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Autore: Stillathogwarts    15/12/2022    1 recensioni
"Draco Malfoy non aveva mai avuto una scelta, finché Hermione Granger non gliene aveva data una.
Finché Hermione Granger non era divenuta la scelta stessa."
(Dalla storia)
Genere: Dark, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Draco Malfoy, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Draco/Hermione
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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CAPITOLO BONUS

















«È solo un processo di routine, Draco» lo tranquillizzò Hermione sorridendogli, mentre gli sistemava la cravatta.
«Stanno cercando di rinchiudere quanta più gente possibile, Granger» rispose lui visibilmente agitato. «E io ho questa dannata, orrenda, cicatrice sul braccio! Come faccio a stare tranquillo?»
«Dimentichi che Kingsley era un membro dell’Ordine di alto livello?» gli rammentò la ragazza. «Sa perfettamente quale fosse la tua situazione e la posizione che hai preso durante la guerra. E tra parentesi, non hanno nulla che possano usare contro di te a parte quello, ma il Marchio sbiadito non prova nulla, non quando ti è stato imposto a sedici anni.»
Draco si passò le mani sul volto. «Non voglio stare lontano da te.»
«Sul serio? L’idea di stare lontano da me ti preoccupa più di quella di finire ad Azkaban?» chiese lei divertita, recuperando la giacca del biondino e passandogliela.
«Decisamente. Anche se l’idea di finire nella cella accanto a quella di mio padre è terribile.»
Hermione suo malgrado rise.
«Andrà tutto bene, Draco» gli disse, incatenando gli occhi ai suoi.
E quella volta, sentendo quelle parole, quelle che lei non pronunciava mai… Draco le credette.
 
Era stato scagionato, ovviamente.
Hermione aveva ragione, era semplicemente un processo di formalità; erano state messe agli atti le testimonianze in suo favore e Draco ne era uscito pulito.
Scagionato da tutte le accuse.
Libero.
In ogni senso.
Da ogni catena.
Aveva stretto Hermione a sé e poi si erano incamminati verso l’altra sala, quella in cui si sarebbe tenuto il processo a Lucius Malfoy.
«Spero che quello che ho fatto sia abbastanza per non far cadere totalmente in disgrazia il cognome dei Malfoy» sussurrò più a sé stesso che a lei.
‘Altrimenti con che coraggio posso sperare che diventi anche il tuo cognome, un giorno?’, terminò nella sua mente.
La giovane gli sorrise. «Se così non fosse, sono sicura che troverai il modo per risollevarlo, Draco.»
Lui le rivolse uno sguardo stanco.
«Insieme, se vorrai» aggiunse la ragazza allora.
E sorrise anche lui a quelle parole. «Insieme è tutto ciò che voglio, Granger.»
 
Aveva sorriso, Draco, quando il Wizengamot aveva deprivato suo padre di tutti gli averi.
E quel sorriso si era trasformato in un ghigno trionfante, quando aveva ricompensato lui con l’accesso anticipato a quell’eredità, rendendolo a tutti gli effetti il capofamiglia del casato dei Malfoy.
Era stato pronto fin dal primo momento all’eventualità di perdere tutto, ma non gli era importato nulla purché avesse avuto la Granger al suo fianco.
Invece, alla fine, aveva avuto tutto.
«In virtù delle origini antiche e nobili della famiglia Malfoy e soprattutto alla luce dell’operato del contributo dato in guerra dal membro più giovane della famiglia, Draco Lucius Malfoy, e sua madre Narcissa Malfoy, nata Black, il Wizengamot dispone con la presente che Lucius Abraxas Malfoy venga spogliato dei suoi averi e che l’intera eredità della famiglia Malfoy passi automaticamente nelle mani del suo erede, Draco Lucius Malfoy. Il Wizengamot condanna, inoltre, Lucius Abraxas Malfoy a dieci anni di detenzione nella prigione di Azkaban, pena scontata alla luce della collaborazione spontanea del signor Malfoy con gli Auror, durante la quale l’imputato ha rivelato i nomi di molti Mangiamorte fuggiti dalla battaglia dopo la caduta di Tom Riddle, il Mago Oscuro meglio noto come Lord Voldemort.»
 
«Non tornerò al Manor, madre» la informò Draco immediatamente, quando la donna gli si avvicinò speranzosa. «Lo lascerò a te. Puoi farci quel che preferisci.»
«Tesoro, con tuo padre via, non hai motivo di temere per la sicurezza della tua ragazza. Ti ho detto che sono disposta ad accettare la vostra storia, ad accettare lei, nel nome della tua felicità.»
Il giovane scosse la testa. «Non posso tornare in quella casa, a prescindere da questo, madre. È il posto in cui è stata torturata. È il posto in cui l’ho quasi persa per sempre e per mano della mia stessa famiglia.»
La donna annuì mestamente. «Potrò venire a farti visita?»
Draco sorrise. «Certamente, madre. Anzi, ti dirò di più. Sto preparando una sorpresa per Hermione e avrei bisogno di un tocco femminile nella sua ultimazione, se tu volessi aiutarmi.»
Narcissa lo guardò confusa per qualche istante.
«Vieni, ti spiego tutto.»
 
«Draco?»
Il biondino imprecò, andando a sbattere contro il comodino per lo spavento.
«Non volevo svegliarti», disse con una smorfia di dolore sul viso. «Non mi sono accorto dell’orario.»
«Non stavo dormendo, ero preoccupata! Dove accidenti-»
«Ero al Manor» asserì lui iniziando a sciogliere il nodo della sua cravatta.
Hermione deglutì. Non si sarebbe mai abituata all’effetto che le faceva vederlo liberarsi di quell’accessorio e poi sbottonarsi lentamente la camicia, con le sue dita lunghe e aggraziate che passavano da un bottone all’altro e che non poteva impedirsi di immaginare muoversi addosso a sé stessa.
«Ti ho portato dei libri», la informò scivolando accanto a lei nel letto.
‘Finalmente, un vero letto!’, pensava estatico ogni notte.
La ragazza corrugò la fronte.
«Ho cercato tutto quello che avevo nella biblioteca di famiglia sugli Incantesimi di Memoria», aggiunse portandosela contro il petto. «Quando sarai pronta potremo iniziare a cercare un modo per annullare l’Oblivion sui tuoi genitori.»
Hermione gli si strinse contro. «Grazie, Draco.»

*
 
L’Hogwarts Express si stagliava imponente davanti ai loro occhi.
C’era stato un momento in cui Hermione aveva creduto che non lo avrebbe mai più rivisto.
«Siete dei bastardi» affermò rivolgendosi a Harry, Ron e Neville. «Non posso credere che mi stiate facendo tornare da sola.»
«Non sei sola» la corresse Harry indicando con un cenno del capo una testa bionda che si andava avvicinando al loro gruppetto, trascinandosi dietro un baule con lo stemma di Serpeverde impresso sulla parte frontale.  
«Lo sai cosa intendo!» obiettò lei portandosi le braccia al petto. «È assurdo pensare di essere a Hogwarts senza di voi. Dovevamo finire insieme
«Andiamo, Mione, a noi studiare non piace, lo sai» le rammentò Ron. «E poi abbiamo sconfitto Voldemort, no? Ci meritiamo il diploma per merito!»
La ragazza fece ruotare gli occhi.
«Dai, per un anno sarai libera, non hai più nessuno di noi da aiutare» commentò divertito Neville.
Hermione scosse il capo e strinse i suoi amici in un abbraccio. Ginny fece capolino qualche secondo dopo, salutando Harry con passione.
«Incredibile!» borbottò Ron. «Sono suo fratello! Ed è come se per lei non esistessi. Guardate, non mi vede nemmeno!»
Agitò le braccia nella sua direzione, ma la sorella continuò a baciare il proprio ragazzo senza degnarlo di uno sguardo.
Hermione scoppiò a ridere e scosse il capo quando Draco le fu accanto ed esibì un’espressione perplessa. «Lascia stare.»
Ginny li raggiunse qualche istante dopo.
«In bocca al lupo con il corso per Auror» dissero ai giovani, che ricambiarono l’augurio con uno per il loro ultimo anno a Hogwarts.
«Non che tu ne abbia bisogno, ma insomma…» affermò Ron ammiccando in direzione di Hermione.
«Salutami Padma» rispose lei e poi si incamminarono per cercare uno scompartimento.
La giovane Grifondoro si immobilizzò a metà strada.
«Tutto bene?» le chiese Draco preoccupato. «Hai dimenticato qualcosa?»
«No, è solo che… sto davvero salendo sull’Hogwarts Express, mano nella mano con Draco Malfoy e senza Harry, Ron e Neville a cui fare da tutor per tutto l’anno?» domandò incredula.
Il biondino fece per risponderle, ma Blaise, che era appena apparso dietro di loro, lo batté sul tempo.
«La cosa più degna di nota qui, Granger, è che stai per sederti nello stesso scompartimento di Blaise Zabini!» esclamò sorridendo, mentre Daphne, la sua ragazza, alzava gli occhi al cielo. «Quest’anno sarà uno spasso!»
Mentre Hermione salutava i suoi amici dal finestrino e si voltava a guardare la sua nuova compagnia per quell’ultimo anno di scuola, non poté fare a meno di sorridere e scuotere il capo.
Se solo lo avessero detto a uno qualsiasi di loro qualche anno prima…
Spostò lo sguardo lungo lo scompartimento; Daphne Greengrass e Blaise Zabini sedevano in un angolo, abbracciati; Ginny Weasley e Astoria Greengrass chiacchieravano amabilmente con Luna Lovegood all’angolo opposto.
E poi c’era Draco Malfoy che faceva scivolare un braccio attorno alla vita di Hermione Granger per attirarla a sé e lasciarle un tenero bacio su una spalla.
«C’è posto per noi?» domandò Cormac McLaggen affacciandosi alla porta dello scompartimento insieme a Susan Bones, la quale arrossì leggermente incrociando lo sguardo della più piccola delle Greengrass.
Luna indicò i posti accanto a loro ancora liberi. «Fate pure.»
Cormac le sorrise e si accomodò tra lei e Ginny.
Un paio ragazzini fecero capolino nello scompartimento qualche istante dopo e misero su un cipiglio confuso.
«Non capisco, di che Casa è questo scompartimento?» chiese uno dei due, perplesso.
Daphne sorrise nella loro direzione.
«Questo è lo scompartimento di chi non ha intenzione di tollerare le divisioni tra Case, quest’anno. Sperando di essere di esempio per tutti i futuri studenti di Hogwarts.»





_________
Salve!
Una nota velocissima: questo è solo un piccolo capitolo bonus che fa da ponte tra la battaglia finale e l'epilogo, che verrà pubblicato domani.
Grazie ancora a tutti voi che avete seguito la storia e un grazie in particolare a chi l'ha recensita :)
A presto!
   
 
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