{Questa storia partecipa alla challenge “Citazioni in cerca d’autore (Oscar edition)! – II edizione speciale” indetta da Rosmary sul forum Ferisce Più la Penna}
Coppia: Ted/Andromeda
Prompt: Com’è che mi dicevi / Per essere felici / Bastan poche cose / Bene, io non vorrei mai, mai / mai fare a meno di te / mai fare a meno di te
Stringimi più forte - Giordana Angi
Com’è che mi diresti
Com'è che mi dicevi
Per essere felici bastan poche cose
Se Andromeda sapesse che Ted, in fuga, si è portato dietro comunissime fotografie, lo prenderebbe in giro. Non siamo troppo sentimentali, Ted?
Eppure, se contasse tutti i minuti trascorsi a guardarle, scoprirebbe che ha passato probabilmente giorni interi a fissare assorto un'immagine in particolare che vede lui pedalare una bicicletta sgangherata e Andromeda come passeggera seduta sul manubrio. Ted ha osservato quella foto e ha ricordato con chiarezza il suo maldestro tentativo di andare dritto mentre lei si lasciava andare a urletti e risatine.
Spesso, si è chiesto se ci fosse un modo per farsi percepire da lei, guardando quell’immagine abbastanza a lungo. Andromeda avrebbe potuto sentirlo e trovarlo in quella foresta persa nel nulla, sarebbe apparsa nell’angolo di una radura.
Stiamo bene. Resta vivo.
Altrettanto spesso, Ted si è dato dello stupido per aver pensato a un tipo di magia che non esiste ancora. Nessuno ha inventato un incantesimo simile. La fantasia di Ted ha sempre corso più di lui e anche in quel momento - rintanato in una tenda, celato al mondo - la sua immaginazione lo ha portato a pensare ai mondi di fiaba di quando era un bambino. Si è ripromesso di raccontare qualche favola babbana a suo nipote, quando tutto sarà passato.
Ora che tutto intorno è guasto e fragile, si rende conto che aggrapparsi a vecchi ricordi e nuove prospettive è tutto ciò che gli resta.
«Per essere felici, bastano poche cose.» ha sussurrato, continuando a ricordare. Ha rimesso a posto la fotografia e si è guadagnato l'occhiata confusa del ragazzo in fuga con lui.
Il giorno in cui è stata scattata quella foto, per esempio, era bastata una bicicletta e una ragazza che rideva dimentica della sua educazione purosangue - per un attimo, con lui.
Bene, io non vorrei mai, mai
Fare a meno di te
Mai fare a meno di te
Capita che Andromeda si svegli all'improvviso con la sensazione di aver sentito la voce di Ted.
Ogni volta, si è subito resa conto di quanto sia improbabile visto che suo marito è in fuga e nessuno ha sue notizie.
Quella mattina, però, ha sentito una strana angoscia avvolgerla e posarsi ovunque intorno a lei.
Si è infilata la vestaglia con mani tremanti, ha controllato il sonno di Tonks - con la gravidanza, il suo respiro è diventato rumoroso come quello di Ted.
Arrivata in cucina, quella nebbia che l'ha avvolta non si è ancora dissolta.
Ha avuto timore di accendere una luce, persino, ché quella mattina anche il bagliore di una candela avrebbe potuto far luce sulla mancanza di suo marito e renderla più tangibile e insopportabile.
Andromeda ha preferito restare seduta nel buio, gli occhi chiusi, nella mente un improvviso ricordo lontano mille anni. Ted che le fa scoprire la sua vecchia bicicletta, le risate di due ragazzini ma non troppo giovani per immaginare un futuro insieme.
Se fosse lì, con lei, le farebbe una carezza e tutto si placherebbe, il peso di quello che è accaduto e di quello che accadrà.
Se fosse lì, con lei.
Per essere felici bastano poche cose, Andromeda.
Tipo?
Tipo te.
***
Ciao!
Torno con un racconto piccino piccino scritto per la challenge di Rosmary, grazie alla quale ho avuto l’opportunità di osservare questi due personaggi più da vicino, cosa che volevo fare da un po’.
Spero di non aver pasticciato troppo e vi ringrazio se siete arrivati fin qui!
Un abbraccio,
gabry