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Autore: Mue    10/09/2009    4 recensioni
Quando Luna trova la pipa di Rolf nelle scuderie capisce che suo marito è sparito.
Harry, Ron e il migliore amico di Rolf le vengono in aiuto ma quando trovano una macchia di sangue e delle strane alghe sembra troppo tardi...
Genere: Generale, Mistero, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter, Luna Lovegood, Rolf Scamandro, Ron Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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- Questa storia fa parte della serie 'Menta e Bisque Burley'
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Capitolo II



12 marzo, Ministero della Magia.

«Scomparso da tre giorni?»
«Sì, Harry.»
Luna e Rawdon erano seduti su due poltroncine, dirimpetto alla scrivania del Capo degli Auror. Nessuno dei due aveva bisogno del cartellino sulla scrivania che recitava Harry J. Potter per sapere con chi stavano parlando.
Harry Potter giunse le mani davanti a sé, sul tavolo, e guardò Luna negli occhi. «Ma ne sei davvero certa?»
Rawdon, di fianco a Luna, si agitò sulla sua poltrona. «Perché, se non ne fosse certa crede che sarebbe qui a denunciare il fatto? Che lo farebbe così, per passare il tempo?» domandò, sarcastico.
«E se Harry chiede a Luna se ne è certa, crede che lo faccia per passare il tempo?» ribatté l’uomo in piedi dietro di loro, appoggiato alla parete.
Rawdon non si voltò nemmeno a guardarlo in faccia. «Ammiro il suo desiderio di partecipare alla nostra conversazione, ma non mi pare lei sia stato interpellato, Weasley» e pronunciò quel nome come se fosse un insulto.
«E non mi pare che Harry abbia interpellato lei, Greengrass» replicò a tono Ronald Weasley, Vicecapo degli Auror in carica.
«Basta» intervenne Harry, cercando di calmare gli animi. «Questo non è il momento di discutere.»
«Mi sembra che abbia cominciato lei, Potter, a mettere in discussione le parole di Luna» obbiettò Rawdon.
Harry aggrottò la fronte. «Signor Greengrass, non ho voglia di litigare con lei. L’ostilità tra Case è un vecchio ricordo di Hogwarts, ma noi siamo adulti e quindi la prego di non fare polemiche solo perché si ritrova di fronte a un ex-Grifondoro.»
Rawdon aveva un’espressione glaciale. «Io non faccio polemiche a ex-Grifondoro. Io faccio polemiche ad attuali Auror che hanno bisogno di mille scartoffie bollate per muovere anche solo un dito.»
«Ma come osa…» cominciò Ron, ma Harry gli fece un cenno con la mano.
«Le scartoffie sono necessarie a impedire favoritismi e corruzione, signor Greengrass.»
«Come no! Il giorno in cui non ci sarà corruzione al Ministero, io sarò sposato con una Mandragola!» ribatté Rawdon, ridendo senza alcuna allegria.
Harry non replicò e si rivolse a Luna. «Dimmi esattamente come sono andate le cose.»
«Non c’è molto da dire» rispose lei. «Sono tre giorni che non vedo Rolf.»
«Ma sei certa che non ti abbia lasciato un biglietto?» chiese Ron, alle loro spalle. «O magari ti ha detto di qualche impegno e poi tu te ne sei dimenticata?»
Rawdon si girò a guardarlo con lentezza raggelante. «Weasley» disse in tono estremamente garbato, «abbia cortesemente la compiacenza di sottoporsi a una cura di Shockantesimi prima di aprire di nuovo la bocca in mia presenza.»
Ron divenne paonazzo. Si portò una mano alla bacchetta, e Rawdon, con nonchalance, gli puntò la sua, già stretta in una mano. Ron si bloccò a metà del movimento, spalancando gli occhi. Evidentemente non si aspettava quella mossa.
«Basta!» sbottò Harry, alzandosi in piedi. «Non siamo qui per giocare! Ron, se Luna dice che suo marito è sparito, io le credo! Signor Greengrass, capisco che lei sia teso per la scomparsa del suo migliore amico, ma se non mette via immediatamente quella bacchetta chiamo uno dei miei uomini e la faccio scortare fuori dal Ministero!»
Entrambi obbedirono, e Rawdon si voltò di nuovo verso Harry. «Come vuole, signor Potter. Ma se sento il suo collega fare di nuovo insinuazioni sulla credibilità di Luna, gli farò avere davvero bisogno di quei Shockantesimi.»
Ron sembrava sul punto di reagire, ma un’occhiata ferma di Harry lo bloccò.
«Bene, Luna, torniamo a noi» disse quest’ultimo, schiarendosi la voce.
Luna lo guardò fisso negli occhi. «Harry, se come Ron non mi credi, non c’è problema. Tornerò a casa e lo cercherò da sola.»
«Non dirlo nemmeno per scherzo!» rispose Harry, serio. «Adesso rispondi alle mie domande. Quando lo hai visto l’ultima volta?»
«L’ho detto, tre giorni fa» rispose Luna in tono ovvio.
«Sì, ma a che ora? Che cosa stava facendo? Dov’è andato?» domandò Harry pazientemente.
Luna ci pensò su un attimo. «Era mattina. Io ero ancora a letto, e lui si è vestito perché doveva andare alle scuderie a far uscire i cavalli.»
«Ti ha detto qualcosa?»
«Oh, sì» disse Luna, sorridendo, felice di poter rispondere. «Ha visto che ero sveglia e mi ha detto: “Buongiorno.” Poi mi ha baciato e sembrava che volesse tornare a letto, ma alla fine si è alzato e se n’è andato.»
Guardò Harry, che sembrava vagamente a disagio ad ascoltare il resoconto di una scena domestica così intima.
«Non ha, ehm, fatto o detto altro?» chiese lui.
«No, niente» rispose Luna serenamente. «Avrebbe dovuto? C’è qualcosa di strano in come si è comportato?»
«No» rispose Harry in fretta, palesemente a disagio.
Rawdon, di fianco a Luna, si mise a ridacchiare.
«E poi non l’hai più rivisto?» proseguì Harry ostentando un tono quanto più professionale possibile.
Luna scosse il capo. «No.»
«E nemmeno sentito? Non so, la sua voce da lontano… quanto distano le scuderie dalla casa?»
«Non saprei. Credo più di cinquanta metri…» disse Luna, dubbiosa.
«Ottanta metri.» La voce di Rawdon colse tutti di sorpresa. «In mezzo c’è un boschetto di querce, ed è difficile sentire le voci da una parte all’altra. Inoltre la casa ha mura solide e vetri spessi, e all’interno si sentono a malapena i rumori del giardino. Quindi» e piantò gli occhi seri addosso a Harry, «anche se fosse successo qualcosa, è difficile che Luna possa essersene accorta.»
Harry lo studiò con interesse. «Lei sembra molto informato, signor Greengrass.»
Rawdon scrollò le spalle. «Rolf è mio amico da anni. Sono andato a trovarlo così spesso che praticamente conosco la casa a memoria.»
Harry annuì con il capo, ma se anche in quel momento pensò a qualche ipotesi sull’accaduto, non la espresse ad alta voce.
«Ma perché hai aspettato tanto per venire a denunciare la scomparsa, Luna?» chiese rivolgendosi a lei. «Non ti sei insospettita quando non è tornato a casa la sera?»
Luna scosse il capo, tranquilla. «No, pensavo che fosse tutto a posto.»
«Tuo marito non torna a casa la sera e pensi che sia tutto a posto?» intervenne Ron, sbalordito.
Luna lo guardò placida. «Sì.»
«E’ già successo che non ti avvertisse e rimanesse fuori di casa la notte?» chiese Harry.
Luna fece un cenno di diniego. «Mi ha sempre avvertita.»
«E non ti sei insospettita» fece lui, e fu più una costatazione che una domanda.
Luna annuì.
Harry fece un lungo sospiro, come di rassegnazione. «E quando non l’hai visto il giorno dopo, non ti è sembrato strano?»
Luna scrollò le spalle. «A volte Rolf va a letto mentre io già dormo, e si alza quando non sono ancora sveglia» rispose serenamente.
«Ma per le ore dei pasti? Di solito non rientra in casa a mangiare?»
Luna annuì. «Sì, ma forse non aveva fame. Oppure era andato da qualche amico e si era dimenticato di avvertirmi. Non mi era venuto in mente che potesse essere sparito.»
Ron fece un verso esasperato. «A questo punto vorrei davvero sapere che cosa ti ha convinta che sia sparito, se nessuna delle altre cose ti ha insospettita.»
Luna tirò fuori la pipa di corno di Rolf dalla borsa che teneva in grembo. «Questa» disse con semplicità.
Harry la prese in mano e la esaminò. «Sembra intatta.»
«Lo è.»
«E non ci sono macchie di sangue.»
Luna spalancò gli occhi. «Dovrebbero?»
«No, certo che no. Però non capisco allora cosa ci sia in questa pipa che ti abbia convinta della scomparsa di tuo marito.»
«Rolf non va mai da nessuna parte senza la sua pipa» spiegò seccamente Rawdon. «Mai, da quando lo conosco. E lo conosco da tanto.»
Harry fissò lui, poi Luna e, infine, dopo un lungo istante di silenzio, posò la pipa e tirò fuori da un cassetto dei fogli.
«Ho bisogno di nome, cognome, circostanze dell’accaduto e testimonianze per aprire un’indagine.»
Rawdon fece un sorriso sarcastico. «Per impedire corruzione e favoritismi?»
Harry lo guardò severamente. «Per poter iniziare gli interrogatori, signor Greengrass. A partire da lei.»



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Ed eccomi di nuovo qui *-* Un felice benvenuto ai nuovi lettori, un bentornato alle "vecchie" conoscenze; è meraviglioso vedervi di nuovo a leggere qualcosa di mio.
Mi sento in dovere, dopo questo capitolo, di chiedere perdono ai fan di Ron Weasley: non era mia intenzione renderlo sgradevole, ma c'era bisogno di qualcuno che movimentasse la situazione.
Detto ciò, vi saluto: a domani, per il prossimo capitolo!

   
 
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