Anime & Manga > Lady Oscar
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Autore: ValeAlcazar    28/10/2022    1 recensioni
Io ed Emanuela Martines abbiamo creato un lavoro a 4 mani buona lettura
Genere: Comico, Commedia, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: André Grandier, Generale Jarjayes, Oscar François de Jarjayes, Soldati della guardia metropolitana di Parigi, Victor Clemente Girodelle
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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capitolo 27 LA STORIA DI ANDRÈ PALAZZO JARJAYES, JOSSIGNY Autunno 1808 Accarezzando dolcemente il capo della sua bisnipote Nanny iniziò il suo racconto. -"Abitavamo a Denain un piccolo villaggio vicino ad Arras io e il mio povero Henri, il tuo bisnonno. Nel 1737, due anni dopo il nostro matrimonio, venne ad allietare la nostra casa la nascita della nostra unica figlia, Éléonore. Il mio Henri lavorava come stalliere in un maniero poco lontano, io mi occupavo della casa e della nostra piccolina, nel frattempo per raccimolare un po' di denaro in più, stiravo la biancheria di qualche famiglia benestante del posto. Eravamo felici, la nostra più grande gioia era la piccola e dolcissima Éléonore, gli occhi come smeraldi e i capelli biondi ramati come li hai tu bambina mia."- Isabelle guardava Nanny rapita -"Dici che ho i capelli come mia nonna? Ecco da chi li ho ereditati! Le assomiglio Nanny? -" le chiese Isabelle -"Tu somigli tantissimo a tua madre, ma hai qualcosa anche della mia Éléonore."- disse Nanny accarezzandola -"Avrei voluto tanto conoscerla. Ma continua, ti prego."- la esortò Nanny annuì e continuò il suo racconto -"Gli anni passarono felici per noi, era inizio autunno del 1745 Éléonore aveva già 8 anni e mi aiutava a portare la biancheria stirata ad una delle famiglie a cui prestavo il mio servizio. Un giorno, tornavamo da una di queste famiglie a cui avevamo consegnato la biancheria stirata, ci eravamo fermate davanti alla vetrina di una bottega di stoffe. Ci eravamo dette che la volta dopo saremmo entrate a prendere della stoffa per fare un vestito nuovo, quando mi accorsi di uno stalliere che lavorava con il mio Henri avvicinarsi sempre più a noi...era scuro in viso e più si avvicinava più sentivo un senso d'inquietudine. Ci guardammo, anche Éléonore era diventata seria quando poco prima sorrideva felice. Sì fermò e ci disse che Henri aveva avuto un incidente e che era a casa dei padroni ferito. Ci precipitammo al suo capezzale ebbe il tempo di vederci un'ultima volta che spirò tra le mie braccia. Un cavallo si era imbizzarrito e senza poter fare niente per poterlo evitare era stato colpito in pieno petto dai suoi calci. Ero disperata, amavo con tutta me stessa Henri e anche Éléonore soffrì tanto per la sua perdita, stravedeva per il padre e lui stravedeva per la sua principessa, così la chiamava. Eravamo distrutte dal dolore."- il viso di Nanny era rigato di lacrime a quel doloroso ricordo. -"Nanny, mi dispiace così tanto. Non sapevo."- disse Isabelle -"Come potevi piccola mia, è la prima volta che ne parlo, non ho mai avuto il coraggio di dire niente neanche a tuo padre."- confessò -"Oh Nanny, perché!?"- chiese sbalordita -"A cosa sarebbe servito. Anche lui ha sofferto da bambino, non volevo dargli l'ulteriore dolore di sapere che anche la madre aveva perso il padre da bambina."- -"Vuoi fermarti Nanny? Lo riprenderemo un'altra volta."- si premurò Isabelle vedendo Nanny così scossa al ricordo -"No, piccola mia. Non preoccuparti, mi farà bene parlarne visto che non l'ho mai fatto prima d'ora. Vuoi ancora ascoltarmi?"- la tranquilizzò Nanny -"Certo che voglio. Mi dispiace solo averti chiesto di raccontarmi di mio padre e aver riaperto in te ferite così dolorose."- disse Isabelle Ricomponendosi Nanny continuò il suo racconto. -"Andammo avanti per qualche mese con i pochi risparmi e il mio lavoro. Poi un giorno di fine primavera del 1746 una delle famiglie a cui prestavo il mio servizio di stiro mi disse che la famiglia nobile dei Jarjayes, proprietaria della Contea di Arras, cercava una governante per la loro tenuta ad Arras perché quella che prestava servizio da loro si era ammalata e si era ritirata in casa della figlia e nessuna delle candidate già viste le ritennero idonee per quel lavoro. Tutte le famiglie benestanti a cui prestavo servizio scrissero per me delle referenze e così io e la mia Éléonore partimmo per Arras. Mi presentai alla famiglia Jarjayes la mattina dopo il nostro arrivo. Il Generale tuo nonno, che all'epoca era Colonnello, si era appena fidanzato con Madame Marguerite ed erano lì entrambe le famiglie per trascorrere un periodo di riposo."- -"Conosci da così tanto tempo i nonni?"- chiese esterefatta Isabelle -"Sì. I tuoi nonni si sposarono da lì a un paio di mesi, il tempo di organizzare le nozze."- -" E dimmi Nanny com'erano i nonni? Dovevano essere bellissimi, vero?"- -"Già, erano stupendi e anche se sono ormai in età avanzata lo sono ancora piccola mia."- sorrise Nanny poggiando una carezza sul viso della nipote -"Dai, ora sono curiosa. Vai avanti ti prego."- -"Va bene, come ti dicevo mi presentai. Tuo nonno mi fece alcune domande e mi prese al suo servizio...iniziai quel giorno stesso. Mi assegnarono una stanza per me ed Éléonore e iniziò la mia giornata lavorativa. Dopo una settimana mi fu detto che ci saremmo trasferiti a Palazzo Jarjayes a Jossigny nei pressi di Versailles. Fui accompagnata qualche giorno prima della partenza a Denain per prendere e portare con me alcune cose e salutare mia sorella e i miei nipoti. Qualche settimana dopo il nostro arrivo a Palazzo Jarjayes si celebravano le nozze dei tuoi nonni...fu una festa magnifica. Passarono gli anni, la mia Éléonore diventò una bellissima ragazza, aveva appena compiuto 15 anni ed espresse il desiderio di andare a trovare la zia e i cugini a cui era molto legata, quindi partì per un breve periodo per Denain. Quando tornò aveva uno sguardo luminoso, era felice. Un pomeriggio mi confessò che a Denain aveva conosciuto un giovane e che si erano innamorati a prima vista l'uno dell'altra, chiesi chi fosse e mi disse che era il lavorante della bottega del falegname accanto a casa nostra...si chiamava Maurice Grandier."- -"E che aspetto aveva Nanny? Dimmi."- chiese impaziente Isabelle -"Oh! Era un bel giovane altissimo, di un paio d'anni più grande della mia Éléonore. Aveva capelli ricci e neri come l'ebano e occhi nocciola un sorriso che gl'illuminava il viso, dai modi gentili e un cuore d'oro."- rispose Nanny alla richiesta di Isabelle -"Acconsentii al matrimonio, si sposarono nell' Ottobre del 1753 e andarono a vivere nella casa che fu mia e del mio Henri. Era felice la mia bambina, innamorata del suo Maurice e lui di lei. Quasi un anno dopo il matrimonio in una calda giornata di fine estate il 26 Agosto del 1754 nacque tuo padre a cui fu messo il nome di André come il padre di Maurice. Quell'esserino piccolo portò nuovamente gioia ed allegria in quella casa dopo tanto tempo, aveva i capelli neri come Maurice e gli occhi verdi della mia Éléonore. Cresceva forte e robusto il mio piccolo nipote, gioioso e con un carattere calmo e paziente...i suoi genitori lo adoravano. Ogni tanto venivano loro a farmi visita, poche volte andavo io a trovarli perché la mia presenza quì era indispensabile. Tua nonna aveva già avuto 4 figlie e le bambine andavano seguite, il lavoro a Palazzo era tanto ed io come governante, non potevo assentarmi per troppo tempo. Non era ancora nato l'erede maschio che tuo nonno, nel frattempo era divenuto Generale, aspettava con trepidazione ad ogni gravidanza di Madame. Il 25 Dicembre del 1755 alla quinta gravidanza nacque tua madre, sai già che decisione prese tuo nonno all'ennesima nascita di una figlia femmina. Intanto mio nipote cresceva sano e forte e anche se piccolo ogni tanto andava in bottega con il padre a guardare ed imparare. Giocava spesso con i bambini che abitavano vicino casa, sovente aiutava chi poteva anche solo a fare compagnia, con il suo carattere dolce conquistava chiunque...erano proprio una bella famiglia felice. Quando tuo padre compì 4 anni i suoi genitori gli diedero la notizia che da lì a qualche mese avrebbe avuto la compagnia di un fratellino o di una sorellina, era felice il mio piccolo André avrebbe avuto qualcuno con cui giocare oltre ai bambini con cui giocava di solito. Volle a tutti i costi venire di persona a darmi la notizia. Ero felice per loro, un'altro fagottino avrebbe rallegrato la casa. La gravidanza sembrava andare bene finché una notte la mia Éléonore si svegliò in preda a forti dolori, il parto si presentava prematuramente. Purtroppo non ci fu nulla che si potè fare per salvarla e salvare la piccolina che portava in grembo. Morì tra le braccia del suo Maurice, chiedendogli di prendersi cura del loro André. Éléonore lasciò il suo Maurice e il loro piccolo nella disperazione, io ero dilaniata. Anche la mia piccolina mi aveva lasciata ma c'era sempre il mio nipotino che me la ricordava e adesso bisognava farlo crescere serenamente. Maurice fece il possibile per mantenere la sua promessa fatta ad Éléonore, con non poche difficoltà Maurice fece crescere André senza fargli mancare il suo affetto e non fargli pesare la mancanza della madre ma due anni più tardi si ammalò di una strana febbre e ci lasciò anche lui...tuo padre adesso era solo. Se ne prese cura per un paio di giorni la maggiore delle figlie di mia sorella. Prima di partire per il funerale di Maurice a Denain, tuo nonno mi disse di portare a far vivere quì il mio piccolo André...sarebbe stato il compagno di giochi e il punto di riferimento maschile del suo legittimo erede, in quanto avendo solo sorelle non aveva nessuno della sua età per poter giocare e confrontarsi. Avrebbe ricevuto la stessa educazione e avrebbe intrapreso gli stessi studi di Oscar, gliene fui grata. A me importava averlo qui con me e potermene prendere cura. Arrivammo un pomeriggio d'inizio settembre del 1760, era intimorito mi rimaneva attaccato alle gonne e tra le mani stringeva un cavallo di legno, l'ultimo regalo che Maurice gli aveva fatto. Anche se ogni tanto veniva con i suoi genitori a farmi visita, non aveva mai varcato oltre la soglia dei locali della servitù e non aveva mai incontrato i padroni, ne tanto meno Oscar. Ci ricevette Madame Marguerite al nostro arrivo, volle conoscere per prima mio nipote per rassicurarlo che poteva sentirsi a casa sua. Le parlavo spesso del mio André, di come fosse buono, gentile e di quanto somigliasse alla mia Éléonore e a Maurice. Il Generale volle che avesse una stanza tutta per sè, ma io gli chiesi che almeno i primi tempi stesse con me visto il nuovo cambiamento. Mentre ci dirigevamo nei locali dove c'erano le stanze della servitù, alla fine dello scalone che portava ai piani patronali, vide Oscar. Si presentò come il Contino e che sarebbe stato il suo amico d'ora in poi. Si avvicinò a lui e con i suoi occhioni azzurri e un sorriso dolcissimo allungò una mano e si presentò -"Io sono Oscar François De Jarjayes, vieni a giocare con me? Ora staremo sempre insieme, vuoi? Nanny può venire?"- André rimase a guardarla rapito, poi prese la mano di Oscar e facendo un inchino con la testa si presentò -"Io mi chiamo André Grandier"- Poi alzò lo sguardo verso di me, per avere il mio permesso di andare a giocare. Glielo diedi...mentre si avviavano ad andare in cortile a giocare, raccomandai loro di rientrare prima che facesse buio per la cena. Prima di uscire Oscar chiese se potevano cenare insieme quella sera, a cui Madame acconsentì. Quando ci chiudemmo in camera per metterci a letto mi disse -"Sai nonna, non ho mai visto un bambino più bello di Oscar, il Contino è stato buono e gentile con me."- Sorrisi a quelle parole...Andrè mi guardò perplesso ma non fece domande e subito dopo si addormentò sereno e tranquillo tra le mie braccia."- Al racconto di Nanny sul primo incontro dei suoi genitori, Isabelle aveva il viso rigato di lacrime. Nanny la guardò e accarezzandole il viso ad asciugarle le lacrime disse -"Lo so bambina mia perchè stai piangendo. Stai pensando al dolore che ha provato tuo padre nel perdere così piccolo entrambi i genitori, vero?"- Isabelle annuì -"Ma penso pure alla prima volta che mia madre e mio padre si conobbero...anche se lui non sapeva che fosse una bambina."- -"Sì, non gli dissi subito che era una bambina, era un bimbo sveglio...capì quasi subito che Oscar non era un maschietto ma bensì una bambina, anche se nei suoi comportamenti era un maschiaccio per via dell'educazione che tuo nonno volle impartirle. Erano sempre insieme. Il Generale, come ti ho detto, volle che gli fosse impartita la stessa educazione di Oscar, quindi la mattina dopo colazione avevano i vari precettori per le lezioni di letteratura, matematica e scienze, latino, buone maniere, danza, musica e religione e per l'addestramento con la spada era lui che addestrava sia Oscar che André, lo faceva perché un giorno André sarebbe stato al fianco di Oscar come suo attendente, quindi doveva essere in grado di starle accanto qualunque occasione si fosse presentata. Erano diventati inseparabili già da subito. Andrè si abituò subito alla vita di Palazzo e dopo un paio di settimane chiese di andare a dormire nella camera che gli era stata assegnata, a volte andavo nel cuore della notte a controllare se dormiva tranquillo. Una notte, durante un brutto temporale, mi alzai per andare a vedere se avesse avuto paura, entrai in camera e avvicinandomi al suo letto vidi che non era solo...c'era Oscar abbracciata a lui, dormivano sereni e tranquilli. Sapevo della paura di Oscar durante i temporali, avevo intenzione di andare su da lei dopo aver controllato André. Non fu solo quella volta che trovai tua madre in camera di tuo padre, ma erano bambini."- disse sorridendo -"Immaginavi che si sarebbero innamorati prima o poi?"- chiese Isabelle -"Lo temevo, vedevo il loro legame sempre più solido, anche se ricordavo sempre a tuo padre di stare al suo posto e di mantenere le distanze. La punizione per entrambi sarebbe stata tremenda, per tua madre il convento e per tuo padre la morte certa. Al tempo un servo non poteva neanche osare pensare ad una donna nobile, figuriamoci addirittura sposarla."- -"Per fortuna le cose sono cambiate, non posso immaginare cosa hanno passato sapendo di provare sentimenti così forti l'uno per l'altra e nasconderli agli occhi del mondo. Nanny, non sei contenta che sono riusciti, nonostante le difficoltà, a stare insieme?"- chiese -"Certo che sì, mi sono accorta subito dei sentimenti che provavano l'uno per l'altra, anche se erano più evidenti quelli di tuo padre, ma in fondo sapevo che anche dietro quel suo modo distaccato nel cuore di tua madre c'era lui, era impossibile vederli separati anche se spesso si scontravano non stavano mai separati per tanto tempo."- -"Ma raccontami ancora di quando erano piccoli."- -"Ti dicevo che erano sempre insieme. Tua madre era una piccola peste e coinvolgeva anche lui nelle sue avventure e marachelle. André pur di starle accanto assecondava, anche se di malavoglia, tutto ciò che combinava o per evitare che combinasse guai irrimediabili, e la maggior parte delle volte era lui che veniva punito da me perché non aveva impedito ad Oscar di mettersi nei guai. Oscar lo difendeva sempre, la sua punizione era una buona dose di mestolate e andare a letto senza cena o senza aver mangiato la sua fetta di torta. Tua madre la sera dopo aver preso una fetta di torta dalla dispensa andava da lui a chiedergli scusa e dopo rimaneva a dormire abbracciata a lui...erano tenerissimi. Spesso nel tempo libero facevano delle cavalcate intorno alla tenuta e si fermavano in una radura al limite del parco che circonda il Palazzo dove c'è un laghetto e spesso nelle calde giornate estive in quelle acque calme vi facevano il bagno. La prima volta che andarono e fecero il bagno rischiarono di annegare, ma non smisero di farlo con il mio disappunto. Passarono gli anni, Oscar aveva 11 anni e una mattina non scese giù per la colazione andai su in camera sua per capire perché fosse in ritardo ma non voleva aprirmi chiedeva di André, voleva solo lui...andai a chiamarlo, ero spaventata. André entrò, ne uscì poco dopo dicendomi di entrare e di occuparmi di lei. Tua madre aveva avuto per la prima volta le sue regole. Era sconvolta, non sapeva cosa stesse succedendo al suo corpo perché stava così male."- -"Sai Nanny..."- la interruppe Isabelle -"Anch'io ero sconvolta quando ebbi le mie prime regole, è stato la sera che arrivammo qui da Londra. Stavo male da qualche giorno ma diedi la colpa al lungo viaggio. Lo dissi a mio padre per primo, subito dopo mi mando in camera mia madre che mi spiegò come fare e rimase con me tutta la notte. È stata fantastica mi ha rassicurata in tutti i modi ed è stata dolcissima."- raccontò Isabelle con un po' di commozione nella voce. -"Oh piccola mia. Hai due genitori fantastici, credimi. Vedo come ti hanno cresciuta e come sono attenti ad ogni cosa che ti riguardi."- disse Nanny accarezzandola -"Scusami se ti ho interrotta Nanny, continua per favore."- si scusò Isabelle -"Dov'ero rimasta, ah sì! Spiegai ogni cosa ad Oscar e le dissi che da quel momento in poi avrebbe dovuto mantenere le distanze da Andrè, non avrebbe più dovuto intrufolarsi in camera sua la notte neanche durante i temporali o andare a fare il bagno al loro laghetto e abbracciarlo o avere un qualsiasi contatto fisico come aveva fatto fino a poche ore prima. Si arrabbiò pianse tutte le sue lacrime voleva poter ancora giocare e fare tutto ciò che faceva con lui. Sapevo che avrebbe continuato a farlo anche se le fosse stato proibito, le dissi allora che me la sarei presa con lui, che lo avrei punito severamente. A quelle mie parole mi gridò con tutto il fiato che aveva in corpo, che non era giusto che fosse lui ad essere punito per qualcosa di cui non aveva nessuna colpa. Alla fine smise di ribellarsi e disse che avrebbe acconsentito per il bene di Andrè. Dovetti dire la stessa cosa ad André, lui fu più comprensivo e mi promise che non avrebbe più avuto contatti con Oscar, erano cresciuti e non era più consono che si comportassero come dei fratelli ma come servo e padrona. A quelle parole André uscì dalla sua camera e andò nelle scuderie dove si rifugiava sempre quando voleva stare solo, prendersi cura dei cavalli lo calmavano. Fu difficile per entrambi da quel giorno comportarsi diversamente da come erano stati abituati fino ad allora. Una mattina mentre mi recavo ai piani padronali per svegliare Oscar, trovai tuo padre accovacciato e infreddolito appoggiato alla porta della camera di tua madre. C'era stato un brutto temporale e lui sapendo della paura di Oscar, per farle sentire la sua vicinanza e farla sentire al sicuro e protetta, dormì tutta la notte dietro la sua porta. Si spaventò quando lo chiamai per svegliarlo, ma ci tenne a dirmi che non era entrato in camera sua ma che da dietro la porta la tranquillizzò, dicendole che se avesse avuto paura di pensare che fosse lì con lei, che non era da sola ma che avrebbe vegliato il suo sonno fino alla fine del temporale. Gli diedi un bacio sul capo e gli disse di andare di sotto che c'era una fetta enorme di torta alle mele che lo stava aspettando, ma lui mi rispose che l'avrebbe divisa con Oscar, di dirle che l'attendeva nelle cucine per la colazione. Qualche anno più tardi, il Generale seppe che sua Maestà Re Luigi XV cercava il nuovo Capitano delle Guardie Reali per difendere la Principessa Maria Antonietta d'Austria, che da lì a breve avrebbe sposato il Delfino di Francia, il nipote Luigi Augusto, che quindi doveva a tutti i costi essere lei a prendere quel posto perché c'era un'altro candidato per quel ruolo...il Tenente Victor Florian Clement Conte di Girodelle. Tuo padre fu incaricato da tuo nonno di convincere Oscar ad accettare di battersi con il Tenente Girodelle davanti al Re e chi avrebbe vinto il duello avrebbe avuto quel posto. Poi sai cosa successe dopo, se hai letto il diario di tua madre."- disse Nanny -"Grazie Nanny, per avermi raccontato tutto su mio padre, come hanno vissuto i miei genitori prima che mia madre intraprendesse la carriera militare, custodirò gelosamente tutto questo nel mio cuore. Grazie, grazie ancora mia cara Nanny."- ringraziando Nanny, Isabelle si alzò e la bacio teneramente sulla guancia. -"Oh piccola mia, non devi ringraziarmi sono stata felice di averti raccontato di tuo padre quando era piccolo e di tua madre quando s'incontrarono per la prima volta di quanto bene si volessero già allora, era il loro destino stare insieme e tu sei il frutto del loro amore. Tesoro sono un po' stanca mi accompagneresti in camera mia? Vorrei riposare. "- -"Certo Nanny, andiamo."- Isabelle era felice e commossa di aver conosciuto anche la storia di suo padre e con questa gioia dentro di sè accompagnò la dolce Nanny in camera sua.
   
 
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