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Autore: Zikiki98    28/12/2022    0 recensioni
- Avevo iniziato a scrivere questa storia qualche anno fa, lasciandola incompleta. La sto modificando e sto aggiungendo delle parti per renderla più piacevole e completa. Potete trovarla sia su Wattpad sia qui su Efp. I primi 9 capitoli li ho pubblicati tutti insieme, in modo che la storia segua lo stesso ritmo della pubblicazione su Wattpad. Spero vi piaccia -
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E se Bella provenisse da un mondo diverso da quello in cui siamo abituati a vederla?
Dopo la battaglia terrificante contro i demoni, avvenuta circa cento anni fa, non si è più sentito parlare di Shadowhunters, ovvero, di Cacciatori di Demoni. Da quella strage di Nephilim, tutte le creature del mondo invisibile, vale a dire vampiri, licantropi, maghi e fate, hanno creduto che si fossero estinti.
E se non fosse così? E se si fossero solo nascosti?
I demoni stanno ripopolando il mondo e la vita, non solo degli esseri umani, ma anche delle creature mitologiche presenti nelle favole dei bambini e nei racconti terrificanti degli adulti, è a rischio.
Chi li manda? Come possono uscire dalla loro dimensione? La terra potrà tornare ad essere un pianeta "sicuro"?
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Instagram: _.sunnyellow._
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FanFiction su Twilight e Shadowhunters.
Genere: Drammatico, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Clan Cullen, Edward Cullen, Emmett Cullen, Isabella Swan, Quileute | Coppie: Alice/Jasper, Bella/Edward, Carlisle/Esme, Emmett/Rosalie
Note: Cross-over, OOC, What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate, Triangolo, Violenza | Contesto: Più libri/film
Capitoli:
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THE WORLD OF DEMONS
IL PORTALE DEI DEMONI

Epilogo

 
POV Sebastian
 
Mi stiracchiai in un letto sconosciuto, mezzo nudo, tra le coperte pulite e fresche che profumavano di fiori. Accanto a me, non c’era più nessuna compagnia. Prima di stropicciarmi gli occhi con le mani, il mio sguardo era fisso sul soffitto bianco sopra di me, mentre contavo le imperfezioni dell’intonaco, una per una. Quando presi coraggio, con una lentezza disarmante, mi misi seduto in un groviglio di lenzuola, sbadigliando senza alcun controllo.  
La mia testa strabordava di pensieri. Per quello la scorsa notte ero corso da Lei, avevo bisogno di una mano, di essere ascoltato e, come se fosse una conseguenza della tensione che provavo e che era presente fra di noi, finimmo a letto insieme.
Sbuffai e, senza ulteriori indugi, decisi di alzarmi dal letto. Davanti a me, uno specchio appeso al muro, mostrò la mia immagine riflessa per intero. Il mio fisico, snello e muscoloso, oltre a essere adornato da decine di cicatrici dovute dalle rune, poteva dimostrare quanto fossi visibilmente agitato dalla tensione dei muscoli al di sotto della pelle. Per non parlare del viso, caratterizzato da due grosse occhiaie, che ormai mi facevano compagnia da qualche giorno, e da un paio di rughe d’espressione in più dovute dalla preoccupazione.
Ero distrutto. La mia intera vita era stata costruita su una bufala. L’unica persona che credevo mi fosse rimasta, l’unico essere umano ad essere ancora in vita che mi ricordava le mie origini, la mia famiglia, tutto d’un tratto, in realtà non lo era mai stato o, almeno, non totalmente. Non riuscivo ad accettare che il legame con mia sorella non fosse puro, che lei fosse una figlia illegittima. Come aveva potuto mia madre tradire mio padre? Non solo, come aveva potuto restare incinta di un altro uomo e spacciare il frutto di questo tradimento per la figlia del proprio marito?
Per me, il sangue aveva sempre avuto un certo valore, una certa importanza. Così mi era stato insegnato, Sanguis Sanguinis Mei. Nonostante io e Isabella avessimo avuto più volte discussioni a riguardo, io non ero mai riuscito a comprendere il suo punto di vista. Eppure, adesso mi sentivo quasi costretto a farlo, per non perderla. Il nostro legame non era puro, ma io l’amavo immensamente comunque, anche se mi faceva male. Se volevo continuare a starle vicino e amarla, ciò avrebbe anche significato riuscire ad accettare questa situazione. Ma sarei mai riuscito a superare una notizia del genere? Sarei riuscito ad ignorare le colpe dei nostri genitori che le gravavano, ingiustamente, addosso? Adesso che parte della verità era saltata fuori e, fra non molto questa notizia sicuramente giungerà anche nelle mani del Conclave, lei sarebbe stata il promemoria vivente, in carne ed ossa, del fallimento della nostra famiglia. E, a quel pensiero, istintivamente, non volevo fare altro che cercarla per scappare via insieme e proteggerla. Andare lontano, senza guardarsi indietro, solo io e lei, come se niente fosse accaduto e come se niente fosse cambiato.
L’idea di non sapere dove fosse mi faceva impazzire. Se il Conclave l’avesse catturata, l’avremmo saputo, perciò doveva essere ancora a piede libero. Voleva dire che fino a quel momento, era riuscita a tenersi in salvo. E questo mi consolava un po’, ma allo stesso tempo, non avevo sue notizie ormai da quattro giorni e, il non sapere, era una vera e propria agonia.
Inoltre, dopo quello che era successo, colsi l’occasione e andai via da quella casa, da quella famiglia che ci aveva solo preso in giro. Guardare in faccia Jonathan mi faceva venire un’incontrollata voglia di mettergli le mani addosso, perciò, dato che c’erano stati già abbastanza drammi, per tentare di evitare la cosa, presi la decisione migliore che potessi prendere: andarmene. Mary ovviamente scoppiò in lacrime, ma la ignorai. Non mi faceva effetto prima, figurarsi dopo quello che era successo. Non dico che non mi fosse mai importato niente di loro, perché mentirei. Trascorsi più della metà della mia vita con quelle persone e, non potevo negare che, ogni tanto cedetti pure io alle loro coccole e attenzioni, perché in fondo ci speravo nell’idea di essere tutti insieme una famiglia ma, alla fine, non mi ero mai lasciato abbindolare. Il mio unico pensiero, la mia unica priorità, era sempre stata la mia sorellina che, a differenza mia, era stata ingannata da quella sorta di amore che non esisteva. Avevo letteralmente perso il conto di quante volte le avevo detto che noi non saremmo mai stati loro figli al cento per cento. Lei aveva voluto credere a quella bella favola a tutti i costi, pur di sentirsi parte di qualcosa, di ricreare la famiglia che ci era stata ingiustamente portata via con la violenza. Ed ecco qui le conseguenze.
Ad un certo punto, nonostante avessi sempre i riflessi pronti, mi sorpresi di sentire due braccia calde e sottili stringermi da dietro. Non mi succedeva mai di essere colto di sorpresa, ma probabilmente ero talmente perso nei miei pensieri, nei ricordi, da non accorgermene.
Mi voltai, ricambiando la stretta. La ragazza era poco più bassa di me, bella e formosa, e i suoi lunghi capelli biondo platino le ricadevano lisci lungo tutta la schiena. La sua carnagione era talmente chiara che mi faceva pensare alla neve fresca, ricoperta da qualche cicatrice ancora più bianca della sua stessa pelle, che ricordavano il suo passato da Cacciatrice, da parecchi anni ormai in esilio. Aveva gli zigomi ben pronunciati e le guance rosee, il naso sottile e all’insù, delle belle labbra carnose, ma la cosa che mi restò impressa fin dal primo momento in cui la vidi, era proprio il colore degli occhi. Neri, oscuri e penetranti. Un colore talmente tenebroso e ipnotizzante, da non esistere in natura, ma più che altro, mi avevano colpito perché erano terribilmente identici a quelli di Isabella. Era impossibile da non notare una somiglianza del genere, proprio per la particolarità di quel dettaglio e, questo dimostrava solamente che, la ragazza davanti a me, aveva raccontato la verità.
- Fortuna che abbiamo fatto sesso stanotte! – scherzò Elaine, cercando di attirare la mia attenzione – Invece di essere rilassato, hai la faccia di uno che ha dovuto combattere dei demoni per ore. Ti sei pentito? -.
Le baciai la fronte, scostandomi da lei per risedermi sul letto, esausto e in pensiero.
- Non è per te, anzi, quello che c’è stato fra di noi mi ha aiutato – dissi, sospirando – È solo che sono tormentato dalla paura che le possa succedere qualcosa -.
Lei mi guardò, quasi intenerita, avvicinandosi a me per accarezzarmi i capelli – È giusto che tu sia in apprensione per lei, vuol dire che sei un bravo fratello, ma ti ho già detto che non ti devi preoccupare – mi rassicurò per l’ennesima volta, in quelle ultime ore trascorse insieme – Ci penso io, ti devi fidare di me -.
- Hai ragione – ammisi, cercando di mantenere la calma – Io mi fido di te, ma vorrei essere reso partecipe del piano che hai in mente -.
Sorrise compiaciuta – E questo è comprensibile – dopodiché aggiunse, roteando gli occhi all’indietro – Un mio vecchio amico, nonché il Signor Sommo Stregone di Brooklyn, Magnus Bane, mi deve un favore, da qualche decennio ormai. Quando il Conclave la troverà, la notizia si verrà a sapere nel giro di poche ore. Mentre la imprigioneranno e le faranno il processo, cosa che richiederà qualche giorno, chiederò  a questo mio caro amico di trovarmi tutte le famiglie di Cacciatori che il Conclave, dopo la Battaglia di cento anni fa, ha chiuso fuori dai confini di Idris – mi spiegò – Proprio quelle famiglie che nell’ultimo secolo si sono dovute adattare all’ambiente in cui si trovavano, celandosi fra Mondani e Nascosti, creando così queste situazioni che il Conclave punisce, ma che lui stesso ha permesso, più di un secolo fa – disse e si sedette a cavalcioni su di me, in modo che i nostri visi fossero alla stessa altezza, mentre la sua mano destra circondò il mio collo – I Cacciatori di Idris si saranno anche nascosti per più di cento anni, ma quelli che il Conclave ha escluso, credendo di averli lasciati all’esterno a morire, in realtà sono sopravvissuti e andati avanti con le loro vite. Si sono innamorati, sposati e hanno fatto figli, anche con Nascosti e Mondani. In questo modo, se volessero punire e giustiziare Isabella, secondo le loro regole, dura lex sed lex, dovrebbero riservare la stessa sorte a tutte quelle decine di migliaia di Cacciatori che hanno continuato a vivere in questo mondo, al di fuori di Idris. Tu Sebastian sarai la chiave, la parte esecutiva di questo piano. Sarai tu a salvarla – mi morse il labbro inferiore, facendomi tremare di eccitazione – E, comunque, non so quanto convenga al Conclave prendere la decisione di sterminare tutti quei Cacciatori, considerando la guerra spietata che sto organizzando di fargli -.
Non avevo nulla da dire, pendevo totalmente dalle sue labbra e ritenevo che quel piano fosse geniale. Sicuramente, nessuno si sarebbe aspettato che portassi dei testimoni ad Idris, in molti resteranno a increduli. La riuscita del piano sarebbe dipesa interamente da me, dovevo prestare la massima attenzione.
La baciai appassionatamente, facendola sdraiare sotto di me – Sono contento di averti incontrata in quel vicolo di Seattle -.
Gemette rumorosamente, chiudendo gli occhi con un sorriso inebriante in volto – Io sono contenta di averti risparmiato quella notte… e di averti scelto – dopodiché, cominciò a sfiorarmi il collo con le labbra e, tra un bacio e l’altro, mi sussurrò – E ricordati bene, che l’incolumità e la vita di tua sorella sono nei tuoi interessi, quanto nei miei. Non permetterò a nessuno di ucciderla. Ho bisogno di lei -.
 
 
CONTINUA
 

 
Spero che abbiate passato un Buon Natale!
Quando il primo capitolo della seconda parte sarà pronto e pubblicato, vi informerò qui, perciò tenete d’occhio le notifiche.
Intanto, vi ringrazio per essere arrivati fino alla fine di questa prima parte e di avermi aspettata.
So di non essere stata molto costante, per questo per me significate tanto.
Grazie per chi c’è stato dall’inizio alla fine, ci rivediamo nella seconda parte, in una nuova avventura.
Se vi fa piacere, lasciate una stellina e un commento.
Besos :-*
 
Zikiki98
 
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