Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: C_Totoro    24/12/2022    2 recensioni
La Battaglia di Hogwarts è stata persa, Lord Voldemort è stato sconfitto. Antonin Dolohov, ancora una volta, si ritrova rinchiuso ad Azkaban ma, il nuovo Governo guidato da Kingsley Shacklebolt, non mira alla punizione dei carcerati quanto, piuttosto, a una riabilitazione. Niente Dissennatori, niente isolamento perpetuo, le visite sono garantite. Sarà Rabastan Lestrange, compagno di cella di Antonin, a convincere quest'ultimo a rilasciare delle interviste esclusive a Rita Skeeter di modo che la reporter della Gazzetta del Profeta possa sfornare il suo nuovo Best Seller: Vita e segreti di un buon Mangiamorte.
[Compariranno un po' tutti i personaggi, quelli con focus maggiore sono segnalati]
Genere: Commedia, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Antonin Dolohov, Bellatrix Lestrange, Rabastan Lestrange, Rita Skeeter, Tom Riddle/Voldermort | Coppie: Bellatrix/Voldemort
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Le celebrazioni per la fine – questa volta per davvero – di Lord Voldemort proseguono ormai da mesi. La vostra Rita Skeeter non si riposa un attimo, il Mondo Magico è in festa, ma siamo davvero tutti felici per la caduta definitiva del Mago Oscuro più potente che il mondo abbia mai visto?
La vostra inviata di fiducia, come sempre, si pone le domande che tutti voi avete per la testa. Chi non si è mai chiesto come fosse essere tra i fedelissimi dell’Oscuro Signore? Cosa fosse necessario per poter fare parte del Cerchio dei Mangiamorte? E cosa ne è ora di questi maghi e streghe che hanno votato la loro esistenza a un uomo malvagio dedito alle Arti più Oscure?
Ebbene sì, la vostra Rita Skeeter si è presentata ad Azkaban e ha iniziato a intervistare alcuni dei Mangiamorte che hanno infestato i nostri incubi.
“Com’è stato essere in presenza di maghi squilibrati che traggono piacere dal dolore altrui?”
“Oh, sai, sono più umani di quanto uno possa pensare! Anche persone come i fratelli Lestrange o Antonin Dolohov che hanno passato quasi più anni ad Azkaban che non fuori”
“Qual è l’obiettivo che ti sei posta con queste interviste e la stesura del nuovo libro?”
“Come dicevo, mi piace dare risposte ai lettori. Sappiamo tutti la storia dell’eroe, di Harry Potter e dei suoi amici. Ma cosa sappiamo davvero di Tu-Sai-Chi? Cosa sappiamo dei Mangiamorte? È sempre stato tutto avvolto nel mistero e, ora che il Signore Oscuro è morto, anche i suoi Mangiamorte sembrano essere più rilassati e a loro agio nel parlare del loro capo”
“Hai fatto qualche scoperta interessante? Con quali Mangiamorte stai parlando?”
“Dopo una giornata passata a fare un breve colloquio con alcuni di loro, mi è stato riferito che il Mangiamorte che meglio conosce Tu-Sai-Chi fosse Antonin Dolohov… ma, chiaramente, a seconda delle informazioni che mi servono, mi riserbo il diritto di rivolgermi a chi preferisco”
“Antonin Dolohov, l’assassino dei due fratelli Prewett e di Remus Lupin?”
“Proprio lui”
“È spietato come dicono?”
“Oh no, Tony – come ormai lo chiamo – è un uomo con diversi strati. Non nasconde il suo amore per le Arti Oscure, questo è vero… ma è anche un uomo dal cuore tenero. Non voglio anticiparvi troppo però… diciamo che ci tiene sempre a precisare determinate… ehm… caratteristiche del suo defunto padrone”
“Meno conservativo di quel che si possa pensare?”
“Decisamente”
“E il Signore Oscuro?”
“Sono lieta che tu lo abbia chiesto perché è stato proprio il buon Tony a darmi uno scoop che mai mi sarei immaginata!”
“Puoi rivelarci qualcosa in anteprima?”
“Solo perché sei tu! Lo avresti mai detto che Tu-Sai-Chi… avesse una fiamma?”
“Era innamorato?”
“Nessuno dei Mangiamorte si spinge a dire tanto! Ma tutti concordano nel dire avesse una focosa e passionale storia con…”
“Con…?”
“Bellatrix Lestrange. Anzi, come tutti ci tengono a precisare, Bellatrix Black perché Rodolphus ha voluto il divorzio”
“NO! A causa del tradimento?”
“Per i dettagli… vi rimando al mio nuovo libro!”
Harry finì di leggere l’articolo con un sospiro. Non aveva voglia di discutere con Ron e quindi rimase a fissare la pagina per più tempo del necessario.
“Dovremmo impedirglielo” borbottò Ron disgustato mentre lanciava uno sguardo alla figura ammiccante di Rita Skeeter in prima pagina. Harry chiuse il giornale, vedere Rita Skeeter gli dava il voltastomaco e sì, gli dava il voltastomaco anche vedere quello che Rita stava facendo, tuttavia non vedeva davvero come impedirlo.
“E come?”
“Tutto il Ministero è praticamente ai tuoi piedi, ora! Non possiamo…”
“No” lo bloccò Harry “Non possiamo. Non voglio impedire la libertà di stampa e di espressione solo perché non condivido ciò che viene pubblicato” su questo Harry era irremovibile. Rita aveva tutto il diritto di andare a intervistare chi volesse. Il punto era essere diversi dal governo di Caramell e Scrimgeour e  anche da quello di Voldemort, che senso aveva ripetere i loro stessi errori?
“Ti rendi conto di cosa sta facendo?”
Harry rimase in silenzio. Capiva Ron, capiva il suo dolore, la sua frustrazione, anche la sua rabbia. Ma non era con la repressione che avrebbero cambiato il mondo.
“Sta cercando di far passare i Mangiamorte come se fossero… come se fossero esseri umani” Ron incrociò le braccia sul petto “Hanno ucciso Fred, hanno ucciso Lupin!”
“Credi non lo sappia? Voldemort ha ucciso i miei genitori. Bellatrix… ha ucciso Sirius”
Era davvero giusta la strada che avevano intrapreso? Quella del perdono? Di un Azkaban meno dura? Se lo domandava spesso e la risposta a quella domanda cambiava sempre. Un giorno era convinto delle proprie scelte, quello dopo faticava a trovarvi un senso.
“Infatti!”
“Hermione?” chiese Harry voltandosi verso l’amica che era rimasta in silenzio per tutto il tempo.
“Sono d’accordo con te, Harry” Ron si volse verso Hermione con sguardo ferito, come se fosse stato pugnalato alle spalle “Quindi a voi non importa che Dolohov sia diventato migliore amico della Skeeter e passi le sue giornate a spettegolare con lei invece di pagare per la morte di Remus!”
“Non abbiamo detto questo, Ron” rispose Hermione paziente “Il punto di Azkaban non è la punizione ma la riabilitazione” precisò “Abbiamo garantito loro il diritto alle visite, se Rita vuole andare ad Azkaban a parlare con i Mangiamorte non possiamo impedirlo”
“Mi sembra che il mondo si sia capovolto! Adesso avremo persone che… che invece di provare disprezzo per Voi-Sapete-Chi…”
Voldemort!” sibilò Harry irato “È morto, Ron, e tu hai distrutto un suo Horcrux. Possibile che non riesci a pronunciarne il nome?”
“Ok… Vol… Voldemort” Ron rabbrividì “Le persone parleranno di lui e di Bellatrix! Come se fosse lo scoop del secolo…”
“Potrebbe essere una buona cosa” borbottò Harry.
“Cosa?”
“Almeno la gente inizierebbe a chiamarlo per nome, inizierebbe a vederlo per ciò che era: un essere umano. Orribile ma umano”
“Ma non sarebbe corretto se ne perdesse la visione d’insieme” ribatté Hermione piano “Capisco le preoccupazioni di Ron, è vero, sono corrette. Non si può far passare il messaggio che il Cerchio dei Mangiamorte fosse una specie di club esclusivo al cui vertice c’era un uomo potente che… che aveva una relazione romantica con Bellatrix!”
“Grazie!”
“Allo stesso tempo, non trovo corretto il fermare queste interviste” Hermione si picchiettò l’indice sulle labbra “Potremmo rilasciare anche noi un’intervista, per riportare l’opinione pubblica su un piano più… più affine a ciò che è stato: Voldemort e Bellatrix erano due pazzi psicopatici, pluriomicidi”
“Questa cosa della loro relazione non ha senso”
Harry e Hermione si scambiarono un veloce sguardo e Ron alzò le sopracciglia “Non ditemi che voi ci credete?”
“Lei… lei insomma… non mi sembra facesse mistero delle sue passioni” disse Hermione
“Ma lui era rivoltante!” Ron si volse verso Harry “Tu avevi un pezzo della sua anima dentro di te, se… insomma… non hai mai…?”
“No, grazie a Godric” Harry scosse la testa, grato di non aver mai condiviso i pensieri di Voldemort in certi momenti.
“A me sembra tutta una montatura alla Rita Skeeter, giusto per vendere il suo insulso libro, come ha fatto con quello di Silente”
“Quello di Silente era basato sulla realtà e su fatti. Silente era intimo con Grindelwald” rispose Harry “E Bellatrix e Voldemort… ci abbiamo parlato anche noi con Dolohov e Lestrange. Li hai sentiti, no?”
“Oh ma… dai!” Ron fece una smorfia “Non… insomma… ve li immaginate?”
“Non è questo il punto, Ron!” lo interruppe Hermione alzando gli occhi al cielo “Quello che riusciamo o non riusciamo a immaginarci è ininfluente”
Ron sbuffò.
“Forse potrebbe essere una buona idea” disse Harry piano “Quella di… di lasciare noi un’intervista che parli di Voldemort e dei Mangiamorte. Simile a quella che avevo rilasciato per il Cavillo al quinto anno. Qualcosa che dia ai lettori ciò che cercano, qualche dettaglio, senza però perdere di vista il fatto di stare parlando di un Mago Oscuro e non di… di un… insomma…”
Hermione annuì “Contatto Rita?”
“Contatta Rita”
*
 
“Scusatemi, ma non ho capito per quale motivo siete qui”
Antonin roteò gli occhi e fece una smorfia esasperata.
“Non lo voglio più nella mia cucina!” sbottò Mulciber scontroso “È un disastro, non sa fare niente e si lamenta di continuo”
Io mi lamento di continuo?” sibilò Antonin piccato “Sei tu che non fai altro che venirmi contro solo perché… perché non sono un cazzo di Elfo Domestico. Sai che c’è? Sei geloso del fatto che io fossi vicino all’Oscuro Signore…”
“No, Tony, perché a me non piace succhiare cazzi!”
“Io non-”
“Finitela” sbottò l’Auror alzandosi in piedi. Antonin e Mulciber si zittirono e presero a fissare l’Auror in silenzio “Non m’importa dei vostri battibecchi da Mangiamorte falliti né, tantomeno, delle vostre preferenze sessuali” fece una pausa “Il punto, qui, è solo uno. Dolohov, sei stato tu a scegliere la cucina come impiego ad Azkaban, o sbaglio?”
“Sì, è così, ma…”
“Nessun ma” lo interruppe l’Auror
“Non sapevo che avrei dovuto ubbidire a Mulciber!”
“Se sono il migliore…”
“Mandatemi in qualsiasi altro posto. Lavanderia, falegnameria…”
“Sono tutti pieni” ribatté l’Auror con fare stanco “Trova qualcuno che voglia fare cambio con te”
“Nessuno vuole fare cambio perché nessuno vuole sottostare alla pazzia di Mulciber!”
“Sei solo un-”
“BASTA!” l’Auror diede un pugno sulla scrivania che fece sussultare Dolohov e Mulciber “Non voglio sentire più un fiato da nessuno dei due. Dovreste ringraziare il Cielo e baciare il terreno dove camminate per il fatto di essere ad Azkaban senza Dissennatori e invece siete qui a lamentarvi del nulla quando avete passato la vostra vita a uccidere, torturare, abusare della magia in ogni modo”
“Sei un Sanguesporco, vero?” sibilò Antonin “Solo un Sanguesporco parlerebbe così e non riuscirebbe a capire la Visione che abbiamo noi Mangiamorte”
“Vuoi sapere la visione che ho io, Dolohov?” sibilò l’Auror aggirando la scrivania e puntandogli la bacchetta sotto al mento “È quella di un mondo in cui chi sbaglia paga e non riceve vitto e alloggio gratis. Non riceve una seconda… ma cosa dico, nel tuo caso questa è la tua terza volta ad Azkaban! Ti ricordi com’era qui con i Dissennatori, sì?”
Antonin annuì.
“Bene, credo tu possa sopportare le angherie del tuo ex amichetto Mulciber”
“Non siamo mai stati molto amici” mormorò Mulciber senza guardare nessuno in faccia.
“Tanto meglio, fuori, tutt’e due”
Antonin si alzò in piedi facendo strisciare la sedia sul pavimento.
“Trova qualcuno che voglia fare cambio con te e forse potrei prendere in considerazione la tua richiesta di cambiare lavoro”
Antonin scosse la testa e lasciò l’ufficio.
“Dai, Tony” lo chiamò Mulciber seguendolo “Forse abbiamo iniziato col piede sbagliato”
Antonin lo ignorò. Non si sarebbe mai arreso al fatto di dover sottostare a uno con meno della metà dei suoi anni per cucinare a dei detenuti.
“Possiamo ripartire…” Mulciber si passò una mano sull’inguine e Antonin alzò un sopracciglio “Ormai sono mesi che siamo chiusi qua dentro… e senza… insomma…”
“Non-succhio-cazzi” scandì Antonin esasperato. Si affrettò lungo il corridoio lasciando indietro Mulciber. Avrebbe strozzato Rita Skeeter, lei e quelle insinuazioni… sicuramente c’erano dei Mangiamorte a cui avrebbe fatto piacere ricevere determinati tipi di attenzioni, non gli interessava e non erano fatti suoi ma, semplicemente, lui non era uno di quelli.
“Oh, oh” disse Rabastan non appena vide Antonin entrare nella loro cella come una furia “Qui a qualcuno è stato negato il passaggio a una nuova attività lavorativa”
“Vaffanculo, Lestrange”
Bonjour anche a lei, Monsieur
“Scusami, Rab” mormorò Antonin sedendosi sul suo letto “Ma sono appena stato molestato”
“Molestato?” chiese Rabastan raddrizzando la schiena con fare curioso “Dall’Auror?”
“No, da Mulciber!”
Rabastan rimase in silenzio per qualche secondo, poi scoppiò a ridere.
“Non è divertente! Mi ha chiesto di succhiarglielo, praticamente”
“Che sfacciato!”
Rabastan!
“No, a Mulciber non lo succhierei neanche io. Secondo me non è uno che si lava e fa attenzione alla propria igiene”
“Be’ certo, perché quello è il problema principale in questa situazione…”
“L’igiene è importante, Tony”
Antonin fece una smorfia “Non mi piace il cazzo a prescindere”
“No, l’ho capito” ribatté Rabastan “Ti sto dicendo che quello di Mulciber è no anche per me… ora, Travers, magari…”
Travers?” Antonin storse il naso “Sei serio?”
“Sto pensando al meno peggio”
“Se Travers è il meno peggio siamo messi bene…”
“Chi è il tuo meno peggio?”
“Alecto è la mia unica opzione qui” rispose Antonin cocciuto.
“Alecto è una donna… o così si vocifera in giro”
“Non sei simpatico, Rabastan”
“No? Io pensavo di sì!”
“Ma quindi…” Antonin si grattò il mento “Preferiresti un uomo ad Alecto?”
“Senza neanche pensarci”
“Tra Alecto e Travers sceglieresti Travers?”
“Senza alcun dubbio”
“Pensavo ti piacessero le donne! Che avessi una relazione con Rita Skeeter!”
“È così, mi piacciono le donne e ho una relazione con Rita”
Antonin era confuso, non capiva più nulla.
“Ma lo succhieresti a Travers”
“Non è che lo succhierei a Travers, ho detto solo che tra tutti è, forse, il meno peggio”
“Ti piacciono gli uomini?”
“Sono un uomo dalle ampie vedute a cui piace sperimentare, sono aperto, Tony… farebbe bene anche a te essere meno rigido”
“Preferiresti Travers a me?”
“Pensavo non ti piacessero gli uomini, che – e ti sto citando – non fossi un ‘ciuccia-cazzi’. È cambiato qualcosa, Tony?”
“No, non è cambiato niente! Ma non capisco cosa abbia Travers in più di me, guarda che ci tengo alla mia igiene!”
“Ma certo… lo so…”
“E sono sicuro di essere più dotato di Travers”
“Ne sei ‘sicuro’?” chiese Rabastan sempre più divertito “E come ne sei sicuro? Glielo hai visto? Ve lo siete misurato?”
“No ma…” Antonin si alzò in piedi “Le mie dimensioni non sono indifferenti, guarda…” si mise le mani sui pantaloni, Rabastan sgranò gli occhi e si impose di rimanere serio ma Antonin non fece in tempo a calarsi nulla che la porta della cella si aprì. L’Auror rimase pietrificato sulla soglia facendo andare il suo sguardo da Dolohov, con le mani sui fianchi e i pantaloni sotto al sedere, a Rabastan seduto sul letto e col busto proteso in avanti come per poter vedere meglio.
“Mi dispiace interrompere questi momenti… ehm… intimi” l’Auror tossicchiò “Ma, Dolohov, hai una visita”
“Da parte di chi?”
“Esci, vai in sala colloqui, e lo vedi”
“Vai pure, Tony… possiamo riprendere dopo. Proprio da dove ci siamo interrotti”
Antonin fulminò con lo sguardo Rabastan “Volevo solo… insomma, Travers!
“Certo, certo. Vai, Tony, ne riparliamo dopo”
La risata di Rabastan lo seguì anche fuori dalla cella.
“Tutto ha senso, lui e la Skeeter sono una coppia perfetta, due piccoli demoni…”
“Oh, ciao, Tony! Ti sono mancata?”
Antonin socchiuse gli occhi “Non so se ho voglia di parlare con lei, signorina Skeeter”
“Dai, non fare così. Sapevo il mio ultimo articolo ti avrebbe dato un po’ fastidio, sapevo non mi avresti voluto vedere e, allora, come da te suggerito, mi sono rivolta a Rodolphus”
“Io le ho suggerito di parlare con Rodolphus?”
“E chiedergli di Bellatrix… non sapeva poi molto, sai”
“Bellatrix non parlava con Rodolphus”
“Ma parlava con te, vero?”
Antonin esitò sulla porta di ingresso. Si ritrovava di fronte a un bivio: voleva continuare quelle sue interviste con Rita Skeeter nonostante fosse principalmente a causa sua che si ritrovava a dover subire molestie da parte di uomini?
“Parlava con me” rispose Antonin avvicinandosi alla giornalista. Al diavolo tutto, cos’aveva da perderci?
“Ho posto una domanda che ha fatto molto impermalire Rodolphus”
“Me lo immagino”
Rita sorrise e Antonin vide alcuni denti macchiati di rossetto.
“Stavamo parlando di Bellatrix, di come molti Mangiamorte fossero convinti fosse la sgualdrina dell’Oscuro Signore”
Antonin rimase in silenzio.
“Lo era?”
“Era cosa?”
“La sua sgualdrina”
Antonin si mosse a disagio sulla sedia “Non lo so”
“Come sarebbe a dire ‘non lo so’?” rispose delusa Rita.
“Suppongo dipenda dalla sua definizione di sgualdrina, signorina Skeeter. Se intende… insomma, una donna sempre disponibile a compiacere il proprio uomo, sì, lo era. Se intende una donna che si fa pagare per farlo, no non lo era”
“Chiaro” Rita fissò per qualche secondo in silenzio la penna prendi appunti “Lui… la considerava la sua sgualdrina?”
“Lui la considerava la sua strega”
La sua strega!” chiocciò Rita gli occhi all’improvviso luminosi “Un romantico!”
“Se per lei due persone che sono legati da rituali di Magia Nera rientrano nel romanticismo… beh, sì, l’Oscuro Signore era il re dei romantici”
“Oh, Tony! Mi sei mancato” esclamò Rita battendo le mani “Queste sono le interviste che mi piacciono”
“A ogni modo, credo che l’aggettivo più confacente a Bella fosse sottomessa
Rita sogghignò “Oh, oh… La questione si fa molto interessante ma vorrei un attimo mettere in pausa queste informazioni sulla relazione tra Bellatrix e Tu-Sai-Chi” disse Rita “Sento di non poterle assaporare fino in fondo, senza conoscere il tipo di rapporto che aveva con gli altri Mangiamorte” si passò la lingua sulle labbra “Senza contare che secondo me vale proprio un capitolo a parte se non, addirittura, un libro a sé”
Antonin alzò le spalle.
“Posso vedere il Marchio?”
“Non c’è più” rispose Antonin alzando la manica della camicia. Il Marchio era scomparso dal suo braccio nell’esatto momento in cui il Signore Oscuro era morto. Era una pallida cicatrice bianca che nulla aveva a che vedere col Marchio Nero che era stato: nero, oscuro, magico.
“Com’era prima?” chiese Rita sistemandosi gli occhiali e chinandosi sul braccio di Antonin per analizzare meglio le linee bianche, cicatrici insulse senza più significato.
“Ma l’avrà visto innumerevoli volte, no, signorina Skeeter?” domandò Antonin allusivo “Non ha una relazione con Rabastan?”
Rita si scostò dal braccio di Antonin “Rabastan ha sempre nascosto il suo Marchio, soprattutto prima che finisse in prigione sedici anni fa”
“Non sapeva fosse un Mangiamorte?”
“No” Rita fece un sorriso mesto poi si rivolse verso la penna verde acido “Cancella tutto ciò che riguarda Rabastan”
“Ah, quindi lei può indagare quanto vuole su di me e io invece…”
“Sono io la giornalista, le domande le pongo io” lo interruppe Rita in modo fermo “Torniamo a noi, mi dicevi Tony di essere stato il primo a entrare a far parte del Cerchio”
“Sì”
“Chi c’era con te, agli albori?”
“Nott, Rosier, Mulciber”
“Ma tu sei stato il primo?”
“Il primo… ma lo abbiamo ricevuti tutti e quattro la stessa notte”
“Com’è stato?”
Antonin socchiuse gli occhi pensieroso, era successo tanti di quegli anni prima che a stento lo ricordava “Doloroso” disse dopo qualche secondo, “Incredibilmente doloroso. È stato come se il braccio andasse in autocombustione e… e poi non sono mai più stato lo stesso”
“In che senso?”
“Il Marchio… il Marchio ti lega… ti legava… al Signore Oscuro. Diventavi una parte di lui, sentivi sempre la sua magia su di te. Era una presenza costante e… ed era in grado di chiamarti a sé in qualsiasi momento lui volesse… e noi potevamo chiamare lui”
“Come funzionava?”
“Ci… ci toccavamo il Marchio e bruciava. Bruciava come il giorno in cui siamo stati marchiati”
“E lui arrivava da voi?”
“Beh, insomma, non succedeva spesso che noi lo chiamassimo”
“Perché no?”
Antonin la guardò come se fosse stupida “L’Oscuro Signore… pensa davvero fosse un uomo al quale piaceva essere appallato come un Elfo Domestico?”
“Effettivamente… però lui poteva appellarvi come Elfi Domestici?”
“Noi eravamo i suoi servitori”
“E ti stava bene?”
Antonin incrociò le braccia sul petto “Ero un fedele servitore, un fedele Mangiamorte, sì”
“Mulciber e Rosier sono morti” disse Rita “Entrambi i figli sono stati a loro volta Mangiamorte. Evan Rosier è morto anni fa, Mark Mulciber è invece qui ad Azkaban con te”
“Purtroppo”
“Non andate d’accordo?”
“No”
“Pensavo che… che i Mangiamorte fossero tutti amici”
“Non lo siamo”
“Chi è il tuo Mangiamorte preferito?”
“Bellatrix” rispose Antonin senza pensare poi si coprì il viso con le mani “Alecto! Intendevo dire Alecto!”
Rita sghignazzò “Alecto Carrow?”
“Sì, Alecto Carrow”
“E sarebbe gelosa nel sapere che preferiresti stare con Bellatrix?”
“Bella è mia amica” si difese Antonin, fu con una fitta al cuore che si rese conto del tempo verbale sbagliato “Era una mia amica” sentì un nodo alla gola, si schiarì la voce e proseguì “Alecto… siamo fidanzati”
“Ah, congratulazioni!” Rita sorrise “Niente uomini quindi?”
“Non mi sono mai piaciuti gli uomini”
“Neanche il Signore Oscuro?”
“No” Rita ridacchiò, appuntò qualcosa sulla pergamena poi alzò lo sguardo di nuovo su Antonin “Credo di aver bisogno ancora di tre o quattro incontri, Tony”
“Solo?”
“Senti già la mia mancanza?”
“No… solo che… avrei ancora così tanto da dire!”
“Riguardo a…?”
“L’Oscuro Signore, Bellatrix, i Mangiamorte…”
“Sapevi degli Horcrux?”
“Io… Cosa? No!”
“Qualcuno ne era a conoscenza?”
Antonin si strinse nelle spalle “Non credo”
“Neanche Bellatrix? Ho sentito che uno… la coppa… è stata custodita nella camera dei Lestrange”
“Ho letto”
“Credi Bellatrix sapesse?”
“No” rispose sincero Antonin. Per quanto fosse persuaso del fatto che nessuno di loro fosse stato vicino a Lord Voldemort come Bellatrix, non pensava che l’Oscuro Signore si fosse mai confidato con lei.
“E come c’è entrata la coppa nella camera blindata dei Lestrange?”
“Sì, ok, l’avrà sicuramente consegnata a Bellatrix” concordò Antonin “Ma non credo le avesse detto cosa fosse”
“Perché no?”
“Perché l’Oscuro Signore era un solitario, non si fidava di nessuno e… gli Horcrux… insomma, stiamo parlando di oggetti magici per lui fondamentali. Erano una parte della sua anima”
“Che ha donato a Bellatrix”
Antonin strinse le labbra, capendo dove Rita volesse andare a parare. Lui e Rabastan ci avevano scherzato su qualche settimana prima ma un conto era scherzarci, un conto pensare che fosse qualcosa di serio.
“Non era niente di romantico” chiarì Antonin “Non è che le abbia dato un pezzo di anima perché voleva… perché era innamorato!”
“No? Sicuro?”
“Sicurissimo!”
“Non è che sei geloso del tuo Padrone? Del fatto che lui potesse stare con Bellatrix?”
“Bellatrix è… era… una mia amica! Non c’è mai stato niente con lei” si difese prontamente Antonin.
“Neanche un bacetto?”
Antonin arrossì e distolse lo sguardo.
“Tony ma sei proprio un libro aperto! Oltre a essere un vero mascalzone”
“No!” esclamò Antonin in preda al panico “Non c’è mai stato niente, nulla!”
“Sì che c’è stato” rise Rita osservando il panico sul viso di Dolohov “Quando? Come è successo? Voldemort lo sapeva?”
“Non c’è stato niente!” ripeté Antonin con più decisione.
“Ascolta, Tony, o mi racconti cosa è successo o me lo invento”
Antonin fissò Rita Skeeter negli occhi per diversi istanti, sentiva il sudore scendergli lungo la schiena. Perché era così in panico? Bellatrix era morta. L’Oscuro Signore era morto.
“Quando… Dopo la prima caduta dell’Oscuro Signore”
“Hai avuto una relazione con Bellatrix?”
“NO!” sbottò Antonin “Non… no” scosse la testa “Niente del genere. Bella… Bella era devastata e… piangeva, tremava, delirava”
“E tu hai pensato di consolarla?”
Antonin chiuse gli occhi e scosse la testa, ripensando a Bellatrix che piangeva e urlava tra le sue braccia. Anche lui si sentiva smarrito e senza uno scopo, il loro Padrone scomparso…
“Bellatrix… continuava a chiamare l’Oscuro Signore. Si aggrappava a me come se non potesse esistere altra salvezza. È stato in quel frangente che mi ha baciato, non sapeva neanche cosa stesse facendo, era completamente fuori di sé. Ha baciato me ma penso… penso che nel suo delirio fosse… io fossi l’Oscuro Signore. Sembrava una pazza”
Rita si portò la piuma sotto il mento “Riprenderemo da qui la prossima settimana”

______________________________________________________________________________________
Auguro a tutti buone feste e buon Natale! 
A presto, 

Clo
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: C_Totoro