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Autore: Milly_Sunshine    04/11/2022    0 recensioni
Si sta avvicinando il quarantesimo anniversario di quando la Scuderia Martinelli - una squadra impegnata in diverse categorie automobilistiche negli anni '70 e '80 - trionfò alla 24 Ore di Le Mans. L'ex pilota Adriano Fabbri, ormai ultrasessantenne, viene invitato a prendere parte a un evento celebrativo, al quale dovrebbe essere presente anche l'ex compagno di squadra Giorgio Montani, che non vede da oltre trent'anni e con cui ha interrotto ogni rapporto in seguito a un incidente controverso e a polemiche mai chiarite. Poche settimane prima, tuttavia, Giorgio gli fa sapere, tramite il proprio figlio, che non potrà prendere parte alla celebrazione a causa di problemi di salute e che vorrebbe incontrarlo per raccontare finalmente la sua versione dei fatti sulle controversie di tanti anni prima, che portarono a uno stravolgimento totale della propria vita e anche alla rottura con la storica fidanzata Valentina, con la quale Adriano è rimasto in rapporti di amicizia. Racconto pubblicato anche sul mio blog e su un forum.
Genere: Sportivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Adriano girò lievemente il computer portatile e la sedia. Poi, guardando Valentina dall'altro lato dello schermo, le domandò: «Mi vedi bene?»
Valentina ridacchiò.
«Non è così fondamentale. Non eri una gran bellezza neanche da giovane, figuriamoci ora. Anche se sei un po' in controluce non è un problema.»
Adriano rise.
«Come stai?»
«Bene.»
«Come mai non sei venuta a Imola? Nessuno ti ha invitata?»
«No, nessuno mi ha invitata» confermò Valentina. «Sono solo la vedova di un vecchio team owner dei bassifondi, devo risultare ben poco interessante per questa gente che ha una memoria storica che non va oltre marzo di quest'anno, sempre ammesso che si ricordino ancora cos'è successo a marzo di quest'anno, cosa della quale nutro parecchi dubbi.»
«Non essere così dura almeno con gli addetti ai lavori» ribatté Adriano. «Sono certo che molti di loro conoscano perfettamente la storia della Formula 1 fino dai suoi albori, e anche quella della Scuderia Martinelli, ma per raggiungere un pubblico che non ne sa nulla devono fingere che tutto quello che è successo più tardi di una settimana fa non abbia rilevanza.»
«A proposito, quali sono le tue opinioni sulla gara?» volle sapere Valentina. «È per questo che mi hai chiesto di sentirci, giusto? Per raccontarmi di quello che è successo a Imola. Così, almeno, mi pare di capire dal tuo messaggio.»
Adriano ribatté: «Ti ho chiesto di fare una videochiamata perché volevo guardarti negli occhi mentre ti parlo, anche se solo attraverso un monitor. Se solo abitassimo più vicini, mi sarei offerto di venire a trovarti. Però, dato che non sarò dalle tue parti almeno per un po', ma ci tenevo a parlarti prima che succedesse...»
Si interruppe, realizzando di non sapere come presentarle l'argomento.
Valentina azzardò: «È successo qualcosa a Imola? Hai parlato con qualcuno che ti ha offerto qualche genere di ruolo? Andrai a lavorare per Liberty-come-si-chiama, la nuova società che gestisce la Formula 1? Oppure sarai il nuovo team principal della Ferrari?»
Adriano spalancò gli occhi.
«Nuovo team principal della Ferrari?»
«Immagino di no» si arrese Valentina. «Peccato, mi sarebbe piaciuto vederti in TV ogni domenica, quando ci sono i gran premi, e sentirti mentre ti inventi qualche ragione che giustifichi l'ennesima mancata vittoria.»
«Se fossi al posto tuo non criticherei la Ferrari, non in questa stagione» puntualizzò Adriano. «Hanno fatto grandi progressi rispetto alla scorsa stagione, penso che potranno lottare seriamente per il mondiale.»
«Questo non lo metto in dubbio» ribatté Valentina. «Quel poco di orgoglio italiano che c'è in me mi spinge a pensare che sarebbe bello se vincessero il titolo, anche se sono più legata ad altro genere di squadre. Comunque il loro pilota un tempo correva per la Toro Rosso, qualcosa di romantico c'è anche in lui.»
«Mi piace il tuo modo di pensare.»
«Mi piacerebbe anche se la Toro Rosso tornasse a vincere una gara, prima o poi... ma non siamo qui per parlare del gran premio d'Italia 2008, direi. Niente team principal della Ferrari. Liberty, allora?»
«Nemmeno. Non mi sono stati offerti lavori vari, né per dei team, né per dei media, né per chi dirige la baracca. Ti dirò, non mi dispiace affatto. Non ho alcuna voglia di mettermi a lavorare seriamente adesso. Perfino i comuni mortali alla mia età possono sperare di essere già in pensione. No, piuttosto ho fatto un incontro che non mi aspettavo. O meglio, mi aspettavo di vedere una certa persona a Imola, ma non mi aspettavo che venisse a parlare con me, né che mi facesse quella richiesta.»
«Bene, la situazione si sta iniziando a delineare» osservò Valentina. «Adesso, dopo tutti questi minuti di chiacchiere, pensi di raccontarmi quello che è successo oppure di continuare a fare altre chiacchiere senza né capo né coda?»
Adriano sospirò.
«Hai ragione, ma non è facile. Ho incontrato Bruno Montani.»
«Il nipote?»
«Sì, per forza.»
«Certo. L'ho visto in TV tempo fa che parlava di Formula 1. Somiglia di più a suo zio che a suo padre.»
Adriano annuì.
«Sì, sembra di vedere proprio lui, a parte che si veste e si pettina come i ragazzi di oggi e non con i canoni di quarant'anni fa. Mi ha fatto un certo effetto vederlo e notare per l'ennesima volta quanto somigli a Bruno. Se non sapessi che è figlio di Giorgio, non esiterei a pensare che fosse proprio figlio di Bruno.»
«Vi siete parlati, quindi?»
«Sì, come ti ho detto, è venuto a cercarmi lui.»
«Di cosa avete parlato? Di motorsport vintage? Gli hai detto che ai tuoi tempi i piloti erano veri uomini mentre quelli di oggi non sarebbero nemmeno degni di allacciarvi le scarpe?»
«Sono un ex pilota, non un tifoso da bar.»
«Hai ragione. Però almeno di motorsport vintage ne avete parlato?»
Adriano scosse la testa.
«No, Bruno mi ha semplicemente detto che suo padre vorrebbe incontrarmi e parlarmi di quello che è successo tanti anni fa. Voglio dire, del nostro incidente.»
«Ho sentito dire che sarete entrambi presenti a Le Mans, a giugno» rispose Valentina. «Penso che faresti bene a chiedergli spiegazioni, anche se dubito che sarebbe in grado di darti una spiegazione sensata. Non è mai stato il suo forte. Anzi, si è sempre nascosto, sempre e con tutti, non ha mai voluto spiegare nessuna delle tante cazzate che ha fatto.»
«Giorgio non sarà a Le Mans, mi ha detto suo figlio» precisò Adriano. «Non può venire per motivi personali, in quel periodo. Bruno mi ha lasciato il suo numero. Mi ha detto di chiamarlo, in modo che possa organizzare il nostro incontro. Dovrei andare a trovare Giorgio a casa sua.»
«Interessante.»
«Dici sul serio?»
«Sì. A me, Giorgio non mi ha mai invitata a casa sua per spiegarmi come mai abbia deciso di lasciarmi di punto in bianco per mettersi insieme a un'arrampicatrice sociale che, per forza di cose, aspettava già un figlio da lui quando eravamo ancora una coppia che progettava di sposarsi. Non che senta il bisogno di saperlo, anzi, sono stata molto felice senza di lui, anche se qualcuno diceva che mi sarei rovinata la vita, sposando un uomo più vecchio di me di quasi vent'anni. Inizio a pensare che, piuttosto, me la sarei rovinata se avessi sposato Giorgio.»
«In effetti credo proprio che tu abbia le tue buone ragioni per affermarlo e che tu abbia fatto bene a metterti insieme a Martinelli» replicò Adriano. «Per questo volevo parlarne con te, prima di decidere cosa fare. O meglio, prima di farlo... perché, lo ammetto, ho già deciso. Voglio sapere. Voglio sapere perché mi abbia buttato fuori pista e per anni abbia negato di averlo fatto. Spero che per te non sia un problema.»
«Il fatto che io e te siamo amici e che io sia stata sposata con il tuo ex capo non significa che tu non possa incontrare un mio ex fidanzato che mi ha lasciata dall'oggi al domani e ha fatto un figlio con una perfetta sconosciuta» puntualizzò Valentina. «Anzi, come ti ho detto, penso che tu possa ritenerti fortunato se un giorno Giorgio si è svegliato e ha deciso che è giunto il momento di darti qualche spiegazione. Credo che dovresti incontrarlo il prima possibile, prima che decida di cambiare idea. Perché Giorgio ha dimostrato di essere uno che cambia idea facilmente.»
Il tono di Valentina lasciava intuire che, seppure fossero passati decenni e avesse avuto una vita felice del tutto indipendente da quella di Giorgio, non aveva mai del tutto superato la fine improvvisa della loro relazione. Adriano cercò di rassicurarla: «Sono convinto che, prima o poi, anche tu avrai le spiegazioni che meriti, che la sua decisione di parlarmi di quell'incidente sia solo un punto di partenza.»
«No, lo escludo» replicò Valentina, con fermezza. «So che quello che è successo a Caesars Palace ti ha impedito di lottare per il mondiale su quell'altro circuito altrettanto trash - e la gente di oggi ha il coraggio di lamentarsi perché i mondiali finiscono ad Abu Dhabi - ma non riesco a metterlo sullo stesso piano. Mi rendo conto che per te è importante, ma voi piloti avete incidenti continuamente. Ci sta che abbia fatto una cazzata e che poi abbia cercato di pararsi il fondoschiena dalle critiche arrampicandosi sugli specchi. Magari non aveva nemmeno capito con chi avesse a che fare, pensava fossi un pilota che stava nel suo stesso giro e non che lo stessi doppiando...»
Adriano la interruppe: «Non fraintendermi, so che alla fine c'era di mezzo solo un titolo mondiale che avevo comunque ben poche possibilità di vincere e che nel tuo caso è arrivato a distruggere la vostra relazione lasciandoti dopo settimane che aveva messo incinta un'altra donna, ma sono convinto che il nostro sia stato più di un incidente. Da un certo momento in poi, Giorgio ha iniziato a comportarsi in modo molto strano, questo l'hanno capito tutti. In molti hanno detto che quello che era successo a suo fratello l'aveva sconvolto - e ci credo, ne è stato addirittura testimone oculare - ma ho sempre avuto l'impressione che ci fosse qualcosa di più.»
«Il vostro incidente collegato al fatto che mi abbia lasciata per quella donna?» obiettò Valentina. «Non riesco proprio a vederne il nesso.»
«Emanuela era un'addetta stampa, o comunque una tizia del suo entourage. Pur non avendo idea di cosa possa essere successo, ho l'impressione che sia lei si Giorgio abbiano sempre avuto qualcosa da nascondere e che anche Bruno e la sua morte abbiano avuto qualcosa a che vedere con tutto quello che è accaduto.»
Valentina abbassò lo sguardo.
«Su questo potresti avere ragione. Giorgio ha sempre detto che Bruno prima o poi si sarebbe messo nei casini. Certo, sembrava molto maturato, quando anche lui ha fatto il grande passo arrivando in Formula 1, ma mentre Giorgio iniziava finalmente ad avere un po' di fiducia in suo fratello, io ne avevo sempre meno. Solo, non vedo possibili collegamenti tra lui e quello che è successo dopo che è stato ucciso, né collegamenti tra le mie vicende personali e quel finale di stagione. Ti auguro di trovare le risposte che cerchi, ma io non credo potrò mai averne.»

NOTE: il circuito di Caesars Palace a Las Vegas è stato ultimo evento della stagione nei mondiali 1981 e 1982. Viene tuttavia citato come penultimo evento stagionale seguito da un circuito descritto come trash: il GP di Dallas 1981 che sarà citato in seguito è un evento di fantasia (si è però nella realtà svolto un gran premio a Dallas alcuni anni più tardi nel 1984 su un circuito cittadino molto criticato).
   
 
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