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Autore: Rhysenn    24/05/2005    18 recensioni
Raccolta di oneshot di una delle migliori autrici di fanfic di Harry Potter che io abbia mai letto, naturalmente tutte Harry/Draco, per la mia e la vostra gioia… i capitoli sono singole one-shot e dunque possono essere letti senza obbligo di ordine o continuità.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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Titolo: Time and Eternity (Tempo ed eternità)

Vi rubo solo qualche secondo, per fare un po’ di pubblicità!

Per tutti gli amanti della coppia Harry/Draco, ci sono un sacco di nuove traduzioni da leggere… come sapete abbiamo avuto qualche problema con le traduzioni su questo sito, ma spero che voi vogliate continuare a leggere e commentare… altrimenti noi, che traduciamo a fare? ^__*

Io ho tradotto due oneshot: la prima si chiama Photo (by Constant Vigilance), ed è dell’autrice di “Corruptela Vox” e “Alleged Inebriation”. La seconda si chiama Mud Covered (by Aurora Enkeli Medeis), ed è dell’autrice di “Narcissim”.

Sempre di Constant Vigilance, Grace ha tradotto una shot, Becoming Bestial (By Constant Vigilance), e il primo capitolo di Engorgio (by Constant Vigilance).

Anche Sere ha tradotto una shot, in questo caso dallo spagnolo, che si chiama Tuo.

 

 

 

Questa traduzione è per Arc en Ciel e Wedra, che volevano che tornassi alle fic felici (ragazze, mi siete andate in panico per due shottine tristi… tranquille, anche io quei due li voglio vedere contenti!); e per Sere, perché è la mia amichetta slash, e perché è stato bello tradurre in simultanea (e ovviamente, perché le ho rotto le palle come al solito)

 

 

 

Titolo: When You Say Nothing At All (Quando non dici nulla)

Autrice: Rhysenn

Traduttrice: Lori

Rating: PG-13

Pairing: HP/DM

 

 

 

capitolo unico

When You Say Nothing At All

 

 

Harry aprì gli occhi, e quando riuscì gradualmente a mettere a fuoco le immagini offuscate, la prima cosa che vide fu Draco, inclinato sopra di lui, che teneva una fiammeggiante candela blu a pochi centimetri dal suo petto.

 

Harry batté le palpebre un paio di volte, ancora intontito – si domandò se stesse sognando, ma un attimo dopo una goccia bollente della cera fusa della candela atterrò sul suo petto nudo e lo riportò alla dolorosa realtà, spronandolo all’azione.

 

“Argh!” Harry scattò a sedere, facendo quasi cadere di mano a Draco la candela accesa. “Che cosa diavolo stai facendo, Draco? Cercando di appiccarmi fuoco?”

 

“Buon giorno.” Draco sorrise serenamente, per nulla scomposto; si scostò leggermente da sopra ad Harry, sebbene la sua caviglia fosse ancora ancorata al polpaccio di Harry. “Dormito bene?”

 

“Sì certo, giusto fino a pochi minuti fa.” Harry si strofinò gli occhi assonnati e si sedette meglio, scrollandosi Draco di dosso, e voltandosi a guardarlo con disapprovazione. “Primo, che pensi di stare facendo?” La candela gocciolò dell’altra cera, questa volta sul braccio di Harry. “E secondo, ow.”

 

Draco sorrise, tenendo su la candela, che bruciava in una graziosa fiammella blu ceruleo striata da punte di fuoco argentato. “Che c’è, non ti piace?”

 

“La candela? Sì, è molto carina. Ma la candela che mi si squaglia addosso? No.”

 

Draco mise su un broncio molto seducente. “Dovrebbe essere sexy, sai. L’ho visto l’altro giorno in un video musicale Babbano in un negozio di Londra.” Sogghignò. “Penso che sia molto focoso.”

 

“Beh, focoso lo è di certo,” rimarcò asciutto Harry, trasalendo mentre esaminava lo sgocciolamento induritosi rapidamente sul suo braccio e sul suo petto, e lo raschiava via cautamente con la punta del dito. In risposta, Draco si accostò ad Harry sul letto, rovesciando distrattamente ancora più cera su di lui durante il movimento, con sommo dispiacere di Harry. “Draco! Finiscila. Mi sento come una torta di compleanno umana.”

 

“Oh! A proposito, buon compleanno Harry.” Draco scivolo più vicino ad Harry, continuando a brandire sfacciatamente la sua candela blu, che versava cera lentamente ma in modo costante su tutto il corpo di Harry.

 

“Già, ma come sei romantico.” Harry gli scoccò un’occhiata fulminante. “Mi svegli rovesciando della cera calda su tutto il mio corpo, mostrando di non notare la differenza tra un ragazzo che compie gli anni e la sua torta di compleanno, ed ora non mi dai neppure il bacio del buongiorno?”

 

“Oh, al momento gradirei fare molto più che baciarti, a dire il vero.” Draco scrollò le spalle con noncuranza, con il tono di qualcuno che commenta ‘oh, sembra che ci sia bel tempo oggi, davvero.’ “Ma il tuo amico Weasley ha appena chiamato per dire che sta arrivando, e non penso che farebbe i salti di gioia se ci trovasse a fare sesso quando arriva.” Fece un sorrisetto diabolico. “Non credo che abbia del tutto digerito quello che abbiamo fatto nel suo bagno durante l’ultima festa a cui ci ha invitato.”

 

Harry non riuscì a trattenere un sorriso. Era un ricordo piacevole, naturalmente, almeno fino al punto in cui Ron era entrato trovandoli a fare sesso sul pavimento del suo bagno ed era fuggito urlando con tutta la voce che aveva in gola. Da allora Ron aveva espressamente proibito ad Harry di portare Draco all’interno o nelle vicinanze dalla proprietà degli Weasley. “Beh, è stata colpa tua. Non avevi chiuso la porta.”

 

“Perché sarebbe esclusivamente colpa mia?

 

“Perché,” Harry scoccò a Draco una lunga occhiata significativa, “mi avevi ammanettato al tubo della vasca da bagno, ecco perché. E avevi dimenticato l’incantesimo per liberarmi, potrei aggiungere. Abbiamo dovuto far venire Hermione perché ci aiutasse a togliere le manette. È stato imbarazzante, e Ron era molto arrabbiato, lo sai.”

 

“Beh, non biasimare me se lui è sempre scontroso ed irritabile.” Draco scivolò fuori dal letto con grazia e si mise in piedi, eleganza e sicurezza sprigionati da ogni suo movimento. “Perché non ti vesti, mentre io scendo al piano di sotto e preparo una tazza di the a Weasley.”

 

Harry strinse gli occhi e rivolse a Draco uno sguardo severo. “Non ti venga in mente di correggere di nuovo la bevanda di Ron. L’ultima volta che gli hai fatto una tazza di the ha avuto la diarrea per una settimana.”

 

Draco sorrise con aria soddisfatta. “Quell’incantesimo Lassativo ha effetto solo con le persone piene di merda. Stavo solo confutando la mia teoria.”

 

“Draco, ti avverto…”

 

“D’accordo, d’accordo.” Draco rovesciò gli occhi, e uscì dalla camera. “Farò solo una conversazione politicamente corretta fino a quando non scenderai.”

 

* * * * *

 

 

Quando Harry uscì dalla stanza, lavato e cambiato, la prima cosa che sentì furono le grida arrabbiate al piano di sotto, le due voci inconfondibili; una, il suo migliore amico da quando aveva undici anni, l’altra, il suo amante da quando ne aveva sedici.

 

“Che diavolo ci veda in te Harry per me è un mistero!” stava urlando Ron, la voce animata dalla furia.

 

“Forse è perché sei disperatamente ottuso. Tutto è un mistero per te.” La voce di Draco era gelida, permeata di malizia. “Si dice che i soldi non possano comprare un cervello, Weasley, ma chiaramente tu non hai nessuno dei due.”

 

“Fottiti, Malfoy,” sibilò furiosamente Ron.

 

“Sì, anche ad Harry piace farlo, a dire il vero.”

 

Questo evidentemente aveva spinto Ron ad una violenta reazione fisica, perché seguirono dei passi strascicati prima che Draco avvertisse minacciosamente, “Alza una mano su di me, Weasley, e mi premunirò personalmente di citarti in giudizio e toglierti fino all’ultimo Galeone immaginario che possiedi. Questa è casa mia, quindi modera i tuoi modi.”

 

“Oh, ma davvero?” La voce di Ron era distorta da rabbia sarcastica. “Non ricordo che tu abbia dimostrato tanto decoro, Malfoy, quando eri nella mia di casa! Nel mio bagno, per l’amore del cielo!” Ron emise una specie di suono strangolato pieno di disgusto. “Non sono riuscito a metterci piede per settimane dopo! E quello che stavi facendo ad Harry – manette e catene e –”

 

“Sì, Weasley, posso solo immaginare quanto sia divertente la tua vita sessuale. Ma comunque suppongo che rimedi alla mancanza di immaginazione con una gran quantità di muggiti.” Draco proseguì con una derisoria imitazione di gemiti molto poco convincenti; Harry poteva quasi sentire il sorrisetto compiaciuto attraverso la sua voce. “Povera Granger.”

 

La voce di Ron tremava dalla rabbia. “Malfoy, un giorno io -”

 

“HEY!” Harry apparve ai piedi delle scale, i capelli scuri ancora umidi, gli occhi smeraldo che dardeggiavano avanti e indietro da Ron a Draco. “Voi due vorreste finirla?”

 

Ron e Draco si zittirono.

 

Harry li fulminò con lo sguardo, gli occhi che lampeggiavano di fastidio ed esasperazione. “Oggi è il mio compleanno. Si compiono ventun’anni solo una volta nella vita, e sarò dannato se passerò la giornata a guardare voi due che litigate e brontolate. Sono stanco e stufo che io ed Hermione dobbiamo separarvi ogni volta che vi ritrovate a meno di dieci passi di distanza.”

 

Sia Draco che Ron ebbero almeno la decenza di mostrarsi imbarazzati.

 

Harry trasse un respiro profondo prima di continuare, “Quindi per oggi, almeno, potreste entrambi fingere di non vedervi quando siete nella stessa stanza? È chiedere troppo?”

 

Le labbra di Draco si curvarono lentamente in un sorriso molto seducente; camminò verso il punto dove stava Harry,  gli poggiò lievemente una mano sulla spalla. Era in momenti come quello, realizzò Harry, che si ricordava di quando Draco fosse più tattile, almeno se comparato a Ron, che stava strascicando i piedi e sembrava molto a disagio.

 

“Certo, Harry.” Draco sorrise conciliante ad Harry, gli occhi che emanavano una luce grigio-ardesia. “Qualsiasi cosa per te.”

 

Poi con sorpresa di Harry, Draco si sporse in avanti e lo baciò sulle labbra, fermamente ma con dolcezza, le mani che si muovevano lungo le spalle di Harry a trattenergli la nuca, permettendo alle dita di intrecciarsi tra gli umidi capelli neri di Harry.

 

Prima che Harry avesse la possibilità di reagire, Draco si tirò via e fece un passo indietro. Esaminò lo sguardo stordito di Harry e l’espressione scoraggiata di Ron con distaccato divertimento; poi senza una parola si voltò ed uscì dal salotto.

 

Harry ritrovò la voce. “Dove stai andando, Draco?”

 

“La festa non è che stasera, giusto?” rispose Draco, senza voltarsi a guardare. “Tornerò prima di allora.”

 

* * * * *

 

 

Hermione arrivò poco dopo Ron, affascinante come sempre, in un vestito giallo senza maniche, elargendo sorrisi, regali e un bacio per Harry. I tre trascorsero insieme il resto della giornata, memori degli anni che avevano condiviso ad Hogwarts, il più famoso trio Grifondoro nella storia della loro Casa. L’intimità che avevano non era mai diminuita neppure dopo i tempi di Hogwarts; si vedevano molto meno, tuttavia il loro legame diventava sempre più forte ogni anno che passava.

 

Hermione e Ron si erano fidanzati; ed Harry li guardò pensieroso mentre parlavano e si davano di gomito, ridendo, e poteva vedere quanto fossero profondamente innamorati. Harry sentì una lieve fitta al cuore al pensiero di Draco, e di quello che erano insieme – la domanda si risvegliava quietamente, quasi sfuggendo da una risposta: erano innamorati, lui e Draco?

 

Draco era stato accanto a lui tutto quel tempo, attraverso i giorni difficili, i momenti duri e le parole rimpiante. Sapeva che Draco teneva molto a lui, ma non era la stessa cosa; un po’ come il fatto che Harry volesse un bene immenso a Ron, ma sapeva di non amarlo nel modo in cui amava Draco. Ma – Draco lo amava?

 

Era difficile da dire. Ogni volta che si baciavano, e facevano l’amore, Harry poteva sentire l’emozione allo stato puro pulsare attraverso il corpo di Draco, silenziosa espressione di un sentimento troppo intenso per potergli dare voce. Ma nei cinque anni che avevano passato insieme, Draco non aveva mai pronunciato le parole che Harry voleva così profondamente sentire, la conferma di cui aveva bisogno. Non una volta.

 

Harry passò il resto del pomeriggio sentendo inconsciamente la mancanza di Draco, che infine tornò a casa mentre il crepuscolo scendeva sul cielo del tardo pomeriggio, un paio d’ore prima dell’orario d’inizio della festa. Ron ed Hermione stavano riflettendo su quale cibo evocare per la festa; Ginny e Neville stavano aiutando a decorare la casa, nonostante Ginny passasse la maggior parte del tempo a rettificare gli incantesimi malriusciti di Neville, che avevano avuto come risultato delle decorazioni in lamé sbiadite invece che dorate, e altre cose di questo tipo.

 

Draco aveva preso la torta di compleanno di Harry, e aveva messo le candele nel posto dove dovevano stare, per una volta. Draco l’aveva ordinata da Cupcakes!, una pasticceria magica – e il cuore di Harry saltò un battito quando aprì la scatola per vedere la sua torta di compleanno.

 

Era una torta color caffè, rivestita con glassa di cioccolato lungo i bordi, abbellita da minuscoli fuochi d’argento decorativi che danzavano allegramente e scintillavano. La torta emanava un ricco aroma di caffè miscelato, che suggeriva il suo sapore, e dei pezzi di mandorle erano stati generosamente cosparsi lungo tutti i lati.

 

E la torta era, senza il minimo dubbio, a forma di cervo.

 

Harry guardò il cervo d’argento in miniatura che stava al centro della torta, scrollando il capo con arrogante grazia, elegante e robusto, le superbe corna come saette congelate. Si voltò ad osservare Harry con educata curiosità, Harry fu colpito dalla strana somiglianza che aveva con il cervo che evocava come Patronus, uguale nella pelliccia bianco argentata, nelle corna dorate e negli zoccoli bruni.

 

Harry sollevò gli occhi su Draco, che ricambiava lo sguardo; le parole gli si sciolsero sulla lingua mentre un’ondata di emozione sgorgava dentro di lui. Aveva detto a Draco solo una volta, anni fa, che il suo Patronus era un cervo, come suo padre. E Draco se l’era ricordato.

 

Draco sorrise. “Ti piace?”

 

Harry annuì, e chiuse la scatola con cura con un ultimo sguardo al cervo che passeggiava impettito avanti e indietro sopra la sua torta. Trasse un respiro profondo, e un piacevole calore si espanse nel suo petto.

 

“Grazie.” Alzò gli occhi per incontrare quelli di Draco. “Di tutto.”

 

* * * * *

 

 

Tenendo fede alla propria promessa, Draco non rivolse un solo commento malizioso a Ron o Hermione, e in generale si tenette molto in disparte durante la festa. Dopo tutto, tutti i presenti erano amici di Harry, e quasi tutti erano Grifondoro. Là in mezzo un Serpeverde era fuori posto, nonostante Draco lo facesse con molta dignità e portamento.

 

Harry si divideva tra i vari ospiti, fermandosi brevemente a parlare con tutti, ad aggiornarsi con gli amici che non vedeva da tempo, a ricevere regali ed auguri. Ron ed Hermione erano quasi sempre al suo fianco, e somigliava molto alle feste che davano spesso nella Sala Comune di Grifondoro, completa degli spettacoli e le buffonate di Gred e Forge.

 

Beh, quasi. C’era una differenza.

 

Harry si guardò intorno, e trovò Draco silenziosamente in disparte, che sorseggiava un cocktail. C’era un piccolo sorriso pensieroso sul suo volto, e Draco lo guardò quietamente, senza mai distogliere gli occhi da quelli di Harry, che era l’unica ragione per cui si trovava lì, a quella riunione di ritrovo dei Grifondoro.

 

Proprio in quell’istante, attaccò la musica; era una melodia lenta e romantica, e gli ospiti lasciarono uno spazio al centro della sala mentre qualcuno abbassava le luci, tra i fischi e gli applausi dei gemelli Weasley. Le coppie cominciarono a dirigersi nello spazio centrale, Ron rivolse ad Harry un sorriso di congedo, mentre conduceva Hermione sulla pista da ballo.

 

Harry poggiò il suo bicchiere sul tavolo, e si aprì un varco tra la folla verso il punto in cui stava Draco. Draco gli sorrise mentre si avvicinava, un’insolita luce che bruciava sincera nei suoi occhi grigio nebbia, nei capelli striature oro e argento riflesse dalle decorazioni, ed Harry non riusciva a ricordare di averlo mai visto così bello, nonostante avesse ancora i vestiti addosso.

 

Harry gli offrì la mano, in un gesto sereno e gentile. “Balli con me?”

 

Draco inclinò la testa di lato, e guardò Harry meditando. “Davanti a tutti? Non ti preoccupa quello che penseranno? Weasley potrebbe pugnalarmi a morte se li superassimo sulla pista da ballo.”

 

Harry rise. “No, il cessate il fuoco tra voi due dura sino a mezzanotte. Non ci saranno spargimenti di sangue il giorno del mio compleanno.” Fece una pausa. “E voglio che tu balli con me.”

 

Draco si protese e afferrò la mano estesa di Harry. “Quindi, posso avere il primo ballo?”

 

Harry lo attirò a sé, così vicino che le sue labbra accarezzavano l’orecchio di Draco. “Puoi avere il primo, l’ultimo, ed ogni altro ballo.”

 

Un lampo di emozione attraversò gli occhi di Draco come elettricità, spezzando la compostezza, mettendo a nudo un’emozione di fondo così pura e profonda che risplendeva come un diamante d’argento nella semioscurità. Era così sinceramente straziante che quasi faceva male vederla, cruda e disinteressata.

 

Senza dire una parola Draco si sporse e baciò Harry sulla bocca, le mani che scorrevano sopra il suo petto solido, oltre le scapole, per incontrarsi attorno al collo. Harry accolse le sue labbra con grazia, lasciando che gli occhi si chiudessero mentre si immergeva nella realtà del momento, e le sue mani circondavano la schiena di Draco, tenendolo stretto contro il suo corpo, rispondendo al bacio, con tenerezza.

 

Poco distante, dalla loro posizione sulla pista da ballo, Ron diede di gomito ad Hermione e gemette. “Arg. Harry sta baciando Malfoy.” Fece una smorfia. “Credo che rimetterò.” Velocemente guidò Hermione in un mezzo giro, in modo da voltare le spalle ad Harry e Draco.

 

“Beh, non dare di stomaco sopra il mio vestito nuovo, ti avverto.” Hermione lanciò uno sguardo in direzione di Harry e si concesse un sorriso segreto. “Andiamo, Ron. Insieme sembrano quasi – beh, non dolci, ma… giusti. Stanno bene insieme.”

 

“Cosa?” Ron quasi sputacchiò, guardando incredulo Hermione, arrivando quasi ad immobilizzarsi. “Non stanno bene insieme! Lui è Malfoy, Herm. Sono davvero sbagliati l’uno per l’altro.”

 

Hermione poggiò la guancia sulla spalla di Ron, godendosi il calore del corpo contro il suo. “Lo pensi davvero, Ron? Stanno insieme da cinque anni ormai – quasi tanto quanto noi. Non ti sembra un’avventura di una sola notte piuttosto duratura?”

 

Ron sembrò considerare la cosa per un momento. Alla fine, rispose pensieroso, “Credi che lo ami?”

 

“Certo che Harry lo ama.”

 

Ron scosse il capo. “Non Harry. Malfoy.” Fece una pausa. “Pensi che Malfoy lo ami?”

 

Hermione si lasciò sfuggire un sospiro, sebbene sembrasse più che altro di soddisfazione. “Dagli soltanto uno sguardo, Ron. Guarda Malfoy. Guarda solo il fatto che sia qui. Sa che a questa festa non c’è nessuno a cui piace o che si fida di lui, se che tutti gli stanno parlando dietro alle spalle. Perché sarebbe qui, se non per Harry?”

 

“Per dare fastidio, che sembra essere l’unico scopo della sua esistenza?” Suggerì vanamente Ron.

 

Hermione inclinò il capo e gli lanciò un’occhiata. “E non ci ha nemmeno rivolto la parola per tutta la serata, hai notato? Perché ha promesso ad Harry che non avrebbe scatenato un litigio. E hai visto la torta di compleanno che ha preso ad Harry? È a forma di cervo.”

 

“E quindi?” replicò Ron, anche se sembrava lievemente sconcertato.

 

“Quindi, è un regalo incredibilmente significativo, tu sai che importanza ha il cervo per Harry.” Mentre danzava con Ron seguendo il ritmo lento, rubò un altro sguardo furtivo ad Harry e Draco, che continuavano ancora a baciarsi in un angolo della stanza in penombra, e continuò, “E puoi vedere il modo in cui Malfoy lo guarda, Ron. È come… è come se Harry fosse l’unica persona nella stanza, o almeno l’unica che davvero conta.”

 

Ron roteò gli occhi. “Malfoy rimane un insopportabile stronzo.” Ripeté con un impeto di ribellione.

 

“Cerca di essere tollerante, Ron,” disse Hermione dolcemente, le mani che si allacciavano intorno al collo di Ron, avvicinandoli di più mentre ballavano lentamente. “Per il bene di Harry. Lo ferisce davvero vedervi litigare. Desidera disperatamente che tu e Malfoy siate almeno civili l’uno con l’altro, perché siete entrambi molto importanti per lui.”

 

Ron sospirò, ma si addolcì. “Oh, e va bene. Ma per la cronaca, continuo a non sopportare quell’arrogante stronzetto.” Attirò a sé Hermione e la bacio lievemente sulla fronte, e vide di sfuggita Harry e Draco che ballavano a pochi passi di distanza.

 

Per una volta, Ron si sforzò di non distogliere lo sguardo con disgusto. Invece, chiese con calma ad Hermione, “Harry ama davvero quel bastardo fortunato, non è così?”

 

Hermione sorrise, e rispose semplicemente, “Sì, credo di sì.”

 

* * * * *

 

 

La musica suonava come se non dovesse mai avere fine, e loro ballavano come se stessero solo aspettando che l’eternità li raggiungesse. Fermo sul margine di un nuovo inizio, Harry sentiva tutto vorticare attorno a lui come la brezza fredda del mattino, e Draco ballare così stretto contro il suo corpo a completare la perfezione del momento.

 

La notte scivolò a passo di danza in un ritmo leggiadro, e prima che Harry potesse accorgersene, la mezzanotte stava arrivando, ed era ora di tagliare la torta ed esprimere il suo desiderio di compleanno prima che la giornata finisse. Gli altri ospiti si ritirarono gradualmente dalla pista da ballo mentre Ron ed Hermione preparavano la torta.

 

“Harry, aspetta,” disse Draco dolcemente, mentre l’ultima canzone si concludeva lentamente. Non aveva lasciato la mano di Harry, e rimaneva sulla pista da ballo. Harry lo guardò con aspettativa, e attese.

 

Draco trasse un respiro profondo. “Volevo solo dire…” esitò ancora, come se non riuscisse a dare forma alle parole. “Lo sai, vero?”

 

Harry guardò Draco, vide l’onestà e la sincerità nei suoi occhi, e più importante, l’amore, puro e non corrotto dalla tanta amarezza che Draco aveva conosciuto per gran parte della sua vita. Gli occhi grigio chiaro brillavano di fervente verità, uno sguardo venuto dal cuore che parlava più eloquentemente di mille parole.

 

E lui non aveva bisogno che Draco lo dicesse. Così come non aveva avuto bisogno di sentire le scuse di Ron al quarto anno dopo il loro fraintendimento, perché nel profondo del cuore sapeva, ed era tutto ciò che contava.

 

Gli occhi smeraldo di Harry assunsero una tonalità di verde più intensa, e si allungò per sollevare il mento di Draco, in modo da poter guardare nel profondo dei suoi occhi, e vedere tutto quello che voleva che Draco gli mostrasse.

 

“Certo che lo so,” disse dolcemente, e sorrise. “L’ho sempre saputo.”

 

Draco si rilassò, e le sue labbra si curvarono verso l’alto in un sorriso sollevato.

 

Harry si fermò, poi si allungò in avanti, attirando a sé Draco, così vicino che l’unica cosa che poteva sentire era l’assenza di distanza tra loro, come se tutto il resto fosse sbiadito in una macchia monocromatica. Draco era docile e consenziente tra le sue braccia, il suo corpo caldo e solido e così bello nella perlacea luce soffusa della stanza.

 

Draco non disse nulla, si limitò a protendersi in avanti e lo baciò sulle labbra, così intensamente da fargli quasi perdere i sensi, ed Harry ridacchiò appena contro la bocca di Draco mentre si baciavano davanti a tutti, senza traccia di imbarazzo, riempiendo la stanza di sguardi curiosi e persino qualche indulgente sorriso.

 

Ron alzò lo sguardo quando un mormorio di esclamazioni si espanse attraverso la stanza. Vide immediatamente la causa della muta agitazione, Harry e Draco che si baciavano appassionatamente nel bel mezzo della pista da ballo; scosse semplicemente il capo, rovesciò gli occhi e riprese ad accendere le candeline della torta di compleanno di Harry a forma di cervo.

 

Harry era senza fiato quando si staccò; Draco rideva, una risata genuina così rara da parte sua, scacciando via con noncuranza gli sguardi stupiti che indugiavano ancora su di loro. Con un’aura di estrema sicurezza che era così unicamente Draco, guidò Harry fuori dalla pista da ballo verso il tavolo su cui era stata poggiata la torta.

 

Harry lo seguì, senza lasciare un istante la mano di Draco, neppure quando arrivò davanti alla sua torta e sorrise con un’aria un po’ timida mentre tutti cominciavano a cantare la canzone di compleanno e applaudivano al tempo dell’allegro ritmo.

 

Draco rimase al suo fianco; non cantava, ma guardò Harry con la coda dell’occhio con uno sguardo fintamente timido e un sorriso malizioso, e gli sussurrò all’orecchio, “Quando avrai finito ho intenzione di fare l’amore con te fino a che non sorgerà il sole domattina. Te lo prometto.”

 

Harry represse una risata, e diede una gomitata a Draco per zittirlo, benché il brivido caldo che gli percorreva la schiena dicesse tutt’altro.

 

Draco ghignò, poi si protese e lo baciò teneramente sulla guancia. “Buon compleanno, Harry.”

 

Harry sorrise, e non disse nulla; non ce n’era bisogno.

 

Non doveva neppure spegnere le candeline, rifletté pensieroso, il suo desiderio si era già realizzato.

 

 

 

 

 

Tra le shot di Rhysenn, questa è la mia preferita. Harry e Draco sono esattamente quelli che io immagino, così come sarebbero se stessero insieme, ed io li amo da morire, entrambi.

C’è una frase, quando Harry chiede a Draco di ballare, che mi sconvolge l’esistenza ogni volta che la leggo, e che con tutti gli sforzi del mondo, in italiano non avrà mai lo stesso suono e lo stesso sapore che ha in inglese. Quindi ve la riporto, per chiunque sia in grado di capirla:

 

Draco reached out and took Harry's extended hand. "So, I get the first dance?"

Harry pulled him close, so near that his lips brushed up against Draco's ear. "You get the first, the last, and every dance in between."

 

 

 

 

Grazie per i commenti a Chained:

Jackie Hooker – anche io preferisco il genere non-suicidiamoci-tutti-in-massa-appena-dopo-la-lettura, ma mi sembrava giusto tradurre anche quella, per farvi conoscere tutti le sfaccettature di Rhysenn, e poi, come dici, tu, le ultime frasi sono stupende…

Daniela_G. – ti ringrazio, e credo che tu abbia ragione, il fatto che sia concisa non fa che aumentare l’angoscia, evidenziare il fatto che non ci sia più speranza, più niente che si possa fare o dire…

Lux – olè, una volta tanto ci ho azzeccato!

Arc en Ciel – tesoro, non mi andare in panico ! visto, questa finisce bene, è allegra, felice!!! Non sei contenta? E poi, con che coraggio mi rinfacci di spingerti a leggere fic tristi, quando io per colpa tua leggo fic su quella coppia rivoltante? Guarda che potrei ripensarci e tradurti una fic triste per ogni Harry/Sev che scrivi o traduci…

Sere – allora amore, piaciuta la candela iniziale? Ti ho pensato tutto il tempo! E adesso dimmi che non avevo ragione, e che non è emozionante quando si baciano! Forza, dillo! Sto aspettando…

Koraen – grazie mille, sono felice che ti piacciano!

Momo Adachi – tesoro! Grazie per averle commentate tutte una per una! Anche a me è quella che piace un pochino meno… me ama i finali lieti…

Jared – sì, poveri i miei amori, per fortuna che in questa si rifanno…

SaE KaSHiwAgU – ringrazio te e chi te le consigliate, ma comunque è facile esprimerle bene quando sono state scritte così magistralmente!

Hepona – pc che fa i capricci, eh? Non preoccuparti, io sono sempre qua, quando hai tempo fai un salto!

 

  
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