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Autore: Justice Gundam    11/11/2022    2 recensioni
Quello che per un variegato gruppo di avventurieri comincia come un viaggio in incognito e una missione di recupero di poche pretese, si rivela essere invece soltanto una parte di un vasto intrigo che li porterà a confrontarsi con il lato oscuro del loro paese, e con antichi misteri che si credevano ormai dimenticati. Ispirato alle sessioni di Pathfinder che gioco assieme ai miei amici.
Genere: Avventura, Commedia, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Otherverse | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
Capitoli:
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Pathfinder: Madness Rising

Una fanfiction di Pathfinder scritta da: Justice Gundam

 

 

  

 

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Capitolo 27 – Ritorno alla base

 

 

Erano passati quasi dieci giorni da quando Dario e il suo gruppo aveva invaso il nascondiglio dei Malformartori, e il giovane biondo non vedeva l'ora di tornare finalmente alla base degli Abolitori, nella speranza che il gruppo di Pandora fosse già tornato e avesse delle buone notizie. Il ragazzo biondo non poteva negare di provare una certa sensazione di nostalgia nel momento in cui percorse le stradine sterrate che portavano al villaggio halfling da cui lui e i suoi compagni erano partiti... e ora, al loro ritorno, erano accompagnati da due graditi ospiti.

 

"Certo non sapevamo che ci fosse un altro villaggio di nostri simili da queste parti..." commentò Halise, sentendosi rincuorata alla vista delle piccole case e delle recinzioni in legno, nel perfetto stile conservatore e un po' rustico del suo popolo. Lei e il fratello erano vestiti con abiti civili, che gli Abolitori erano riusciti a procurarsi in una piccola città non troppo distante dal luogo in cui si nascondevano i Malformatori, e adesso i due halfling indossavano degli abiti da contadini, semplici ma funzionali, e il fratello portava un cappello di paglia  che oscurava in parte i suoi occhi. L'unica cosa che non era inclusa nel loro vestiario erano le scarpe - anche Rico e Halise, come quasi tutti gli halfling, preferivano andare in giro a piedi scalzi.

 

"Grazie per esservi offerti di portarci fin qui, amici." commentò Rico con un sorriso sollevato. Non sarà stato il loro villaggio, ma se non altro, finchè non si fossero assicurati di cosa fosse successo al loro luogo di nascita, la comunità halfling era un luogo accogliente dove avrebbero potuto almeno iniziare a gettarsi alle spalle l'atroce esperienza della prigionia. "Cercheremo di fare il possibile per aiutarvi. Dobbiamo ancora sdebitarci per averci salvato."

 

"Per carità, ragazzi. Abbiamo fatto il nostro dovere." rispose Maria con un'alzata di spalle.

 

Iaco fece un vivace cenno affermativo con la testa. "Vero! Iaco sa che halfling a coboldi no amici, ma qui in Abolitori no importa che cosa sei!" rispose il coboldo stregone. "Voi potere parlare a sceriffo Urister. Lui e capo Hermàn sapere molto su cosa accadere qui a Tilea... forse sapere anche di vostro villaggio."

 

"Grazie mille... e non ti preoccupare. So che noi halfling abbiamo una certa inimicizia con voi coboldi, ma dopo aver visto come ti sei battuto per aiutarci, non posso non essere contenta di averti conosciuto." rispose Halise. Iaco fece un sorriso a denti scoperti, e Maria annuì in segno di approvazione. Vedere Iaco che riusciva a guadagnarsi l'approvazione di chi gli stava attorno dava non poca soddisfazione. Chissà, forse un giorno anche lei avrebbe potuto sfuggire al suo passato e trovare un luogo dove sarebbe stata accettata... e se fosse stato a fianco del suo amico o dei suoi nuovi compagni, beh... perchè no?

 

"Okay, ci siamo! Credo che siano anche venuti a darci il benvenuto!" commentò la piccola Matilde, e cominciò ad agitare una mano in segno di saluto quando riconobbe un gruppetto di halfling del villaggio... tra i quali c'erano anche lo sceriffo Urister e due figure un po' più alte. Con gioia, la piccola guerriera riconobbe Pandora e Nisa. "Hey! Guardate un po'! Anche il gruppo di Pandora è tornato! Hanno completato anche loro la loro missione!"

 

"Li vedo... Hey, Pandora! Piacere di rivedervi... com'è andata la vostra missione?" chiese Dario, arrivando finalmente abbastanza vicino che la ragazzina dagli occhi bicolore potesse riconoscere i loro compagni d'avventura. L'alta ed elegante figura di Nisa era vicina a Pandora, e anche se non aveva la stessa disinvoltura della giovane fattucchiera, era chiaramente contenta di rivedere i suoi compagni.

 

"Beh... diciamo che ci sono stati un po' di imprevisti, ma... alla fine abbiamo scoperto delle cose molto interessanti!" disse Nisa non appena i due gruppi si riunirono. Matilde e Bastiano stavano già ricevendo i saluti e le congratulazioni dagli halfling del villaggio, che stavano anche accogliendo Rico ed Halise come se fossero stati dei fratelli da lungo tempo perduti. "Comunque, non restiamo qui a prendere la pioggia e il vento. Se dobbiamo discutere di qualcosa... è meglio farlo davanti al signor Hermàn."

 

"Bene... perchè anche noi abbiamo parecchio da dire." rispose Maria sgranchendosi un braccio. "Abbiamo visto con i nostri occhi quello che stanno facendo i Malformatori... e credimi, nessuno sano di mente dormirebbe meglio dopo aver visto cose simili. Questi due halfling... temo che siano stati testimoni diretti di cosa sta succedendo."

Halise rabbrividì ai ricordi di quello che aveva passato nel covo della dottoressa Molinari, mentre lo sguardo di Rico si fece gelido. Non c'era bisogno di troppa fantasia per immaginare cosa avessero visto e provato durante la loro prigionia...

 

"Allora... forse è il caso di rientrare." disse Pandora, il cui tono si era fatto improvvisamente serio e preoccupato. Tra le sue braccia, il suo gatto famiglio Sotero stava guardando con attenzione il gruppo di Dario, come se volesse cercare eventuali indizi di cosa fosse successo. "Prendetevi un po' di riposo... e poi andremo a fare rapporto al signor Hermàn. Credo che... sia assolutamente necessario che sappia tutto quello che è successo."

"Sì, Iaco pensa che è giusto. E voi... cosa avere scoperto ad Antenoria? Visto cose interessanti, vero?" chiese Iaco.

"Antenoria, la città sulle acque... ammetto chesono un po' invidioso. Siete andati a vedere una città unica nel suo genere!" disse Dario, concedendosi un attimo di leggerezza.

 

"Ora che mi ci fate pensare, anche a me sarebbe piaciuto andarci..." disse Matilde, facendo una comica smorfia e mettendosi le mani dietro la nuca. "Voglio dire, quante volte capita di visitare un posto come quello?"

"Magari quando siamo riusciti a venire a capo di tutto questo, vediamo anche di fare una visita ad Antenoria, che ne dici?" chiese Bastiano con una breve risata divertita. "Così non abbiamo neanche il problema che dobbiamo investigare. Però... in compenso, Pandora, ci devi raccontare  cosa avete visto!"

 

"Ah, questo è poco ma sicuro!" rispose la giovane fattucchiera. "Ma adesso andiamo a sentire anche gli altri! Gunter e Sebastiano ci aspettano... e poi, una volta che vi sarete riposati, ci sarà un rapporto da fare al signor Hermàn!"

"Tra l'altro... abbiamo qualche sorpresa da farvi vedere!" continuò Nisa strizzando un occhio. Vedendo le espressioni incuriosite sui volti di Dario e dei suoi compagni, l'elfa dai capelli verdi fece cenno di seguirla. "Su, venite! Sono curiosa di vedere le vostre reazioni!"

 

"Ooookay, Nisa, adesso mi sembra proprio che tu ti diverta a lasciarci sulle spine!" esclamò Maria, mentre il gruppo cominciava a seguire lei, Pandora e Sotero.

 

 

oooooooooo

 

 

Da come Nisa aveva presentato la cosa, Dario e Maria si erano aspettati che, in effetti, ci fossero dei nuovi membri negli Abolitori. Quello che non si aspettavano era di vedere quello strano animale dalle zampe lunghe, dal muso buffo e dalla coda muscolosa che adesso stava in piedi vicino a Nisa, come un soldatino che si apprestava a proteggerla. Era un animale che nessuno di loro aveva mai visto prima - grande come un uomo adulto, con una corta pelliccia e una sorta di grande "tasca" che si apriva sul suo ventre. E adesso, stava con Nisa come se fosse stato un comune animaletto domestico?

 

"Visto? La nostra Nisa ha il suo compagno animale!" dichiarò Gunter con un sospiro e un cenno della testa.

 

"Oooh, non dirlo come se fosse qualcosa di cui non andare fieri, Gunter!" rispose l'elfa. "Ogni druido che si rispetti ha il suo compagno animale."

 

"Sì, ma la maggior parte sceglie... che so, un lupo, un orso o un cavallo. Ma noooo, lei deve essere speciale e scegliersi un animale proveniente da qualche strano posto dall'altra parte del mondo!"

"Che... razza di animale è? Non ho mai visto niente di simile..." disse Bastiano stupefatto. Si avvicinò con prudenza alla buffa creatura, trascinando la gamba sinistra e tendendo con prudenza il braccio libero. "Da... da dove viene questa creatura?"

 

L'animale si ritirò con aria diffidente, e Bastiano ritirò la mano per non farlo sentire minacciato. "Beh... intanto, questo strano animale si chiama 'canguro', e a quanto pare è molto comune nel continente di Garlandia... che in effetti è proprio dall'altra parte del mondo." spiegò tranquillamente Sotero, zampettando sinuosamente accanto alle gambe dello strano animale e strisciandosi su di lui come se volesse grattarsi la testa.  "Faceva parte delle... mercanzie che certe persone di dubbia etica stavano cercando di smerciare ad un gruppo di slither. E siamo praticamente sicuri che quegli slither lavorassero per i Malformatori. Tra le creature in vendita c'erano anche due piccoli dinosauri e alcuni cuccioli di cane intermittente."

 

"Che cosa? Ma questo essere pazzesco... cosa diavolo volere fare Malformatori con tutte quelle creature?" si chiese Iaco. "Noi stati in base di Malformatori, e quello che noi visto... davvero terribile. Loro essere d'accordo con gruppo di kyton e con mostruosi qlippoth di Abisso!"

"Se non vedrò mai più un qlippoth in vita mia, sarà ancora troppo presto." affermò la piccola Matilde, e si mise una mano davanti alla bocca come se stesse trattenendo un conato di vomito.

 

"E' quello che vorremmo sapere anche noi." disse Gunter con un'alzata di spalle. "Abbiamo interrogato un po' di quella gentaglia... o meglio dire, abbiamo lasciato che fosse Sebastiano a porre loro qualche domanda..." Il nano fece una smorfia al pensiero di certi metodi che l'ex-malvivente aveva usato per convincere i banditi catturati a parlare. "E a quanto abbiamo scoperto, sembra che i Malformatori abbiano bisogno di creature di vario tipo per i loro esperimenti. Ma il motivo per cui gli servono tante creature non lo sapevano neanche loro..."

 

"Capisco... e adesso dove sono Sebastiano... e anche Holger ed Endlinn?" chiese Maria. "Spero che non sia successo loro niente di male."

"No, no, state tranquilli. Non siamo così facili da far fuori." disse la voce rude di Holger, nel momento in cui il mezzorco fuorilegge entrò nella grande sala sotterranea, accompagnato dalla sua compagna di sventure. Endlinn fece un cenno di saluto al gruppo di Dario mentre lei ed Holger si avvicinavano. "Ammetto che non è stato facile uscire vivi da quel postaccio... ma ce la siamo cavata ancora una volta. Grazie anche alla magia delle nostre compagne." Il mezzorco indicò Pandora e Nisa, e la ragazzina bionda fece il segno di vittoria con una mano.

 

"Signor Holger! Signorina Endlinn! Siamo felici di rivedervi!" affermò Bastiano. Endlinn sorrise e arruffò ulteriormente i capelli già spettinati del piccolo oracolo. "Credo che abbiamo anche noi un bel po' di cose da raccontare..."

 

"Hm? Loro sono qui? Vostri compagni?" chiese una voce grossa che non esprimeva una grande intelligenza, e la figura sgraziata di Robolone, il mezzo-ogre che il gruppo di Pandora aveva incontrato nel covo dei contrabbandieri, entrò a sua volta nella stanza. Dario guardò verso il bestione che si avvicinava e sgranò leggermente gli occhi per lo stupore... e per un accesso di ribrezzo. Vedere un mezzo-ogre non era certo cosa di tutti i giorni, e pensare a cosa voleva dire la sua esistenza era abbastanza da lasciare scioccati anche i veterani rotti a tutte le esperienze. "Ah, io molto piacere di conoscere voi! Io Robolone! Amico di Pandora! Lei carina, la più carina di tutti!"

 

"Un... mezzo-ogre?" mormorò stupefatta Maria, cercando di non mostrarsi troppo scioccata mentre osservava lo sgraziato individuo... che da parte sua stava stringendo amichevolmente le mani a diversi membri del gruppo. Dario fece una comica smorfia di dolore quando Robolone gli strinse la mano con un po' troppa veemenza, e poi agitò la mano offesa per riattivare la circolazione, mentre il mezzo-ogre dava la mano a Maria come niente fosse!

"Mezzi-ogre? Esistono anche quelli?" sussurrò Matilde a Iaco. Quando il coboldo stregone storse il naso e confermò con un cenno della testa, la piccola guerriera si sentì rabbrividire. "Oh, che Kord ce ne scampi... preferisco non pensare a come nascono!"

"Tu ragione, no pensarci!" rispose Iaco a voce altrettanto sommessa.

 

"Okay, okay... mi sembra di capire che tutti abbiamo fatto un bel po' di scoperte." disse infine Pandora, battendo le mani per attirare l'attenzione di tutti su sè stessa. "Che ne dite se andiamo a parlarne al signor Hermàn, in modo che possa prendere le sue decisioni? Da quanto ho capito, i Malformatori hanno dei piani molto ambiziosi... e se vogliamo aiutare il signor Hermàn a contrastarli, è meglio che gli diciamo tutto quello che abbiamo scoperto."

 

Dario fece un cenno affermativo con la testa, ripensando alla dottoressa Molinari e a quei terrificanti kyton che si erano trovati davanti. La vista del volto del suo amico morto, e della sua voce provenire da quel kyton evangelista, gli tornavano ancora in mente, facendogli correre un brivido gelido lungo la schiena. "Giusto, Pandora..." disse, osservando la giovane fattucchiera che si chinava per prendere in braccio Sotero. "Vediamo di farci ricevere dal signor Hermàn il prima possibile... e poi, speriamo per il meglio."

 

"In questo momento, sento che Tilea in generale abbia bisogno di speranza più di ogni altra cosa..." commentò Endlinn, gettando uno sguardo al resto del gruppo. Lei, più di chiunque altro, poteva dire con tutta tranquillità che incontrare quel gruppo di variopinti personaggi, e i due bambini che le era stato ordinato di riportare agli uomini dei Villanova, era stato l'evento che aveva rinnovato la sua speranza per quanto potesse accadere in futuro...

 

 

oooooooooo

 

 

Qualche ora dopo...

 

Hermàn Manuèl Berruezo de la Cerna e sua moglie Cristina erano seduti alla loro scrivania di legno levigato, nel bel mezzo del loro ufficio, e avevano ascoltato con attenzione quello che i loro nuovi agenti avevano raccontato. In effetti, stava riflettendo l'ex-medico estaniano, quello che stava sentendo poteva essere un serio motivo di allarme.

"Quindi... abbiamo la conferma che i Malformatori stanno lavorando in collaborazione con i kyton del Piano delle Ombre, e si servono anche di alcuni qlippoth provenienti dall'Abisso." affermò, lo sguardo rivolto al gruppo di Dario.

 

Il ragazzo biondo annuì solennemente. "Sì, signor Hermàn... e purtroppo, non siamo riusciti a capire cosa sperano di ottenere da questa collaborazione." Scosse la testa e cercò di correggersi. "Voglio dire, sì, abbiamo scoperto cosa vogliono fare nell'immediato. I kyton li stanno appoggiando nei loro esperimenti e stanno mettendo a disposizione dell'organizzazione le loro conoscenze, in modo da facilitare loro il lavoro... ma resta il fatto che non sappiamo esattamente cosa stiano cercando, e dobbiamo cercare di intuirlo a partire dagli indizi che abbiamo. Probabilmente stanno cercando un modo di creare nuovi servitori... nuove razze di creature aberranti che aiuteranno i Malformatori... e allo stesso tempo, soddisferanno la crudeltà dei kyton e il loro desiderio di infliggere sofferenze."

 

"Purtroppo, non abbiamo idea di cosa pensino di fare con i qlippoth. Posso solo dire che non è una passeggiata vedersela con quegli orrori." affermò Maria scuotendo il capo. "In ogni caso, siamo riusciti a conquistare la base sotterranea dei Malformatori, e non c'è dubbio che quella gentaglia si farà vedere quanto prima per romperci la scatole. Dovremmo assegnare un po' di protezione a quella base e tenerla costantemente d'occhio per evitare problemi."

 

"Inoltre, abbiamo incontrato due halfling che erano stati catturati dalla dottoressa Sofia Molinari, membro di spicco dell'organizzazione." continuò Dario. "Sembra che provengano da un villaggio nella zona di Miragliano, dove i Malformatori sono particolarmente attivi e pericolosi. Rico e Halise vorrebbero cercare informazioni sul loro vilaggio, e scoprire se è ancora intero."

"Comprendiamo. Non dovrebbe volerci molto per scoprirlo, in ogni caso." rispose Cristina con tono accomodante. "C'è... qualcos'altro che dovremmo sapere?"

 

"In realtà... Iaco crede di sì!" rispose il coboldo dalle squame blu, prendendo la parola. Guardò verso Matilde e Bastiano, come se volesse chiedere loro se poteva raccontare quella parte... e i due piccoli avventurieri annuirono seriamente per dirgli di proseguire. "Ecco... tra tutte vittime che erano in laboratorio di dottoressa Molinari, noi trovato qualcuno di molto particolare... era Nerenzio Ungaro, il direttore di orfanotrofio da cui venire Matilde e Bastiano!"

 

"Che cosa? C'era anche quel bastardo da quelle parti?" esclamò Gunter, colto di sorpresa al punto che non riuscì a moderare i termini. "E cosa ci faceva lì? Immagino che i Malformatori lo stessero punendo perchè non era riusciti a portare a termine la sua missione, vero? Non è riuscito a consegnargli Matilde e Bastiano, eh?"

 

Un po' stupito dalla sfuriata del nano, che normalmente era un tipo abbastanza tranquillo e razionale, Iaco sbattè gli occhi e rispose con un po' di esitazione. "Beh... lui non molto ben messo. Kyton stavano facendo esperimenti su di lui." spiegò. "Noi deciso... che anche se lui fatto cose orribili, lui non meritare questa fine, e salvato sua vita. Poi, noi consegnato a sceriffo di villaggio più vicino. Loro sanno cosa lui fatto, e adesso lui in prigione."

 

"Tsk... immagino che volessero tenerlo per fare esperimenti su di lui, eh?" si chiese Pandora con espressione rabbiosa.

 

"Avete fatto la cosa giusta. E comunque, al momento Nerenzio Ungaro è proprio all'ulimo posto, o quasi, nella lista delle nostre priorità." rispose Cristina. "Piuttosto, quello che dovremmo capire è cosa stanno cercando di fare i kyton nel Piano Materiale, e a cosa gli serve un'alleanza con i Malformatori. Siete riusciti a scoprire molte cose interessanti, e per questo avete la nostra gratitudine, ma temo che ancora non si riescano a comprendere i collegamenti che ci sono tra tutte le scoperte che avete fatto. Una cosa è sicura, i Malformatori stanno facendo esperimenti su larga scala, evidentemente in preparazione a qualcosa di eclatante."

 

"Se hanno intenzione di fare le cose in grande..." commentò Sebastiano, che fino a quel momento era rimasto assieme al gruppo senza dire una parola, e in effetti semplicemente ascoltando quello che avevano da dire. "Allora questo piano avrà delle conseguenze molto negative per l'intera regione, se non addirittura per tutta Tilea." In quel momento, Sansovino sembrava quasi preoccupato - anche se si era unito all'organizzazione solo perchè credeva sarebbe stato il modo migliore per salvarsi la pelle, adesso doveva ammettere che cominciava ad essere un po' preoccupato per gli eventi che si erano succeduti.

Hermàn fece un cenno con la testa. "E' proprio per questo che ora mi dovrò mettere al lavoro io." rispose. "Dopo aver raccolto tutte le informazioni che mi avete dato, dovrò fare dei controlli, e cercare di scoprire dove e quando questi Malformatori cominceranno qualche altra loro operazione. In particolare..." Guardò verso il gruppo di Pandora. "Signorina Pandora, voi e il vostro gruppo avete detto che le confessioni dei malviventi che avete catturato implicano diverse persone anche in posizioni importanti di Tilea, dico bene? Riuscirebbe a farmi avere una lista dei nomi che hanno fatto?"

 

"A questo ho già pensato io, se è per quello." rispose Endlinn, tirando fuori un foglio di carta ingiallito sul quale erano stati scritti diversi nomi. Lo porse al leader degli Abolitori, che cominciò a leggerlo con grande interesse. "Ecco... credo che qui potrà trovare tutti i nomi di cui potrebbe aver bisogno."  

"Ah, un ottimo lavoro, signorina Endlinn. Devo lodare la sua prontezza di pensiero." rispose l'ex-medico estaniano. Cristina gli si avvicinò silenziosamente e diede un'occhiata oltre la sua spalla, in modo da poter leggere anche lei cosa ci fosse scritto. "Hmm... in effetti, ci sono diversi nomi importanti. Chiaramente, dovrò fare dei controlli più accurati, e magari usare anche delle divinazioni, per verificare se questa lista è corretta. Non posso escludere che quei contrabbandieri abbiano fatto dei nomi a caso per cercare di sviare le indagini. Ma resta il fatto che queste notizie sono inquietanti. E se si dimostreranno veritiere, significa che i Malformatori e i loro seguaci sono molto penetrati molto più profondamente nella struttura sociale di Tilea di quanto non credessi."     

 

"Detto questo, almeno per il momento, è un problema di cui ci dobbiamo occupare noi." disse Cristina, con un'espressione convinta che non ammetteva discussioni. "Voi... avete fatto un ottimo lavoro finora, e vi siete meritati un po' di riposo. Usate il tempo che avrete prima del vostro prossimo incarico per rilassarvi, allenarvi... se volete potete anche recarvi in qualche città vicina per fare delle compere ed aggiornare il vostro equipaggiamento. L'unica cosa che vi chiediamo è di restare in contatto nel caso ci fosse bisogno di voi."

 

"Certamente, monna Cristina." rispose Nisa, accarezzando il dorso del canguro che ormai la accompagnava come una presenza fissa. "Per quanto riguarda Robolone, il mezzo-ogre che si è unito a noi...?"

"Oh, lui ha espresso il desiderio di restare qui tra i Malformatori." rispose Hermàn con aria compiaciuta. "Il che non può che farmi piacere. Forse lui stesso non se ne rende conto, ma anche lui ha delle qualità che lo renderanno un valido aiuto per la nostra causa... e lui stesso potrà imparare un mestiere che in seguito gli consentirà di inserirsi nella società."

"E' quello che spero..." commentò tra sè Dario. "Perchè ho paura che la stragrande maggioranza dei mezzi-ogre non abbia grandi possibiltà di farsi accettare nelle comunità umane. Ma forse... gli halfling sono un attimo più tolleranti."

 

"Comunque, per adesso è tutto." concluse Hermàn. "Avete fatto un ottimo lavoro, e per questo avrete una giusta ricompensa. Per adesso, potete andare."

 

Tutti i presenti salutarono educatamente i due leader degli Abolitori, poi si allontanarono in ordine per tornare a quello che per loro consisteva nella normalità. Certo, in quel covo sotterraneo dove le uniche luci erano quelle artificiali, la vita scorreva con ritmi diversi rispetto a quelli a cui erano abituati... ma a quel punto, dopo aver passato settimane ad addestrarsi e ad abituarsi alla loro nuova realtà, ormai c'era ben poco di cui il gruppetto di amici si stupisse.

 

"D'accordo... se volete la mia opinione, faremmo meglio a stenderci un po' e rilassarci. E poi... mi piacerebbe avere un po' di tempo per conoscere meglio il mio compagno! Non sei d'accordo anche tu, Ruu?" commentò Nisa non appena il gruppo raggiunse il complesso di stanze che facevano loro da dormitorio, passando attraverso diverse stanze nelle quali altri membri dell'organizzazione erano impegnati in varie attività. Il canguro mosse le sue lunghe orecchie e disse di sì con la testa, come se avesse capito almeno in parte le parole della druida e volesse esprimere il suo accordo.

 

"Hai chiamato Ruu il tuo... canguro?" disse Pandora con una breve risata divertita.

Sebastiano grugnì a scosse la testa. "Se vuoi la mia opinione, dovresti scegliergli un nome un po' più ad effetto." rispose. "Quell'animale è unico nel suo genere, da queste parti. Dovresti farlo risaltare un po' di più."

Una buffa espressione di oltraggio apparve sul volto della graziosa elfa. "Hey! Ruu è il mio compagno animale, grazie tante! E io lo chiamo come piace di più a me e a lui! Non è vero, Ruu?"

 

"Ma tu riesci a parlare con questo cucciolone?" chiese Matilde, che per tutto quel tempo non aveva più staccato lo sguardo dal canguro.

Gunter intervenne con una breve spiegazione. "Beh, io so per certo che i druidi sono in grado di comunicare con i loro compagni animali come se parlassero la stessa lingua." affermò. "Lo so bene, se non altro perchè Nisa non faceva altro che parlare di questo e quello dei druidi, quando è diventata un'allieva del circolo druidico di Livizei..."

"Tutta invidia perchè non sei stato invitato!" lo prese in giro bonariamente Nisa.

 

"See, come no." ribattè il nano. Pandora e Sotero si fecero una risata sommessa, e anche Sebastiano non potè trattenere una risata a mezza bocca.

"Va bene, va bene." rispose infine Pandora, unendo i palmi delle mani con un secco schiocco. "Approfittiamo di questi momenti che abbiamo per fare quello che ci fa piacere, e magari per prepararci. Io vorrei provare a preparare qualche pozione. Qualcuno di voi... immagino che avrà bisogno di armi un po' più efficaci."

 

"Puoi dirlo forte, Pandora. I miei coltelli non avevano un grande effetto su quei maledetti qlippoth. Se avessimo qualche arma magica, o qualche oggetto protettivo, sicuramente ce la caveremmo meglio nel caso dovessimo affrontare qualche altra creatura soprannaturale." rispose Dario, con un'occhiata pensierosa ai foderi nei quali erano riposti i coltelli che usava per il corpo a corpo.

 

"ANche la mia ascia non faceva più di tanto a quelle cose mostruose." disse Maria. "Credo che potrebbe essermi utile un'arma più potente."

Gunter fece un cenno con la testa. "Sì, mi sembra una buona idea. Vorrà dire che intanto che attendiamo la prossima missione, possiamo far potenziare le nostre armi o le nostre protezioni." rispose il nano.

 

"Io... dovrei anche fare un po' di pratica con i miei incantesimi." disse Bastiano, per poi gettare uno sguardo di intesa a Iaco. "Ehm... scusa se te lo chiedo, Iaco... ma non è che potresti darmi una mano? Facciamo un po' di pratica con gli incantesimi assieme?"

"Con molto piacere!" rispose il coboldo azzurro, alzando una piccola mano artigliata davanti a sè e creando una piccola sfera di elettricità crepitante, che si dissolse un attimo dopo sprigionando un forte odore di ozono. "Iaco pensa che tra non molto lui scoprire qualche nuova magia! Lui può dare una mano a Bastiano!"

 

Dario guardò verso il piccolo oracolo e il coboldo stregone, che cominciarono a chiacchierare tra loro mentre Matilde cercava di inserirsi nel discorso malgrado la sua ignoranza in questioni di magia. Nonostante il loro futuro fosse ancora incerto, il giovane ex-monello di strada sentiva che la riuscita delle loro ultime missioni sarebbe stato di buon auspicio per risolvere una volta per tutte il problema che minacciava Tilea...

 

 

oooooooooo

 

 

"No, no... così non va bene. Ci metti troppa forza." disse Yiirl, scuotendo la testa mentre Robolone guardava desolato e un po' frustrato i resti dell'arma che teneva nelle sue grandi mani nodose. Stava cercando di fare pratica con un grosso randello chiodato... ma la sua forza eccessiva lo aveva portato, ad un certo punto, ad agitare l'arma con una tale veemenza da colpire uno spuntone di roccia lì vicino e sgangherarlo!

 

Robolone guardò la sua arma ammaccata con un'espressione colpevole sul suo volto dalle guance cascanti e dalla pelle butterata. "Ehm... Robolone spiace." mormorò il mezzo-ogre. "Lui a volte non sapere quanto è forte..."

"Non importa. Lo scopo dell'allenamento è proprio quello di aiutarti a controllare la tua forza." rispose il tosculi con voce nasale. "Okay, adesso spostiamoci un po', e proviamo qualche altra mossa."

"Scusa, uomo insetto..." chiese il mezzo-ogre approfittando di quel momento di pausa. "Tu come hai conosciuto questa gente... gli Aboliori... Alobitori... ehm..."

 

"Gli Abolitori?" chiese Yiirl,  correggendo gentilmente l'omaccione. Stava cercando di spiegare le cose in un modo che Robolone riuscisse a capire con la sua mentalità semplice. "Beh... io vengo da lontano... da un posto chiamato Confine dell'Oceano. Sono delle isole molto belle. Ci vivono molti come me. Ma... diciamo che non stavo bene lì. Molti dei miei compagni... non andavano d'accordo con me. Quello che penso io... e quello che pensano loro... sono due cose diverse, e quindi... loro non mi volevano."

"Strano..." disse Robolone sfregandosi il mento con espressione dubbiosa. "Gli altri non vogliono stare con Robolone perchè lui è brutto e stupido. E perchè lui è figlio di ogre. Questo almeno lui capisce. Gli altri uomini insetti... tu sei diverso da loro?"

 

Il volto di Yiirl non era molto espressivo, ma anche così, il movimento delle sue antenne e delle sue mandibole voleva dire che qualcosa lo turbava. "No... almeno, io ho più o meno lo stesso aspetto degli altri tosculi. Ma quello in cui sono diverso... beh... è quello che penso degli esseri umani e di come dovremmo comportarci verso di loro. Io penso... che dovremmo cercare di aiutarci a vicenda. Non pretendo che siamo tutti amici, ma almeno cercare di rendere agli altri le cose più facili. Poi, ognuno è libero di pensarla come vuole. Ma... gli altri tosculi pensano che gli uomini vogliono rubare le loro terre, e non vogliono sentire ragioni. Tutti quelli che come me pensano che i tosculi e gli uomini possano vivere assieme... vengono imprigionati o uccisi."

 

"Per questo tu sei andato via..." disse Robolone. Senza pensare il mezzo-ogre  afferrò Yiirl e lo prese in un abbraccio amichevole... che mozzò il fiato in gola al malcapitato insettoide! "Robolone spiace molto. Lui spera che tu un giorno può tornare a casa. Lui tuo amico, vero?"

"Argh!" esclamò Yiirl, dibattendosi gentilmente tra le braccia del bestione. "Beh... ugh... sì, tu sei mio amico! Ma... ehm... potresti... farmi respirare un po', per favore? Cough..."

 

Immediatamente, Robolone mollò la presa su Yiirl, e il tosculi si mise una mano sul petto per riprendere fiato. "Hanf... hanf... ecco... questo è quello che volevo dire... quando dico che devi imparare a dosare la tua forza... phew..."

"Oops, chiedo scusa!" ribattè il mezzo-ogre imbarazzato. "Nessun problema, però! Tu aiutare Robolone a... tosare, sì?"

 

Yiirl trattenne una breve risata divertita per non rischiare di offendere il suo "allievo". Forse non sarebbe stato il più brillante degli aspiranti Abolitori con cui aveva lavorato, ma se non altro... la sua onestà era degna di rispetto.

 

"E va bene." disse infine Yiirl. "Riprendiamo pure gli addestramenti. Allora, credo che prima di tutto dovremmo concentrarci sul controllare la forza che metti nei tuoi colpi..."

 

 

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"Allora, potete confermarmi che il gruppo di Auridanio non è ancora giunto nella zona di Miragliano?" chiese Hermàn, in piedi accanto ad un tavolino sul quale era appoggiata una sfera di cristallo grande come un pallone da calcio, tenuta ferma su una base decorata con strane rune, e all'interno della quale si vedeva l'immagine di una giovane donna dall'espressione severa, con lunghi capelli neri, vestita di un abito clericale azzurro che non faceva vedere quasi nulla del suo corpo.

 

"Temo di potergliene dare una conferma, messer Hermàn. Non abbiamo avuto comunicazioni dal gruppo di Auridanio da ieri, anche se abbiamo la conferma che sono riusciti a fuggire dalla città." rispose la voce chiara della donna. "Cosa suggerisce di fare, messere? Dovremmo metterci in contatto con Lady Eudora e chiedere a lei se ha notizie del gruppo?"

 

Hermàn si fermò a pensarci su e guardò verso Cristina ed Urister, in piedi al suo fianco, come per chiedere loro consiglio. L'halfling sceriffo storse il naso, mentre Cristina fece un cenno con la testa per dire di sì.

"Sì, caro... credo che valga la pena di fidarci di Lady Eudora." rispose la donna. "Dopotutto, anche se il suo... feudo... segue delle regole un po' diverse da quelle di noi umani, lei è sempre stata affidabile e non ha mai cercato di ingannarci o di sfruttarci."

"L'importante è mostrarle la dovuta deferenza, giusto?" rispose Hermàn, per poi rivolgersi nuovamente alla donna che comunicava tramite la sfera di cristallo. "Va bene... madonna Shera, cercate di mettervi in contatto con Lady Eudora. Mi rendo conto che è un favore che vi chiedo, ma in questo momento abbiamo bisogno di tenerci aggiornati sui movimenti di tutti i nostri gruppi."

 

La donna di nome Shera fece un cenno con la testa. Hermàn ebbe l'impressione che stesse facendo  buon viso a cattivo gioco, e per lui non era un segreto che Shera non vedesse di buon occhio la misteriosa Eudora. Ma se non altro, aveva il buon senso di riconoscere che in quel momento non si poteva andare troppo per il sottile.

 

"Molto bene. Cercherò di ricontattare il gruppo di Auridanio, e vi aggiornerò se ci sono novità da parte loro. Altrimenti, mi metterò in contatto con Lady Eudora, e spero che lei ci potrà dare qualche delucidazione." affermò. "Per il resto, credo di avere altri aggiornamenti che potrebbero interessarvi. Ho ricevuto conferma che i Figli della Bestia si stanno muovendo, e ci sono delle concrete possibilità che siano alleati con i Malformatori, anche se al momento non sono al corrente dei particolari."

 

Hermàn fece un cenno affermativo con la testa. "Non posso dire che la cosa mi sorprenda, anche se effettivamente ci rende le cose molto più difficili." affermò. "Vorrà dire che dovremo attivare le divisioni degli Abolitori nella zona occidentale di Tilea... e allertare anche le altre divisioni. Dobbiamo tenerci pronti ad intervenire, e possibilmente a troncare la collaborazione tra i Figli della Bestia e i Malformatori. Non credo di avere bisogno di reiterare quanto anche una sola di quelle organizzazioni sia pericolosa per Tilea."

 

"La nostra fede in Heironeous, la nostra incrollabile volontà di fare ciò che è giusto, ci permetterà di dissipare ogni oscurità." rispose Shera con monolitica certezza. Urister e Cristina trattennero a stento l'impulso di alzare gli occhi al cielo - a volte, lei e quel sacerdote a cui si accompagnava sempre erano un po' troppo dogmatici per i loro gusti. Se solo fosse bastata la fede a raddrizzare certi torti o risolvere certi problemi, non ci sarebbe stato bisogno degli Abolitori...        

 

"Vi sono molto grato per la vostra collaborazione." disse Hermàn diplomaticamente. "Ma non sarebbe giusto lasciare a voi l'onere di svolgere queste indagini e neutralizzare  queste minacce. Noi, e le altre celle degli Abolitori di Tilea, ci attiveremo per darvi un appoggio."

 

"Non che non apprezzi il loro zelo, ma a volte... Padre Ezechiele e sorella Shera si lasciano trasportare troppo dalla loro fede." pensò tra sè Hermàn. "Se non ci fossero gli altri Abolitori a tenerli almeno ancorati alla realtà, potrebbero provocare dei guai."

 

Shera fece un cenno affermativo, e il suo tono si fece almeno un po' più disteso. "Vi ringraziamo. Vi terremo aggiornati sui nostri colleghi di Auridanio, e se necessario vi forniremo quanto prima la risposta di Lady Eudora." affermò. "Nel frattempo vi saluto. Buon proseguimento, e che la luce di Heironeous guidi i nostri passi."

 

"Altrettanto." rispose Hermàn, un attimo prima che il contatto magico si interrompesse. La sfera di cristallo tornò opaca, e il leader degli Abolitori tirò un sospiro di sollievo, e si voltò verso Cristina ed Urister, facendo loro un cenno di intesa. Era giunto il momento di mettersi all'opera... e non sarebbe stata un'impresa facile.

            

   

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CONTINUA...   

   

      

 

       

 

  
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