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Autore: luvsam    22/11/2022    1 recensioni
Per uscire da casa Brannon, John si era appoggiato a Dean lanciando occhiatacce a suo figlio minore e una volta arrivati al pronto soccorso, lo aveva fulminato costringendolo a rimanere da solo in macchina. Sam aveva aspettato il loro ritorno senza mai alzare lo sguardo e non aveva osato proferir parola quando aveva sentito dire a suo fratello che non potevano viaggiare a lungo e che si sarebbero schiantati al primo motel. Quando si erano fermati, aveva riprovato a sotterrare l’ascia di guerra, ma con un gesto stizzito della mano John gli aveva ribadito che non si sbagliava sul suo conto e che non avrebbe mai avuto le palle di un vero cacciatore.
Buffo, quella storia era iniziata proprio perché voleva dimostrargli il contrario…
Genere: Avventura, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altro Personaggio, Bobby, Famiglia Winchester
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dean guardò dal sedile del passeggero suo padre e riconobbe nella sua espressione tirata la frustrazione per non aver fermato il Wendigo prima che uccidesse ancora. Erano stati chiamati all’alba dall’ufficio del coroner perché una nuova vittima era arrivata sul tavolo del medico e vedere ciò che era rimasto di William Norris, una guardia notturna scomparsa e poi ritrovata morta poche ore dopo, mentre era in servizio nei pressi di una fabbrica di pneumatici, li aveva turbati. Erano abituati alla morte, ma sentire che l’uomo era prossimo alla pensione e lasciava moglie e figli, uno dei quali ancora al college, era stato un vero colpo.
“Maledizione”- esclamò ad un certo punto il cacciatore dando un pugno sullo sterzo.
“Papà, calma, dici sempre che non possiamo salvare tutti”
“Sì, lo so, ma lo abbiamo mancato per poco”
“Stasera torneremo a cercarlo e lo faremo fuori, vedrai”
John annuì e tentò di calmarsi. Si disse che suo figlio aveva ragione e alzò un po' il piede dall’acceleratore continuando a guidare verso il motel.
“Hai sentito Sammy?”-chiese.
“No”
“Quel ragazzo verrà a rapporto quando torneremo a prenderlo, non tollero certi atteggiamenti. Se gli do un ordine, lui non lo contesta, ubbidisce e basta. E soprattutto non si può permettere il lusso di non fare nemmeno una telefonata per sapere se siamo ancora vivi”
“Papà, non prendertela con Sam, non è colpa sua se il Wendigo ci è sfuggito e quell’uomo è morto. E se proprio vogliamo dirla tutta, nemmeno noi abbiamo…”
“L’ho chiamato”
“Hai chiamato Bobby”
“Piantala di fargli da avvocato difensore, o finirai nei guai anche tu. Sam deve essere messo in riga e capire che quello che decido è solo nel suo interesse. Immagini se fosse venuto? Adesso dovrei preoccuparmi anche di lui e non solo di quel disgraziato e di tutti quelli che lo hanno preceduto”
Dean non rispose sapendo che suo padre non gli stava davvero chiedendo un parere e anche che non avrebbe risolto nulla continuando a perorare la causa di suo fratello. Concentrò la sua attenzione sull'asfalto davanti a lui e pensò a quanto fosse incasinata la sua famiglia.
Il sergente Winchester aveva il suo carattere e onestamente non era semplice averci a che fare, ma quel ragazzino sembrava saper toccare tutti i tasti per mandarlo in bestia: papà era ossessionato dalla pianificazione e dalla disciplina e Sam si comportava come una scheggia impazzita, l'uno voleva ascoltare solo dei sì ai suoi ordini e l'altro era una costante valanga di perché e di ma.
E che dire dell’ultimo scontro a casa di Bobby?
Cavolo, suo fratello era praticamente una specie di genio a scuola e non riusciva a capire quando tenere la bocca chiusa?
Dean stava maturando la convinzione che non fosse questione di non arrivarci, Sam entrava in conflitto con suo padre per partito preso, altrimenti perché protestare anche quando aveva la possibilità di vivere qualche giorno da “persona normale”?
Quando John gli aveva detto del suo piano per questa nuova caccia, era sicuro che il nerd avrebbe fatto i salti di gioia e invece apriti cielo. Si era arrabbiato, aveva sbraitato come se stesse subendo il più grande torto della storia e la sua reazione lo aveva lasciato interdetto.
Non era lui a lagnarsi di cambiare sempre scuola , delle stanze dei motel, di non avere amici?
Non era la stessa piaga che dal sedile posteriore lanciava occhiatacce a papà durante i loro spostamenti?
Era certo che nessun mutaforma avesse preso il suo posto senza che se ne rendessero conto e che l’imbronciato cronico era Sam  al 100%, quindi che cavolo gli passava per la testa?
Non andava bene spostarsi e nemmeno fermarsi?Non aveva senso ed era per questo che si stava convincendo che Sammy protestasse, a prescindere, contro qualsiasi cosa uscisse dalla bocca del capo di casa Winchester.
Il guaio era che John non aveva né la voglia, né la pazienza di stare dietro agli sbalzi di umore di un adolescente, quindi le  persone che amava di più al mondo litigavano in continuazione e toccava a lui mandare i contendenti nei rispettivi angoli,quando le cose si mettevano veramente male. Non sempre aveva successo nel suo ruolo di arbitro e pacificatore e Sam si era preso un bel numero di ripassate, ma nonostante questo non si era mai piegato al volere di suo padre.
Scosse senza accorgersene la testa attirando l’attenzione dell'uomo, che gli chiese:
“A che stai pensando?”
“Niente di importante”
“Questa è la risposta che mi rifili quando si tratta di tuo fratello"
“Ma che leggi la mente? Dovrò fare attenzione a non fare festini qui dentro quando sei nei paraggi"- rispose picchiettando la fronte con l’indice.
Fu un attimo e John scoppiò a ridere.
Dean lo guardò con affetto e lo riconobbe. Quello era l’uomo che aveva avuto al suo fianco per quattro anni, un padre meraviglioso e solare, che poi era sprofondato nel baratro e aveva chiuso a chiave i suoi sorrisi.
“E così fai festini mentali?”
“Pochi in realtà,  preferisco le dirette “
“Dean”
L’uomo sorrise ancora e propose una pausa caffè.
“Lo sai che non dico mai di no”
“E immagino che tu abbia spazio anche per qualcosa di solido"
“Ovviamente”
I due uomini si fermano al primo diner disponibile e consumarono una veloce colazione, poi decisero di andare a fare un sopralluogo alla fabbrica di pneumatici. La zona era stata isolata dal nastro della polizia, ma non ebbero problemi a superarlo, riprendendo la pantomima dell’agente federale e della sua recluta. Si avvicinarono al posto in cui era stato ritrovato il corpo della vittima e riconobbero immediatamente i segni dell’attacco del Wendigo.
Dean guardò suo padre e dalla determinazione che gli lesse nello sguardo, capì che il mostro non avrebbe vissuto ancora molto. Lo vide osservare tutto con una concentrazione quasi maniacale, poi ascoltò al motel il piano, che aveva elaborato per prenderlo. Lo seguì senza mai dubitare per un attimo delle sue valutazioni ed effettivamente quella notte Laramie riconquistò la sua tranquillità.
Tornati alla base, i due Winchester erano in pessime condizioni e decisamente il più giovane non era uno spettacolo attraente per una ragazza, così reclamò la prima doccia e poi si lanciò all’attacco di qualcosa di molto più interessante di una mostruosa creatura. Si presentò alla reception con il più spavaldo dei sorrisi e chiese senza mezzi termini a Mandy di andare a fare un giro insieme. Lei lo guardò ridacchiando e dopo aver finto di volerci pensare un pò su, saltò sui sedili dell’Impala nonostante le urla di sua madre, che le ricordava che il suo turno non era finito.
John aveva osservato divertito la scena dalla finestra e quando vide sgommar via il suo ragazzo, scosse la testa. Sapeva che non lo avrebbe rivisto per un bel po' perché, come aveva ampiamente chiarito, sarebbe tornato solo dopo aver fatto touch down, così si concesse a sua volta una doccia e lasciò che l’acqua calda si portasse via la fatica e lo stress di quell’ennesima caccia. Mentre si asciugava, il pensiero tornò a Sam e guardò l’orologio. Era un’ora più che consona per chiamare a casa di Bobby, probabilmente i due stavano facendo colazione. Solo in quel momento John si rese conto che erano stati fuori praticamente tutta la notte per prendere il Wendigo e si chiese come potesse Dean essere ancora tanto pieno di energie. Sorrise di nuovo e pensò che alla sua età si sarebbe comportato allo stesso modo, anzi lo aveva fatto anche molto più adulto quando aveva conosciuto Mary. Non importava quanto avesse lavorato, la prospettiva di passare del tempo con la ragazza più fantastica che avesse mai incrociato era qualcosa di irresistibile e non si era mai tirato indietro.
Si asciugò e indossò dei vestiti puliti. Si disse che, nell’attesa del ritorno di Casanova, avrebbe schiacciato un pisolino, poi sarebbe andato in missione alla lavanderia a gettoni più vicina perché non avevano praticamente più nulla di pulito da mettere. Sfinito si stese sul letto, prese il telefono e compose il numero del suo amico cacciatore.
“Singer”
“Ehi, Bobby”
“John, caso risolto? State bene?”
“Sì, tutto okay. Che si dice dalle tue parti?”
“Tutto tranquillo”
“Ho interrotto la colazione”
“A dire il vero, no, Sam non è ancora sceso”
“Sei serio? Avevi promesso che non gli avresti fatto battere la fiacca”
“E non lo sta facendo, ma immagino che non si sia addormentato subito ieri sera”
“Come mai?”- chiese John rimettendosi seduto in mezzo al letto.
“Beh, ho dovuto frenare i suoi entusiasmi su un caso che mi era stato segnalato da un’amica. Lo ha trovato interessante e ha cominciato ad insistere affinché andassimo a dare un’occhiata”
“Sam ti ha chiesto di andare a caccia? Molto strano”
“Effettivamente sì, ma gli ho detto che non se ne parlava e che non avremmo mosso il culo da qui fino al vostro ritorno”
“Quel ragazzino è proprio un bastian contrario! Di che caso si tratta?”
“Una casa coloniale infestata a Deadwood”
“Hai già mandato qualcuno?”
“John, hai appena chiuso i conti con un Wendigo e già pensi ad uno spirito?”
“Hai detto che un’amica ti ha chiesto il favore di occupartene e se non l’hai fatto, è perché Sammy è da te. Volevo solo sdebitarmi, tutto qui”
“Sì, raccontala ad un altro, Winchester. Comunque ho mandato un mio contatto, se ne sarebbe occupato lui”
“Okay”
“Vuoi parlare con il ragazzo?”
“Sì, tiralo giù dal letto”
“Vado a svegliarlo e gli dico che lo attendi in linea”
“D’accordo”
Bobby appoggiò la cornetta e si avviò per le scale. Arrivato alla porta, bussò piano, poi, non ottenendo risposta, decise di entrare. La stanza era completamente immersa nel buio, così si avviò alla finestra per illuminarla un po' e quando si voltò verso il letto, sentì il cuore perdere un battito.
Restò immobile per qualche secondo, poi tornò al piano di sotto.
“John, non so come dirtelo…”
Esattamente cinque secondi dopo il sergente Winchester si muoveva all’interno della stanza come una pallina in un flipper impazzito e stava lanciando i loro pochi averi nei borsoni. Dopo aver fatto i bagagli a tempo di record, si voltò verso il tavolo alla ricerca delle chiavi della macchina e solo allora si ricordò che Dean era fuori e che era appiedato. Imprecò ad alta voce, poi tentò di riprendere il controllo. Si rese conto che non aveva altra scelta che aspettare suo figlio maggiore perché non aveva assolutamente idea di dove fosse andato ad imbucarsi con Mandy e pure se lo avesse saputo, non aveva mezzi per raggiungerlo, a meno che…
Si fiondò fuori dalla stanza e entrò come una furia alla reception. Spiegò il più velocemente possibile alla proprietaria che era in corso un’emergenza familiare e che doveva rintracciare il suo primogenito. Per fortuna la donna conosceva alla perfezione le abitudini di sua figlia quando aveva voglia di stare in pace e offrì a John le chiavi della sua auto per andare a stanare i piccioncini, cosa che avvenne nel giro di pochi minuti. Non ci fu spazio per le spiegazioni, solo una sonora e costante strombazzata da parte dell’uomo una volta giunto in vista dell’Impala seguita dalla faccia prima furente e poi scioccata di Dean davanti all’irruzione di suo padre nel bel mezzo del suo appuntamento. Niente scuse, niente di niente, se non una veloce e sgarbata richiesta alla signorina di scendere dall’auto di famiglia, una consegna altrettanto veloce delle chiavi dell’altro veicolo e di un’ancor più precipitosa partenza non appena l’uomo si fu assicurato che suo figlio maggiore fosse seduto accanto a lui nell’Impala.
“Papà, ma che diavolo succede?”- urlò Dean fissando l’indicatore di velocità salire sempre più verso l’alto.
“E’ Sammy”- rispose e il mondo del giovane Winchester si fermò.
   
 
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