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Autore: An apple for Malfoy    01/01/2023    1 recensioni
"La felicità si può trovare anche negli attimi più tenebrosi, se solo qualcuno si ricorda di accendere la luce. “
- Albus Silente
Genere: Drammatico, Fantasy, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Draco/Hermione
Note: AU, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VI libro alternativo
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Il Patto di Sangue

Draco non poteva confessare nulla a Blaise ma, per Salazar, aveva bisogno di alleviare quel dolore che lo stava giorno dopo giorno consumando.

Sapeva bene che Blaise stesse dicendo la vertità perché, ogni volta che provava a chiudere occhio, rivedeva le immagini di sua zia che lo torturava per insegnargli l'occlumanzia, addestrandolo per il Signore Oscuro. Nella sua mente, il volto di sua madre mentre assisteva a quella specie di tortura e, sottomessa, non profereriva parola, era ancora vivido e lo feriva.
Lo sguardo di Narcissa Malfoy era costantemente rivolto a lui mentre accadeva ciò, sembrando quasi fosse preoccupata.
Ricordò anche quando, una sera in camera sua a Malfoy Manor, guardando fuori dalla finestra e osservando la luna, si rivolgeva a suo padre come se fosse lì, rassicurandolo sul fatto che sarebbe riuscito a tirarlo fuori da Azkaban, riportando in alto il nome della famiglia.

Ma era sicuro? Ovviamente era determinato ma non poteva essere certo della riuscita del piano.

In quel momento, si sentì esattamente come si sentiva quelle sere nella sua camera. Solo. Pensò al fatto che fosse stato solo da sempre e che non gli era mai pesato dato che conduceva una vita agiata, circondato dalle costanti attenzioni dei genitori.

Ma, la sua vita, aveva preso una piega diversa ed inaspettata da quel maledetto giorno all'Ufficio Misteri: fu costretto ad uscire con violenza da quella bolla di protezione che gli era sempre stata garantita. Gli avevano buttato sopra delle responsabilità che avrebbe dovuto tenere ancora per un po' il padre. Non aveva avuto ancora modo di realizzare il tutto, sentendosi in un primo momento quasi elettrizzato ma , dopo aver capito che avrebbe dovuto affrontare tutto quello da solo e dopo aver capito la portata di quelle responsabilità , ne sentì improvvisamente tutto il peso gravare sulle sue spalle.

Sapeva bene che Blaise fosse preoccupato per la situazione che stava affrontando Draco, non sapendo però cosa effettivamente ci fosse dietro al suo essere schivo e scostante.

I due si conoscevano da una vita. La stessa educazione, purosangue , entrambi serpeverde ma, a differenza di Draco, Blaise aveva dimostrato che sarebbe sempre stato l'amico che, nel bene e nel male, sarebbe sempre stato presente. Caratterialmente diversi ma complementari.

Si ricordò quando, un giorno, durante le vacanze estive, suo padre gli raccontò che, essendo abbastanza grande , avrebbe dovuto iniziare a circondarsi di gente che "conta" e che un giorno lo avrebbe aiutato ,qualsiasi cosa lui avrebbe chiesto loro di fare.
Gli aveva detto anche di sbarazzarsi di quelle che erano le cose che avrebbero potuto renderlo debole agli occhi degli altri.
Draco si vantava tanto di suo padre e, ogni singola parola che gli diceva, per lui era come oro colato.

Un'estate, Blaise venne  invitato da Draco a Malfoy Manor per trascorrere qualche giorno lì. Prontamente, il ragazzo non si fece sfuggire l'opportunità di vantarsi delle parole per lui significative dette da Lucius.

"Vedi, mio padre sa quello che dice ed è un uomo rispettato. Faresti bene a darmi retta e a sbarazzarti di quella Greengrass. Ti rende debole agli occhi degli altri. Cercati qualcuno di fidato e guardati le spalle" disse Draco con aria fiera.

"Sai, Draco. Io credo che, fin quando farai la cosa giusta, gli altri non avranno mai motivo di attaccarti. Preservare qualcosa o qualcuno che ci rende felici, è la nostra unica ancora per non sprofondare nella solitudine e nell'oscurità. Certo, bisogna mantenere le apparenze e far si che la gente abbia rispetto del nostro nome.
Pensaci bene però. Sei così sicuro che 'la gente che conta', ci sarà per te e con te, qualunque cosa accada? Pensaci bene. Io per te ci sarò sempre, e non mi importa se conto o non conto. Ricordatelo."

"Sei un debole, Blaise. Non sopravviverai in questo mondo. Io seguirò sempre quello che mio padre dice perché lo fa per il mio bene e per la famiglia. Io non ho bisogno di te perché saresti solo d'intralcio."

Quell'estate, Blaise lasciò Malfoy Manor qualche giorno dopo con l'amaro in bocca, consapevole però che per Draco ci sarebbe sempre stato e conscio del fatto che l'amico avrebbe fatto lo stesso, nonostante quelle parole. Conosceva l'amico e sapeva che fosse troppo testardo e plagiato dal padre per ammettere che anche per lui sarebbe stato lo stesso.

Draco scosse la testa al pensiero di confidarsi con Blaise. Non poteva dare all'amico questo peso. Non poteva condividere il suo ingombrante bagaglio.

"Non posso, Blaise. Non posso. E' qualcosa di troppo grande. È troppo e basta", disse passandoci una mano nei capelli.

Blaise, preoccupato, spostò lui e l'amico dalla porta d'accesso ai dormitori affinché nessuno potesse origliare ciò che stavano per dirsi.

" Te l'ho detto sei anni fa e te lo ripeto anche ora , io per te ci sarò sempre e, in questo momento, hai bisogno di qualcuno. Fidati di me, Draco. Non ho dimenticato quello che hai detto quando eravamo sul treno. Cosa stai facendo per lui?"

Sapeva che Draco non si sarebbe aperto così facilmente ma, guardando la faccia dell'amico e vedendo il suo sguardo spento, Blaise non avrebbe lasciato correre.

"Non ti rendi conto di quello che dici. Non posso coinvolgere nessuno, devo fare tutto io", rispose Draco cercando di deviare il suo sguardo altrove.

Blaise ridusse gli occhi a fessura, provando a trovare una soluzione più consona per mettere Draco a suo agio e consentirgli di trovare un punto di apertura. Una lampadina si accese dentro di lui.
"Il Patto di Sangue!" esclamò dando una pacca sulla spalla dell'amico.

"Cosa? Ma ti sei ficcato la bacchetta nel cervello?" disse Draco.

"No, Draco. Dico seriamente. Facciamolo! Dannazione , come ho fatto a non pensarci prima. In questo modo , io non potrò dire niente di quello che mi stai dicendo e tu non potrai dire a nessuno che qualcuno è al corrente di tutto. Potrai condividere con me qualunque cosa ed io potrò... aiutarti!" disse Blaise accennando un sorriso sul volto.

Draco fissò l'amico con sguardo stupefatto. Conosceva il Voto Infrangibile ed aveva sentito qualcosa riguardo il Patto di Sangue ma diamine, era rischioso. E se qualcosa fosse andato storto?

"Blaise sei pazzo, ti caccerai in un mare di guai. Tu che puoi, faresti bene a starne fuori" disse Draco scuotendo il capo.

"Te l'ho proposto io e non sono mai stato così sicuro in vita mia. Facciamolo e basta" disse Blaise insistendo.

Ci vollero alcuni minuti affinché Draco si convincesse della bontà del piano dell'amico.
"Continuo a dire che tu sei pazzo ma ... dannazione , va bene. Maledetta serpe!"

Blaise sorrise e invitò l'amico a seguirlo. Andarono nel bagno dismesso delle ragazze.

Si posizionarono l'uno difronte all'altro. Con un cenno del capo , entrambi si graffiarono il palmo della mano con le bacchette e il sangue iniziò a uscire qualche secondo dopo. Unirono i palmi delle loro mani e , guardandosi negli occhi , all'unisono dissero:

"Con questo patto sottoscrivo la mia fedeltà a (ognuno disse il nome dell'altro), vincolando il giuramento col nostro sangue. Non potrò parlare di ciò che diremo riguardo ogni situazione da ritenere segreta e inconfessabile, pertinente alla missione affidata dal Signore Oscuro a Draco Lucius Malfoy. Giurò onestà e fedeltà al nostro patto fino a quando essa sarà portata a termine."

Due gocce di sangue si liberarono dai loro palmi e si unirono in aria, dando forma a una fiala d'argento finemente intagliata con al centro uno smeraldo. Draco e Blaise staccarono le loro mani e Blaise prese la fiala rimasta sospesa per aria, porgendola all'amico.

"Voglio che sia tu a conservarla. Questa è un'ulteriore prova di onestà nei tuoi confronti."

Draco non riusciva a credere a quello che avevano appena fatto. Non riusciva a credere che aveva qualcuno a cui finalmente poteva confessare tutto senza alcuna paura di essere tradito. Non era solo. Rivolse a Blaise uno sguardo carico di gratitudine. Non avrebbe mai potuto ringraziarlo abbastanza.

Draco sembrava un fiume in piena. Raccontò tutto all'amico. Partì dall'inizio e gli disse che, da quando il padre era stato portato ad Azkaban , sua zia Bellatrix si era trasferita a Malfoy Manor e che aveva iniziato l'addestramento di Draco per la missione del Signore Oscuro. Gli spiegò la rabbia che il Signore Oscuro aveva per l'ulteriore fallimento di Lucius e che aveva scelto lui per uccidere Silente. Gli spiegó che gli era stato dato il compito di far entrare i mangiamorte ad Hogwarts. Gli disse anche che , non avendo ricevuto istruzioni, si sarebbe dovuto arrangiare da solo e per questo sua zia era stata tanto rigida nel suo addestramento proprio perché non avrebbe dovuto fallire. Gli disse che stava riparando l'armadio svanitore nella stanza delle necessità ma non era riuscito ancora a trovare il modo. Gli riferì che sua madre aveva stretto il voto infrangibile con Piton per proteggerlo in qualsiasi situazione , visto il pericolo della missione. Gli disse anche della Granger. Non capì perché ma quella ragazza lo turbava ed era turbato perché non capiva come mai fosse così interessata a lui. Sapeva che stava indagando su quello che stava facendo e immaginava fosse la spia per Potter, così gli raccontò tutto a Blaise sin dal loro primo incontro.

Dopo un'ora, Draco si sentì svuotato, si sentì più leggero.

"Amico , che casino. E' chiaro che il Signore Oscuro sia parecchio infuriato con tuo padre e che questa sia una missione suicida. Come farai ad uccidere Silente? Per Slazar , Draco." disse Blaise scuotendo la testa incredulo. "Ora cosa facciamo?"

"Tu niente , devo fare tutto da solo. Devo uccidere Silente. Non posso fallire , capisci? Punirebbe tutta la mia famiglia , specialmente mio padre" , disse Draco realizzando solo allora quello che avrebbe dovuto fare.

"Draco ma ti rendi conto che questa situazione è già una punizione ? Non sei il tipo di persona che uccide qualcuno. Sfottere sì, insultare pure ma uccidere, amico. Tu non sei quel tipo di persona."

"Cosa ne sai? Non sai in che persona mi hanno trasformato. E poi non ho scelta , devo farlo. Capisci?"

"Io conosco il vero Draco. Quello che mi insegnò a volare su una scopa, lo stesso che mi ha soccorso alla mia prima caduta in volo. Lo stesso Draco che mi si è seduto accanto il primo giorno sul treno per Hogwarts , condividendo con me i dolci che tua madre ti aveva messo nel baule" disse Blaise con un tono nostalgico e un sorriso amaro in volto.
"Ti hanno costretto ad indossare questa maschera di finta apatia, ma non sei così" disse Blaise.

"Quel Draco non esiste più da tempo, ormai. Il nuovo Draco ha delle responsabilità. Mi ucciderà se non porto a termine la missione. Lo capisci ,vero?" disse Draco in tono esasperato.

Dopo alcuni secondi in silenzio, macchinazioni varie, piani e possibili vie di fuga per l'amico, Blaise provó a trovare una soluzione.
"Va bene. Devi farlo ma non sarai solo , hai capito? Non me ne fotte niente e non ti azzardare a dire che dovrai farlo da solo perché se non ti uccide lui, rimarrai ammazzato per mano tua. Non puoi affrontare questa merda da solo , chiaro?"

Draco avrebbe voluto ringraziare l'amico e chiedergli scusa per il guaio in cui lo stava mettendo ma si limitò solo ad annuire.
"Bene, domani penseremo a qualcosa. Ora andiamo a dormire perché lasciatelo dire , sfigureresti accanto ad un cadavere" gli disse sfottendolo.
"Ah, mi devi spiegare meglio la situazione della Granger. Quella ragazza è sempre stata stana ma, da quello che mi dici, non credo ti stia solo spiando. C'è qualcosa sotto."

"Non lo so ma è strana. Sai, credevo che Potter mi sarebbe stato alle calcagna. Non mi aspettavo lei. Spero solo che non si impicci più" , disse Draco poco convinto. Aveva sentito una strana sensazione. Sperava si allontanasse perché non voleva coinvolgere altre persone e non poteva permettere che qualcuno ,al di fuori di Blaise ,sapesse della missione.

"Non è che la Granger..." non finì la frase ma ammiccò con fare malizioso.

"Zabini, ti sembra questo il momento? Piantala o ti spacco questa dannata fiala in testa , razza di idiota!" disse Draco mantenendo un tono irritato.

"Va bene , va bene , calmo. Sto solo dicendo che tutto questo per me non ha senso. Cioè lei che ti offe aiuto. Bah. Quella è sempre stata un po' matta" disse Blaise. "Però , da quello che mi racconti si potrebbe facilmente fraintendere la situazione" disse infine , scrollando le spalle.

Il biondo sferrò un pugno sulla spalla di Blaise che, per fortuna, schivò in tempo.

I due amici ritornarono nei dormitori. Si addormentarono e ,per la prima volta dopo mesi , Draco riuscì a dormire per più di tre ore.

 

   
 
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