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Autore: luvsam    04/11/2022    1 recensioni
Per uscire da casa Brannon, John si era appoggiato a Dean lanciando occhiatacce a suo figlio minore e una volta arrivati al pronto soccorso, lo aveva fulminato costringendolo a rimanere da solo in macchina. Sam aveva aspettato il loro ritorno senza mai alzare lo sguardo e non aveva osato proferir parola quando aveva sentito dire a suo fratello che non potevano viaggiare a lungo e che si sarebbero schiantati al primo motel. Quando si erano fermati, aveva riprovato a sotterrare l’ascia di guerra, ma con un gesto stizzito della mano John gli aveva ribadito che non si sbagliava sul suo conto e che non avrebbe mai avuto le palle di un vero cacciatore.
Buffo, quella storia era iniziata proprio perché voleva dimostrargli il contrario…
Genere: Avventura, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altro Personaggio, Bobby, Famiglia Winchester
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Due settimane prima al Singer Salvage
“Okay, figliolo, direi  che siamo pronti"-esclamò John chiudendo la cerniera del borsone.
Il rispondere con un sì, signore fu automatico per Dean, ma se tutto l'occorrente per la nuova caccia era effettivamente al suo posto, non poteva certo dire lo stesso per il resto. Si voltò per l'ennesima volta verso le scale e sospirò vedendole desolatamente vuote. Aveva sperato fino all'ultimo di veder comparire il mostriciattolo in soggiorno, o almeno scorgerlo appollaiato sui gradini, e invece Sam aveva mantenuto il puntiglio e si era barricato in camera dopo aver saputo che sarebbe stato, testuali parole, mollato da Bobby.
John si era arrabbiato molto per quell'uscita, suo figlio non poteva affermare di essere scaricato a casa di un uomo, a cui doveva riconoscenza infinita.
Bobby Singer gli aveva aperto la porta di casa quando era un’anima in pena con due bambini piccolissimi al seguito, senza contare che gli aveva insegnato tutto della sporca vita del cacciatore.
Per cui sì, non lo avrebbe mai ammesso davanti ai suoi figli, ma, se c’era una persona al mondo per cui avrebbe dato la vita a parte loro due, sarebbe stato proprio per quel burbero meccanico.
Se questo non fosse bastato, c’era anche l’altra questione, ovvero che Sam sapeva perfettamente che non doveva mai, soprattutto in presenza di altre persone, discutere le sue decisioni. Aveva anche aperto la bocca per rimproverarlo, ma la scheggia impazzita si era congedata senza permesso e non aveva messo il naso fuori dalla stanza nemmeno per cena.
Dean aveva dovuto forzarsi a non intervenire perché sapeva che avrebbe solo peggiorato le cose e poi, mai come questa volta, era d'accordo con suo padre: non era una caccia per Sammy. Troppe incognite e soprattutto troppe vittime della sua età,  che da qualche settimana si stavano dando il cambio sul freddo tavolo della sala mortuaria di Laramie. Si era sentito una merda quando aveva incrociato lo sguardo tradito del fratello, ma aveva taciuto lo stesso perché voleva andare a caccia con il padre con l'assoluta certezza che fosse in buone mani e non corresse rischi inutili.
Quasi indovinando i pensieri del figlio maggiore, John scosse la testa e disse:
“Smettila"
“Che ho fatto?”
“Stai sguazzando nel senso di colpa e a me servi concentrato, o è meglio che resti anche tu qui"
“No, signore, ci sono"
“Al 100%?”
“Al 100%”
“E appena usciremo da quella porta, la tua testa sarà solo sulla caccia e non sul bambino capriccioso del piano di sopra?”
“Sarà sulla caccia e non su Sam"
“Molto bene. Andiamo allora"
“Non lo salutiamo nemmeno?”
“Ha scelto lui di non comportarsi da adulto, nessuno lo ha mandato in camera sua, e in più non gli  dovrebbe essere più chiesto di rispettare la disciplina, che regola questa famiglia. Quando torneremo, gli chiarirò di nuovo che non tollero certi atteggiamenti, soprattutto quando siamo in casa altrui"
“Falla finita, John, non sei incazzato per questo-intervenne Bobby arrivando dalla cucina con qualche panino per il viaggio-lo sei perché il ragazzo tira calci e non te le manda a dire quando qualcosa non gli suona. Non sto dicendo che non ti debba rispettare, ma Sam ha il suo carattere e sta venendo fuori alla grande"
“Glielo faccio ingoiare il carattere se non si mette in riga, ma adesso non ho tempo per i suoi melodrammi, dobbiamo andare"
“Per quanto vale, la penso come Dean, dovreste almeno salutarvi"
John guardò il suo amico e capì al volo che cosa gli stava dicendo. Ogni volta che andavano a caccia, rischiavano la vita e sarebbero anche potuti non tornare, quindi non era il caso di lasciarsi in quel modo. Era un discorso sensato, ma, se Sam Winchester era testardo, John Winchester era un figlio di puttana ancor più cocciuto.
“Sapeva che saremmo partiti all'alba, se voleva salutare sarebbe qui. Andiamo, Dean, e Bobby…”
“Se osi dire grazie, ti impallino"
“Beh, forse questa volta i ringraziamenti sarebbero d'obbligo, ti lascio alle prese con lunatic boy"
“Io e il ragazzo staremo bene, deve solo sbollire"
“Non è qui in vacanza, mettilo a lavorare”
“Mi stai forse dicendo come devo comportarmi in casa mia?”
“No, ti sto solo chiedendo di darmi una mano a raddrizzare quella testa calda. Se continua così, non diventerà mai un cacciatore, anzi a volte dubito davvero che abbia la stoffa per essere uno di noi"
John tese la mano a Bobby, gliela strinse e poi, borsone in spalla, si avviò verso la porta sperando in cuor suo di vederlo arrivare, ma non si meravigliò quando si ritrovò ad avviare l'Impala senza che suo figlio minore si fosse fatto vivo. Alzò velocemente gli occhi verso la finestra della sua stanza, ma ottenne solo un’istantanea delle terribili tende color cachi di casa Singer, così saluto di nuovo Bobby con un colpo di clacson e partì  verso la nuova caccia con Dean al suo fianco.
Quello che l'ex marine non poteva sapere era che il ribelle non era stato poi così lontano dal rientrare in scena, perché dopo una notte agitata aveva deciso di capitolare e stava scendendo al piano di sotto quando aveva sentito quelle parole taglienti.
“…non diventerà mai un cacciatore, anzi a volte dubito davvero che abbia la stoffa per essere uno di noi"
L'affermazione di suo padre lo aveva congelato sul posto e non era più riuscito a fare un passo. Si era appoggiato ad una parete ed era scivolato giù fino a toccare il pavimento. Adesso tutto era chiaro, John non lo stava lasciando indietro perché voleva proteggerlo, lo stava facendo perché lo considerava un peso.
Era rimasto seduto nel corridoio fino a quando non aveva sentito l'Impala allontanarsi, poi si era rimesso in piedi ed era sgattaiolato fuori dal retro approfittando del fatto che il padrone di casa fosse tornato a letto per riposare ancora un pò. Aveva camminato a capo chino tra le carcasse, poi si era steso sul cofano di un'auto ed era rimasto a fissare il cielo fino a quando Bobby non lo aveva riportato alla realtà.
“Eccoti, finalmente.  Non hai sentito che ti chiamavo?”
“No, Bobby, scusa”
“Da quanto sei qui fuori? Pensavo che stessi dormendo”
“Praticamente da quando sono andati via”
“Cosa? Sono quasi  le dieci e John è partito alle cinque. Non ti sei congelato?”
“Non fa così freddo e avevo bisogno di pensare”
“Potevi pensare al caldo”
Sam sorrise e chiese:
“Perché mi stavi cercando? Hai bisogno di qualcosa?”
“Sì,  che vieni a mangiare"
“Io…”
“Lo sciopero della fame non li farà tornare prima”
“Non sto facendo nessuno sciopero, è solo che non ho molto appetito”
“Ti va di fare due chiacchiere?”
“Su cosa?”
“Sulla discussione che hai avuto con tuo padre?"
“Sto bene"
“Certo, molto convincente"
Sam alzò le spalle e non commentò.
“Senti, so che non vorresti essere bloccato con me, ma…”
“Bobby, io non ho nulla contro di te, è solo che…”
“Non ti va di essere escluso e lo capisco, ma questa caccia potrebbe essere davvero pericolosa per te e tuo padre non voleva farti fare da esca"
“Come se non lo avesse mai fatto prima"
“Sam"
“Non fa niente, non devi consolarmi, ho capito perfettamente come stanno le cose"
“Che cosa vuoi dire?”
“Che ho capito perché mi ha lasciato qui”
“Mmmm, vedo che è inutile insistere. Andiamo dentro ora, o rischiamo che quel cagnaccio non ci lasci nulla"
“Non è un cagnaccio"
“Dimenticavo che eravate amici per la pelle"
“È affettuoso, mi piace"
“E tu piaci a lui, ma non posso dire lo stesso di John. Deve aver intuito che tra di voi c’è tensione e ha deciso da che parte stare. E a proposito di quel mulo di tuo padre…Vuole che ti impegni in questi giorni, ma, se vuoi prendertela comoda, per me va bene"
“Se ne accorgerebbe, quindi farò quello che vuoi"
“Okay, ne parleremo meglio a stomaco pieno. Andiamo, scendi di lì"
Sam ubbidì e segui il cacciatore in casa con l'eco delle parole del padre nel cervello.
Nel frattempo John stava guidando verso Laramie e non riusciva a smettere di pensare a suo figlio minore.
“Dean”
“Sì, papà?”
“Ho davvero deciso di lasciarlo indietro perché avevo paura di mettergli un bersaglio sulla schiena”
“Lo so, papà, e ti ho detto che sono d’accordo con te. Sono sicuro che starà bene da Bobby, quei due nerd si intendono e poi c’è quell’ammasso di pulci”
“Sì, ma, quando ci fermeremo, fagli una telefonata”
“Non vuoi parlargli tu?”
“Lo sai che non risponderebbe”
“Beh, è incazzato anche con me, ricordi?”
“Sì, ma è diverso, ti perdonerà in fretta”
“Questa volta non ne sono tanto sicuro”
“Io invece sì. Non è mai accaduto nella storia che tuo fratello ti abbia allontanato per più di mezza giornata”
“Sei male informato, è stato capace di non parlarmi per una settimana”
“Quando?”
“Qualche mese fa”
“E che cosa hai fatto per provocare la sua ira?”
“Potrei averlo preso un po' in giro per una ragazza che gli faceva il filo”
“Potresti, o lo hai fatto?”
“Va bene, l’ho fatto, ho fatto in modo che si ritrovassero nella stessa gelateria e discretamente li ho lasciati soli”
“Tu, discreto?”
“D’accordo, ho sbirciato un po' dall’altra parte della strada, volevo vedere come se la cavava e mi costa dirlo, ma non sa proprio come comportarsi con le donne”
“Ha parlato Casanova”
“Lascia stare, papà, mi difendo molto bene”
“Immagino di sì, ma questo non ti autorizza ad entrare nelle questioni di cuore di tuo fratello”
“Almeno si è guadagnato un bacio dalla biondina, ma, invece di essermi grato, mi ha mandato a quel paese e non mi ha parlato più per giorni”
“Magari voleva decidere da solo che cosa fare”
“Papà?”
“Sì?”
“Pensi davvero che Sammy non diventerà mai un bravo cacciatore?”- chiese Dean tornando serio.
“In realtà penso che potrebbe essere un ottimo cacciatore, ha un potenziale enorme”
“Perché allora hai detto il contrario a casa di Bobby?”
“Ero solo arrabbiato e anche io mi riscaldo in fretta. Sam sta prendendo la cattiva abitudine di mettermi in discussione ed è una cosa che non posso tollerare”
“Lui ti ama, lo sai?”
“Beh, non me lo dimostra molto ultimamente”
“Anche tu non sei tenero con lui”
“Vero, ma è troppo ribelle”
John si passò una mano sulla barba incolta e sospirò.
“Era tutto più semplice quando gli bastavano i cartoni e i Lucky Charms”
Dean sorrise al ricordo della faccia estasiata del fratellino quando riusciva ad intercettare la sorpresa nella scatola e si sarebbe probabilmente perso nei suoi pensieri se suo padre non avesse rallentato e svoltato per entrare nel parcheggio di un diner.
“Ci fermiamo?”
“Ho bisogno di un caffè e il tuo stomaco sta ringhiando da un po'. Ci fermiamo per una ventina di minuti , poi dritti fino a Laramie”
“Sì, signore”
“Fai quella telefonata perché, non appena ripartiremo, niente più distrazioni”
Il ragazzo annuì e si domandò perché suo padre avesse così tanta difficoltà nell’ammettere che voleva sapere di Sam e che gli era dispiaciuto lasciarlo in quel modo. Il solito, fottuto orgoglio dei Winchester…
Entrò nel diner e andò a cercare un telefono. Alzò la cornetta e compose il numero del Singer Salvage.
Dopo qualche squillo la voce di Bobby gli arrivò all’orecchio e immediatamente chiese del fratello, che, non appena capì chi stava chiamando, si alzò e tornò velocemente all’esterno non nascondendo la sua rabbia.
“Non credo che abbia voglia di fare conversazione, mi dispiace”
“E’ ancora incazzato?”
“Molto, ma siete andati via solo da poche ore, dategli tempo”
“Okay”
“Gli dirò che lo salutate appena rientra”
“D’accordo, Bobby, grazie”
Dean riagganciò e raggiunse il padre al tavolo. Non ci fu bisogno di raccontare l’esito della telefonata, così i due Winchester mangiarono in silenzio, poi tornarono all’Impala e si rimisero in viaggio.
   
 
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