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Autore: Royal_Squirrel    13/12/2022    0 recensioni
Harry è un povero bisessuale confuso, Malfoy non vuole più essere un Mangiamorte e Ginny non accetta il suo ruolo passivo nella guerra contro Voldemort. La storia comincia durante il sesto anno di Harry, si protrae oltre la fine della guerra e segue, a tratti, la trama canonica.
Genere: Avventura, Hurt/Comfort, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Draco Malfoy, Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Draco/Harry, Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: Lime, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7, Dopo la II guerra magica/Pace
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I giorni dopo la battaglia a Hogwarts furono come ricoperti da una nebbia nella mente di Harry. Le lezioni erano state sospese e molti studenti erano tornati a casa. Nessuno era rimasto gravemente ferito dallo scontro – a parte Bill, il fratello di Ron, che si stava però riprendendo – e Ginny e Malfoy stavano bene, così come Ron e Hermione e il resto dell’Esercito di Silente. Ma medaglione che lui e Silente avevano preso nella grotta era un falso. Silente era morto inutilmente.
E poi c’era stato il funerale. Solo durante il suo ultimo saluto a Silente, Harry si era reso conto che anche lui non c’era davvero più e che ora era solo, contro Voldemort e quattro dei suoi Horcrux, e senza qualcuno che gli guardasse le spalle.
Durante un moto di rabbia aveva strappato le pagine del libro del Principe Mezzosangue. Le aveva poi riaggiustate con la magia: il libro gli sarebbe servito come promemoria degli inganni di Piton. Ora lo odiava tanto quanto odiava Voldemort e niente gli avrebbe mai fatto cambiare idea.
Harry era anche riuscito a trovare qualche momento di tranquillità e allegria, ma sentiva di portarsi addosso il peso della morte di Silente, che gli tornava a mente senza motivo e riportava a galla anche il dolore per Cerdic e Sirius. E così, in un momento, Harry aveva deciso: sarebbe partito da solo alla ricerca degli Horcrux. Non poteva permettersi che qualcun altro morisse a causa sua perché si era frapposto tra lui e Voldemort, non poteva avere legami che lo avrebbe trattenuto o che avrebbero messo in pericolo proprio le persone a cui teneva di più, Ron, Hermione e Ginny per primi.
Dopo il funerale presero il treno per tornare a Londra. Da quando Voldemort era tornato, alla fine di ogni anno, Harry aveva la sensazione che nulla sarebbe più potuto essere come prima.
Prima che potesse chiedere a Ginny di parlare da soli, la porta dello scompartimento dove stava con lei, Ron, Hermione, Luna e Neville si aprì. Sull’uscio c’era Malfoy. Harry vide gli altri irrigidirsi, ad eccezione di Luna, che sembrava poco interessata alla faccenda. Harry e Ginny avevano raccontato agli altri delle torture dei Mangiamorte e probabilmente tutta Hogwarts sapeva che erano stati loro due a salvare Malfoy, ma ciò non faceva automaticamente di loro degli alleati ed erano tutti fin troppo abituati alle schermaglie in treno, ma Malfoy si limitò a guardare Harry e a parlare.
«Potter, una parola.»
Harry si alzò e lo seguì. Si sedettero in uno scompartimento vuoto, al di fuori di un baule che Harry immaginò fosse del ragazzo.
«I Serpeverde mi hanno ripudiato. O quanto meno la maggior parte di loro, anche se Blaise non rischierà mai di dire davanti agli altri che non è d’accordo. Pensano che mi sia meritato quello che è successo, perché non avrei dovuto disobbedire all’Oscuro Signore. Pensano che sia un onore che ho rifiutato. Non credo che tornerò a Hogwarts, il prossimo anno. È meglio che stia con mia madre, e poi ora che non c’è più Silente la scuola non è un posto sicuro come prima. E… ehm, volevo ringraziarti per avermi avvisato. Quando i Mangiamorte sono arrivati mi hanno trovato sveglio e ho potuto cercare di difendermi.»
Harry lo guardò in silenzio. Erano successe così tante cose in così poco tempo. Anche Harry non sarebbe tornato a scuola l’anno successivo, aveva degli Horcrux da cacciare. Per un momento pensò di chiedergli se volesse venire con lui, ma scacciò il pensiero. Forse Malfoy non era più suo nemico, ma non erano ancora amici. E non sarebbero stati nulla.
Harry gli prese la mano e disse: «Spero ci rincontreremo, quando la guerra sarà finita.»
Gli lasciò un leggero bacio sule labbra e uscì in corridoio prima di cambiare idea.
Harry tornò dagli altri un po’ scosso. Avrebbe lasciato anche Ginny una volta che il treno sarebbe arrivato a Londra.
 
Era passata qualche settimana da quel giorno e Harry se ne era andato definitivamente dal numero 4 di Privet Drive. Stava alla Tana, in attesa che passasse il matrimonio di Bill e Fleur, prima di partire per la caccia agli Horcrux. Erano pochi giorni prima del suo compleanno e Harry riuscì finalmente a stare un momento solo con Ron e Hermione. Molly Weasley stava costantemente cercando di tenerli separati, sperando che in questo modo non si organizzassero tra loro. Stavano discutendo del fatto che Harry non voleva portarli con sé, mentre loro avevano già deciso. Con le lacrime agli occhi, Hermione spiegò loro di aver modificato la memoria dei suoi genitori per tenerli al sicuro e Ron mostrò il Ghoul che aveva trasfigurato per sembrare una sua versione gravemente malata.
«È una decisione che abbiamo preso più di cinque anni fa, Harry, quando abbiamo deciso di scendere giù per la botola di Fuffi, e che abbiamo continuato a prendere ogni volta che avevi bisogno di aiuto.»
Sentirono la porta aprirsi e si fermarono di colpo, credendo che fosse la signora Weasley. Invece fu Ginny ad entrare. Ron la guardò con disapprovazione, ma non disse nulla.
Hermione, invece, disse: «Ginny, sei arrivata proprio al momento giusto.» e in Harry crebbe una sensazione di preoccupazione.
«Ho pensato molto a quello che mia hai detto a King’s Cross e ho deciso di rifiutarmi di accettare quello che hai scelto per me.»
«No.» ribatté Harry.
«No?» chiese Ginny di rimando, sfidandolo ad aggiungere qualcosa. «Mi rifiuto di fare la donzella che aspetta che tu torni dalla tua missione.»
«Non ti sto chiedendo di aspettarmi, infatti, ma di continuare con la tua vita.»
«Ci sto provando, Harry. Sto provando a costruirmi la vita che voglio ma tu me lo impedisci. Lo so che non vuoi davvero lasciarmi ed è solo per uno sciocco senso di colpa. Pensi che non sia capace di decidere per me stessa? O che Ron e Hermione non riescano? Se siamo rimasti è perché vogliamo starti vicino.»
Ron guardava fuori dalla finestra, deciso a non prendere parte alla conversazione, mentre Hermione annuiva.
«E cos’è quello che vuoi?» chiese Harry temendo la risposta.
«Voglio venire con voi.»
«E Luna?»
Ron e Hermione sembrarono confusi, ma a Harry non interessava se capissero o meno.
«Ne abbiamo parlato, ha detto che devo fare ciò che ritengo giusto. E non si tratta solo di te, ma di quello che posso fare per sconfiggere Voldemort. Ho esperienza con gli Horcrux, so cosa vuol dire esserne posseduti.»
«Le avete detto degli Horcrux?» Harry guardò i suoi amici e Hermione gli rispose con uno sguardo colpevole.
«Avevo il diritto di sapere che cosa saresti andato a fare!»
Harry, si voltò nuovamente verso Ginny e, sentendosi alle strette, usò a sua ultima carta.
«E la Traccia? La mia scomparirà tra pochi giorni, la tua durerà ancora per più di un anno.»
Era sicuro che Ginny non avrebbe potuto farci niente.
«Pozione Invecchiante. Non è troppo difficile da fare e Hermione ha una scorta sia di pozione già pronta che di ingredienti. Devo prenderla una volta alla settimana per mantenerne l’effetto.»
«E perché non l’abbiamo usata anche per me?»
«Non ci avevo pensato, è stata Ginny a proporla.» gli rispose Hermione.
«Mi è venuta in mente pensando a quando Fred e George l’hanno usata per mettere il loro nome nel Calice di Fuoco.»
«Ma la Linea del Tempo li ha riconosciuti come minorenni.»
«Non credo facesse solo quello» s’intromise Hermione, «l’ipotesi più plausibile è che tenesse lontane sia le persone con la traccia addosso, che gli incanti e le pozioni che possono modificare l’età di qualcuno.»
«E poi abbiamo controllato, quando la uso la mia Traccia sparisce.»
Harry rimase in silenzio per un po’, Ginny faceva sul serio tanto quanto Ron e Hermione.
«Ron, tu cosa ne pensi?» chiese allora, nella speranza che gli desse manforte.
Ron si strinse nelle spalle. «Non sono d’accordo, ma loro» e indicò le due ragazze, «mi hanno fatto notare che neanche mia mamma vorrebbe che io partissi e questo non mi fermerà.» Grugnì e tornò a guardare fuori dalla finestra.
«E i vostri genitori?»
«Non lo sanno. E non lo scopriranno finché non partiremo. Quando ho provato a parlargliene è stato un no categorico. Ovviamente per me e Ron vigono regole diverse, perché sono una ragazza e per un solo anno di differenza.»
Harry non trovava più nulla per far cambiare idea a Ginny, così annuì di controvoglia.
Ginny lo abbracciò stretto. Harry non capiva come potesse essere felice alla possibilità di imbarcarsi in una missione mortale.
 
 
 
 
Commenti dell’autore
Non vi preoccupate, non sarà l’ultima volta che vediamo Malfoy… Come avevo anticipato, ho di nuovo saltato alcune parti di storia, perché voglio arrivare alla ciccia, per così dire.
Ha molto più senso che la linea dell’età di Silente si basasse sulla traccia e che questa non scompaia con la pozione invecchiante, ma altrimenti come faccio a scrivere la storia come la voglio io? XP
Ho deciso che Ginny si sarebbe unita al Golden Trio perché penso che, rispetto a questa cosa specifica, il canon non ha reso onore al suo personaggio. Ginny non sarebbe stata ferma a non fare nulla e non penso che avrebbe accettato così facilmente la scelta di Harry. Se nei libri avessero tirato fuori il discorso della Traccia (e magari lo hanno fatto e me lo sono scordato) allora avrei accettato di più il ruolo di Ginny.
   
 
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