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Autore: Fiorentinasara    26/12/2022    0 recensioni
Partecipa al calendario dell'avvento indetto dal gruppo telegram di Miracolous Fanfiction
Genere: Romantico, Satirico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Alya, Marinette Dupain-Cheng/Ladybug, Sabine Cheng, Tom Dupain
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Dopo l’università, Marinette era andata a lavorare alla casa di moda Agreste, e da un anno anche Adrien, il figlio del signor Agreste, e in tutto quel tempo non si erano mai parlati, se non a monosillabi alla reception qualche volta. Lei lo considerava una sorta di Mr Scrooge.
Marinette aveva fatto però amicizia con Pauline, la ragazza che lavorava nella postazione davanti alla sua.
Come ogni anno, a Natale il signor Agreste aveva una tradizione tra i suoi dipendenti, dove ognuno a turno pescava un nome da un sacchetto, cui poi avrebbe fatto un regalo segreto che sarebbe stato consegnato al destinatario il giorno della festa della vigilia di Natale, e svelato il nome del mittente.
Anche quella mattina che Marinette andò a lavoro.
“Ragazzi ragazze venite tutti qua!” Disse Gabriel Agreste.
Tutti si avvicinarono al capo, tranne il ragazzo biondo che non lo stava calcolando di striscio.
“Ehi anche tu signorino devi partecipare. E non fare quel muso lungo.’’ disse Gabriel al figlio
“Sai cosa penso del Natale e di questa tradizione ridicola, vero? Allora lasciami in pace.”
“No! Non puoi devi partecipare anche tu e poche storie.’’
Gabriel passò da ogni dipendente col sacchetto, da cui ognuno estrasse un bigliettino ripiegato.
Quando Marinette prese il suo bigliettino, ritornò subito alla sua postazione.
“Marinette ti decidi ad aprire il tuo biglietto e vedere a chi devi fare il regalo?” chiese Pauline curiosa.
La corvina aprì il foglietto e rimase sorpresa quando lesse il nome di Adrien.
“Pauline, dimmi che è uno scherzo. Devo fare il regalo a Mr Scrooge non ci credo, proprio io che adoro il Natale.”
“Oh, molto bene. Sarà un modo per interagire con lui.”
Passarono i giorni e Marinette provò a studiare Adrien, ma niente, ancora non sapeva cosa gli piacesse.
“Pauline che devo fare? Aiuto, ancora non so che regalare ad Adrien.’’ chiese disperata Marinette
“Avicinati a lui e chiedigli direttamente cosa vuole, è facile.’’
Marinette pensò tutto il giorno a quello che le aveva detto la sua amica Pauline, e quando tornò a casa si mise con portatile sul divano con l'idea di creare un account di posta elettronica temporaneo per scrivere ad Adrien, titubando se inviare o meno il messaggio appena digitato: “Cosa hai bisogno per Natale?” firmandosi come il suo Babbo Natale segreto.
Adrien era ancora in ufficio davanti allo schermo, quando ricevette il messaggio, rimanendone sorpreso da quanto scritto, ma decise di rispondere.
“Ho bisogno di una cravatta.” e lo inviò.
Quando Marinette ricevette la risposta, si mise a parlare col gatto.
“Una cravatta mi sembra un po’ banale, non trovi?”
Il gatto per tutta risposta sbadigliò, mentre la padrona se ne andava a letto non pensandoci più.
La mattina dopo al lavoro, la stessa storia: Marinette si fermò ad aspettare la sua amica alla reception, vedendo passare Adrien che la salutò a malapena, e nel frattempo compariva Pauline tutta trafelata che piantò in mano alla corvina il caffè del chiosco davanti all’ufficio.
“Tieni Marinette e poi non dire che non ti voglio bene. A proposito, come è andata con Mr Scrooge?’’ si informò Pauline.
“Non è andata. Ho seguito il tuo consiglio di creare un account di posta elettronica temporaneo per informarmi su cosa gli piace.’’
“ Marinette, io non ti ho mai suggerito di creare una cosa del genere, ma solo di andare da lui e chiederglielo direttamente.”
“Tra le righe del tuo discorso era sottinteso! Ormai è andata.”
“Che è successo dopo che hai creato l’account? Racconta, sono curiosa.’’ Pauline non stava più nella pelle.
“In un primo momento volevo cancellare tutto, mi sembrava una fesseria quello che stavo per fare,  ma sono andata avanti e gli ho scritto un messaggio.  Lui mi ha risposto dicendo che gli serve una cravatta.” La corvina sospirò. “Ma che regalo di Natale è una cravatta.’’
“Allora è fatta Marinette, sai che regalargli. Anche se lo trovo un po’ strano e triste una cravatta. Chi mai chiederebbe un regalo del genere.’’
Finita la conversazione le due ritornarono al lavoro. Marinette quel pomeriggio sarebbe andata dalla sua migliore amica Alya, ma che in realtà considerava come una sorella. E fu proprio durante la pausa pranzo che quest’ultima la chiamò. Marinette rispose appena senti suonare il cellulare.
“Ciao Alya come mai questa telefonata?’’
“Ti ho chiamato per ricordarti che oggi pomeriggio devi venire da noi. Mio figlio Josh, nonché tuo nipote, mi ha fatto una testa così a furia di chiedermi più volte quando saresti arrivata.”
“Certo Alya che mi ricordo.  Piuttosto, digli di preparare tutto che oggi addobbiamo casa e creeremo anche nuovi addobbi.’’
“Va bene glielo riferirò subito, almeno non mi stresserà più. Ci vediamo nel pomeriggio.’’
Marinette chiuse la telefonata e riprese a lavorare.
Nel pomeriggio si presentò a casa di Alya, e suonato il campanello, Nino le aprì al porta.
“Ciao, come va? È bello vederti.’’
“Ciao Marinette, va tutto bene. Avanti, entra. Alya e Josh sono in cucina; mio figlio non vedeva l’ora che tu arrivassi.’’
Marinette entrò in casa, togliendosi il cappotto e dirigendosi in cucina. Non appena la vide spuntare dalla porta della cucina, Josh scese dallo sgabello dove era seduto e le corse incontro.
“Zia Marinette sei venuta finalmente! Non vedevo l’ora.’’ Felicissimo, il bambino le corse incontro.
“Certo piccolo te lo avevo promesso. E una promessa è una promessa.’’
Josh prese per mano Marinette e la portò in soggiorno, dove c’era l’albero e gli scatoloni con le decorazioni.
“Iniziamo a decorare?’’ chiese Josh.
Cominciarono con l'addobbare l’albero, ed in meno di mezz’ora avevano decorato tutto il soggiorno.
“Josh adesso sediamoci al tavolino e facciamo le decorazioni con la carta colorata.’’
“Sì, vado a prendere l’occorrente.’’
Intanto, Marinette e Alya si sedettero al tavolino a parlare, aspettando il ritorno del bambino.
“Marinette, tu sei stata la mia salvezza: in cinque minuti hai decorato tutto il soggiorno. Non ho mai visto una persona più amante di te del Natale.’’
Quando ebbero finito, Marinette li salutò e tornò a casa, cenò e si mise col portatile sul divano, scrivendo un altro messaggio ad Adrien.
*Qual è la cosa che ti piace di più al mondo?* Firmandosi sempre il tuo babbo natale segreto.
Quando Adrien ricevette il messaggio, lo lesse ancora più stupito rispetto al primo che aveva ricevuto.
*Suonare mi piace più di tutto.* e lo inviò.
Quando arrivò la risposta, Marinette alzò un sopracciglio incredula, ma non ci fece più di tanto caso. Chiuse il computer, prese il gatto e andò a dormire.
Quella notte dormì come un angelo, e la mattina si svegliò molto riposata e rilassata, pronta per una nuova giornata di lavoro, ed una volta pronta si recò in auto verso la sede della casa di moda.
Nel parcheggio dell’azienda, la corvina era così presa dai suoi pensieri  che per poco non investì Adrien, che con la sua moto le aveva tagliato la strada.
“EHI, GUARDA DOVE VAI INVECE DI AVERE LA TESTA FRA LE NUVOLE!!’’le urlò dietro il biondo.
“AH! SE IO HO LA TESTA TRA LE NUVOLE, TU HAI NEL CERVELLO HAI MANCANZA DI OSSIGENO PER NON GUARDARE DOVE VAI!’’ ribatté Marinette stizzita.
Una volta salita in azienda, Marinette si stupì di trovare Pauline che già la stava aspettando alla reception con due caffè bollenti, visto che di solito era l'amica che arrivava sempre dopo di lei tutta trafelata.
“Ciao Pauline tutto bene? Stamani sei caduta dal letto per essere qua prima di me.’’
“Ma quale caduta dal letto! E' solo che stamani per la prima volta ho sentito la sveglia, e sono arrivata in tempo. Piuttosto tu, che hai per essere già imbronciata di prima mattina?’’
“Niente, andiamo alle nostre scrivanie che ti racconto.’’
Andarono a sedersi e Marinette iniziò a il suo resoconto.
“Stamani mi sono scontrata con Mr Scrooge nel parcheggio. Per poco non lo investivo e lui mi ha urlato contro di stare più attenta.’’
“Non ci credo che sia così arrogante. Ma raccontami se hai fatto progressi sul regalo da fargli, perché tanto sai che prima o poi verrà a sapere la verità il giorno della festa della Vigilia di Natale. Ed inoltre c'è anche il fatto che il signor Agreste abbia assegnato al figlio il progetto di creare una pubblicità natalizia per i suoi modelli, invece che a te che ogni anno. Come l'hai presa?”
“Si certo, e che la cosa mi è sfuggita di mano, ma gli rivelerò che il regalo è da parte mia appena avrò tempo. Per il fatto della campagna pubblicitaria, diciamo che l’ho presa bene.”
Iniziarono a lavorare, mentre Sebastian, un altro dipendente, si avvicinò alla corvina.
“Marinette il capo vuole vederti, e mi sembra piuttosto urgente.’’
“Grazie Sebastian, andrò subito.’’
Marinette si avviò all’ufficio dello stilista Agreste, e stava per bussare, quando vide arrivare Adrien.
“Se stai andando da mio padre, dovrai aspettare perché devo parlare con lui. Mi ha chiamato.’’
“Anche io sono stata chiamata.’’
I due si guardarono in faccia stupiti.
Marinette aprì la porta dell’ufficio e si sedette davanti alla scrivania del signor Agreste.
“Bene, ragazzi miei. Vi ho convocati entrambi per darvi nuove istruzioni. Marinette dovrai fare la campagna pubblicitaria natalizia dei miei modelli.’’
“Ma papà, non la dovevo fare io?” protestò il biondo.
“Sì Adrien, l'ho affidata a te, ma voglio che ci lavoriate insieme, visto che quello che mi hai proposto finora non mi ha soddisfatto e non ricordava per nulla il tema richiesto.’’
Adrien e Marinette si guardarono in faccia sorpresi, ma uscendo dall'ufficio dovettero accettare la decisione del loro datore di lavoro.
“Come facciamo?’’
“Senti, vediamoci tra mezz’ora nella sala riunioni e buttiamo giù qualcosa! Che ne dici?”
“Va bene.'’
Mezz’ora dopo, Marinette era nella sala riunioni si ritrovarono nella sala riunioni a scartare ogni idea di Adrien.
“Perché bocci ogni mia proposta?”
“Perché sono idee molto fredde che non rispecchiano questa festività. Devi pensare al più bel Natale che abbia mai passato e riversare quello stesso spirito sulla campagna.’’
Adrien rimase in silenzio qualche minuto, prima di rispondere.
“Non ho ricordi felici del Natale.”
Marinette ne rimase sorpresa, ma poi ebbe un’idea.
“Qua dobbiamo rimediare un po’ di spirito natalizio, e so anche dove. Nella cittadina qui vicino fanno i mercatini dedicati e io ci vado sempre. Per cui, ora noi usciamo di qui e ci andiamo.’’ disse la corvina divertita.
Prese Adrien per un braccio lo portò alla macchina per recarsi ai mercatini.
“Ecco, qua troverai lo spirito natalizio e l’ispirazione necessaria.”
“Il Natale per me non è altro che a beneficio del consumismo.”
Fecero un giro, fermandosi davanti alla bancarella di una piccola signora cinese.
“Devi provare i biscotti di Sabine: sono i più buoni al mondo, con burro e sopra tanto zucchero.’’
“ Ciao Marinette! E' bello rivederti anche quest’anno, e sei veramente gentile a dire che i miei biscotti sono i più buoni.”
Marinette acquistò una scatola di biscotti, e si spostarono verso un altro banco.
“Dai, assaggiane uno! Non potrai più farne a meno.” propose la corvina, offrendone uno al ragazzo.
“Io non mangio zucchero.” rispose secco il biondo.
Marinette richiuse la scatola, ma Adrien riuscì fulmineo a afferrarne uno e ad addentarlo.
“Come sono?” chiese lei sorridendo.
“Sì, sono buoni.” bofonchiò l'altro, facendo sparire il biscotto con una sola boccata.
I due ragazzi vagarono tra i vari banchetti per diversi minuti.
“Adrien, mi sembra strano che dopo un anno passato in azienda tu non ti sia ancora integrato. Non partecipi nemmeno alle uscite del venerdì sera con tutti noi dell’ufficio!” dichiarò Marinette.
“Che senso ha partecipare a queste cose? Io sono lì per lavorare e basta.” dichiarò Adrien in risposta.
“É un modo per conoscersi meglio e interagire. Qualche volta con le colleghe vado in un bar per un aperitivo e parlare un po'.” continuò lei.
“E di cosa dovrei parlare con Marc della contabilità, o con altri, secondo te?”
“Ti stupiresti invece di quante storielle carine racconta Marc.’’
Arrivarono ad un altro banco dove vendevano il luccichio dei gioielli attirò l'attenzione di Adrien.
“Mi potrebbe dare questo?’’, chiese il biondo indicando un bracialetto.
“Per chi sarebbe?” domandò curiosa la corvina.
“Per il mio babbo natale segreto.”
“Sei sicuro che le possa piacere? Per esempio, io non porto braccialetti visto che fanno troppo rumore quando digito sulla tastiera.”
“E allora cosa suggerisci, una collana forse?” Adrien si portò una mano al mento dubbioso.
Marinette prese un paio di orecchini.
“A me piacerebbero questi.’’
“Cosa sono stelle?’’
“No, sono fiocchi di neve. Mi ricordo che mia nonna ne aveva un paio uguali e li metteva ogni anno a Natale.”
“Grazie per la lezione.” rispose il ragazzo.
Tornarono alla macchina, per rientrare ognuno nella propria abitazione.
Anche quella sera a casa Marinette scrisse un messaggio ad Adrien.
“Qual è il Natale che ricordi come il più bello di tutti?’’ e lo inviò.
Adrien in quel momento si trovava davanti al computer per finire la presentazione, quando lesse il messaggio e si decise a rispondere.
“La mia famiglia non festeggia il Natale, è solo un giorno come un altro. Ricordo però che a mio padre piaceva molto la musica classica al piano, e qualche volta abbiamo anche suonavamo insieme, oltre a portarmi a sentire concerti di musica classica. Ma poi mia madre è morta, e non c’è più stata più nessuna festa. Mio padre si è rifugiato nel suo lavoro, senza fare distinzione di giorni. E tu quali ricordi hai del tuo Natale ideale?’’ e lo inviò a sua volta.
“Il mio non è proprio un ricordo, ma più che altro un desiderio: salire su una slitta trainata da cavalli.’’ e premette il tasto di invio.
Marinette finalmente aveva trovato il regalo da fare ad Adrien.
La mattina dopo andarono in ufficio e come prima cosa presentarono il progetto a Gabriel.
“Ragazzi miei, mi piace molto. Siete stati bravissimi.’’ li congedò alla fine lo stilista molto soddisfatto.
Tre giorni più tardi ci sarebbe stata la festa della vigilia, e ancora Marinette non aveva detto nulla ad Adrien che era lei ha scrivergli i messaggi.
“Marinette sei riuscita a parlare con Adrien?’’ chiese incuriosita Pauline.
“No, ma lo verrà comunque a sapere alla festa e non vorrà vedermi mai più. Sai Pauline, credo di essermi innamorata di lui a furia di starci così a stretto contatto. L'ho decisamente rivalutato.”
Arrivò infine il giorno della festa. Alya si presentò a casa di Marinette con l’abito per la serata.
“Ciao Mari, è arrivata la tua salvatrice! Vieni, che devi prepararti per la festa che aspetti con ansia tutto l’anno.”
“Alya, ti sono grata per l’aiuto che mi dai.” rispose la corvina.
Alya infilò Marinette in un tubino rosso con decolté nere che le stava un incanto, ed il trucco la rese  ancora più bella.
Alla festa ballò e chiacchierò con gli altri, fino al momento in cui Gabriel richiamò l'attenzione di tutti intorno al grande albero che capeggiava nella stanza, iniziando a distribuire i doni rivelando al contempo il mittente segreto di ognuno.
Arrivato il suo turno,  Adrien aprì il suo pacchetto e vi trovò all'interno una cravatta rossa con le renne disegnate. Sollevandola, vide al di sotto di essa due biglietti per un concerto di musica classica. Con i suo solito tono di comando, Gabriel rivelò al figlio che il dono era da parte di Marinette.
Adrien la guardò dritto negli occhi la ragazza, uscendo subito dopo in fretta dalla sala.
“Ecco Pauline. Come temevo si è arrabbio ed è andato via.’’ sospirò la corvina.
“Un momento, ma dove è il tuo regalo?” chiese l'altra guardandosi attorno.
Gabriel si mise a cercarlo sotto l’albero, ma senza alcun successo. Mentre lo stilista continuava a  cercare, uno dei dipendenti entrò trafelato e col fiato corto.
“Questa dovete vederla, venite fuori tutti!” dichiarò l'uomo.
Tutti si precipitarono all'esterno, dove faceva bella mostra di se una grande slitta trainata da dei cavalli con sopra Adrien.
“Marinette questo è il tuo regalo di Natale... da parte mia.” disse il biondo, sorridendo come imabrazzato.
Marinette non credeva ai suoi occhi, salendo infine titubante sulla slitta.
“Ma allora non sei arrabbiato con me?” chiese la corvina in un sussurro appena udibile.
“No, ed anzi speravo fossi tu a farmi il regalo anonimo. Perché mi sono innamorato di te.’’
‘”Anche io sono innamorata di te.''
Marinette prese coraggio e lo baciò.

 











 
   
 
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