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Autore: Sayuri_91    10/09/2009    6 recensioni
una raccolta di situazioni dolci, divertenti, malinconiche, imbarazzanti, romantiche che vedono protagonista la coppia Zoro/Nami. La mia prima fan fiction ^_^
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nami | Coppie: Nami/Zoro
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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SCONTRO FINALE

 

- Zoro, sei proprio sicuro di non avere niente da dirmi?-

Era la ventesima volta che quella mocciosa gli chiedeva se avesse qualcosa da dirle, e sinceramente stava perdendo la pazienza. Rinunciò per un attimo ai suoi allenamenti e la guardò dritta in faccia.

- No mocciosa, non ho niente da dirti. E ora smamma!-

- E va bene, va bene- sbuffò lei allontanandosi.

Non riusciva proprio a capirlo quell’ominide: un giorno era dolce e tenero con lei, e il giorno dopo la trattava come un’appestata, ignorandola o trattandola male.

Mise su il broncio e se ne andò a controllare la rotta, ignorando le moine di Sanji.

“Chissà perché è così insistente, cosa vuole che dica? Boh, beato chi riesce a capirla quella…” pensava Zoro rintanato nella sua palestra.

In realtà aveva qualcosa da dirle, ma era improbabile che la strega si riferisse a quello… o forse no?

Era da qualche giorno ormai che aveva realizzato di amarla e aveva messo da parte dubbi e paure prendendo un’importante decisione: si sarebbe dichiarato.

Visto che lei ricambiava i suoi baci e le sue carezze era abbastanza sicuro che non gli avrebbe detto di no, però con Nami non si poteva mai sapere, e poi voleva trovare il momento e il luogo giusto.

Smise di concentrarsi sui pesi che stava sollevando e cominciò a rimuginare su come organizzare la sua serata speciale in compagnia di quella testolina rossa: quello stesso pomeriggio sarebbero approdati in una nuova isola, lui sarebbe sceso con una qualche scusa e sarebbe andato solo e indisturbato a cercare un regalo per Nami comprandolo con dei soldi al momento inesistenti, dopo di che sarebbe tornato sulla Sunny e avrebbe addobbato il piccolo agrumeto per una cenetta romantica e infine avrebbe convinto tutti tranne la navigatrice a scendere. Il destino poi avrebbe fatto il suo corso… sì, se fosse capitato in una ciurma normale! Conoscendo i suoi compagni invece, qualcosa sarebbe sicuramente andato storto.

- Ma sei sicurissimo al cento per cento di non avere niente da dirmi? Sai, a volte il subconscio…-

La voce di Nami lo distrasse dal suo piano diabolico.

- Nami, ti ho detto di no! N-O!!! Non mi sembra una parola tanto complessa, giusto? Sciò!-

E Nami se ne andò di nuovo via con la coda tra le gambe. Gli dispiaceva trattarla in quel modo, ma voleva fare le cose con calma e se lei continuava ad asfissiarlo avrebbe finito per urlare che l’amava di fronte a tutti, spinto dalle sue pressioni anziché dai propri sentimenti.

“Che abbia sbagliato a leggere quella maledetta confessione  scritta di quando era ubriaco?” rifletteva Nami frustrata. “ So bene che da sbronzi se ne dicono di tutti i colori, ma c’è sempre un fondo di verità! E poi sono sicurissima che l’avesse scritta lui… Mah, non so davvero dove andare a sbattere la testa.”   

 

Il resto della mattinata scorse relativamente tranquillo…

Nami, sentendosi umiliata, ignorava Zoro standosene all’ombra dei suoi mandarini circondata da fulmini e saette; Zoro, troppo impegnato a definire i dettagli del suo piano, se ne stava sulle sue senza badare a Nami; Sanji spostava lo sguardo da Nami a Zoro senza capire cosa frullasse nelle loro teste; Robin che aveva intuito da un pezzo l’attrazione fra lo spadaccino e la navigatrice, sorrideva beffarda sfogliando svogliata le pagine di un libro; gli altri tonti invece non avevano capito un accidenti e se ne stavano tranquillamente seduti cercando di pescare qualcosa.

 

- Terra in vistaaaaaa!!!!-

Il grido di Usopp fu una benedizione perché la ciurma fu scossa dalla frenesia e da quell’entusiasmo tipici dell’arrivo in una nuova isola. C’era chi saltava di gioia, chi faceva progetti su come passare la serata, chi faceva la lista delle cose da comprare e chi semplicemente sbavava per terra dalla voglia di trovare una locanda.

Nami dopo aver dato ad ognuno un compito da fare  e un cazzotto in testa a Rufy, si voltò verso Zoro sperando di fare un giro in città con lui, ma… era già sceso dalla nave e stava imboccando un vicolo laterale niente affatto promettente.

Robin, vedendo il volto deluso e le spalle ricurve della sua sorellina, decise prontamente di intervenire.

-  Nami, ti va di venire con me a fare shopping? Ho proprio voglia di rinnovare il mio guardaroba.-

Il morale di Nami si risollevò un poco.

- Certo sorellona! Andiamo a fare spese pazze!-

 

Nel frattempo un certo spadaccino squattrinato aveva faticosamente localizzato una gioielleria, e stava cercando fra le cose esposte in vetrina qualcosa di adatto per la sua navigatrice. Era alquanto indeciso: era troppo presto per regalarle un anello? Una collana sarebbe stata fuori moda? E un braccialetto?

La verità era che non aveva la minima idea di cosa piaceva o no alle donne. Comunque per adesso aveva un problema più grande: come pagare? 

Mentre cercava una soluzione si mise a girovagare per la città e all’improvviso un tizio atterrò proprio davanti a lui. Volse lo sguardo nella direzione da cui proveniva lo sconosciuto: una bettola sudicia e puzzolente frequentata dalla peggior feccia…

Proprio ciò che gli serviva!

Entrò senza indugi nel locale, localizzò il tizio più grosso e pauroso del locale e gli si avvicinò.

- Ehy tu!- lo chiamò. - Quanto scommetti che riesco a metterti KO in meno di due minuti?-

Quello lo guardò sorpreso e poi scoppiò a ridere.

- Cosa vorresti fare moscerino? Torna a casa dalla mamma che è meglio!-

- Non è che hai paura?- lo provocò adottando la tecnica con cui Nami lo fregava sempre.

- Io?!?! E va bene moscerino, te la sei proprio cercata! Se mi batti quelle due sacche colme d’oro saranno tue!- gli disse beffardo.

L’energumeno non aveva nemmeno sollevato il braccio che Zoro lo aveva steso con un solo pugno, facendolo finire a terra tramortito.

- Scusa amico, ma ho un po’ di fretta.-

Con noncuranza si caricò l’oro sulle spalle e uscì fischiettando allegramente dal locale, senza badare al fatto che tutti lo guardavano terrorizzati.

Con l’aiuto di chissà quale divinità riuscì a ritrovare il negozio di prima, e stavolta decise di entrare anziché starsene fuori a guardare la vetrina.

- Buonasera!- lo accolse una bella ragazza che doveva avere circa vent’ anni.

- Posso fare qualcosa per aiutarti?-

- Ehm… credo di s-sì…- balbettò Zoro imbarazzatissimo. - Sto cercando un regalo per una mia amica…-

- Avevi già qualcosa in mente per questa… “amica”?- gli chiese divertita la ragazza.

- Ehm… non proprio… Però, voglio qualcosa di… speciale, ma semplice- tentò di spiegarsi lui.

- Ok, vediamo un po’…- e si mise a cercare nei vari scaffali qualcosa che corrispondesse alla sua descrizione.

- Avevi intenzione di regalarle una collana, un braccialetto, un anello… ?- gli chiese.

- Pensavo ad un anello, ma… ho paura che sia troppo impegnativo…-

- Scusa se te lo chiedo ma… fai sul serio con questa ragazza?-

Zoro annaspò un po’ colpito dalla domanda così diretta.

- Io… direi proprio di sì!- rispose dopo un po’, ma con convinzione.

- Bene, allora un anello andrà benissimo! Basterà trovare qualcosa di semplice e… frizzante, giovanile! Non devi mica regalarle un solitario-

E così la ragazza mostrò a Zoro una sfilza di anelli, ma secondo lui erano tutti troppo seriosi. Fino a che… non vide quello perfetto: un anellino in oro bianco con una farfallina formata da piccoli diamanti. Sembrava fatto apposta per Nami!

- Prendo questo- disse in fretta.

- Hai davvero buon gusto! Dovrebbero esserci più ragazzi come te a questo mondo- gli disse facendolo arrossire notevolmente.

- Potresti indicarmi la strada per raggiungere il porto per favore?- le chiese una volta che il regalo fu impacchettato e pagato.

- E’ un po’ lontano da qui, comunque se aspetti dieci minuti chiudo il negozio e ti accompagno- si offrì lei.

- Mi faresti un favore!- le disse grato.

- Ah, io sono Sachiko. Piacere di conoscerti- si presentò.

- Io sono Zoro, piacere mio. Devo finire di fare alcune spese, comunque dovrei fare alla svelta. Ci troviamo qui tra dieci minuti?-

- Ok, a tra poco.-

Zoro ne approfittò per comprare qualche candela e un mazzo di fiori. Il piano procedeva bene, ora non gli restava che far scendere tutti dalla Sunny, fregare la cena di Sanji e addobbare un po’ l’agrumeto.

Si perse “solo” una volta, ma riuscì a tornare da Sachiko, che lo aveva pazientemente aspettato.

Insieme si avviarono verso il porto mentre la ragazza gli raccontava qualcosa di sé, ma Zoro ascoltava con un orecchio solo: non vedeva l’ora di dare il suo regalo a Nami e di dirle che l’amava.

 

Intanto sulla Sunny…

 

- Ma dove si sarà cacciato quello stupido marimo?!?! Non dovevamo mandarlo in giro da solo, come minimo sarà arrivato dall’altra parte del mondo!- sbraitava animatamente Sanji.

Tutti erano tornati alla nave, mancava solo… l’uomo senza senso dell’orientamento noto anche come Zoro.

- Tranquillo Sanji, vado io a cercarlo- decise Nami.

- Ma mia dea, non disturbarti per un idiota del suo calibro. Quello non merita la tua preoccupazione.-

- Ma no, non è un problema. E poi ho un metodo infallibile per trovarlo!- e mostrò a tutti una bottiglia di rum.

E senza sentir ragioni la navigatrice scese a cercare Zoro.

 

 

- Sai Zoro…- cominciò Sachiko. - C’è una cosa che vorrei tanto provare…-

E senza lasciare al ragazzo il tempo di rispondere, lo afferrò per la maglietta e gli diede un bacio sulle labbra che di innocente aveva ben poco.

CRASH

Furono interrotti dal rumore di vetro infranto. E c’era anche qualcos’altro di infranto… il cuore di Nami.

La ragazza infatti aveva assistito alla scena, ed era così sbigottita che la bottiglia le era caduta di mano.

Fissò per un momento il volto di Zoro e poi scappò via.

Zoro decise di non piangere sul latte versato e, scansata quella vipera, si mise a rincorrere Nami.

Cercò dappertutto, ma non trovandola decise di andare a vedere sulla Sunny.

Appena mise piede sul ponte, fu accolto dallo sguardo gelido di tutti i suoi compagni.

- Maledetta testa di verza, cosa hai fatto al mio bocciolo di rosa?!?!- lo aggredì Sanji.

- Sta zitto e dimmi dov’è lei!- ordinò Zoro che non aveva proprio voglia di perdere tempo a litigare con il cuoco.

- E’ nel suo studio. Era davvero stravolta, quindi spero che troverai il modo di farle tornare il sorriso- rispose serio Rufy al posto del cuoco.

- Puoi contarci capitano!- gli disse Zoro con decisione.

Attraversò il ponte e si ritrovò di fronte a quella dannata porta che gli sembrava un confine invalicabile. Prese un bel respiro e, sentendo gli occhi di tutti puntati su di sé, bussò.

- Nami, aprimi! C’è stato un malinteso, lasciami spiegare, ti prego!-

- Vai al diavolo!- rispose lei al di là della porta, con voce soffocata.

- Nami, esci fuori! Hai frainteso la situazione, ma posso spiegarti!-

- Adesso mi hai preso anche per una cretina!?!?! Cosa vuoi spiegarmi, che quella ti ha molestato? La verità è che te ne sei andato via da solo perché cercavi altri tipi di compagnia!!! Critichi tanto Sanji, ma alla fine sei peggio di lui!!!-

- Stupida! Esci fuori e guardami in faccia, vedrai che dico la verità! Quella neanche la conoscevo, è lei che mi si è appiccicata addosso!!!

- Non me ne frega un accidenti!!! Io ti odiooo!!!!-

- Ah si? Un vero peccato perché io invece ti amo da morire!!!-

Seguì un lungo silenzio dopo l’ultima affermazione di Zoro.

- Che cosa hai detto?- sussurrò stupita Nami affacciandosi alla porta.

- Che ti amo sciocchina, ti amo da impazzire. Sei tutta la mia vita. E quella piovra di prima ha fatto tutto da sola, a me non interessava minimamente. Mi ha colto di sorpresa perché ero troppo impegnato a pensare a te. E se non mi vuoi credere, te lo ripeterò all’infinito: ti amo… ti amo… ti amo…-

Il suo nobile intento fu però interrotto dalle labbra di Nami che cercavano le sue.

Si scambiarono un lunghissimo e passionale bacio, senza badare alle facce sbalordite del resto della ciurma.

- Ti amo anche io squattrinato. Ce ne è voluto di tempo però prima che tu lo ammettessi!- ridacchiò sempre stretta al suo spadaccino.

- Lo so… ho aspettato troppo perché volevo trovare la situazione perfetta e invece… ho fatto un casino.-

- A me basta stare insieme a te e sapere che mi ami, la situazione poi diventa perfetta da sé- gli disse saggiamente.

- Hai ragione amore mio, però… adesso voglio riparare al mio sbaglio.-

E così bendò gli occhi di Nami e in un attimo sparse le candele per tutto l’agrumeto, creando un’ atmosfera davvero romantica. Sanji, che in fondo in fondo era contento per loro, aveva preparato un cestino da picnic pieno di leccornie, facilitando notevolmente il lavoro di Zoro.

Quando tutto fu pronto, il ragazzo condusse Nami all’agrumeto e le tolse la benda dagli occhi.

Lei rimase letteralmente senza fiato.

- Z-zoro è… bellissimo- gli disse sinceramente ammirata.

- Tu sei bellissima- e la fece sedere sulle sue ginocchia.

Inutile dire che la cena di Sanji fu bellamente ignorata perché i due piccioncini erano troppo impegnati a divorarsi a vicenda.

- Nami, c’è una cosa che devo darti- e dicendo questo sfilò dalla tasca una scatolina e si mise in ginocchio.

Il respiro di Nami accelerò: che cosa aveva in mente?

- Io ti amo,e non posso nemmeno immaginare di stare senza di te… quindi… vorresti diventare ufficialmente… la mia fidanzata?- chiese speranzoso mostrandole l’anello.

Nami rimase impassibile per un attimo, poi il suo volto si illuminò di gioia.

- Sì, certo che sì!- disse saltandogli al collo.

- Questo vuol dire che un giorno… ci sposeremo?- chiese Nami dopo che Zoro le ebbe messo l’anello al dito.

- Beh… immagino di sì. Cioè, lo spero!- disse Zoro un po’ imbarazzato.

- E fai bene a sperarlo! Dove la ritrovi una come me? Nessuna donna saprebbe sopportarti per più di cinque minuti. Io invece… ho i nervi d’acciaio.-

- E a me invece per sopportarti basteranno due tappi per le orecchie… almeno non sentirò tutte le cavolate che dici!-

- Ah, è così allora?- gli disse piccata. - Sei proprio uno scimmione!- e cominciò a fargli il solletico.

Passarono tutta la notte a stuzzicarsi e a coccolarsi felici come non lo erano mai stati.

- Nami?- la chiamò mentre guardavano ammirati il cielo. -La prossima volta ricordami di non perdere tempo ad organizzare qualcosa. I risultati migliori si ottengono improvvisando!-

- Mmmmh va bene…- mugugnò lei mezza insonnolita.

- Ti amo mocciosa…-

- Ti amo squattrinato…-

- Scommetti che io ti amo di più?- la provocò.

- Sei proprio un troglodita! Ancora non l’hai capito che scommettere contro di me equivale ad un suicidio?-

- Pensala come vuoi, ma il punto è che ti amo!-

- Anche io… e chi se ne frega chi ama di più!-

- Anche perché sono io che ti amo di più!-

- Sei senza speranza… ma ti amo lo stesso.-

- E tu sei una mocciosa… ma ti amo più della mia vita. -

- Se non la smettiamo di dirci che ci amiamo stanotte non chiuderemo occhio.-

- Lo so, ma non riesco a farne a meno…-

- Perché non cambi repertorio e dimostri di amarmi in qualche altro modo?- sghignazzò Nami.

- Io un’idea ce l’avrei…- disse Zoro malizioso.

La prese in braccio e scese nella sua cabina…

 

 

ANGOLO DELL’AUTRICE

 

Siii!!!! Finalmente quei due ce l’hanno fatta a dichiararsi! XD Inutile dire cosa hanno fatto in cabina, basta usare un po’ di immaginazione! Comunque vi dico per certo che non si sono messi a giocare a carte! XD

Beh, mi scuso per il ritardo di questo capitolo, ma volevo che venisse bene (la psicologia è la stessa di Zoro XD) e spero di esserci riuscita ^^

Grazie a: Rolo, kyo, Sherry e xmirax per i commenti. Siete fantasticheeee >__<

E grazie a chi ha aggiunto la ficcy tra le preferite e le seguite, e anche a chi legge soltanto ^^

Bye!!!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

   
 
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