Il casinò di River King sembrava un monastero. Un blasfemo monastero fatto a gloria di Mammona. Nessun dialogo; solo le slot machines e i pachinko garrenti e tintinnanti, come un Brachiosaurus che vomita, i coupiers che proclamano numeri e carte, lo stesso rumore di girandola delle roulettes, persino il quasi indistinguibile tip tap delle palle da biliardo e delle stecche che le infastidivano, nonché il suono di deglutizione delle palle che vanno in buca. Gli avventori sono educatissimi, gentiluomini e gentildonne, ma si comportano come se non fossero in loro, lasciando le cameriere vestite da succinte conigliette basite e inquiete, come se stessero lavorando a un maneggio e quelli non fossero umanoidi ma ungulati. Una di quelle schiere zampetta-su tacchi come match di tennis-a prendere nuovi alcolici di cui ornare il vassoio d’argento che sollevava su dita come un ragno palombaro con rischiosa grazia, accostandosi a un enorme plancia di legno rialzata su cui cola un tendone senza colori compiuti. Le sembra escano dei rumori da dietro la montagna di stoffa pesante e dall’odore non proprio invitante, come una pila di vecchi peluche. Quando torna costretta a reggere il vassoio con ambedue le mani dal reggiseno di pizzo minacciato dall’alta e tronfia bottiglia di Jack Daniel’s con la più slanciata di George Dieckel dal contenuto diafano come acqua in un orchestra di vetro di bottiglie già menzionate e bicchieri troppo minuti per non farli tracimare troppo presto a un esercito di slot machines in riga dagli schermi ipnoticamente luminosi da altre colleghe un boato improvviso rischia di farle cadere tutto e per fortuna non c’ è nessuno sugli sgabelli se non così inoltratamente da arrivare alla ventesima o più macchina, obbligando a farle girare tutte. Quello che avevano sentito era una voce femminile che urlava laisser entrer les chanteuses! Nel francese più esagerato del mondo. Tutte le celebri Skullgirls (Filia Mrs Victoria Cerebella Hive Parasoul Roxie Mrs Fortune Painwheel Valentine Squigly Eliza Venus) in succinti abiti da conigliette (addirittura più succinti delle cameriere) dentro un enorme bicchiere di Martini. Polifonicamente si gettarono a cantare Diamonds are a girl’s best friends in francese mentre una Peacock colta da anemia gironzolava per I tavoli verdi con i propri accoliti
A kiss on the hand
May be quite continental
But diamonds are a girl's best friend
A kiss may be grand
But it won't pay the rental
On your humble flat
Or help you at the automat
Men grow cold
As girls grow old
And we all lose our charms in the end
But square-cut or pear-shaped
These rocks don't lose their shape
Diamonds are a girl's best friend
Tiffany's
Cartier
Black Starr
Frost Gorham
Talk to me Harry Winston
Tell me all about it
There may come a time
When a lass needs a lawyer
But diamonds are a girl's best friend
There may come a time
When a hard-boiled employer
Thinks you're awful nice
But get that ice or else no dice
He's your guy
When stocks are high
But beware when they start to descend
It's then that those louses
Go back to their spouses
Diamonds are a girl's best friend
I've heard of affairs
That are strictly platonic
But diamonds are a girl's best friend Avery veniva presa e lanciata in giro da avventori indispettiti da quell’uccellina verde che si prendeva i $ tutti per lei, Tommy Ten Tons fracassava il pavimento appendendosi alla leva di un altra slot, George la bomba e Andy Anvil facevano tombola al biliardo unendo boxe e il fatto che le bombe esplodono. Tanta frenesia oltretutto non concomitante per scelta passava inosservata a tratti con gli avventori rapiti dalle bellezze danzanti e cantanti colpite da piogge di diamanti e gioielli, mentre amleticamente reggevano in mano altri diamanti enormi e gonfiabili. Il casinò non aveva mai visto uno spettacolo come quello! E forse non ne avrebbe visto il bis, quando le sue intrattenitrici chiusero il sipario tra nuvole ipnotiche.