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Autore: inzaghina    24/12/2022    8 recensioni
All'alba della pria guerra magica, il Torneo Tremaghi entra tra le secolari mura di Hogwarts e porta gli studenti a confrontarsi con i ragazzi provenienti da Beauxbaton e Durpstrang, oltre che con i motivi che li spingeranno a scegliere in quale fazione schierarsi una volta fuori da scuola.
L’indomani prenderanno l’Espresso per cominciare il loro ultimo anno a scuola, ma l’aria che si respira fuori dal castello è sempre più pesante, impregnata di insicurezze e paure, sporcata da dubbi e incertezze, incrinata da notizie funeste e da un futuro che incombe — sempre più minaccioso.
[Questa storia partecipa al "Torneo Tremaghi – Harry Potter Edition" indetto sul gruppo facebook l'Angolo di Madama Rosmerta.]
Genere: Avventura, Drammatico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fabian Prewett, I Malandrini, Marlene McKinnon, Mary MacDonald, Nuovo personaggio | Coppie: James/Lily, Sirius Black/Marlene McKinnon
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Niente da perdere 
 
“Ciò che non abbiamo osato,
abbiamo certamente perduto.”
 
Oscar Wilde
 
 
 

La scelta di candidarsi assume una connotazione definitiva solo nel momento esatto in cui Remus sente il proprio nome pronunciato a gran voce all’interno della Sala Grande durante la cena di Halloween. È il primo dei campioni di Hogwarts a essere selezionato e il suo cuore batte a un ritmo forsennato quando incrocia lo sguardo orgoglioso di Mary, quelli incoraggianti di James, Lily e Marlene, quelli entusiasti di Peter e dei gemelli Prewett e quelli complici di Sirius e Lexie. Si alza, dopo una leggera spinta di Mary, e raggiunge i campioni di Beauxbatons e Durmstrang, rimanendo in uno stato di ansiosa attesa fino a quando, prima Lexie e poi Sirius, lo raggiungono sorridendo deliziati. 
 
Da quel momento è stato come se il tempo avesse iniziato a trascorrere più velocemente del solito, perché in caso contrario Remus non riesce a spiegarsi come sia possibile che lui e gli altri otto campioni si trovino già nella tenda loro destinata, in attesa di scoprire cosa riservi loro la prima prova e chi di loro dovrà competere quel giorno. Sapere di essere in squadra con due dei suoi più cari amici lo rassicura, ma non può dimenticare che ognuno di loro dovrà affrontare in solitaria la prova che gli spetterà – del resto è proprio per questo che ha deciso di mettere il proprio nome nel calice, dimostrare le proprie capacità. Torna a sedersi accanto a Sirius e Lexie, con il primo intento a scambiarsi occhiatacce con un cugino dei Lestrange campione di Beauxbatons e la seconda impegnata a mordicchiarsi il labbro inferiore con foga.
“Certo che potevano dirci qualcosa in più di un banale: affronterete una creatura magica per recuperare un oggetto,” si lamenta Lexie, riscuotendo Sirius dal suo torpore.
“Non avevano certo intenzione di facilitarci le cose…” fa notare Remus.
“Sempre che qualcuno degli altri giudici non si sia lasciato sfuggire nulla con i suoi protetti,” bofonchia Sirius, assottigliando gli occhi, “non vi sembra che i campioni di Durmstrang siano decisamente troppo tranquilli?”
I tre amici lanciano un’occhiata al gruppetto seduto in rigidamente e in religioso silenzio.
“Potrebbero sapere di che si tratta,” concede Remus.
“Ma di certo non potranno ricevere alcun aiuto, al pari come noi e i francesi,” conclude Lexie.
“Questo è vero…”
Ogni ulteriore pensiero di Sirius viene interrotto dall’ingresso di Silente e dei suoi colleghi presidi, accompagnati dal rappresentante della Divisione degli Sport magici del Ministero, Easton Flint.
“Carissimi campioni, il momento di svelarvi la prima prova è finalmente arrivato,” esordisce Madame Maxime, sorridendo gioviale ai suoi tre studenti.
“Come vedete, il signor Flint ha con sé dei sacchetti, i tre che recano lo stemma delle scuole serviranno a estrarre il campione che gareggerà per ognuno degli istituti partecipanti, l’ultimo invece contiene le creature che dovrete affrontare. Ogni campione estrarrà il modellino della creatura contro la quale dovrà dimostrare le proprie capacità, recante anche il numero che indicherà l’ordine con il quale scenderete in campo. PEr superare la prova dovrete recuperare il cilindro di piombo che la creatura porta al collo,” illustra Silente, alternando occhiate tutto intorno a sé. “Dopo aver selezionato i campioni e averli abbinati all’avversario, avrete una mezz’ora di tempo per confrontarvi con i vostri compagni e costruire una strategia.”
“Ci sono domande?” borbotta Hans Julen, preside di Durmstrang.
Tutti i campioni scuotono la testa, osservando Flint infilare la mano nel sacchetto decorato con lo stemma di Beauxbatons.
“Sento che sarò estratto io,” mormora Sirius a mezza voce, mentre il cugino dei Lestrange risulta essere il prescelto per la scuola francese.
“Ti senti pronto?” domanda Remus.
“Ero consapevole che sarebbe successo…”
“Questa non è una risposta,” fa notare Lexie, mentre una ragazza alta e mora viene selezionata per Durmstrang.
“Me la caverò,” rassicura Sirius, pochi istanti prima che il suo nome venga pronunciato da Easton Flint, ricevendo due occhiate sbalordite da Remus e Lexie.
“Da quando sei diventato così bravo in Divinazione?” 
Non c’è tempo per rispondere alla domanda di Lexie, perché i tre campioni vengono convocati da Flint, per scoprire ciò che il destino ha in serbo per loro. 
Sirius osserva prima Lestrange e poi la ragazza estrarre un minuscolo esemplare di Serpecorno, per poi trovarsene anche lui uno tra le dita della mano destra.
“Come vedete, ognuno di voi ha estratto il Serpecorno che dovrà affrontare per poter recuperare il messaggio. Avete trenta minuti a partire da ora, per decidere come avete intenzione di agire.”
Sirius torna da Remus e Lexie che stanno già parlottando fitto tra loro.
“Piuttosto ironico, non trovate?” si sforza di ridere.
I due gli lanciano un’occhiata a metà tra il perplesso e lo stupito.

“Che proprio io sia stato selezionato per affrontare un Serpecorno, che altri non è che un enorme serpente... io, l’unico Black che non è stato smistato a Serpeverde, mi ritrovo a combatterci contro, in pieno spirito da ribelle Grifondoro!”
“Mi fa piacere che tutto questo ti faccia ridere, Felpato.”
“Io al tuo posto sarei preoccupata dell’enorme biscia che mi attende là fuori, ma sono felice che tu riesci ad apprezzare l’ironia della situazione.”
“Immagino che mio fratello non vedrebbe l’ora di raccontare ai miei la figura da inetto che farò,” bofonchia contrariato Sirius, osservando il modellino sfumato nei toni del blu e del celeste. “La trovo solo una ragione in più per fare del mio meglio e superare la prova,” conclude, mostrando agli amici il suo prossimo avversario.
“Sono animali noti per la loro intelligenza, credo che questo in particolare sia una specie autoctona della costa ovest degli Stati Uniti,” commenta Remus.
“Grazie per l’informazione, ma ne so quanto prima riguardo al riuscire a blandirlo abbastanza a lungo per rubargli un oggetto che ha appeso al collo…”
Lexie scuote la testa, roteando gli occhi. “E dire che anche tu hai preso il G.U.F.O. in Cura delle creature magiche…”
“Certe cose rimangono senza spiegazione anche per me, io non ci ho mai capito molto di bestie e affini…” ribatte Sirius, stringendosi nelle spalle.
“Il loro punto debole sono gli occhi, sono molto sensibili alla luce forte, infatti tendono a rimanere nascosti nelle ore più calde del giorno,” gli spiega Remus.
“Siamo in Scozia a novembre, quando sole siamo abituati a vedere in questo momento dell’anno, scusa?”
“È davvero senza speranze, non trovi?” domanda Remus a Lexie.
“Sì, forse farebbe meglio a ritirarsi, la figura sarebbe migliore…” rincara la dose la ragazza.
“Molto divertenti, davvero! E vi definite miei amici?”
I due ridacchiano divertiti, continuando a ignorarlo per un po’.
“Ti ricordo che avrai la bacchetta,” sospira alla fine Remus.
“La tua opzione migliore è l’incantesimo Orbis, che dovrebbe accecarlo temporaneamente,” gli consiglia Lexie.
“Ah sì, è l’incantesimo che abbiamo usato quella volta che abbiamo rubato le divise dei Serpeverde dopo il loro allenamento,” ghigna Sirius, ricordando uno scherzo particolarmente riuscito.
“Per fortuna Incantesimi è una materia in cui eccelli, non dovresti avere problemi…”
Sirius ricambia lo sguardo fiducioso di Remus e gli sorride, “andrà alla grande, vecchio mio! Basta che io non mi faccia mordere…”
“O colpire dai suoi corni,” gli ricorda Lexie.
“Giusto,” concorda Sirius, scrutando nuovamente la figurina e riflettendo davvero sul rischio che si troverà a correre. “Me la caverò,” conclude con uno dei sorrisi che è diventato il suo marchio di fabbrica.
 
Pochi minuti dopo, catapultato al centro dell’arena, Sirius non è più così convinto di quanto ha detto agli amici; il Serpecorno sembra molto più spaventoso quando è ben più lungo di una misera manciata di centimetri e Sirius, almeno per qualche attimo, si ritrova assolutamente immobile a contemplare l’enorme figura che incombe su di lui. Gli ci vuole un bello spavento, con l’animale che striscia sempre più vicino al punto in cui sta tentando di ripararsi, per decidersi finalmente a tirare fuori dalla tasca la bacchetta e puntarla, senza troppa convinzione, verso di lui per il primo tentativo di accecarlo. 
È evidente che la creatura ben conosce il proprio punto debole, infatti è bastato un accenno da parte di Sirius, per costringerla alla ritirata in un’area sassosa dov’è si sente più protetta. Il ragazzo decide di affrontare la sfida come è solito affrontare la vita, facendosi le domande solo in un secondo momento, si avvicina più spavaldo di quanto non sia e fa esplodere le pietre che proteggono il Serpecorno con un Bombarda ben piazzato che costringe l’animale ad arretrare nuovamente. Sirius si sta preparando a riprovare con l’incantesimo Orbis, quando il Serpecorno si innalza di fronte a lui, mettendo in mostra le lunghe corna ricurve. Il ragazzo gli indirizza quindi uno Stupeficium per interromperne l’avanzata e riprova con l’incantesimo accecante andando finalmente a segno.
Sente alzarsi un’ovazione dagli spalti e si gira per cercare gli amici tra il pubblico, accorgendosi troppo tardi che la bestia lo sta raggiungendo. Riesce a lanciare un altro Orbis ben piazzato, prima di un: “Accio, cilindro!”che non va a buon fine perché le corna della beata impediscono alla collanina di spostarsi.
Sirius decide quindi di distrarlo con un nuovo Bombarda che distrugge un’area ben distante da quella in cui si trova lui, distraendo il Serpecorno e avendo la possibilità di provare a compere la catenina metallica.
Diffindo!” grida, prendendo bene la mira.
La prima volta non è sufficiente e nemmeno la seconda, ma la terza porta finalmente le maglie a rompersi e lasciare che il cilindro cada nel vuoto.
“Accio, cilindro!” esclama, osservando l’oggetto planare con precisione verso di lui.
Sorride soddisfatto, quando si rende conto di aver compiuto la propria missione, distraendosi per un fatale secondo che lascia il tempo al Serpecorno di sfiorarlo con uno dei suoi corni e graffiargli il braccio sinistro.
Un nuovo Stupeficium è sufficiente a metterlo combattimento e a permettergli di raggiungere Silente e gli altri giudici.
 
Sugli spalti, le grida di giubilo rosso-oro non si placano nemmeno quando, per via del voto piuttosto basso del preside di Durmstrang, Sirius si piazza proprio alle spalle della campionessa di quella scuola, con 45 punti. La silenziosa mora ci ha messo meno di cinque minuti per ottenere il proprio cilindro, dimostrando che probabilmente Sirius aveva ragione a credere che il loro preside li aveva preparati per la prima prova.
Lexie e Remus si scambiano un cinque, felici che i loro consigli siano stati d’aiuto all’amico, prima di capeggiare il resto del gruppo fino alla tenda dei campioni dove Sirius li attende con un sorriso soddisfatto che gli increspa le labbra.
“Ve l’avevo detto che me la sarei cavata!”
Marlene gli salta al collo, stringendolo a sé e lui la fa volteggiare felice.
Aver messo il proprio nome nel calice non è stato così avventato in fondo, ma soprattutto è soddisfatto di aver dimostrato il proprio valore di fronte a tutta la scuola – suo fratello incluso…
 



 

Note dell’autrice:
Se non arrivassi all’ultimo non sarei io, un po’ come Sirius protagonista del capitolo, insieme al Serpecorno. Ho cercato in incorporare tutto  ciò che si sa di questa  bestia nel racconto, aggiungendo qualche dettaglio che è puramente farina del mio sacco.
Spero che la prova vi sia piaciuta.
Buon Natale a tutti!
 

 
 
 
 
   
 
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