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Autore: Francyzago77    23/12/2022    6 recensioni
Amicizia, amore, famiglia, sfide, passione. E un pallone.
Quanto basta per raccontare una storia semplice ...
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Genzo Wakabayashi/Benji, Kojiro Hyuga/Mark, Nuovo personaggio, Sanae Nakazawa/Patty Gatsby, Tsubasa Ozora/Holly
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Nessuno aveva protestato, il rigore c’era, netto.

Quella di Bruce era stata un’ingenuità e poteva costare cara all’intera squadra.

Mark attendeva soltanto il fischio dell’arbitro, undici metri lo dividevano da Benji.

Benji, in porta, non lasciava trapelare emozione, era impassibile.

Tensione in campo.

Rincorsa.

Tiro di Lenders, basso e potente.

Intuizione di Price, parata.

Boato tra i tifosi della Newteam.

Occasione mancata per la Toho.

Fine del primo tempo, squadre negli spogliatoi.

-Grandissimo – aveva urlato Susie per ben tre volte – Benji è formidabile, un portiere fenomenale!

-Ancora uno a zero per noi – costatò Evy, felice che la prodezza di Price aveva fatto passare in secondo piano lo sciocco fallo di Bruce.

Patty non parlò, era più sollevata e concordò con il papà di Chris che disse:

-Chiudere avendo mantenuto il vantaggio darà un’ulteriore carica ai ragazzi! Benji è stato proprio eccezionale, freddo e determinato come solo un estremo difensore può esserlo.

Nelle parole dell’uomo si poteva percepire l’orgoglio di un padre, nei suoi occhi però s’intravedeva sempre un’ombra e Patty lo aveva compreso bene.





 

Chris aveva osservato Mark uscire dal campo per dirigersi negli spogliatoi, sapeva quanto poteva essere difficile per lui accettare di aver sbagliato un calcio di rigore. Un rigore parato da Benji.

-Tuo fratello – le disse Ted – è veramente forte, ha intuito la direzione del pallone ed è riuscito a fermare il tiro.

-Io non credevo – aggiunse deluso Matt – che potesse pararlo! Ora Mark sarà furioso.

-Mark deve reagire! – s’intromise di colpo Turner – C’è tutto il secondo tempo per recuperare. Non è facile andare in pausa sotto di un goal e con un’occasione mancata all’ultimo minuto. È in casi come questi però che il vero campione si distingue dagli altri. E Mark può fare la differenza, è molto motivato, l’ho intuito da subito.






 

-Quel ragazzo è molto motivato – affermò il signor Price parlando con Patty – si vede da come gioca. 

Evy e Susie si erano alzate durante l’intervallo, stavano chiacchierando con i rispettivi genitori mentre Patty era rimasta a guardare il campo vuoto, assorta.

Volentieri aveva scambiato due parole con il papà di Chris, da sola.

-Lui e Holly – spiegò la ragazza – sono tra i migliori calciatori dalla rosa giovanile. Sono diversi ma ugualmente importanti per le rispettive squadre.

-Holly – asserì allora l’uomo con tono serio – si diverte mentre gioca e trascina gli altri coinvolgendoli con il suo entusiasmo. Mark sembra essere in un campo di battaglia, è la sua tenacia come la sua forza a calamitare i compagni. Due stili totalmente differenti perché differenti sono le loro esperienze di vita. 

Patty non potè far a meno di annuire stupita, il signor Price aveva perfettamente inquadrato la situazione.

-E Benji? – chiese quindi curiosa della risposta.

-Benji? – ripeté sorridendo lui – Vuole essere il migliore, il primo della classe! Da sempre è così!

Questa volta fu Patty a sorridere pensando che il padre, nonostante la lontananza, conoscesse bene il figlio.

Continuò ad osservare il campo, silenziosa, aspettando le sue due amiche.

Notò, poco dopo, che il signor Price aveva tirato fuori dal portafogli una foto e la stava guardando rigirandola tra le mani.

Lo sguardo dell’uomo era tenero, dolce, sembrava ora assorto in un mondo tutto suo.

Patty cercò di sbirciare, era curiosa ma non osava intromettersi o chiedere nulla. Le era simpatico ma provava timore verso di lui, era praticamente un estraneo.

-Adoro questa fotografia! – le riferì cogliendola impreparata.

Porse quella foto alla ragazza che, in imbarazzo, la prese delicatamente con le dita.

La osservò.

Una bambina, di cinque o sei anni, rideva divertita seduta sulle ginocchia di un giovane uomo appoggiato a dei gradini. Alle spalle s’intravedeva un portone antico, forse medioevale, pensò Patty colpita dalla gioia che emanava quell’immagine.

-Lei e Chris? – chiese sottovoce, come per non disturbare.

-Sì, qualche anno fa! – rispose lui divertito ma anche malinconico – Fu l’ultima vacanza che trascorremmo tutti e quattro insieme, in Italia. Qui eravamo a Verona.

Sentendo nominare quel luogo a Patty venne spontaneo domandare:

-La città di Romeo e Giulietta?

-Già – annuì il signor Price – questa foto è stata scattata proprio alla casa di Giulietta. Lì arrivano visitatori da tutto il mondo!

Patty non riuscì a chiedere ulteriori informazioni lasciando l’uomo dentro i suoi ricordi. Forse era un bene per Chris fosse tornato.





 

Il secondo tempo iniziò con la Newteam in attacco. 

Non si accontentavano di un solo goal, l’obiettivo di Holly e compagni era quello di segnare ancora per mettere al sicuro il risultato.

-Che salvataggio sulla linea! – esclamò Ted dopo una parata fortuita di Ed a un tiro di testa di Paul.

Warner aveva salvato per ben due volte la sua porta dal pericolo di una seconda rete.

-Mark in attacco, Mark in attacco! – gridò il piccolo Matt seguendo l’azione in contropiede del fratello affiancato da Danny.

Capovolgimenti di fronte, azioni veloci, emozioni da entrambe le parti. Anche la ripresa stava regalando spettacolo al pubblico presente.

-Price sta parando anche l’imparabile – sentenziò Turner categorico.

Era ancora in piedi, osservava, scrutava.

-Mark non segnerà? – gli chiese Nat avvilita.

-Ci sta provando in tutti i modi – rispose l’uomo col solito fare scontroso – ha effettuato diversi tiri potenti e precisi ma Benji è sempre riuscito a respingerli. È una sfida sentita, interessante e impegnativa. 

Poi aggiunse:

-Però Mark ha cambiato gioco.

Con quella frase catturò l’attenzione non soltanto dei ragazzi ma anche della mamma e di Chris.

-Mark – spiegò – sta effettuando più passaggi ai suoi compagni, sta ora lavorando più per la squadra che per la sua riuscita personale. Evidentemente nello spogliatoio è accaduto qualcosa.

-Che cosa? – domandò Ted immediatamente.

-Non possiamo saperlo – fu laconico Turner – quello che succede nello spogliatoio rimane dentro quelle quattro mura.

Chris fu come rasserenata dalle parole dell’uomo, in cuor suo non voleva che quella fosse una sfida personale tra Mark e Benji ma una semplice competizione sportiva fra due squadre. 

-Anche Price – continuò il signor Turner – non è più lo stesso ora.

-Ha cambiato tattica? – chiese Matt stupito – Perché se sta vincendo? 

-Si muove diversamente fra i pali – affermò lui con tono deciso.

-Benji si sarà consultato con i suoi compagni – tentò di spiegare Ted ma Jeff Turner fu ancora una volta categorico.

-Il portiere – asserì – è solo, ragiona da solo e prende le sue decisioni da solo. Nessuno può aiutarlo in questo.

Non fecero in tempo a replicare né a cercare di capire quel ragionamento perché Mark si era in quel momento portato al limite dell’area di rigore della Newteam superando i difensori avversari.

Un destro potente entrò in rete, Benji non riuscì a buttarsi dalla parte giusta.

Goal.

Pareggio della Toho.

Vittoria personale di Mark che, gettatosi a terra sovrastato dai compagni esultanti, si mise le mani sugli occhi come a non voler credere di essere riuscito nell’impresa.

Le grida dei ragazzi, la gioia di Chris, le lacrime della mamma, lo sguardo fiero di Turner e la domanda di Nat.

-Perché non è venuto qua sotto a lanciarti almeno un bacio? – disse rivolta a Chris fermata subito da Ted che esclamò:

-Sei sempre maledettamente sdolcinata!

-Mark non farebbe mai un gesto così plateale – replicò con calma la mamma nel tripudio generale – non è da lui! 

-Io però – replicò la ragazzina – l’avrei visto volentieri cercare di raggiungere anche solo con lo sguardo Chris! Avete presente Romeo quando tenta di salire sul balcone di Giulietta?

-Sei patetica Nat! – la derise Ted tra l’ilarità dei familiari intorno.

-Signor Turner – chiese Matt ancora euforico per quel goal – questa volta Benji non ha potuto fermare il tiro di Mark.

Imperturbabile e serio Turner annuì per poi aggiungere a bassa voce:

-O forse non ha voluto.

 

   
 
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