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Autore: Signorina Granger    27/10/2022    1 recensioni
[Writober🍂🧡]
1. Wearing long scarves
2. The smell of buttery yams
3. Collecting pretty leaves
4. The ever-growing chill as each night goes by
5. Making your favorite apple-based dessert
6. The smell of nutmeg and cloves
7. Making caramel-dipped apples
8. The crunching of leaves
9. Decorating the interior of your living space
10. Shopping for new fall attire
11. Planting flower bulbs
12. Wearing argyle-patterned clothing
13. Breaking out the flannel sheets
14. Drinking cinnamon-spiced tea
15. Snacking on seasoned pumpkin seeds
16. The chilly bite in the morning air
17. Taking hikes in the colorful forest
18. Carving funny faces in pumpkins
19. Starting to wear thick, woolen socks
20. Lighting fall-scented candles
21. The smell of freshly-baked squash bread
22. Taking family photos
23. Drowning in oversized sweaters
24. Feeling the loss of time as the nights get longer and days get shorter
25. Eating a dozen different kinds of pies
26. Decorating the front door with autumn wreaths
27. First frost of the season
28. Making lots and lots of soup
29. Having a large family dinner involving turkey
30. Drinking spiced cider
31. Making homemade cider
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Maghi fanfiction interattive
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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Prompt: 1 – First frost of the season
Personaggi: Penelope, Ezra e Caroline Cavendish

First frost of the season


271


Di mettersi il berrettino di lana Ezra Cavendish proprio non ne vuole sapere: gli dà fastidio, gli prude, gli pizzica le orecchie, eppure sua madre insiste affinché lo indossi, dichiarando che faccia troppo freddo per poter uscire poco coperti.
“Ezra, non usciremo finchè non te lo sarai messo.”
Penelope getta un’occhiata severa al figlio minore mentre indica il berretto che tiene sollevato nella mano destra ma il bambino di quattro anni, già vestito di tutto punto, dichiara per l’ennesima volta di non volerlo prima di incrociare le piccole braccia al petto e mettere il broncio, i grandi occhi azzurri puntati con decisione sul pavimento ai suoi piedi.
Suo figlio è il bambino più testardo di tutta Londra, su questo Penelope non ha alcun dubbio, e maledice i geni di suo marito dato che la cocciutaggine di certo non può in alcun modo venire da lei e dal suo ramo della famiglia. La strega si volta per lanciare un’occhiata alla sua primogenita, che è rimasta in disparte durante il litigio tra madre e fratello, in piedi davanti alla porta d’ingresso. Caroline, che il berretto lo ha indossato senza storie e ora la lana le copre quasi completamente i capelli color grano, si sta annodando con cura la sua sciarpa bianca attorno al collo e Penelope sbuffa spazientita prima di indicare la sorella maggiore ad Ezra, intimandogli di prendere esempio da lei:
“Guarda tua sorella come è brava, lei si veste anche da sola!”
Di nuovo Ezra dichiara di non voler mettere il berretto e di come non gli importi che sua sorella sia più brava di lui, costringendo la madre a raggiungerlo spazientita, a prenderlo per un braccio e ad ignorare le sue proteste e i suoi strilli mentre gli infila a forza il berretto sulla testa, coprendogli i lisci capelli scuri.
Naturalmente il piccolo Ezra, tastandosi furioso la testa mentre la lana inizia già a pizzicargli, ha già in mente di togliersi quell’impiccio non appena la madre gli darà le spalle, ma Penelope sembra leggergli spaventosamente nel pensiero, perché riduce gli occhi azzurri a due fessure e gli comunica che se solo si azzarderà a toglierlo lo manderà a letto senza cena. Quando Egan combina un pasticcio Zia Estelle minaccia di chiamare Zio Edward, ma a sua madre quelle minacce non servono, Ezra lo sa bene: lei fa già abbastanza paura da sola, senza dover minacciare di doversi rivolgere a qualcun altro per impartire una punizione.
Ezra è quindi costretto a seguire la madre verso la porta, a capo chino e trascinando volutamente i piedi sul pavimento, sbuffando mesto e riprendendo a camminare normalmente quando Penelope gli intima seccata di non farlo. Mentre la madre apre la porta nera dell’ingresso Ezra si ferma, livido, accanto alla sorella maggiore, che lo osserva brevemente prima di sorridergli e allungargli la manina fasciata da una minuscola manopola bianca:
“La mamma ha detto che se facciamo i bravi ci porta da Hamleys(1).”
“Tanto lei dice che sei brava solo tu.”
Ezra accetta la mano della sorella, ma continua a fissare torvo un punto delle piastrelle bianche che ricoprono il pavimento mentre Caroline, stringendosi nelle spalle, gli consiglia di tenersi il berretto e di comportarsi bene. La loro mamma si arrabbia spesso, ma di solito le passa in fretta.
Quando lui e la sorella raggiungono mano nella mano la madre sui gradini che conducono al marciapiede Ezra si sente rabbrividire un poco e si ritrova, suo malgrado, a concordare con lei sul fatto che faccia improvvisamente molto più freddo rispetto ai giorni precedenti. Giunti sul marciapiede Penny ordina con tono ancora velatamente seccato ai figli di darle la mano, e questa volta Ezra non se lo fa ripetere due volte prima di obbedire e stringerle la sinistra mentre Caroline si è posizionata alla sua destra; stanno camminando da qualche minuto quando Ezra, rimasto in silenzio fino a quel momento, solleva la testa per guardare la madre:
“Mamma, sono bravo?”
“Adesso sì.”
“Mi compri un trenino da Hamleys?”
Penny china lo sguardo sul figlio minore e gli scocca un’occhiata in tralice mentre sente Caroline ridacchiare, scontrandosi con i grandi e limpidi occhi azzurri di Ezra e con il suo sorriso furbetto. Non riesce a non ricambiare divertita il sorriso del figlio mentre sente il nervosismo iniziare a scivolarle via dal corpo, riportando lo sguardo davanti a sé prima di parlare con il tono più sostenuto che le riesce:
“Dipende dal tuo continuare a comportarti bene o meno. Ma prima è vostra madre che deve fare compere.”
Quando sente i figli gemere sommessamente Penelope guarda sbigottita prima uno e poi l’altra, chiedendo ad entrambi che cosa abbiano da lamentarsi prima che Caroline le ricordi, con il candore tipico della sua età, quanto sia lenta quando si tratta di dover fare acquisti.
“Certo che a voi due non aggrada mai nulla. Merito dei geni di vostro padre.”



(1): Storico negozio di giocattoli londinese


   
 
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