Vi rubo solo qualche secondo, per fare un po’ di
pubblicità!
Per tutti gli amanti della coppia Harry/Draco, ci sono
un sacco di nuove traduzioni da leggere… come sapete abbiamo avuto qualche
problema con le traduzioni su questo sito, ma spero che voi vogliate continuare
a leggere e commentare… altrimenti noi, che traduciamo a fare? ^__*
Io ho tradotto due oneshot: la prima si chiama Photo (by Constant
Vigilance), ed è dell’autrice di “Corruptela Vox” e “Alleged
Inebriation”. La seconda si chiama Mud
Covered (by Aurora Enkeli Medeis), ed è dell’autrice di “Narcissim”.
Sempre di Constant Vigilance, Grace ha
tradotto una shot, Becoming
Bestial (By Constant Vigilance), e il primo capitolo di Engorgio
(by Constant Vigilance).
Anche Sere ha
tradotto una shot, in questo caso dallo spagnolo, che si chiama Tuo.
Questa traduzione è per Arc en Ciel e Wedra, che
volevano che tornassi alle fic felici (ragazze, mi siete andate in panico per
due shottine tristi… tranquille, anche io quei due li voglio vedere contenti!);
e per Sere, perché è la mia amichetta slash, e perché è stato bello tradurre in
simultanea (e ovviamente, perché le ho rotto le palle come al solito)
Titolo:
When You Say Nothing At All (Quando non dici nulla)
Autrice:
Rhysenn
Traduttrice:
Lori
Rating:
PG-13
Pairing:
HP/DM
capitolo unico
When You Say Nothing At All
Harry
aprì gli occhi, e quando riuscì gradualmente a mettere a fuoco le immagini
offuscate, la prima cosa che vide fu Draco, inclinato sopra di lui, che teneva
una fiammeggiante candela blu a pochi centimetri dal suo petto.
Harry
batté le palpebre un paio di volte, ancora intontito – si domandò se stesse
sognando, ma un attimo dopo una goccia bollente della cera fusa della candela
atterrò sul suo petto nudo e lo riportò alla dolorosa realtà, spronandolo
all’azione.
“Argh!”
Harry scattò a sedere, facendo quasi cadere di mano a Draco la candela accesa.
“Che cosa diavolo stai facendo,
Draco? Cercando di appiccarmi fuoco?”
“Buon
giorno.” Draco sorrise serenamente, per nulla scomposto; si scostò leggermente
da sopra ad Harry, sebbene la sua caviglia fosse ancora ancorata al polpaccio
di Harry. “Dormito bene?”
“Sì
certo, giusto fino a pochi minuti fa.” Harry si strofinò gli occhi assonnati e
si sedette meglio, scrollandosi Draco di dosso, e voltandosi a guardarlo con
disapprovazione. “Primo, che pensi di stare facendo?” La candela gocciolò
dell’altra cera, questa volta sul braccio di Harry. “E secondo, ow.”
Draco
sorrise, tenendo su la candela, che bruciava in una graziosa fiammella blu
ceruleo striata da punte di fuoco argentato. “Che c’è, non ti piace?”
“La
candela? Sì, è molto carina. Ma la candela che mi si squaglia addosso? No.”
Draco
mise su un broncio molto seducente. “Dovrebbe essere sexy, sai. L’ho visto
l’altro giorno in un video musicale Babbano in un negozio di Londra.”
Sogghignò. “Penso che sia molto focoso.”
“Beh,
focoso lo è di certo,” rimarcò asciutto Harry, trasalendo mentre esaminava lo
sgocciolamento induritosi rapidamente sul suo braccio e sul suo petto, e lo
raschiava via cautamente con la punta del dito. In risposta, Draco si accostò
ad Harry sul letto, rovesciando distrattamente ancora più cera su di lui
durante il movimento, con sommo dispiacere di Harry. “Draco! Finiscila. Mi sento come una torta di compleanno umana.”
“Oh!
A proposito, buon compleanno Harry.” Draco scivolo più vicino ad Harry,
continuando a brandire sfacciatamente la sua candela blu, che versava cera
lentamente ma in modo costante su tutto il corpo di Harry.
“Già, ma come sei romantico.” Harry gli scoccò un’occhiata fulminante. “Mi svegli rovesciando della cera calda su tutto il mio corpo, mostrando di non notare la differenza tra un ragazzo che compie gli anni e la sua torta di compleanno, ed ora non mi dai neppure il bacio del buongiorno?”
“Oh,
al momento gradirei fare molto più
che baciarti, a dire il vero.” Draco scrollò le spalle con noncuranza, con il
tono di qualcuno che commenta ‘oh, sembra che ci sia bel tempo oggi, davvero.’
“Ma il tuo amico Weasley ha appena chiamato per dire che sta arrivando, e non
penso che farebbe i salti di gioia se ci trovasse a fare sesso quando arriva.”
Fece un sorrisetto diabolico. “Non credo che abbia del tutto digerito quello
che abbiamo fatto nel suo bagno durante l’ultima festa a cui ci ha invitato.”
Harry
non riuscì a trattenere un sorriso. Era un ricordo piacevole, naturalmente,
almeno fino al punto in cui Ron era entrato trovandoli a fare sesso sul
pavimento del suo bagno ed era
fuggito urlando con tutta la voce che aveva in gola. Da allora Ron aveva
espressamente proibito ad Harry di portare Draco all’interno o nelle vicinanze
dalla proprietà degli Weasley. “Beh, è stata colpa tua. Non avevi chiuso la
porta.”
“Perché
sarebbe esclusivamente colpa mia?
“Perché,”
Harry scoccò a Draco una lunga occhiata significativa, “mi avevi ammanettato al
tubo della vasca da bagno, ecco perché. E
avevi dimenticato l’incantesimo per liberarmi, potrei aggiungere. Abbiamo
dovuto far venire Hermione perché ci aiutasse a togliere le manette. È stato
imbarazzante, e Ron era molto arrabbiato, lo sai.”
“Beh,
non biasimare me se lui è sempre scontroso ed irritabile.” Draco scivolò fuori
dal letto con grazia e si mise in piedi, eleganza e sicurezza sprigionati da
ogni suo movimento. “Perché non ti vesti, mentre io scendo al piano di sotto e
preparo una tazza di the a Weasley.”
Harry
strinse gli occhi e rivolse a Draco uno sguardo severo. “Non ti venga in mente
di correggere di nuovo la bevanda di Ron. L’ultima volta che gli hai fatto una
tazza di the ha avuto la diarrea per una settimana.”
Draco
sorrise con aria soddisfatta. “Quell’incantesimo Lassativo ha effetto solo con
le persone piene di merda. Stavo solo confutando la mia teoria.”
“Draco,
ti avverto…”
“D’accordo,
d’accordo.” Draco rovesciò gli occhi, e uscì dalla camera. “Farò solo una
conversazione politicamente corretta fino a quando non scenderai.”
* * * * *
Quando Harry uscì dalla stanza, lavato e cambiato, la prima cosa che sentì furono le grida arrabbiate al piano di sotto, le due voci inconfondibili; una, il suo migliore amico da quando aveva undici anni, l’altra, il suo amante da quando ne aveva sedici.
“Che
diavolo ci veda in te Harry per me è
un mistero!” stava urlando Ron, la voce animata dalla furia.
“Forse
è perché sei disperatamente ottuso. Tutto
è un mistero per te.” La voce di Draco era gelida, permeata di malizia. “Si
dice che i soldi non possano comprare un cervello, Weasley, ma chiaramente tu
non hai nessuno dei due.”
“Fottiti,
Malfoy,” sibilò furiosamente Ron.
“Sì,
anche ad Harry piace farlo, a dire il vero.”
Questo
evidentemente aveva spinto Ron ad una violenta reazione fisica, perché
seguirono dei passi strascicati prima che Draco avvertisse minacciosamente,
“Alza una mano su di me, Weasley, e mi premunirò personalmente di citarti in
giudizio e toglierti fino all’ultimo Galeone immaginario che possiedi. Questa è
casa mia, quindi modera i tuoi modi.”
“Oh,
ma davvero?” La voce di Ron era
distorta da rabbia sarcastica. “Non ricordo che tu abbia dimostrato tanto
decoro, Malfoy, quando eri nella mia
di casa! Nel mio bagno, per l’amore
del cielo!” Ron emise una specie di suono strangolato pieno di disgusto. “Non
sono riuscito a metterci piede per settimane
dopo! E quello che stavi facendo ad
Harry – manette e catene e –”
“Sì,
Weasley, posso solo immaginare quanto sia divertente la tua vita sessuale. Ma comunque suppongo che rimedi alla mancanza di
immaginazione con una gran quantità di muggiti.” Draco proseguì con una
derisoria imitazione di gemiti molto poco convincenti; Harry poteva quasi
sentire il sorrisetto compiaciuto attraverso la sua voce. “Povera Granger.”
La
voce di Ron tremava dalla rabbia. “Malfoy, un giorno io -”
“HEY!”
Harry apparve ai piedi delle scale, i capelli scuri ancora umidi, gli occhi
smeraldo che dardeggiavano avanti e indietro da Ron a Draco. “Voi due vorreste finirla?”
Ron
e Draco si zittirono.
Harry
li fulminò con lo sguardo, gli occhi che lampeggiavano di fastidio ed
esasperazione. “Oggi è il mio compleanno. Si compiono ventun’anni solo una
volta nella vita, e sarò dannato se passerò la giornata a guardare voi due che
litigate e brontolate. Sono stanco e stufo che io ed Hermione dobbiamo separarvi
ogni volta che vi ritrovate a meno di dieci passi di distanza.”
Sia
Draco che Ron ebbero almeno la decenza di mostrarsi imbarazzati.
Harry
trasse un respiro profondo prima di continuare, “Quindi per oggi, almeno,
potreste entrambi fingere di non vedervi
quando siete nella stessa stanza? È chiedere troppo?”
Le labbra di Draco si curvarono lentamente in un sorriso molto seducente; camminò verso il punto dove stava Harry, gli poggiò lievemente una mano sulla spalla. Era in momenti come quello, realizzò Harry, che si ricordava di quando Draco fosse più tattile, almeno se comparato a Ron, che stava strascicando i piedi e sembrava molto a disagio.
“Certo,
Harry.” Draco sorrise conciliante ad Harry, gli occhi che emanavano una luce
grigio-ardesia. “Qualsiasi cosa per te.”
Poi
con sorpresa di Harry, Draco si sporse in avanti e lo baciò sulle labbra,
fermamente ma con dolcezza, le mani che si muovevano lungo le spalle di Harry a
trattenergli la nuca, permettendo alle dita di intrecciarsi tra gli umidi capelli
neri di Harry.
Prima
che Harry avesse la possibilità di reagire, Draco si tirò via e fece un passo
indietro. Esaminò lo sguardo stordito di Harry e l’espressione scoraggiata di
Ron con distaccato divertimento; poi senza una parola si voltò ed uscì dal salotto.
Harry
ritrovò la voce. “Dove stai andando, Draco?”
“La
festa non è che stasera, giusto?” rispose Draco, senza voltarsi a guardare.
“Tornerò prima di allora.”
* * * * *
Hermione arrivò poco dopo Ron, affascinante come sempre, in un vestito giallo senza maniche, elargendo sorrisi, regali e un bacio per Harry. I tre trascorsero insieme il resto della giornata, memori degli anni che avevano condiviso ad Hogwarts, il più famoso trio Grifondoro nella storia della loro Casa. L’intimità che avevano non era mai diminuita neppure dopo i tempi di Hogwarts; si vedevano molto meno, tuttavia il loro legame diventava sempre più forte ogni anno che passava.
Hermione
e Ron si erano fidanzati; ed Harry li guardò pensieroso mentre parlavano e si
davano di gomito, ridendo, e poteva vedere quanto fossero profondamente
innamorati. Harry sentì una lieve fitta al cuore al pensiero di Draco, e di
quello che erano insieme – la domanda si risvegliava quietamente, quasi
sfuggendo da una risposta: erano innamorati,
lui e Draco?
Draco era stato accanto a lui tutto quel tempo, attraverso i giorni difficili, i momenti duri e le parole rimpiante. Sapeva che Draco teneva molto a lui, ma non era la stessa cosa; un po’ come il fatto che Harry volesse un bene immenso a Ron, ma sapeva di non amarlo nel modo in cui amava Draco. Ma – Draco lo amava?
Era
difficile da dire. Ogni volta che si baciavano, e facevano l’amore, Harry
poteva sentire l’emozione allo stato puro pulsare attraverso il corpo di Draco,
silenziosa espressione di un sentimento troppo intenso per potergli dare voce.
Ma nei cinque anni che avevano passato insieme, Draco non aveva mai pronunciato
le parole che Harry voleva così profondamente sentire, la conferma di cui aveva
bisogno. Non una volta.
Harry
passò il resto del pomeriggio sentendo inconsciamente la mancanza di Draco, che
infine tornò a casa mentre il crepuscolo scendeva sul cielo del tardo
pomeriggio, un paio d’ore prima dell’orario d’inizio della festa. Ron ed
Hermione stavano riflettendo su quale cibo evocare per la festa; Ginny e
Neville stavano aiutando a decorare la casa, nonostante Ginny passasse la
maggior parte del tempo a rettificare gli incantesimi malriusciti di Neville,
che avevano avuto come risultato delle decorazioni in lamé sbiadite invece che
dorate, e altre cose di questo tipo.
Draco
aveva preso la torta di compleanno di Harry, e aveva messo le candele nel posto
dove dovevano stare, per una volta. Draco l’aveva ordinata da Cupcakes!, una
pasticceria magica – e il cuore di Harry saltò un battito quando aprì la
scatola per vedere la sua torta di compleanno.
Era
una torta color caffè, rivestita con glassa di cioccolato lungo i bordi,
abbellita da minuscoli fuochi d’argento decorativi che danzavano allegramente e
scintillavano. La torta emanava un ricco aroma di caffè miscelato, che
suggeriva il suo sapore, e dei pezzi di mandorle erano stati generosamente
cosparsi lungo tutti i lati.
E
la torta era, senza il minimo dubbio, a forma di cervo.
Harry
guardò il cervo d’argento in miniatura che stava al centro della torta,
scrollando il capo con arrogante grazia, elegante e robusto, le superbe corna
come saette congelate. Si voltò ad osservare Harry con educata curiosità, Harry
fu colpito dalla strana somiglianza che aveva con il cervo che evocava come
Patronus, uguale nella pelliccia bianco argentata, nelle corna dorate e negli
zoccoli bruni.
Harry
sollevò gli occhi su Draco, che ricambiava lo sguardo; le parole gli si
sciolsero sulla lingua mentre un’ondata di emozione sgorgava dentro di lui. Aveva
detto a Draco solo una volta, anni
fa, che il suo Patronus era un cervo, come suo padre. E Draco se l’era
ricordato.
Draco
sorrise. “Ti piace?”
Harry
annuì, e chiuse la scatola con cura con un ultimo sguardo al cervo che
passeggiava impettito avanti e indietro sopra la sua torta. Trasse un respiro
profondo, e un piacevole calore si espanse nel suo petto.
“Grazie.”
Alzò gli occhi per incontrare quelli di Draco. “Di tutto.”
* * * * *
Tenendo fede alla propria promessa, Draco non rivolse un solo commento malizioso a Ron o Hermione, e in generale si tenette molto in disparte durante la festa. Dopo tutto, tutti i presenti erano amici di Harry, e quasi tutti erano Grifondoro. Là in mezzo un Serpeverde era fuori posto, nonostante Draco lo facesse con molta dignità e portamento.
Harry
si divideva tra i vari ospiti, fermandosi brevemente a parlare con tutti, ad
aggiornarsi con gli amici che non vedeva da tempo, a ricevere regali ed auguri.
Ron ed Hermione erano quasi sempre al suo fianco, e somigliava molto alle feste
che davano spesso nella Sala Comune di Grifondoro, completa degli spettacoli e
le buffonate di Gred e Forge.
Beh,
quasi. C’era una differenza.
Harry si guardò intorno, e trovò Draco silenziosamente in disparte, che sorseggiava un cocktail. C’era un piccolo sorriso pensieroso sul suo volto, e Draco lo guardò quietamente, senza mai distogliere gli occhi da quelli di Harry, che era l’unica ragione per cui si trovava lì, a quella riunione di ritrovo dei Grifondoro.
Proprio
in quell’istante, attaccò la musica; era una melodia lenta e romantica, e gli
ospiti lasciarono uno spazio al centro della sala mentre qualcuno abbassava le
luci, tra i fischi e gli applausi dei gemelli Weasley. Le coppie cominciarono a
dirigersi nello spazio centrale, Ron rivolse ad Harry un sorriso di congedo,
mentre conduceva Hermione sulla pista da ballo.
Harry
poggiò il suo bicchiere sul tavolo, e si aprì un varco tra la folla verso il
punto in cui stava Draco. Draco gli sorrise mentre si avvicinava, un’insolita
luce che bruciava sincera nei suoi occhi grigio nebbia, nei capelli striature
oro e argento riflesse dalle decorazioni, ed Harry non riusciva a ricordare di
averlo mai visto così bello, nonostante avesse ancora i vestiti addosso.
Harry
gli offrì la mano, in un gesto sereno e gentile. “Balli con me?”
Draco
inclinò la testa di lato, e guardò Harry meditando. “Davanti a tutti? Non ti
preoccupa quello che penseranno? Weasley potrebbe pugnalarmi a morte se li
superassimo sulla pista da ballo.”
Harry
rise. “No, il cessate il fuoco tra voi due dura sino a mezzanotte. Non ci
saranno spargimenti di sangue il giorno del mio compleanno.” Fece una pausa. “E
voglio che tu balli con me.”
Draco
si protese e afferrò la mano estesa di Harry. “Quindi, posso avere il primo
ballo?”
Harry
lo attirò a sé, così vicino che le sue labbra accarezzavano l’orecchio di
Draco. “Puoi avere il primo, l’ultimo, ed ogni altro ballo.”
Un
lampo di emozione attraversò gli occhi di Draco come elettricità, spezzando la
compostezza, mettendo a nudo un’emozione di fondo così pura e profonda che
risplendeva come un diamante d’argento nella semioscurità. Era così
sinceramente straziante che quasi faceva male vederla, cruda e disinteressata.
Senza
dire una parola Draco si sporse e baciò Harry sulla bocca, le mani che
scorrevano sopra il suo petto solido, oltre le scapole, per incontrarsi attorno
al collo. Harry accolse le sue labbra con grazia, lasciando che gli occhi si
chiudessero mentre si immergeva nella realtà del momento, e le sue mani
circondavano la schiena di Draco, tenendolo stretto contro il suo corpo,
rispondendo al bacio, con tenerezza.
Poco
distante, dalla loro posizione sulla pista da ballo, Ron diede di gomito ad
Hermione e gemette. “Arg. Harry sta baciando Malfoy.” Fece una smorfia. “Credo che
rimetterò.” Velocemente guidò Hermione in un mezzo giro, in modo da voltare le
spalle ad Harry e Draco.
“Beh,
non dare di stomaco sopra il mio vestito nuovo, ti avverto.” Hermione lanciò
uno sguardo in direzione di Harry e si concesse un sorriso segreto. “Andiamo,
Ron. Insieme sembrano quasi – beh, non dolci,
ma… giusti. Stanno bene insieme.”
“Cosa?”
Ron quasi sputacchiò, guardando incredulo Hermione, arrivando quasi ad
immobilizzarsi. “Non stanno bene insieme! Lui è Malfoy, Herm. Sono davvero sbagliati l’uno per l’altro.”
Hermione
poggiò la guancia sulla spalla di Ron, godendosi il calore del corpo contro il
suo. “Lo pensi davvero, Ron? Stanno insieme da cinque anni ormai – quasi tanto
quanto noi. Non ti sembra un’avventura di una sola notte piuttosto duratura?”
Ron
sembrò considerare la cosa per un momento. Alla fine, rispose pensieroso,
“Credi che lo ami?”
“Certo
che Harry lo ama.”
Ron
scosse il capo. “Non Harry. Malfoy.” Fece una pausa. “Pensi che
Malfoy lo ami?”
Hermione
si lasciò sfuggire un sospiro, sebbene sembrasse più che altro di
soddisfazione. “Dagli soltanto uno sguardo, Ron. Guarda Malfoy. Guarda solo il
fatto che sia qui. Sa che a questa festa non c’è nessuno a cui piace o che si
fida di lui, se che tutti gli stanno parlando dietro alle spalle. Perché
sarebbe qui, se non per Harry?”
“Per
dare fastidio, che sembra essere l’unico scopo della sua esistenza?” Suggerì
vanamente Ron.
Hermione
inclinò il capo e gli lanciò un’occhiata. “E non ci ha nemmeno rivolto la
parola per tutta la serata, hai notato? Perché ha promesso ad Harry che non
avrebbe scatenato un litigio. E hai visto la torta di compleanno che ha preso
ad Harry? È a forma di cervo.”
“E quindi?” replicò Ron, anche se sembrava lievemente sconcertato.
“Quindi,
è un regalo incredibilmente significativo, tu sai che importanza ha il cervo
per Harry.” Mentre danzava con Ron seguendo il ritmo lento, rubò un altro
sguardo furtivo ad Harry e Draco, che continuavano ancora a baciarsi in un
angolo della stanza in penombra, e continuò, “E puoi vedere il modo in cui
Malfoy lo guarda, Ron. È come… è come
se Harry fosse l’unica persona nella stanza, o almeno l’unica che davvero
conta.”
Ron
roteò gli occhi. “Malfoy rimane un insopportabile stronzo.” Ripeté con un
impeto di ribellione.
“Cerca
di essere tollerante, Ron,” disse Hermione dolcemente, le mani che si
allacciavano intorno al collo di Ron, avvicinandoli di più mentre ballavano
lentamente. “Per il bene di Harry. Lo ferisce davvero vedervi litigare.
Desidera disperatamente che tu e Malfoy siate almeno civili l’uno con l’altro,
perché siete entrambi molto importanti per lui.”
Ron
sospirò, ma si addolcì. “Oh, e va bene. Ma per la cronaca, continuo a non
sopportare quell’arrogante stronzetto.” Attirò a sé Hermione e la bacio
lievemente sulla fronte, e vide di sfuggita Harry e Draco che ballavano a pochi
passi di distanza.
Per
una volta, Ron si sforzò di non distogliere lo sguardo con disgusto. Invece,
chiese con calma ad Hermione, “Harry ama davvero quel bastardo fortunato, non è
così?”
Hermione
sorrise, e rispose semplicemente, “Sì, credo di sì.”
* * * * *
La musica suonava come se non dovesse mai avere fine, e loro ballavano come se stessero solo aspettando che l’eternità li raggiungesse. Fermo sul margine di un nuovo inizio, Harry sentiva tutto vorticare attorno a lui come la brezza fredda del mattino, e Draco ballare così stretto contro il suo corpo a completare la perfezione del momento.
La
notte scivolò a passo di danza in un ritmo leggiadro, e prima che Harry potesse
accorgersene, la mezzanotte stava arrivando, ed era ora di tagliare la torta ed
esprimere il suo desiderio di compleanno prima che la giornata finisse. Gli
altri ospiti si ritirarono gradualmente dalla pista da ballo mentre Ron ed
Hermione preparavano la torta.
“Harry,
aspetta,” disse Draco dolcemente, mentre l’ultima canzone si concludeva
lentamente. Non aveva lasciato la mano di Harry, e rimaneva sulla pista da
ballo. Harry lo guardò con aspettativa, e attese.
Draco
trasse un respiro profondo. “Volevo solo dire…” esitò ancora, come se non
riuscisse a dare forma alle parole. “Lo sai, vero?”
Harry
guardò Draco, vide l’onestà e la sincerità nei suoi occhi, e più importante, l’amore, puro e non corrotto dalla tanta
amarezza che Draco aveva conosciuto per gran parte della sua vita. Gli occhi
grigio chiaro brillavano di fervente verità, uno sguardo venuto dal cuore che
parlava più eloquentemente di mille parole.
E
lui non aveva bisogno che Draco lo dicesse. Così come non aveva avuto bisogno
di sentire le scuse di Ron al quarto anno dopo il loro fraintendimento, perché
nel profondo del cuore sapeva, ed era tutto ciò che contava.
Gli
occhi smeraldo di Harry assunsero una tonalità di verde più intensa, e si
allungò per sollevare il mento di Draco, in modo da poter guardare nel profondo
dei suoi occhi, e vedere tutto quello che voleva che Draco gli mostrasse.
“Certo
che lo so,” disse dolcemente, e sorrise. “L’ho sempre saputo.”
Draco
si rilassò, e le sue labbra si curvarono verso l’alto in un sorriso sollevato.
Harry
si fermò, poi si allungò in avanti, attirando a sé Draco, così vicino che
l’unica cosa che poteva sentire era l’assenza di distanza tra loro, come se
tutto il resto fosse sbiadito in una macchia monocromatica. Draco era docile e
consenziente tra le sue braccia, il suo corpo caldo e solido e così bello nella
perlacea luce soffusa della stanza.
Draco
non disse nulla, si limitò a protendersi in avanti e lo baciò sulle labbra,
così intensamente da fargli quasi perdere i sensi, ed Harry ridacchiò appena
contro la bocca di Draco mentre si baciavano davanti a tutti, senza traccia di
imbarazzo, riempiendo la stanza di sguardi curiosi e persino qualche indulgente
sorriso.
Ron
alzò lo sguardo quando un mormorio di esclamazioni si espanse attraverso la
stanza. Vide immediatamente la causa della muta agitazione, Harry e Draco che
si baciavano appassionatamente nel bel mezzo della pista da ballo; scosse
semplicemente il capo, rovesciò gli occhi e riprese ad accendere le candeline
della torta di compleanno di Harry a forma di cervo.
Harry
era senza fiato quando si staccò; Draco rideva, una risata genuina così rara da
parte sua, scacciando via con noncuranza gli sguardi stupiti che indugiavano
ancora su di loro. Con un’aura di estrema sicurezza che era così unicamente Draco,
guidò Harry fuori dalla pista da ballo verso il tavolo su cui era stata
poggiata la torta.
Harry
lo seguì, senza lasciare un istante la mano di Draco, neppure quando arrivò
davanti alla sua torta e sorrise con un’aria un po’ timida mentre tutti cominciavano
a cantare la canzone di compleanno e applaudivano al tempo dell’allegro ritmo.
Draco
rimase al suo fianco; non cantava, ma guardò Harry con la coda dell’occhio con
uno sguardo fintamente timido e un sorriso malizioso, e gli sussurrò
all’orecchio, “Quando avrai finito ho intenzione di fare l’amore con te fino a
che non sorgerà il sole domattina. Te lo prometto.”
Harry
represse una risata, e diede una gomitata a Draco per zittirlo, benché il
brivido caldo che gli percorreva la schiena dicesse tutt’altro.
Draco
ghignò, poi si protese e lo baciò teneramente sulla guancia. “Buon compleanno,
Harry.”
Harry
sorrise, e non disse nulla; non ce n’era bisogno.
Non
doveva neppure spegnere le candeline, rifletté pensieroso, il suo desiderio si
era già realizzato.
Tra le shot di Rhysenn, questa è la mia preferita. Harry e Draco sono esattamente quelli che io immagino, così come sarebbero se stessero insieme, ed io li amo da morire, entrambi.
C’è
una frase, quando Harry chiede a Draco di ballare, che mi sconvolge l’esistenza
ogni volta che la leggo, e che con tutti gli sforzi del mondo, in italiano non
avrà mai lo stesso suono e lo stesso sapore che ha in inglese. Quindi ve la
riporto, per chiunque sia in grado di capirla:
Draco reached out and took Harry's extended hand.
"So, I get the first dance?"
Harry pulled him close, so near that his lips brushed up against Draco's ear.
"You get the first, the last, and every dance in between."
Grazie
per i commenti a Chained:
Jackie
Hooker
– anche io preferisco il genere
non-suicidiamoci-tutti-in-massa-appena-dopo-la-lettura, ma mi sembrava giusto
tradurre anche quella, per farvi conoscere tutti le sfaccettature di Rhysenn, e
poi, come dici, tu, le ultime frasi sono stupende…
Daniela_G. – ti ringrazio, e credo che
tu abbia ragione, il fatto che sia concisa non fa che aumentare l’angoscia,
evidenziare il fatto che non ci sia più speranza, più niente che si possa fare
o dire…
Lux – olè, una volta tanto ci
ho azzeccato!
Arc
en Ciel
– tesoro, non mi andare in panico ! visto, questa finisce bene, è allegra,
felice!!! Non sei contenta? E poi, con che coraggio mi rinfacci di spingerti a
leggere fic tristi, quando io per colpa tua leggo fic su quella coppia
rivoltante? Guarda che potrei ripensarci e tradurti una fic triste per ogni
Harry/Sev che scrivi o traduci…
Sere – allora amore, piaciuta la
candela iniziale? Ti ho pensato tutto il tempo! E adesso dimmi che non avevo
ragione, e che non è emozionante quando si baciano! Forza, dillo! Sto
aspettando…
Koraen – grazie mille, sono felice
che ti piacciano!
Momo
Adachi
– tesoro! Grazie per averle commentate tutte una per una! Anche a me è quella
che piace un pochino meno… me ama i finali lieti…
Jared – sì, poveri i miei amori,
per fortuna che in questa si rifanno…
SaE
KaSHiwAgU – ringrazio te e chi te le consigliate, ma comunque è facile
esprimerle bene quando sono state scritte così magistralmente!
Hepona – pc che fa i capricci, eh?
Non preoccuparti, io sono sempre qua, quando hai tempo fai un salto!