Il pericolo la fregava sempre perché cominciava con la fasulla sensazione di avere finalmente un attimo di pace durante il quale poter prendere fiato, seguita istantaneamente da una contrazione dello stomaco, come se le budella le si fossero annodate, e un calo di temperatura corporea che la faceva sudare freddo per finire in bellezza con l’attimo cruciale, l’ultimo, quello che segnava il via della maratona mortale, quella che la vedeva correre senza voltarsi indietro e nella quale se riusciva a rimanere viva aveva vinto.
Quel giorno, colta per l'ennesima volta alla sprovvista, a farle da contorno erano il respiro affannato, i crampi alle gambe, il rumore di quegli esseri ormai non più umani e non più vivi alle spalle sempre più forti, sempre più vicini, sempre più sul collo.
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Kidd/Law, Marco/Ace + misto mare
Fem!Law (e ci sono gli zombie)