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Autore: ladypink88    18/12/2022    2 recensioni
Laura non è e una ragazza famosa, tanto meno un personaggio importante. Ma quello che si ritrova a vivere è l'incubo di una dipendenza da una droga legalizzata : per risolvere un problema, si ritrova poi a doverne affrontare un altro più grande. Ma questa è anche la storia di un cammino che la porterà verso una silenziosa, ma avvincente vittoria. Intrecci, storie, sentimenti. Un amicizia, un amore, un amante. Due vite che si uniscono in una promessa che sa di eterno.
Genere: Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Universitario
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La giornata volgeva al termine e una leggera pioggerellina aveva iniziato a cadere in modo fitto e sottile, quasi impalbabile.
Fermi davanti al semaforo nell'auto di Lorenzo regnava un silenzio attutito dai suoni esterni. Sembrava quasi un'atmosfera surreale.
Silvia osservò il profilo di Lorenzo alla guida.

Sapeva che in quel momento non era troppo in vena di chiacchere e lo rispettava, ma aveva bisogno di infrangere quel delizioso silenzio perchè doveva dirgli che la sua macchina era parcheggiata proprio in quella zona. E così, con estrema delicatezza, sfiorò la mano destra dell'autista che in quel momento era appoggiata sulla sua coscia.

" Lorenzo, se giri qui a destra la mia macchina è proprio parcheggiata sulla strada accanto."

Lui non rispose subito. Processò ciò che la donna gli aveva appena detto e rispose :

" Sì, certo. Domattina ricordamelo e ti accompagno qui che se non sbaglio poi devi andare a pranzo da tua sorella."
" No, il pranzo da mia sorella è domenica!" precisò la donna.
" E che problema c'è? Domani stai con noi no?"

Silvia sorrise.
In realtà lei pensava che sarebbe tornata a casa sua quella sera stessa, ma evidentemente Lorenzo non era di quell'avviso. Giusto qualche settimana prima avrebbe trovato qualche scusa tipo che non aveva nulla da mettersi o cose similari.

Ma ormai questi piccoli trucchi non funzionavano più.

" Va benissimo. Però torno domani dopo pranzo che ho alcune cose da fare prima del pranzo di domenica. Va bene? "
" E va bene, per stavolta passi."

Lui le prese la mano e gliela baciò velocemente, quando il semaforo divenne verde.

" Non mi aspettavo di trovarlo così. Ammetto che mi ha fatto un pò specie..." sussurrò.

Lei gli strinse la mano che aveva sopra la coscia per un attimo. Poteva immaginare come si sentisse Lorenzo. Aveva fatto una strana impressione a lei che non lo conosceva, chissà cosa poteva suscitare in una persona che conosceva da anni come Lorenzo.

Ma Lorenzo non aveva ancora finito.

" Dopo averlo visto oggi penso di aver fatto bene a dire a Serena di convocare Manuel nel mio ufficio al più presto..."

Silvia annuì.

" Ma come mai non lo hai chiamato?" chiese gentilmente.

" Perchè , avendone la possibilità, preferisco parlargli di persona. D'altronde lui mi ha fatto un favore tempo fa ed è giunto in qualche modo il momento di restituirglielo."

" Capisco. Spero allora che Manuel abbia recepito e si faccia vedere presto nel tuo ufficio."

Passato qualche minuto Silvia sentì che era proprio il caso di alleggerire l'atmosfera ed esclamò :

" Non so te ma il mio stomaco richiede attenzione. Sushi?" 

Lorenzo sorrise e questo scaldò il cuore si Silvia. 

" Attenzioni a 5 stelle. Non è un pò viziato il tuo stomaco?" chiese ironicamente.
" Sapessi la sua padrona..."
" E io non vedo l'ora di viziarla !"

Silvia si sentì immediatamente meglio. Era riuscita nel suo obiettivo : distrarre Lorenzo dai pensieri negativi. Ed era assolutamente pronta a farsi viziare come si deve.

***

Sospirò.

" Finalmente la prima settimana di prova si è conclusa" pensò tra sè e sè il ragazzo.

" Permettimi di dirti che te la sei cavata egregiamente questo pomeriggio con l'ultima cliente. Avrebbe sfiaccato perfino me!" esclamò una voce femminile alle sue spalle.

" Oh la ringrazio molto!" sussurrò il ragazzo timidamente.

Non si sarebbe mai aspettato un riconoscimento del genere da una delle sue due responsabili. Roberta era senz'altro molto esigente e precisa, ma stava imparando che sapeva essere anche molto oggettiva quando necessario.

" Se vuoi puoi andare. Ci penso io a chiudere." Aggiunse con un tono di voce molto tranquillo.
" Sì , grazie...  ehm". Il ragazzo stava per aggiungere qualcosa ma si bloccò. Non sapeva ancora se avrebbe dovuto venire anche la settimana successiva. Forse la donna aveva trovato come espediente quello di farlo uscire una mezzora prima del dovuto con la scusa di liquidarlo.

" Ah naturalmente ti aspetto lunedì alle 14.30. Sei dei nostri ormai no? Poi settimana prossima parleremo del contratto!"

Max sorrise. Non poteva crederci. Dopo tanti colloqui e tante prove era finalmente riuscito a trovare un lavoro.

" Certo signora, può contarci! Grazie!" esclamò soddisfatto.
" Signora a chi? Chiamami Roberta!" esclamò la mora.

" Sì, certo .Roberta. Mi scuso." sussurrò imbarazzato Max.

In pochi minuti fu fuori dall'agenzia di viaggio. Era certamente stata una settimana impegnativa, ma a quanto pare aveva portato i suoi frutti. Era davvero felice di aver trovato lavoro.
Finalmente aveva un punto da cui partire. Se l'era guadagnato lui e nessun altro. E per una volta non doveva dire grazie a nessuno se non a sè stesso.

Certo, gli dispiaceva non poter partecipare agli allenamenti di pallanuoto, ma avrebbe trovato un modo per organizzarsi.

Giusto in quella sentì il suo cellulare vibrare :

" Ciao vecchio, ci sei per una birra al solito posto? Studiare troppo fa male!".
Si trattava di Alessandro. Evidentemente aveva voglia di staccare un attimo.

" Guarda se vuoi ci troviamo lì tra mezzora, il tempo di arrivare."

***

Quando Max arrivò trovò il suo amico che aveva già quasi finito la sua prima birra.

" Allora come va?" esclamò.
" Dai bene, finito in agenzia poco fa!"
" Come ti sembra? "
" La cosa buona è che sembra che io abbia trovato lavoro. Mi ha detto poco fa la responsabile che settimana prossima parleremo di contratto.!

Alessandro sorrise :
" Grandissimo! Allora offri un giro per festeggiare!" disse soddisfatto.
" Eccolo lì il furbastro! E va bene! E te invece che mi racconti? Come va lo studio?" chiese Max.

" Ma guarda, fino a stamattina andava bene. Poi ho fatto una stronzata e ho perso la concentrazione." ammise lo spilungone senza girarci troppo attorno.
Max si incuriosì :
" Che stronzata? "
" Ehm ho invitato Serena ad uscire per domani sera!" sputò il rospo tutto d'un botto.
" Veramente? E lei?E sarebbe questa la stronzata? " chiese l'altro.
" No la stronzata è quello che ti dico ora : ho voluto fare il misterioso e non ho avuto gli attributi per ascoltare la risposta."
" Lo sai vero che sei un coglione? " esclamò Max.
" Sì , lo so! Il problema è che non so cosa fare!" ammise Alessandro.
" Bè allora tutto sommato l'effetto sorpresa- mistero fa presa nelle donne. Abbi pazienza e aspetta fino a domani, non è un'eternità!"

Alessandro ci ragionò su. In effetti ciò che diceva il suo amico aveva un senso.

" Quando vuoi sai anche essere intelligente lo sai?" esclamò ridendo.
" Ah sì! Sono commosso, e la prossima volta,se non lo sai gestire tieni un profilo più basso e chiedile direttamente di uscire aspettando una risposta come tutti i cristiani!" 
sottolineò Max.
" E nel frattempo che faccio?" chiese Alex.
" Bè dai, ti ubriachi con me pirla!" esclamò ridendo Max, ordinando altre due birre.
" Come dirti di no, sei un amico! Alla nostra!"

E così i due amici si prepararono ad una delle loro migliori serate totalmente organizzate al momento. Ne avevano proprio bisogno entrambi, seppur per motivi diversi.

   
 
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