Serie TV > Il Trono di Spade/Game of Thrones
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Autore: Farkas    31/10/2022    2 recensioni
Passano gli anni, cambiano le generazioni, ma certe cose non cambiano mai come il fatto che è la bacchetta a scegliere il mago. Gerard Olivander, figlio del leggendario Garrick Olivander ha assunto la guida dell'attività di famiglia ed è pronto a vendere le sue bacchette ai maghi e alle streghe che si preparano a cominciare la loro istruzione.
Jon, Tyrion, Daenerys, Eddard e tutti gli altri personaggi del Trono di Spade entrano nella bottega alla ricerca dell'oggetto che diverrà il loro compagno inseparabile. Se siete curiosi di vedere quali bacchette li sceglieranno (e di saperne un po' di più sulle bacchette), non vi resta che entrare in negozio con loro.
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Davos Seaworth, Eddard Stark, Jon Snow, Nuovo personaggio
Note: AU, Cross-over, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Quando il gioco si sposta a Hogwarts'
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La scelta della bacchetta

 

Capitolo 12: Una bacchetta feroce

 
 
                               
 
 
 
Il Gregorovitch Zauberstäbe* era una piccola bottega che si trovava nello stesso edificio che faceva da casa al proprietario. Un negozio tra tanti situato in una strada scura, che non sarebbe sembrato un granché a nessun osservatore occasionale, ma era il più grande tesoro di Anton Gregorovich.
Dopo la morte di suo nonno Mykew, finita la guerra Anton era ritornato e aveva riaperto il negozio, deciso a non permettere che l’eredità del più grande fabbricante di bacchette del mondo andasse perduta.
Molti avevano pensato che fosse troppo giovane, o che volesse solo approfittare della fama di suo nonno per ottenere guadagni facili. Poi quelli che avevano comprato le sue bacchette avevano fatto capire che erano prodotti di qualità e in breve Gregorovitch era tornato ed essere un nome pronunciato con rispetto. Tutti coloro che si accingevano a cominciare la loro istruzione a Durmstrang venivano a comprare la bacchetta da lui e i suoi colleghi sapevano di avere a che fare con un grande esperto della loro professione.
A questo pensava durante la mattina piovosa di quel nove febbraio, Anton Gregorovitch congratulandosi con sé stesso per la reputazione che era riuscito a costruirsi, mentre si chiedeva se dovesse confrontarsi con Gerard Olivander sugli esperimenti compiuti di recente sul legno di sambuco, quando la porta del negozio venne spalancata con tanta violenza da sbattere contro la parente, causando così un baccano assordante.
La responsabile era una ragazzina bassa e magra, con la faccia tonda, un naso schiacciato e una chioma folta e arruffata di capelli rossi.
-Ehi, piano! Vuoi spaccarmi la porta? - chiese il fabbricante.
-No, voglio comprare una bacchetta! - rispose Ygritte col tono di chi fa un annuncio sensazionale.
-Come quasi tutti quelli che entrano qui- rispose asciutto Anton tirando fuori il metro. Non appena la rossa se lo vide girare attorno, cominciò a scimmiottarne i movimenti, mandando in confusione lo strumento di misurazione.
-Stai ferma o ci vorrà più tempo per trovarti le misure- la rimproverò Greogorovitch.
Ripreso in mano il metro il fabbricante lo studiò con aria critica.
-Mi sa che qui avrò un bel daffare- borbottò, prima di prendere una scatola dallo scaffale più vicino al bancone.
-Corda del cuore di drago, cipresso, ventisette centimetri e novantaquattro*, rigida- annunciò porgendo la bacchetta a Ygritte.
Euforica la ragazzina la agitò, facendone uscire alcune scintille dorate, ma il fabbricante gliela strappò di mano quasi subito.
-No, no, no. Funzionante, ma non funzionale-.
-Perché? A me pareva andasse bene! - si lagnò la piccola.
-Magari andava bene, ma non come sarebbe dovuta andare. È la bacchetta a scegliere il mago o la strega e la reazione di quella al suo tocco è stata buona, ma non ottimale- spiegò Anton per poi porgergliene un’altra sempre di cipresso, ma con nucleo di capelli di Veela e lunga solo venticinque centimetri e maggiormente flessibile. Anche con quella la rossa riuscì a sprigionare qualche scintilla, ma nulla di che.
-Pioppo tremulo, trentaquattro centimetri e ventinove millimetri. Ancora drago. Una bacchetta superba-.
La ragazza la agitò, ma non ottenne nulla.
-Mmm… potrebbe non essere il drago l’elemento più giusto, ma ci vogliono altre prove. Prugnolo, trentacinque centimetri e cinquantasei millimetri, crine di Thestral, rigida-.
-Thestral? Ma non sono quei cosi che si vedono solo dopo aver visto schiattare qualcuno? - chiese sorpresa la ragazza.
-Proprio quelli. E io sono l’unico a usare il loro crine per le mie bacchette- annunciò orgoglioso Anton.
Ygritte agitò la bacchetta e produsse qualche fiocco di neve, ma anche quella bacchetta non si rivelò adatta.
-Quindi o il drago, o il Thestral? - mormorò il fabbricante incuriosito. – In tal caso tanto vale fare un tentativo-.
Ygritte non fece nemmeno in tempo a chiedere cosa intendesse che quello era già sparito nel retro della bottega, da cui tornò poco dopo con in mano una scatola decisamente lunga.
-Sambuco, crine di Thestral, trentotto centimetri e un millimetro, flessibile- annunciò porgendo alla rossa una bacchetta che a differenza delle altre che aveva provato era finemente intagliata e attraversata da strani bozzi.
-Ma è enorme! - fece stupita Ygritte. Purtroppo neanche quella si rivelò adatta a lei. Anton tuttavia non ne parve troppo deluso.
-Un po’ me lo aspettavo, ma valeva la pena provare- sospirò, riprendendo il prodotto.
-Io mi sto stufando, non si potrebbe sveltire un po’ il procedimento? - sbuffò la sua cliente.
-Temo di no. E sappi che ci sono stati clienti che hanno provato decine di bacchette-.
-Urgh!- gemette la piccola. Va bene che fuori diluviava, ma l’idea di passare chissà quanto tempo a provare bacchette non pareva affatto divertente. Si concentrò sulla prospettiva di usare la bacchetta per fare scherzi ai suoi amici, ma forse avrebbe dovuto chiedere a qualcuno di accompagnarla. Almeno avrebbe potuto scambiare quattro chiacchiere tra un tentativo e l’altro.
Anton la strappò a quelle riflessioni, porgendole una bacchetta di vite e Thestral. Ygritte non ebbe bisogno che fosse il signor Gregorovitch a dirle che non era adatta a lei: il fatto che quando l’aveva impugnata le avesse mutato i capelli in piume, l’aveva reso abbastanza chiaro. Stesso dicasi per quella di salice e drago che le fece spuntare un paio di spettacolari baffi a manubrio.
Anton non riuscì a non ridacchiare davanti a quegli spettacoli. Si potrebbe pensare che quando le bacchette rifiutino i maghi e le streghe che le provano sia frustrante per il fabbricante che sta cercando di vendere, ma in realtà i rifiuti delle bacchette possono essere piuttosto divertenti. Anche quella ragazzina aveva riso degli incidenti di percorso, ma malgrado ciò nessuna bacchetta di corniolo l’aveva voluta.
-Coraggio, coraggio, non demoralizzarti. Sono abbastanza sicuro che questa sia quella giusta-.
-Certo d’altronde il quarantanovesimo tentativo è sempre quello buono- brontolò la rossa, mentre il fabbricante apriva la scatola.
-Tasso, trenta centimetri e quarantotto, crine di Thestral, rigida- annunciò fieramente Anton. -Molto difficile da domare e molto potente-.
Ygritte afferrò la bacchetta e capì subito di aver trovato quella giusta: si adattava perfettamente alla sua mano e quando la agitò stavolta non ci furono incidenti, ma solo una marea di scintille rosse, molte di più di quelle che fosse riuscita a produrre con le altre bacchette.
-Che ti avevo detto? Ci è voluto un po’, ma l’abbiamo trovata e bacchette così non ne vendo tutti i giorni-.
-In che senso? - chiese curiosa Ygritte.
-Devi sapere che il tasso è uno dei legni da bacchetta più rari e le bacchette fatte con esso sono sempre molto potenti e non scelgono mai un padrone timido o mediocre. E il nucleo di questa bacchetta è il crine di Thestral a sua volta non comune e portatore di un grande potere-.
-Insomma è una bacchetta fantastica! - esultò la rossa.
-Ogni bacchetta ha qualcosa che la rende fantastica- la corresse Gregorovitch.- E tirarne fuori il meglio è compito che spetta solo a chi lei si è affidata scegliendolo come compagno-.
-Be’ sono felice che tu mi abbia scelto Bacchetta! Vedrai che insieme ne combineremo delle belle! – commentò Ygritte sotto lo sguardo divertito del fabbricante.
Tutti dicevano che nel Gregorovitch Zauberstäbe si vendevano bacchette di ottima qualità, ma pochi ricordavano che in tutte le botteghe come quella, si vendeva anche un’emozione irripetibile.
 
 
 
 
 
 
 
 

  • Vuol dire “Bacchette Gregorovitch” in tedesco.

  • Gregorivitch lavora in un’area dell’Europa in cui si usa il sistema metrico, quindi la lunghezza delle bacchette verrà espressa in centimetri nei capitoli dedicati a lui. La bacchetta di Ygritte sarebbe di dodici pollici comunque.

 
 
 
 

ANGOLO DELL’AUTORE

 
Ed eccomi qui! Immagino che l’inizio vi abbia un po’ spiazzato, ma fin da quando ho cominciato questa storia ho pensato che sarebbe stato meglio non mandare tutti i personaggi a comprare la bacchetta dallo stesso fabbricante e quindi alcuni si serviranno da Anton Gregorovitch (che era stato citato qualche capitolo fa).
È stato abbastanza difficile trovare la bacchetta per Ygritte, ma poi ho optato per il tasso dato che direi che la nostra bruta abbia parecchio in comune con Ginny a sua volta proprietaria di una bacchetta di tasso (sì Voldemort e l’anima gemella di Harry avevano la bacchetta fatta dello stesso legno).
Il tasso brama padroni feroci e determinati qualità che di certo possono appartenere ai malvagi, ma anche a chi è uno strenuo difensore del prossimo. Ygritte infatti le possedeva e lottava per il bene del suo popolo. Il suo accettare con serenità la morte, mi ha portato a darle il Thestral come nucleo sebbene anche il drago avrebbe potuto essere compatibile. Sono lieto di essere riuscito a far uscire il capitolo ad Halloween giorno in cui venne segnato il destino del più famoso portatore di una bacchetta di tasso.
Un saluto particolare a fenris che mi ha recensito lo scorso capitolo e a Yami no Yoake che si chiedeva se avremmo visto altri fabbricanti.
Che ne pensate di questo cambio di bottega? Ditemelo nelle recensioni.

  
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