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Autore: Ale711224    14/11/2022    1 recensioni
Questa storia inizierà con due coppie e finirà con altre due coppie, ma saranno le stesse? O cambieranno? Parla dell'amore iniziale tra Trent e Courtney e Duncan e Gwen, anche se piano piano, le cose inizieranno ad andare leggermente in maniera diversa.
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Courtney, Duncan, Gwen, LeShawna, Shawn, Trent | Coppie: Bridgette/Geoff, Cody/Sierra, Duncan/Courtney, Duncan/Gwen, Trent/Gwen
Note: AU | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: A tutto reality - Azione!
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PS: Prima di passare al capitolo, volevo scusarmi per la poca frequenza degli aggiornamenti, l’università mi sta portando via molto tempo. 

Cercherò di aggiornare una volta a settimana, salvo impegni ovviamente, grazie della comprensione e buona lettura! 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

-Il nuovo giorno non era proprio iniziato nel migliore dei modi per nessuno. 

 

Courtney si era appena fatta la doccia, ma in quel momento le era andata via la corrente, ed era rimasta con i capelli bagnati in attesa che il fon riprendesse a funzionare. 

 

Duncan appena uscito di casa, aveva scoperto di avere una gomma a terra, e fu costretto a dover chiedere un passaggio a sua sorella ed il suo odioso ragazzo. 

 

Gwen si era svegliata con le urla di sua madre perché il cane dei vicini era scappato e gli stava distruggendo mezzo giardino. 

 

A Trent si erano rotte due corde della chitarra, ma il negozio dove andava sempre era chiuso, e doveva aspettare una settimana. 

 

Arrivarono a scuola non proprio di ottimo umore, venendo accolti dai loro amici. 

 

Courtney e Trent andarono verso Harold, Leshawna e Lindsay, mentre Duncan e Gwen raggiunsero Scott e Heater. 

 

Vedendo le condizioni dei capelli di Courtney, i ragazzi a malapena trattennero le risate. 

 

 

“Ragazzi che vi è successo? Avete una faccia.... 

 

-Lindsay tocco con un dito i capelli di Courtney, che ritirò subito appena vide il suo sguardo assassino. 

 

“Catrine ma non ti sei asciugata i capelli? 

Guarda che così ti prenderai un bel raffreddore... 

O peggio ancora, DIVENTERANNO CRESPI! 

 

“Credi che non lo sappia Lindsay?  

Li avrei anche asciugati se solo quella dannata corrente non fosse saltata! 

E poi sono già crespi! 

 

“Cavolo brutta storia... 

E tu tesoro? Perché muso lungo? -Disse Leshawna rivolgendosi a Trent. 

 

 

“Mi si sono rotte due corde della chitarra, purtroppo potrò farle sistemare solo la settimana prossima... 

 

-Lindsay si avvicinò al ragazzo e lo fisso negli occhi. 

 

 

“Su con la vita Tarn, non è mica la fine del mondo! 

Pensa che la mia amica di infanzia Rosy, aveva ukulele che portava sempre con se, un giorno però se lo era dimenticato in bus e da li pianse per giorni... 

 

“Lindsay..... 

Tu come ti sentiresti se fossi costretta a stare una settimana senza il tuo smalto preferito? -Disse Courtney alla bionda. 

 

“Oddio ma io morirei!! 

Come ti capisco ora Tarn!! 

 

-La ragazza abbracciò il chitarrista, sotto lo sguardo interrogatorio di Courtney. 

Non era gelosa, sapeva che Lindsay ogni tanto aveva questi momenti. 

 

La sua preoccupazione era più per Trent, non l’aveva mai visto così giù, nemmeno quando aveva perso il concerto della sua band preferita 2 anni fa. 

 

“Trent scusa, ti posso parlare un secondo? 

 

-La ragazza prese un attimo in disparte il moro per scambiarci due parole in solitudine. 

 

“Trent, che ti succede? Non sei mai stato così triste per la chitarra, c’è qualcos’altro che ti preoccupa? 

 

“Tranquilla Courtney, è solo che questa sera avrei dovuto suonare in uno dei bar dove lavora mio padre, e ora dovrò disdire per colpa di questo incidente... 

 

“Dai non preoccuparti, posso chiedere a mia madre se conosce un altro negozio nelle vicinanze così ti ci accompagnamo , tu stai tranquillo però ok? 

 

“Grazie mille Courtney, sicura che non ci siano problemi? 

 

“Non dire sciocchezze, lo sai che mia madre ti adora, per lei sei come un secondo figlio. 

 

“D'accordo, grazie mille allora! 

 

-I due tornarono di nuovo dagli altri, sotto gli sguardi di Gwen, Duncan Heather e Scott, che li fissavano sparlando. 

 

“Raga secondo me quello è gay, non ci sono altre spiegazioni... 

 

-Scott si rivolse a Heather riferendosi a Trent. 

Lei alzò gli occhi al cielo continuando limarsi le unghie. 

 

 

“Ma che vuoi che importi a me? Per me possono anche andare al diavolo tutti loro. 

Poi cosa te lo fa pensare scusa? 

 

“Eh ovvio dai! 

Cioè hai visto che pollastra di fidanzata che ha? 

Fossi al suo posto me la sarei già sposata! 

Lui invece sta lì come un pesce lesso! 

 

“E secondo te ora che lo hai detto cambierà qualcosa? 

Perché invece di stare qui a lamentarti non vai lì? 

Magari con il tuo stile da zoticone la conquisti! 

 

“Buona idea sorella! 

Magari quando è da sola, senza i suoi amichetti intorno! 

E poi non sono uno zoticone... 

 

 

-A sentire queste parole, Duncan era leggermente infastidito. 

 

Lui e Scott si conoscevano dai tempi delle medie, ed erano rimasti amici fino ad allora. 

 

Non era un tipo molto sveglio, ma quando voleva sapeva essere davvero cattivo. 

Aveva sempre avuto una grande sfiga con le ragazze, tutto per colpa dei suoi rozzi modi. 

 

Sapeva che Courtney non avrebbe mai ceduto alle “avance” di quello zoticone, nemmeno se fosse stato l’ultimo uomo sulla terra. 

Decise però di non intromettersi, alla fine a lui cosa importava se la perfettina si faceva fare la corte da quel carotino li. 

 

Scott è sempre stato preso in giro fin da piccolo per il colore dei suoi capelli, e veniva soprannominato “Rosso Malpelo”. 

 

Duncan si divertiva a stuzzicarlo dandogli dei nomignoli, anche se ormai il rosso ci aveva fatto l’abitudine. 

 

“Piuttosto, -riprese Heather-, sapete che fine ha fatto il cascamuerto? 

Di solito arriva sempre prima di noi, stamattina cosa gli è successo? 

 

“Heather invece di rompere le palle su dove sia il tuo ragazzo, perché non lo chiami? 

Se sei così preoccupata gli farà piacere! 

 

“Non è il mio ragazzo, figurati poi se mi preoccupo per quello! 

Già mi avete stancato di prima mattina, non fatevi più vedere oggi che è meglio! 

 

-Heather si alzò dal muretto dove era seduta, prese le sue cose e se ne andò verso l’entrata. 

A quella scena Gwen sbuffò. 

 

“Mamma mia quanto non la sopporto... 

Uno di questi giorni capita che gli riempio il banco di formiche rosse... 

 

-La dark non sopportava minimamente Heather, la trovava spocchiosa e arrogante a tal punto da fare invidia alle serpi. 

 

Si erano “conosciute” entrambi alle superiori, stavano nello stesso gruppo, ma non si sopportavano a vicenda. 

Era rimasta solo per Duncan, perché aveva fatto amicizia con Alejandro ed era molto amica anche di Scott. 

 

Il gruppo era inizialmente formato da loro 4, poi Alejandro si era preso una cotta per Heather, ed ha insistito per far entrare anche lei. 

Si piacciono, ma sono entrambi troppo orgogliosi per ammetterlo. 

 

 

Al suono della campanella, ogni studente entrò nella propria aula, compresi tutti i ragazzi della sezione B. 

 

Il professor Mclain dopo aver finito la sua lezione, decise di parlare 5 minuti con la classe. 

Lo faceva sempre, anche se la maggior parte delle volte era informazioni totalmente inutile. 

 

 

“Ragazzi prima di lasciarvi, vorrei spendere due parole per parlarvi della gita di 3 settimane che si terrà fra un mesetto, ho bisogno di sapere tutte le persone che hanno intenzione di partecipare. 

Poi vi poterò le autorizzazioni, siete contenti? 

 

“Mi scusi professore, ma siamo nel periodo dell’esame, crede che sia necessaria una gita? 

 

-A parlare era stata Beth, una ragazza bassina con gli occhiali e l’apparecchio, che venne immediatamente guardata male da tutti i suoi compagni. 

 

“Che sciocchina che sei Beth, è ovvio che anche il prof ha voglia di fare shopping all’estero non credi? 

 

-Alzarono gli occhi al cielo per l’affermazione della bionda, per poi lasciar parlare il professore. 

 

“Naturalmente, appunto perché ci troviamo nel periodo pre esame, penso sia lecito permettervi di sfogarvi l’ultima volta, in modo tale che dopo vi concentrerete a pieno solo sulla scuola, anche se so già che per alcuni di voi non sarà così. 

 

“Ci dica la verità professore, non è lei che ci accompagna vero? 

 

“Oh certo che no Leshawna cara, figurati se alla mia età mi mettessi a combattere con degli adolescenti scalmanati. 

 

Andrete con la preside Blaineley e il prof di inglese Josh. 

 

-Un coro di “nooooo” aveva subito attraversato l’intera aula. 

 

Nessuno aveva voglia di passare quelle settimane in compagnia di quell’arpia. 

Era la donna più fastidiosa dell’intero sistema solare, se mai lo avrebbero esplorato tutto. 

 

Almeno potevano contare sulla simpatia del professore Josh, un uomo sulla quarantina che passava le sue giornate al corso di teatro, dato che la sua prima passione era fare l’attore. 

 

A causa dei continui rifiuti che riceveva, per guadagnarsi qualcosa insegnava in quel liceo, anche se era quasi sempre assente. 

 

Finite tutte le lezioni, il gruppo di Leshawna, formato da Harold, Trent, Lindsay e il suo ragazzo, Courtney e Cody, decisero di andare nel bar davanti alla scuola per bere un caffè. 

 

Dopo aver passato li una mezzoretta, la mamma di Courtney venne a prenderla, e insieme accompagnarono Trent al negozio, per far riparare la sua chitarra. 

 

Vedendoli andare via, Duncan, Gwen e Scott decisero di seguirli con la macchina del rosso. 

 

Videro che accostarono davanti allo stesso negozio dove Gwen si era imbattuta per sbaglio l’altra sera. 

 

Rimasero li fuori, ad aspettare che il chitarrista e la sua ragazza uscirono. 

 

“Ragazzi, mi spiegate perché li abbiamo seguiti? Non ne vedo motivazione... 

 

“Tesoro rilassati, voglio solo divertirmi un altro po con l’Elvis dei poveri... 

 

 

Dopo 40 minuti di attesa, finalmente la porta si apri e ne uscirono loro due. 

 

Trent non smetteva di ringraziare Courtney per avergli trovato il negozio, e lei continuava a ripetergli che non doveva dirle grazie di nulla. 

 

I tre ragazzi fissarono la scena annoiati, credendo di aver fatto un viaggio a vuoto. 

 

“Ma dico io di cosa la ringrazia, è la sua ragazza è il minimo che lo abbia aiutato.” -Disse Scott appoggiandosi alla macchina. 

 

“Che vuol dire? Sono fidanzati ma lei non è obbligata a fargli da cagnolino! Che si arrangi l’Elvis dei poveri se non è capace a stare al mondo! 

 

Essere fidanzati non significa pararsi a vicenda! Ognuno deve lo stesso pensare per se! 

 

-Alle parole di Duncan, Gwen ne rimase visibilmente molto delusa. 

 

Lei era molto innamorata del punk, e aveva paura che quelle parole non fossero indirizzate soltanto a Courtney e Trent. 

Sperava che la loro relazione sarebbe durata a lungo, ma i presupposti erano purtroppo molto pochi. 

 

I due fidanzati si accorsero della presenza dei tre, e decisero di ignorarli ed andarsene. 

 

Purtroppo il punk si avvicinò, tentando da dietro di fare lo sgambetto a Trent, ma lui se ne accorse e si spostò. 

 

Courtney si voltò verso di loro, che nel frattempo avevano affiancato il metallaro, incrociando subito il suo sguardo. 

 

“Si può sapere che volete, non vi basta romperci le scatole a scuola? Ora dovete farlo anche al di fuori? 

 

“Principessa lo sai che io non mi stanco mai di darti fastidio, mi conosci da 5 anni ormai dovresti saperlo. 

Tanto meno al tuo fidanzatino, gli sfigati sono le nostre prede preferite. 

 

-L’aveva fatto di nuovo. L’aveva chiamata principessa. 

 

Gwen non ne capiva il motivo di questo soprannome. 

All’inizio pensava fosse un modo per sfottere Courtney, ma andando avanti sembra come se si fosse abituato a chiamarla così. 

 

A lei non dava mai dei soprannomi, forse perché pensava non ne avesse bisogno... 

 

 

Trent la fissò, mentre Courtney e Duncan non la smettevano di sfidarsi con gli occhi. 

 

Era a disagio, si vedeva, e nonostante fosse la ragazza di quel punk da strapazzo e non ci aveva parlato quasi mai, gli dispiaceva un po vederla così. 

 

Alla fine Duncan distolse lo sguardo, girandosi verso Scott. 

 

“Fratello, lo sfigato ha qui una nuova chitarra, che ne dici di dargli il nostro tocco personale? 

 

-Scott fissò il punk titubante. 

Sapeva cosa voleva fare Duncan. 

 

Era abituato a dare fastidio ai più deboli, ma rompergli la chitarra gli sembrava un gesto un po' esagerato. 

 

Scott non era cattivo, era un ragazzo che si faceva condizionare molto facilmente, e questo lo aveva portato ad essere un “complice”. 

 

Prima che Duncan si avvicinasse a Trent, la gotica lo fermò per il braccio. 

 

“Duncan basta, non è necessario rovinargli lo strumento, poi stiamo solo perdendo tempo... 

 

“Si fratello la tua ragazza ha ragione, lasciamoli stare per stavolta. 

Abbiamo davanti tutto l’anno per infastidirli... 

 

“Ma andate al diavolo tutti e due! Non ci si può mai divertire in pace! 

 

-Non la prese molto bene a quanto pare. 

 

Si liberò bruscamente dalla presa di Gwen, salì in macchina e se ne andò, lasciandoli li. 

 

Scott imprecò, non tanto per la risposta del punk, ma perché aveva preso la sua auto! 

 

Rimasero tutti e 4 in silenzio per 5 minuti, poi il rosso decise di prendere parola. 

 

“Beh, scusatemi per il suo atteggiamento, a volte non si sa contenere.... 

 

-Il suo sguardo era fisso verso Courtney, che lo guardava dubbiosa. 

 

Gli piaceva quella ragazza, aveva carattere ed era cazzuta, faceva apposta per lui. 

 

“Comunque noi andiamo, e non pensate che perché vi ho difeso mi state simpatici, per me rimanete sempre degli sfigati, andiamo Gwen, devo riprendermi la macchina. 

 

-I due ragazzi se ne andarono, lasciando la coppia proseguire fino a casa. 

 

Si fermarono davanti a casa di Trent, e prima di salutarsi Courtney volle parlare un attimo con il fidanzato. 

Era molto preoccupata anche se non lo dava a vedere, anche se Trent gli diceva che andava tutto bene... 

 

 

“Trent, per caso.... 

 

“So già quello che vuoi dirmi, no tranquilla, le sue parole non mi hanno minimamente sfiorato... 

 

“Ne sei sicuro? Guarda che ci metto un attimo ad andare li e spaccargli la faccia. 

 

“Tranquilla, non posso stare dietro a quel metallaro, l’importante che non abbia dato fastidio a te... 

 

“A me? Deve solo provarci! Giuro che se osano di nuovo uscirsene con una cosa del genere questa volta li faccio secchi! 

 

-Trent rise alle parole della ragazza, si salutarono e lui entrò in casa. 

 

Era strana la loro relazione, in quel periodo raramente si davano un bacio o anche un semplice abbraccio. 

Provavano ancora un forte sentimento l’uno per l’altra, ma non era abbastanza da farli avvicinare fisicamente e sentimentalmente fino ad un certo punto. 

Dopotutto era sempre stata così, quindi nessuno dei due ci faceva più di tanto caso. 

 

Una volta entrato in casa, salutò suo padre, che come al solito era ai fornelli, provando ad improvvisare qualcosa per pranzo al figlio. 

 

Sua madre era sempre via per cose di lavoro, quindi loro due passavano molto tempo insieme. 

 

Anche lui suonava la chitarra, e dopo il nonno, era stato il suo secondo istruttore. 

 

Trent rise a quella scena, per poi andare in camera sua per posare lo zaino e la chitarra. 

 

Dopo circa 5 minuti, si sentì chiamare dalla sala. 

 

 

“Trent! Il pranzo è pronto! O quasi…. 

 

-Gli venne presentata a tavola una specie di pasta tutta bruciacchiata e sotto molto unta. 

 

Non era il massimo ai fornelli, ma cercava sempre di migliorarsi. 

 

“Papà, sicuro che questa sia digeribile?... -Disse il moro fissando il suo piatto. 

 

 

“Beh, non ne ho idea Trent, nel dubbio ordino un qualcosa dal ristorante qua di fronte, per te va bene? 

 

-Rise di nuovo, facendo l’ok con le dita. 

 

Adorava molto suo padre, era da sempre il suo esempio. 

Anche se una cosa gli andava male, non perdeva mai il sorriso e trovava ogni tipo di soluzione immaginabile. 

 

Purtroppo però, soffriva molto la lontananza della moglie, così come Trent. 

Cercavano di sentirsi ogni giorno, ma lei era sempre impegnata con il lavoro, era difficile riuscire a parlarci per più di 5 minuti di fila. 

Nonostante ciò l’allegria in quella casa non mancava mai. 

 

“Allora, te l’hanno riparata la chitarra? 

 

“Si si, mi hanno sistemato subito le corde rotte. 

 

“Meno male, sai in 30 anni che suono la chitarra non sono mai riuscito a sistemare le corde decentemente. 

Senti e con Courtney come va? 

 

“Va tutto bene, è molto in ansia per l’esame di quest’anno, ma in generale va tutto bene. 

 

“Già, è sempre stata una ragazza ansiosa, proprio come Cassandra, sono proprio due gocce d’acqua. 

Invece quel ragazzo? Di da ancora fastidio? 

 

“Ormai quello è il suo pane quotidiano papà, non fa altro... 

 

“Prima o poi gli spacco il muso a quello.... 

Come si permette di dare fastidio a mio figlio... 

 

“Stai tranquillo papà, prima o poi si stancherà, anche quelli come lui hanno un limite... 

 

-Trent restò a parlare con suo padre fino all’arrivo del pranzo, poi mangiarono, e lui andò in camera sua.  

 

Prese la chitarra e gli spartiti per suonare qualcosa. 

 

Anche se ormai tutte le canzoni che aveva le conosceva a memoria, con la musica era molto maniacale e preferiva avere sempre lo spartito davanti. 

 

 

Suonò per un’oretta le canzoni che avrebbe presentato al locale dove lavora suo padre, quando gli arrivò un messaggio da Harold. 

 

-” Trent presto è una tragedia! Ci siamo scambiati i quaderni e ti chiedo se gentilmente potresti uscire per riportarmi il mio, altrimenti se puoi portarmelo domani per favore. 

 

 

-Controllò nel suo zaino per esserne più sicuro, ed effettivamente quella scrittura non era la sua. 

 

Rimise apposto lo strumento per poi salutare suo padre e uscire. 

 

Casa di Harold distava a 10 minuti da casa sua, quindi non era difficile raggiungerla. 

Capitava anche che a volte andassero a scuola insieme, ma il rosso era molto preciso e a volte si trovava a scuola con addirittura mezz’ora di anticipo. 

 

Una volta arrivato suonò al campanello, ed ad accoglierlo ci fu un signore molto alto e snello, con i capelli arancioni e gli occhi scuri. 

 

“Oh Trent ciao, mio figlio mi ha detto del quaderno, vieni entra non restare sulla porta! 

 

-Ringraziò il padre di Harold e si sedette sul divano aspettando l’amico. 

 

Dopo circa 5 minuti, venne raggiunto da una ragazza poco più bassa di lui, capelli castani chiari e occhi verdi. 

 

Era la sorella più piccola di Harold, e da quando si erano conosciuti, aveva una cotta per Trent. 

 

Si erano presentati quando lui aveva 14 anni e lei 12, un giorno che il moro era andato a casa loro per studiare, e lei da quel momento se ne era perdutamente innamorata. 

 

Purtroppo aveva solo un ostacolo davanti: Courtney. 

Odiava quella ragazza, e non solo perché stava con Trent, ma anche per i modi da persona superiore che aveva. 

 

 

“Trent ciao! Come mai qui a casa nostra? 

 Non che disturbi ovvio, ma si sta facendo tardi e non mi aspettavo una tua visita! 

 

“Ciao Stacy, io e Harold ci siamo scambiati i quaderni e solo venuto qui per portargli il suo. 

 

“Ah ma non dovevi disturbarti, avresti potuto darglielo domani! 

Ma visto che ormai sei qui vuoi qualcosa da bere o da mangiare nel frattempo che lo aspetti? 

Se vuoi puoi anche fermarti a cena, non disturbi affatto! 

 

“No no grazie, sono apposto. Gli restituisco il quaderno e torno a casa, stasera suono al locale di lavoro di mio padre e non vorrei fare tardi. 

 

-In quel momento arrivò Harold con in mano il quaderno di Trent, lo salutò e fecero il cambio. 

 

“Scusa se ti ho fatto venire fin qui, ma sai senza questo non so dove altro prendere appunti. 

 

“Ma se ne hai altri 20 di quaderni! -Rispose irritata sua sorella. 

 

“Si ma quelli sono di altre materie, non posso su quelli altrimenti tutto l’ordine che ho accumulato in tutti questi anni sparirà. 

Sorellina si vede che proprio non ne capisci di queste cose... 

 

“Non ti preoccupare, ora vado, ci vediamo domani a scuola! 

 

-Trent stava per andarsene, quando Stacy lo fermò. 

 

“Trent, sei sicuro che non vuoi rimanere a cena da noi? Non dai mica fastidio ricorda! 

 

“No grazie mille Stacy, mio padre è a casa e non voglio farlo mangiare da solo, sarà per un’altra volta, ci vediamo! 

 

-Il ragazzo si allontanò da casa del suo amico, mentre Stacy chiuse tristemente la porta. 

 

 

“Sorellina, ti devo forse ricordare che è fidanzato? 

 

“Si con quell’arpia perfettina, il giorno che si lasceranno credo farò una festa! 

 

“In quel caso non saresti l’unica, quasi nessuno sopporta Courtney, tranne quel troglodita punk da strapazzo che non fa che ronzarle intorno... 

   
 
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