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Autore: An apple for Malfoy    13/12/2022    0 recensioni
"La felicità si può trovare anche negli attimi più tenebrosi, se solo qualcuno si ricorda di accendere la luce. “
- Albus Silente
Genere: Drammatico, Fantasy, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Draco/Hermione
Note: AU, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VI libro alternativo
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N.D.A.


Ciao a tutti!

Confesso che ho un po' di timore nel pubblicare questa fanfiction perché è la prima alla quale ho lavorato che riguarda la Dramione come ship. Timore perché ho iniziato a scriverla a febbraio di quest'anno e l'ho lasciata in stand-by a causa di vari impegni personali che non mi hanno consentito di terminarla e, dunque, ho apportato alcune modifiche che spero possano piacervi.

Il mio intento con questa fanfiction, è quello di cercare una sorta di giustizia privata per i personaggi principali a mio avviso poco approfonditi nel canon.
Direte, capisco Draco, ma Hermione? Lei sì che ha avuto spazio sufficiente.
Ebbene, non la vedo in questo modo. Credo che sia stata data importanza solo ad alcuni aspetti del suo carattere e che altri invece siano stati baypassati, così come per Draco.

Ci tengo a precisare che tutto ciò che riguarda la loro caratterizzazione, è pensato per come IO avrei voluto fossero stati realmente gestiti i due personaggi. Quindi NON È CANON ciò che ho scritto.

L'inizio della storia coincide con l'inizio del sesto anno ad Hogwarts, proseguendo fino alla Seconda Guerra Magica. Noterete che gli eventi sono stati anticipati, proprio per come ho pensato che sarebbero potuti andare. Su alcuni fatti, non cambierò nulla rispetto al canon.

Vi anticipo già che è una slow burn e che non ci saranno sventolii di bacchette (chi vuole intendere, intenda) o stupidi incantesimi in questa fanfiction (non è vero, ci saranno e credo riderete) !
Come tale, non mi aspetto che molti di voi apprezzino la sottile scienza e l'esatta arte delle slow burn, comunque ai pochi, scelti dal fato, che possiedono la predisposizione... io posso insegnare come apprezzare ed accontentarsi di quel poco che serve per consentire ai personaggi di avvicinarsi... Posso dire come esplorare un personaggio, apprezzarne la caratterizzazione e finanche ad accontentarsi di ciò. Tuttavia, magari alcuni di voi sono venuti a leggere questa fanfiction in possesso di abilità così formidabili da sentirsi completi abbastanza... da non prestare attenzione ai colpi di scena. "

Ho usato il buon vecchio Piton per farvi comprendere l'importanza di concentrarsi su di loro sia come singoli che come ship. Ho già esplorato il personaggio di Draco nelle songfictions che trovate sul mio profilo, sia nel canon con Astoria e Scorpius che nel fanon con una Dramione.

Premetto già che ho un po' di capitoli pronti e quindi ho la possibilità di aggiornare con costanza, iniziando a pubblicare con una/due volte a settimana.

Detto questo, non vorrei aggiungere altro se non che ringrazio già chi sceglierà di leggerla e chi lascerà qualche commento o voto per farmi sapere il suo pensiero a riguardo.

Ci tengo a ringraziare la mia parabatai stillathogwarts per esserci stata dall'inizio e per aver letto la prima bozza della quale ricorderà ben poco visto il tempo trascorso e viste le modifiche apportate. È a lei che dedico questa fanfiction ed è a lei che dico grazie per esserci sempre stata.

Detto questo, buona lettura 🤍

Tutto ciò che è diverso dal canon, è frutto della mia immaginazione. I personaggi della saga e la saga stessa, appartengono all'autrice J.K.Rowling che ne detiene tutti i diritti.]

 



CAPITOLO 1


 

Espresso per Hogwarts

Quell'anno, il viaggio sull'espresso per Hogwarts, sembrava avesse assunto una prospettiva del tutto diversa dal solito.
Era sempre lo stesso treno , con gli stessi scompartimenti , con le stesse persone ma, su quello stesso convoglio ferroviario, la vita di qualcuno era stata cambiata dagli eventi accaduti solo qualche mese prima.

La Battaglia dell'Ufficio Misteri, aveva segnato molte persone ed aveva cambiato le sorti del mondo magico, minando l'equilibrio delle istituzioni.

Draco Malfoy aveva vissuto fino a quel giorno in una bolla: protetto , privilegiato e senza apparenti problemi reali se non quelli legati alla sfera adolescenziale. Con il padre rinchiuso ad Azkaban e la madre spaventata dalla situazione, si era ritrovato ad assumersi delle responsabilità importanti. Forse responsabilità che andavano oltre alle sue possibilità, ma a Draco questo non importava. Voleva a tutti i costi riabilitare il nome dei Malfoy e del padre agli occhi di Voldemort.

Draco era steso su due sedili della carrozza del treno, con la testa in grembo a Pansy Parkinson che gli accarezzava i lisci capelli biondi, scostandogli alcune ciocche dalla fronte. All'improvviso, entrò nel vagone un Blaise Zabini scocciato e sbuffante.
Draco si accorse subito dell'ingresso dell'amico e venne così destato dai suoi pensieri. Si schiarì la voce e lo guardò con aria stizzita.

"Zabini cosa voleva quel Lumacorno?"

Blaise Zabini , serpeverde e miglior amico di Draco sin dall'infanzia, era l'unica persona che il ragazzo potesse considerare quasi un fratello. Non era da Draco dimostrare qualsiasi sentimento che non fosse disprezzo e superbia, almeno, così credevano tutti. Di fatti, il biondo peccava spesso in ciò e, con gli anni, questo portò ad un allontanamento tra i due. Il loro era un rapporto basato ancora sul bene fraterno che avevano costruito in passato, entrambi consapevoli però di essere orgogliosi e testardi ma era vero anche che la loro amicizia non avesse bisogno di dimostrazioni pubbliche d'affetto.

Zabini notó l'espressione dell'amico e sapeva che non aveva preso molto bene la notizia di non aver ricevuto l'invito nella carrozza dell'insegnante, specialmente per il fatto che suo padre in passato fosse nella cerchia del docente.

Nulla fu esaltante in quella breve riunione noiosa. Erano tutti lì in quanto 'figli di...'

Si accomodó nella seduta di fronte all' amico e a Pansy, roteó gli occhi e sbuffò.

"Voleva solo ingraziarsi gente ben ammanicata , non che ne abbia trovata molta:"

Draco giró leggermente il capo per guardare l'amico ed inarcò un sopracciglio

"Chi aveva invitato?"

Blaise gli disse chi fosse presente e parve incuriosito dall'interesse dell'amico.

Draco pareva scocciato e poco sorpreso sentendo la lista dei nomi. 

"Beh , ovviamente doveva esserci il Prescelto, San Potter. Non poteva sfuggirgli un pezzo da novanta" , sputò con tono apparentemente disgustato. 
"Non comprendo poi cosa abbia quella Weasley di così tanto speciale! "

"Piace a un sacco di ragazzi" disse Pansy , osservando la reazione di Malfoy con la coda dell'occhio. "Anche tu pensi sia carina, vero Blaise? E sappiamo tutti che hai dei gusti particolari!" , disse inarcando un sopracciglio con fare malizioso.

"Non toccherei una sudicia piccola traditrice del suo sangue come lei per quanto carina possa essere"  rispose Blaise , indugiando su quelle parole.

"Vabbè , cosa conta chi invita o meno. E' solo uno stupido insegnante. Sai , mio padre era nella sua cerchia quando era ad Hogwarts e tesseva le lodi di quell'uomo. Si dev'essere rimbambito col tempo" disse Draco fingendo indifferenza.

Blaise fece per rispondergli ma Draco lo anticipò, notando l'espressione dell'amico.

"Se pensi che mi interessi avere un invito in quello squallido club ti sbagli, Zabini. Ho cose più importanti a cui pensare. Quel Lumacorno è solo uno dei tanti insegnanti che si sono succeduti in questi anni. Durerà il tempo di mettere piede a Hogwarts."

Blaise rispose con una calma quasi serafica.

"No , Draco. Dico solo che, magari, non sei stato invitato per gli stessi motivi di Nott. Appena Lumacorno ha saputo che il padre è stato arrestato dal Ministero, non è parso contento. Non credo che Lumacorno sia interessato ai mangiamorte."

Sapeva di aver innescato la miccia che di lì a poco avrebbe fatto esplodere la bomba.

Calò il silenzio nello scompartimento e Draco si alzò dal suo posto, irrigiditosi per quelle parole. Le mani di Pansy che, fino a poco prima erano sulla testa del giovane , le caddero in grembo. Draco si diresse verso l'uscita dello scompartimento e, poco prima di aprire la porta, Blaise gli chiese dove stesse andando. 

Draco, sbuffando, rispose :" Zabini non sono affari che ti riguardano ma, in ogni modo, vado a perlustrare un po' questo treno. Sai , potrebbe essere l'ultimo anno che passo su questo schifoso Espresso. Ne approfitto per spiegare come funzionano le cose qui a qualche novellino."

"Che vuol dire quello che hai appena detto?" chiese l'amico accigliato.

"Mia madre vuole che io porti a termine la mia istruzione, ma io non lo reputo importante , non di questi tempi. Voglio dire , pensateci. Quando il Signore Oscuro salirà al potere , baderà a quanti G.U.F.O o M.A.G.O. uno ha preso? Certo che no... dipenderà tutto dal genere di servigi che ha ricevuto e dal livello di devozione che gli è stato dimostrato."

"E tu credi di poter fare qualcosa per lui?" gli chiese Zabini accigliato. "A sedici anni e senza nemmeno aver preso il diploma?"

"L'ho appena detto no? Forse per quello che vuole da me non serve il diploma" sussurrò Draco sporgendosi in avanti verso gli amici.

Uscì sbattendosi la porta alle spalle e si diresse con i suoi pensieri per il corridoio , senza alcuna meta. Guardava quel treno che lo aveva accolto quando era solo un bambino, rivivendo quegli attimi di spensieratezza trascorsi tra quei vagoni con nostalgia.
Il suo sguardo cadde su un gruppetto di ragazzini del primo anno, intenti a provare le qualsiasi gusto delle caramelle tutti i gusti più uno.
La sua mente fu popolata dai ricordi di un passato in cui era stato davvero felice, pensò. Ora, sentiva solo una forte pressione sul suo petto che certamente non aveva un'accezione positiva, anzi. La sua era paura e panico per ciò che lo attendeva, conscio delle possibili conseguenze nel caso in cui avesse fatto un passo falso.

Intanto , in un'altra carrozza, Hermione era seduta con i suoi amici a conversare, con il libro di Traduzione Runica Avanzata sulle gambe. Leggeva la stessa pagina da dieci minuti, persa con lo sguardo fuori al finestrino mentre osservava il paesaggio scorrerle davanti. La ragazza pensava a come le cose sarebbero cambiate e che, quello che avevano vissuto all'Ufficio Misteri, fosse solo un assaggio di ciò che li attendeva. Ripensava a quello che aveva visto e alla morte di Sirius. Ripensava a quei Mangiamorte che avevano fronteggiato , ripensava a Bellatrix e a Lucius. Ripensava al fatto che forse Harry  non stesse vaneggiando sul fatto che Malfoy, ora più che mai, potesse essersi unito ai Mangiamorte.
Dopotutto, con una zia e un padre facenti parte di quella cerchia, cosa ci si poteva aspettare?

Ma, razionalmente, Hermione non voleva arrivare a conclusioni affrettate anche se, dopo aver assistito a quella scena di Malfoy con Sinister , voleva sapere di più riguardo agli affari del giovane con quel posto pregno di magia oscura. Cosa stava macchinando?

Harry e Ron erano immersi una fitta conversazione su Malfoy e su quello che avevano visto a Nocturne Alley. Hermione si destò dai suoi pensieri solo dopo che i due l'ebbero più volte richiamata per chiedere il suo parere in merito.

"Hermione, ci stai ascoltando ?" chiese Harry perplesso.

"Scusa Harry , stavo solo riflettendo su su una cosa che...cosa dicevate?"

Era disattenta e gli amici non poterono far a meno di non notarlo.

Harry, rassegnato, riassunse tutto quello che era successo alla riunione del Lumaclub , dicendo come stranamente Malfoy non fosse stato invitato e ripeté anche quello che avevano ipotizzato o meglio, ciò che Harry aveva ipotizzato alla Tana , poco prima della loro partenza.

Hermione, stufa di dover ripetere il suo pensiero, sbottó.

"Harry , per l'ennesima volta, ti ripeto che Malfoy ha solo 16 anni e tu davvero credi che Tu-Sai-Chi permetterebbe a un ragazzo di unirsi a loro? E' abbastanza improbabile, non credi?"

Allora il prescelto , deluso dalla risposta , riprese a conversare con Ron.
Furono interrotti da Luna e Neville che andarono a far visita agli amici. Hermione li salutò affettuosamente e fece per riprendere la lettura quando, ad un certo punto, tutti udirono fuori uno strano trambusto. Harry fece per alzarsi ma Hermione fu più veloce di lui e lo bloccò.

"Ci penso io , dopotutto sono un prefetto. Saranno sicuramente dei ragazzi del primo anno o qualcuno che si azzuffa al carrello dei dolci. Torno subito!"

Uscì di corsa e andò dritta da dove provenivano le voci.
Ad un certo punto, si bloccò alla vista di una testa bionda che spuntava in lontananza. Era circondato da ragazzini che evidentemente appartenevano al primo anno.

Appena raggiunse il frastuono , Hermione richiamò il gruppo e, il primo a girarsi, fu proprio Malfoy.

"Guarda un po' chi c'è. La Sanguemarcio! Bene , mi stavo già annoiando qui. " disse con un ghigno beffardo.

"Malfoy , cosa stavi facendo con i ragazzi? Lasciali in pace e tornatene nel tuo scompartimento. E voi , sbrigatevi e rientrate nei vostri prima che avvisi gli insegnanti!" ringhiò Hermione con apparente calma.

Draco osservava la scena divertito.

"Stavo solo spiegando loro come funzionano le cose ad Hogwarts , Granger. Calma il tuo io saccente e noioso! Ritorna dal Prescelto e da Weasel" , disse, guardandola con aria di sfida.

Hermione non volle rispondere a quella che sapeva essere una provocazione ma, essere continuamente chiamata con quel soprannome, le faceva montar dentro una rabbia tale che avrebbe potuto far esplodere il cervello a Malfoy schioccando le dita.

"Sei spregevole come sempre, Malfoy. Ti riempi tanto la bocca con quell'epiteto con cui mi chiami da sempre perché sei così pieno ti tè dal non vedere come, pur non essendo come tu vanti di essere , PUROSANGUE, io sia NETTAMENTE superiore a te, in tutto. Ad esempio, non mi abbasso ad abusare della mia carica da prefetto come fai tu , intimorendo dei ragazzini. Detto questo, puoi tornartene da dove sei venuto."
Le mani della ragazza, erano bianche a causa della forte pressione esercitata dalle dita sui palmi.

Nei loro sguardi, c'era il fuoco dell'Ardemonio. I loro occhi, sputavano fiamme. 

All'improvviso, Draco scoppiò a ridere e disse "vedremo come andranno le cose quest'anno, Sanguemarcio. Sai , consiglio a te e ai tuoi amichetti di guardarvi le spalle , ora più che mai."

Detto questo, Draco prese e se ne andò , lasciando Hermione perplessa. Cosa voleva dire con quella frase? Harry aveva ragione? Forse davvero Draco stava tramando qualcosa , magari era una vendetta per suo padre e puntava a colpire Harry. Hermione decise che non avrebbe detto nulla ai suoi amici e che avrebbe cavato fuori la verità da quella situazione perché non poteva più permettere che accadesse qualcosa alle persone alle quali teneva.

Draco ritornò nel suo scompartimento, quasi divertito da quanto era appena successo. Pensava di aver avuto la meglio su Hermione. Si rese anche conto di quanto le avesse appena detto e, presto, la realtà gli si parò davanti. Avrebbe dovuto portare a termine una missione e si rese conto che non sarebbe stato facile come affrontare uno scontro con la Granger. Si allargò il collo del maglione per prendere aria , pensando di soffocare in quei pensieri. Aprì la porta del suo scompartimento e, quando fece per chiuderla , sentì qualcosa impedirglielo. Così impiegò più forza, riuscendo in fine a chiuderla.

Blaise lo guardò stranito e confuso.

"Malfoy , che ti prende? Pare tu abbia visto un Dissennatore!"

Draco era ancora perplesso e sopraffatto dai sentimenti contrastanti che stava provando in quel momento. Ora, paradossalmente, quei battibecchi con la ragazza, alleviavano la sua ansia e la sua angoscia.

"Piantala, Zabini. Non è il momento."

Si guardò attorno e vide una scarpa bianca spuntare dal nulla. Provò a seguirla con la coda dell'occhio ma sparì nuovamente sul portabagagli. Gli ritornò un'espressione soddisfatta in viso e disse, tra sé e sé, "bene , adesso ci divertiamo."

Il treno fischiò per la sua ultima fermata, la stazione di Hogsmeade.

Hermione era troppo persa nei suoi pensieri per notare l'assenza di Harry. Fu infatti Ron, una volta scesi, a domandare per primo dove fosse finito l'amico.

"Oh , l'ho visto l'ultima volta nei corridoi che portavano agli scompartimenti di Serpeverde. Poi l'ho visto sparire tutto d'un tratto. Ho provato a chiamarlo ma niente. Ha indossato il mantello dell'invisibilità ma ho visto dove si dirigeva perché aveva la testa piena di gorgosprizzi. Curioso quel ragazzo" , disse Luna con voce dolce e acuta.

La ragazza si allarmò subito perché aveva intuito che l'amico probabilmente fosse andato nella tana del lupo.

Senza dire nulla, si girò e si diresse di nuovo sul treno , intenta a trovare Harry. Sentì le voci degli amici che la richiamavano ma decise di ignorarle. Strinse tra le braccia la sua cartella , correndo più che poteva, fino a raggiungere la carrozza e lo scompartimento dove immaginava si trovasse Harry. Si bloccò vedendo le tendine abbassate della porta. Provò ad aprirla ma la trovò bloccata. Pronuncio un Alohomora e la porta si aprì. La mascella di Hermione era spalancata: Harry e Draco si stavano fronteggiando. 

Arrivò in tempo per bloccare il Petrificus Totalus che Malfoy stava scagliando all'amico. Draco si girò verso di lei con un'espressione che faceva trapelare odio , disprezzo e PANICO. Era palesemente panico quello che leggeva negli occhi del biondo.
Respirava a fatica quando provò a parlare, ancora provata dalla corsa.

"Fermo Malfoy. Cosa credi di fare?"

Draco ed Harry, con ancora le bacchette in mano, si arrestarono. Fu il Prescelto a parlare per primo.

"Hermione , va via. Subito."

Lo sguardo di Draco era pensieroso e perplesso. Ad un tratto, però, comparve uno strano ghigno sul viso del giovane. 

"Sanguemarcio , immaginavo saresti corsa in aiuto di Potter. Dopotutto, senza di te i tuoi amici non saprebbero nemmeno trovarsi i calzini da soli", disse puntando la bacchetta contro Hermione. 

"Sai , avevo solo previsto di schiantare Potter ma, a questo punto, penso che prenderò due ficcanaso al prezzo di uno."

Hermione fu più rapida di Draco e, impugnando la bacchetta, lanciò un incantesimo scudo per parare lo schiantesimo che il giovane stava per lanciare. Entrambi si arrestarono e si guardarono confusi e pronti ad esplodere per la rabbia.

Fu allora che Harry disarmò Draco.

"Malfoy, finiamola qui prima che qualcuno possa farsi del male."

Harry avrebbe continuato a duellare con Malfoy volentieri ed era sicuro che entrambi lo volessero ma non poteva rischiare che Hermione ne rimanesse coinvolta.

Fu allora che, approfittando della situazione , Draco sferrò un pugno sul naso ad Harry.

"Questo è per mio padre , Potter." 

Guardò torvo Hermione , raccolse la bacchetta e le passò accanto, strattonandole la spalla.

"Non potrai proteggerlo per sempre, Granger. Ci si vede in giro", e la squadrò dalla testa ai piedi, prima di rivolgerle le spalle.

Alla ragazza, ci volle qualche secondo per assimilare ciò che era appena successo. Sbatté le palpebre velocemente per svegliarsi e si precipitò sull'amico che teneva il naso stretto tra le mani. Sanguinava copiosamente così Hermione pronunciò un Epismendo e lo aiutò a rialzarsi. 

Lo rimproverò per essere stato così incauto e stupido. Si incamminarono per il castello, arrivando in tempo prima che i cancelli si chiudessero. Salirono la gradinata d'ingresso e si diressero verso la Sala Grande dove a breve sarebbe iniziata la cerimonia di smistamento. Si sedettero alla tavolata dei Grifondoro, raccontando a Ron l'accaduto.

Hermione, ad un certo punto, smise di ascoltare, perdendosi nei suoi pensieri.
Malfoy aveva già minacciato in passato i ragazzi. Cosa c'era allora di diverso questa volta? Tutto era cambiato quindi, la possibilità che adesso potessero diventare concrete, spaventava la ragazzza. Draco avrebbe agito per vendicare il padre, pensò.

Era altresì confusa dalla discordanza tra quello che diceva il biondo e ciò che traspariva dal suo sguardo: confuso e spaesato. Non era lo stesso ragazzino spocchioso che una volta li minacciava con tanta sicurezza. Quella sua sicurezza sembrava essere diventata incertezza. Aveva intuito che covasse rabbia per la sorte che era spettata al padre. Ne ebbe la conferma con il pugno che Draco sferrò ad Harry e con quello che disse dopo. 

Pensò al fatto che Malfoy fosse ancora troppo plagiato dal padre, nonostante la realtà dei fatti: Lucius Malfoy era un mangiamorte ed era stato catturato e rinchiuso ad Azkaban.  Da quando Draco aveva messo piede ad Hogwarts , aveva solo cercato di emulare il padre per renderlo fiero ed orgoglioso di lui. Pensò che a questo punto Draco fosse pronto a tutto pur di aiutare il padre, arrivando forse anche ad uccidere per lui. 

Hermione decise che, d'ora in poi, sarebbe stata più determinata di Harry a scoprire cosa stesse succedendo. Non avrebbe parlato delle sue riflessioni riguardo Malfoy agli amici in quanto voleva razionalmente comprendere cosa stesse succedendo al ragazzo.

Intanto, al tavolo dei Serpeverde , Draco Malfoy fissava un punto qualunque della sala , immerso nei suoi pensieri. Pensava a quello che lo attendeva , pensava al compito che il Signore Oscuro gli aveva affidato ed iniziava ad essere schiacciato dalla responsabilità di tutta quella situazione. Si aggrappava alla speranza di poter aiutare il padre e la sua famiglia, cercando di infondersi coraggio. Avrebbe davvero avuto successo in quella missione? Certo, doveva. Non poteva deludere nessuno. 

In quel momento si sentì più solo che mai. Non poteva confidare a nessuno la sua missione. Neanche a Zabini. 

Ripensò all'episodio di poco prima sul treno e gli risalì la rabbia vedendo come la Granger fosse sempre pronta ad aiutare Potter e, per un attimo, provò invidia. Avrebbe voluto anche lui che qualcuno lo aiutasse in quel momento?

Voldemort non gli aveva lasciato istruzioni su come agire per portare a termine il compito assegnato. Sapeva che avrebbe dovuto arrangiarsi da SOLO. Ad un tratto, puntò lo sguardo sul tavolo dei Grifondoro e vide Potter circondato dalla sua banda di amici. Il suo sguardo finì inevitabilmente su Hermione che, a sua volta, lo fissava in maniera confusa e stranita. Appena si resero conto dell'imbarazzante situazione, si destarono da quel torpore e distolsero lo sguardo gradualmente , ritornando a fissare il cappello parlante pronto per lo smistamento.

 

 

   
 
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