Personaggi: Piper Naidoo, Jackson Salmon e Nia Van Dyk
“Beh, ammetto che non è stato facile come pensavo… Però ci siamo riusciti. E ne è valsa la pena.”
Nia Van Dyk, comodamente seduta sull’ampio divano lilla del soggiorno di sua cugina, infilzò un pezzo della generosa fetta di pumpkin pie che si era servita poco prima su un piattino per portarselo alle labbra, gustandosi piacevolmente il dolcissimo sapore della zucca e la cremosità del dolce mentre Piper e Jackson, seduti accanto a lei e impegnati nella medesima operazione, si voltavano in sincro per scoccarle due occhiate un po’ perplesse e un po’ profondamente scettiche:
“Non è stato facile come pensavi? Abbiamo quasi bruciato casa.”
Jackson faceva il veterinario e in aggiunta a ciò viveva con un paio di genitori impossibili, dunque riteneva di possedere una quantità di pazienza pressoché illimitata messa duramente alla prova giorno dopo giorno, ma quando si era ritrovato a cucinare in compagnia di Piper e Nia era stato costretto a ricredersi: la sua pazienza sembrava avere un limite, dopotutto. Ma poteva almeno ritenersi fortunato di essere sopravvissuto a quell’esperienza e ancor di più considerando che, incredibile a dirsi, ciò che avevano preparato si era persino rivelato essere commestibile.
“Dai Jackie, non essere drammatico, non è andata poi così male… Comunque io preferisco la pumpkin pie.”
“A me piace di più quella alle noci.”
Piper, seduta tra Jackson e il bracciolo del divano con un piattino giallo in mano e Bizet acciambellato sulle ginocchia, addentò un boccone di pecan pie osservando il risultato del loro duro lavoro mentre Jackson, stretto tra le due cugine con una fetta di torta davanti a sua volta, spostava lo sguardo da una strega all’altra chiedendosi se non fossero state colpite da un’improvvisa amnesia che le aveva portate a dimenticare la disastrosa esperienza di cui erano reduci.
“Quindi soltanto io ho ancora impressa l’immagine di Nia che apre la pagina della ricetta sbagliata e sta per mettere della carne dentro la torta?”
“Cose che capitano, non è certo colpa mia se Piper ha comprato un libro riservato esclusivamente alle pies e le ricette hanno tutte nomi simili! Perché dare lo stesso nome a cibi che possono essere sia dolci che salati? Voi americani siete proprio strani, mi manca il Sudafrica.”
Nia agitò pigramente la forchetta per liquidare il discorso prima di raccogliere un altro pezzo di torta, tutto sommato soddisfatta del suo lavoro – sua madre Zahara e sua zia Winnie, la madre di Piper, non ci avrebbero mai creduto nemmeno vedendo le foto che lei e la cugina avevano mandato loro poco prima – mentre Jackson, accanto a lei, infilzava la sua fetta di pecan pie scuotendo debolmente la testa:
“Noi saremo anche strani, ma dopo aver cucinato con voi due mi chiedo come sia possibile che siate ancora vive, dopo aver appurato quanto siete disastrose in cucina.”
“Non a caso ordiniamo sempre su SmartOwl, ormai i gufi sono nostri amici, vero Nia?”
Piper sorrise e ruotò la testa in direzione della cugina mentre con una mano accarezzava Bizet, con l’altra appoggiava il piattino ormai vuoto sul tavolino accanto al divano e Nia sorrideva di rimando, annuendo con entusiasmo e i grandi occhi scuri scintillanti:
“Sìì, sono così carini! Bizet non apprezza, ma pazienza. Jackie, quando possiamo venire a trovarti allo zoo?”
“Ve l’ho detto, dovete avvisarmi con una settimana di anticipo, così mi preparo psicologicamente.”
Questi tre sono a dir poco spassosissimi, grazie a Fran per avermi chiesto di scriverne🥧🧡
A domani e come sempre grazie per i commenti🧡
Signorina Granger
Nia Van Dyk, comodamente seduta sull’ampio divano lilla del soggiorno di sua cugina, infilzò un pezzo della generosa fetta di pumpkin pie che si era servita poco prima su un piattino per portarselo alle labbra, gustandosi piacevolmente il dolcissimo sapore della zucca e la cremosità del dolce mentre Piper e Jackson, seduti accanto a lei e impegnati nella medesima operazione, si voltavano in sincro per scoccarle due occhiate un po’ perplesse e un po’ profondamente scettiche:
“Non è stato facile come pensavi? Abbiamo quasi bruciato casa.”
Jackson faceva il veterinario e in aggiunta a ciò viveva con un paio di genitori impossibili, dunque riteneva di possedere una quantità di pazienza pressoché illimitata messa duramente alla prova giorno dopo giorno, ma quando si era ritrovato a cucinare in compagnia di Piper e Nia era stato costretto a ricredersi: la sua pazienza sembrava avere un limite, dopotutto. Ma poteva almeno ritenersi fortunato di essere sopravvissuto a quell’esperienza e ancor di più considerando che, incredibile a dirsi, ciò che avevano preparato si era persino rivelato essere commestibile.
“Dai Jackie, non essere drammatico, non è andata poi così male… Comunque io preferisco la pumpkin pie.”
“A me piace di più quella alle noci.”
Piper, seduta tra Jackson e il bracciolo del divano con un piattino giallo in mano e Bizet acciambellato sulle ginocchia, addentò un boccone di pecan pie osservando il risultato del loro duro lavoro mentre Jackson, stretto tra le due cugine con una fetta di torta davanti a sua volta, spostava lo sguardo da una strega all’altra chiedendosi se non fossero state colpite da un’improvvisa amnesia che le aveva portate a dimenticare la disastrosa esperienza di cui erano reduci.
“Quindi soltanto io ho ancora impressa l’immagine di Nia che apre la pagina della ricetta sbagliata e sta per mettere della carne dentro la torta?”
“Cose che capitano, non è certo colpa mia se Piper ha comprato un libro riservato esclusivamente alle pies e le ricette hanno tutte nomi simili! Perché dare lo stesso nome a cibi che possono essere sia dolci che salati? Voi americani siete proprio strani, mi manca il Sudafrica.”
Nia agitò pigramente la forchetta per liquidare il discorso prima di raccogliere un altro pezzo di torta, tutto sommato soddisfatta del suo lavoro – sua madre Zahara e sua zia Winnie, la madre di Piper, non ci avrebbero mai creduto nemmeno vedendo le foto che lei e la cugina avevano mandato loro poco prima – mentre Jackson, accanto a lei, infilzava la sua fetta di pecan pie scuotendo debolmente la testa:
“Noi saremo anche strani, ma dopo aver cucinato con voi due mi chiedo come sia possibile che siate ancora vive, dopo aver appurato quanto siete disastrose in cucina.”
“Non a caso ordiniamo sempre su SmartOwl, ormai i gufi sono nostri amici, vero Nia?”
Piper sorrise e ruotò la testa in direzione della cugina mentre con una mano accarezzava Bizet, con l’altra appoggiava il piattino ormai vuoto sul tavolino accanto al divano e Nia sorrideva di rimando, annuendo con entusiasmo e i grandi occhi scuri scintillanti:
“Sìì, sono così carini! Bizet non apprezza, ma pazienza. Jackie, quando possiamo venire a trovarti allo zoo?”
“Ve l’ho detto, dovete avvisarmi con una settimana di anticipo, così mi preparo psicologicamente.”
Questi tre sono a dir poco spassosissimi, grazie a Fran per avermi chiesto di scriverne🥧🧡
A domani e come sempre grazie per i commenti🧡
Signorina Granger