somigliava in modo incredibile a... qualcuno. Nella sua memoria erano addensati solo pochi ricordi confusi, volti, luoghi e sensazioni.

Quando Icy udì il suono palese di qualcuno che tira su con il naso, si voltò per vedere Bloom con gli occhi lucidi e un'espressione di contentezza che le aveva visto assumere troppe volte, e che finora le aveva sempre messa a disagio. Dovette ricacciarsi a forza l'emozione nel petto, imponendo mentalmente al suo cuore di rallentare, rendendosi conto della sensazione intensa che il fatto di rivedere la sorella viva le aveva provocato.

-Smettila di fissarmi in quel modo.-

-Scusa, è stato più forte di me.- Bloom si asciugò l'ultima lacrima traditrice e si avvicinò alle due sorelle.

Icy sentì le manine di Sapphire stringersi più forte alle sue braccia, ma non ci diede peso.

-Adesso ce ne andremo.-

-Cosa?- fece Bloom.

-Ce ne andremo da Magix.- rispose Icy. -Dobbiamo tornare su Dyamond per cercare la nostra famiglia. Mia sorella ne ha bisogno, e per ora non abbiamo un altro posto dove lei possa crescere a suo agio.-

Il sorriso di Bloom si spense.

-Non potete partire così all'improvviso. Sappiamo entrambe quali pericoli nasconda Dyamond, li abbiamo visti con i nostri occhi. Ti ho promesso che ti avrei aiutato a liberarla, ma almeno fino a che non saremo certe che Sapphire sta bene, è meglio che restiate per un po’...-

-No. Adesso spetta a me prendermi cura del mio pianeta e della mia famiglia.-

-Icy, ragiona: non riusciresti mai a salvare da sola un pianeta così vasto. Nemmeno io ce la farei, e conosci bene i miei poteri, ma più volte ho avuto bisogno delle mie amiche per...-

-Che cosa vorresti dire?-

Icy si sollevò in piedi, mentre Sapphire, ancora accucciata sul letto, restava ancorata al suo braccio, con tanta forza da graffiarla con le unghie.

-Sto dicendo che riuscirai a salvare Dyamond se ti fiderai di me e dell'aiuto che ti sto offrendo. E che tua sorella ha bisogno di altro tempo per riprendersi da quello che ha passato, e se posso essere onesta non mi sembra che sia in ottima forma. Insomma, guardala! Non fa che fissarmi in quel modo, e non mi piace per niente. Se avesse ancora le sue sembianze animali probabilmente mi starebbe ancora mostrando i denti. Perchè si comporta così?-

Bloom si ritrasse d'istinto quando incontrò gli occhi di Sapphire, pregni di una strana energia. Pur avendo riacquistato le sue sembianze umane, tradiva ancora un'inspiegabile avversione nei suoi confronti.

-Bloom ha ragione.- si intromise Roxy. -Il suo corpo non ha ancora completamente espulso tutta l'energia del sortilegio. Per ora, potrebbe aver conservato alcuni dei suoi istinti animali, come... il fiuto per il pericolo, a cui reagisce così. È piuttosto strano ed inquietante, ma è più comune di quello che si pensi.-

Sapphire stava nascosta dietro la sorella, le manine ancora avvinghiate al suo braccio, accucciata e schiva come un animale impaurito. I suoi occhi sembravano essersi incollati alla figura di Bloom, come a volerne controllare i movimenti.

Icy lo notò, e pensò subito che il suo istinto animale superstite, di cui parlava Roxy, stesse interpretando l'energia della fata come pericolo. Era evidente che non avrebbero potuto restare lì. Non avrebbe resistito nel vedere il terrore sul viso di Sapphire.

-Adesso lo sai. Contenta? Ora non possiamo perdere altro tempo.- disse Icy, inamovibile.

Bloom, a quel punto, si irritò, e per costringerla a modo suo a farla ragionare, la afferrò per un braccio.

-Icy, devi ascoltarmi.-

-Non toccarla!-

 

Per Bloom sarebbe stato impossibile associare un tono di voce tanto minaccioso ad una bambina di poco più di sette anni. Ma quello che successe glie ne diede un valido motivo. Non fece in tempo a voltarsi che la bambina saltò dal letto e le si avventò contro, afferrando il braccio che aveva mosso in direzione della strega, minacciando di morderla come se fosse stata un cane rabbioso.

Le gambe gracili non la ressero quando cadde sul pavimento della stanza, mentre Bloom si ritraeva, sconvolta, in preda al dolore della stretta che l'aveva colta di sorpresa. Una forza simile non poteva in alcun modo appartenere ad una bambina di quella statura.

Icy, più scioccata di lei, chiamò più volte il nome della sorella, che ora sembrava non vedere né udire più nulla attorno a lei. Il blu delle sue iridi era scomparso, i suoi occhi erano ora incolori, senza luce, e il suo corpicino, ancora abbandonato a terra, era scosso da violenti spasmi.

-Che cosa le sta succedendo?-

-Allontanati.- ordinò Roxy a Bloom, e si appostò sopra la bambina, formulando un incantesimo sedativo per scongiurare la crisi.

-Sapphire, andrà tutto bene. Starai bene!- continuò a ripeterle Icy, schiacciata dal sentimento di impotenza.

Gli spasmi cessarono lentamente, mentre Sapphire abbandonava la testa da un lato, addormentandosi, sorretta dalle braccia della sorella maggiore.

 

  
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