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Autore: Ino chan    10/09/2009    9 recensioni
-Tu chi sei?- soffiò l'animagus.- James Potter.-
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: I Malandrini, Nuovo personaggio | Coppie: Harry/Ginny, Remus/Ninfadora
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
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- Questa storia fa parte della serie 'I lost my Home'
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C’è chi è fatto per avere una vita lunga e tranquilla e chi invece non può trovare pace neanche al gabinetto

C’è chi è fatto per avere una vita lunga e tranquilla e chi invece non può trovare pace neanche al gabinetto. Andrea Moody, suo malgrado, faceva parte di quel secondo gruppo di persone. Membro onorario di quel gruppo di poveri disgraziati che nonostante l’animo mite non può mai avere un attimo di requie.  Inspirò ed espirò profondamente mentre malediceva ogni santo del calendario, che le veniva in mente. Partendo da San Silvestro, il più famoso di tutti, e andando a ritroso. Stava cercando di non abbassare lo sguardo, di guardare Sirius in faccia e non …Da un’altra parte , ma la cosa era troppo difficile per i suoi nervi sorprendentemente deboli, lui l’aveva capito! E soprattutto si stava divertendo un mondo a guardarla sudare tutte le camicie del proverbio!!!

 

Smaniò mentre chiudeva gli occhi, rassegnata a quella figura di merda col botto  e Sirius abbassò le spalle con una risata divertita. Era più forte di lui. Adorava farla arrabbiare e poi guardare le reazioni esagerate. Andrea lo sentì muoversi, spostarsi sopra di lei, ma non fece a tempo chiedersi cosa stava facendo, che sentì uno strano peso gravarle sul petto. Sollevò le palpebre e guardò stordita la testa scura di Sirius poggiata sul suo seno “Che sta facendo?”si chiese mentre faceva leva sui gomiti.

 

Sembrava in ascolto, la ragazza poggiò la testa su una spalla “Sta ascoltando il mio cuore?” pensò quando avvertì un debole sospiro levarsi –Che c’è?- gli chiese. L’imbarazzo spazzato via dalla curiosità. Sirius mosse il capo per far meglio aderire la guancia allo sterno di Andrea –Ho accettato una missione in Romania.- disse lentamente e nello stesso momento sentì il cuore della ragazza rimbalzargli contro l’orecchio – Non so quanto starò via...Ma si parla di anni.-

 

Andrea rimase immobile.

Incapace di mettere assieme una reazione che fosse una.

“Non ci credo…Una botta e via? S’è tolto il gusto e adesso…”guardò quella macchia di sangue sul lenzuolo e una rabbia incontenibile le esplose in corpo. Con una forza che la sorpresa lo buttò giù dal letto.

 

-ANDREA?-

 

-FIGLIO DI PUTTANA!-

 

 Scese dal materasso e gli assestò un paio di calci. Non poteva crederci, non ci voleva credere! Sentì le lacrime montare, ma con un moto d’orgoglio le ricacciò indietro. Quel bastardo le aveva tolto la verginità, non le avrebbe levato anche la dignità.

 

-Andrea fammi finire!-

-Ho già capito l’antifona! –

-Che antifona?-

-Ti sei alleggerito quello che hai nelle mutande e adesso puoi partire soddisfatto, vero? Mio padre me lo diceva che sei uno stronzo, ma ho dovuto sbatterci la faccia per capirlo!- urlò  in preda alla rabbia mentre affondava la punta della scarpa nel fianco di Sirius – E io che ti ho aspettato per 15 anni! Quindici, che Merlino ti maledica!-

 

-Andrea mi vuoi far parlare!?-

 

-NO! NO! NO!-

 

 Assestò un ultimo calcio e sparì in una nuvola di fumo bianco, lasciando Sirius sul pavimento, nudo e dolorante- Maledizione…- mormorò l’animagus dopo qualche secondo di apnea – Non mi ha fatto finire di parlare.- tossì mentre portava entrambe le mani al fianco – Volevo chiederle di venire con me.-

 

 

-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-

 

 

 

 

Una settimana dopo Sirius era stato costretto a partire senza poter spiegare le ragione alla ragazza del suo cuore * Malocchio gli aveva fatto intendere una morta lenta e dolorosa se solo avvicinato* e Andrei si era ritrovata si era ritrovata con una bella gatta da pelare. Seduta sul water aveva aspettato e pregato come mai nella sua vita di non essersi rovinata con le sue mani e alla fine aveva dovuto rivedere tutte il suo credo religioso.


Se Dio esisteva, era un gran bastardo.

 

Sollevò lo sguardo verso Malocchio, torcendosi le mani rispose allo sguardo del padre –Papà.- gli disse con un sorriso timoroso che sapeva di colpa –HO qualcosa da dirti… -l’uomo aggrottò un sopracciglio e lei prese un piccolo sospiro.

 

-Che cosa hai da dirmi?-

Non aveva senso tergiversare, ballare attorno alla bomba che stava per sganciare. Prese un bel respiro e il poco fiato rimastole mormorò un mortificato -Sono incinta, papà.-

 

Malocchio spalancò la bocca mentre la ragazza arretrava sulla seggiola. Conosceva la velocità e il suo grado di reazioni a notizie scioccanti e voleva proteggersi - Non…- cominciò il mago mentre la ragazza si avvinghiava alla seggiola, pronta al martirio psicologico  –Ti prego…Non…- batté le mani sul bordo del tavolino e Andrea chiuse gli occhi – Per favore, dimmi che non è di quel cagnaccio in Romania!!!-

 

-Papà…-

 

-OH PORCA!- tornò seduto con una mano premuta sul viso. Era colpa sua, ce l’aveva avuto per anni fra le mani . Ad Azkaban avrebbe potuto farlo fuori in qualsiasi momento e OH MERLINO QUANTO GLI PRUDEVANO LE MANI!!! –Beh…- disse dopo qualche attimo di silenzio, guardando Andrei attraverso le dita –Almeno avrà un compagno di gioco assicurato.-

 

-Non ho capito.-

 

 

 

-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-

 

Ninfadora abbassò la testa fra le spalle mentre Andromeda urlava come una banshee in impazzita. Aveva appena confessato la sua gravidanza ai genitori e questi avevano reagito proprio come aveva immaginato. Ted aveva sospirato e accolto l’arrivo del nipotino con un sorriso  e Andromeda

 

-CHI E’ IL PADRE? VOGLIO IL NOME!-

-Mamma…-

-NINFADORA!!!-

-NON TE LO DICO.-

-NON LO SAI?-

-CERTO CHE LO SO! PER CHI MI HAI PRESA!?-

 

Madre e figlia si studiarono in cagnesco e come al solito toccò a Teddy risolvere il problema, con una mano allontanò Andromeda e con l’altra spostò delicatamente Dora –Non urlare.- disse alla figlia –Ti fa male.- La ragazza abbassò immediatamente la testa in segno di obbedienza e Meda disse –E tu non strillarle in faccia.-

 

-          Ted…-

 

-E’di Lupin , vero?-

 

Tonks strabuzzò gli occhi e Meda aggorttò le sopracciglia –Cosa?- chiesero in coro e il buon mago si batté due dita sulle tempie –Legimens.- disse tranquillo, poi tornò alla figlia – Non volevi dircelo perché quel ragazzo è malato?-

 

Dora annuì con le lacrime agli occhi.

 

-E perché molto probabilmente anche il piccolo lì lo è?-

 

Ormai Tonks era un fiume in piena.

 

-Stupida….-

 

Ted scrollò il capo e Meda rilassò le spalle con un sorriso. Avere un nipotino malato di licantropia era di certo l’ultimo dei loro desideri, ma l’avrebbe adorato comunque, questo era fuori discussione. La donna fece per abbracciare la figlia quando Ted scattò e afferrò Dora per un braccio.

 

-NON GLIE LO HAI DETTO?-


Fine capitolo.

 

 

   
 
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