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Autore: Martyx1988    11/09/2009    3 recensioni
Renesmee è cresciuta, secondo i suoi tempi, ed è ormai un'adolescente in età da liceo...ma è difficile affrontare il cambiamento senza la persona cui vuoi più bene al mondo...non sa però che il ritorno di Jacob dopo un anno di vagabondaggi potrebbe cambiare le cose più di quanto è cambiata lei in un solo anno...
Genere: Azione, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan, Jacob Black, Renesmee Cullen
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Successivo alla saga
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Sunrise
CAPITOLO 8

Con grande sorpresa di Renesmee fu la stessa Jules a venirle incontro appena la vide varcare la soglia del cortile della scuola a bordo della sua moto. Notò subito il suo volto forzatamente sorridente, in contrasto col corpo teso.
"Buongiorno Nessie"
"Ciao Jules"
Il suo salutò risultò più spento di quello dell'amica, ma un po' più naturale. Tra le due scese un imbarazzante silenzio, durante il quale lo sguardo di Nessie vagò per il cortile, andando a incrociare quello di Johnny. Era al suo solito posto, vicino all'entrata, attorniato dalle solite ragazzine cotte a puntino.
Jules rimase invece a guardare l'amica e si decise a parlare quando Nessie abbassò lo sguardo a terra.
"Senti, so che non ci conosciamo da molto e magari non sono il massimo come amica, però secondo me dovremmo parlarne, oltre che per il fatto che è mio fratello, soprattutto perchè stai uno schifo"
Renesmee tornò a guardarla, a metà tra lo sorpreso e il divertito.
"E' così evidente?"
"Abbastanza. Johnny mi ha raccontato, ma vorrei sentire la tua campana, anche se mi è sembrato sincero"
"Non ne dubito"
"Allora pranzo di sole donne oggi?"
"Ok"
La campanella suonò chiamando tutti i ragazzi nelle rispettive aule. Durante la mattinata non incrociarono mai Johnny, cosa della quale Nessie fu molto grata.
Allora di pranzo lei e Jules si scelsero un tavolo appartato per poter parlare lontane da orecchie indiscrete. Raccontò all'amica del pomeriggio al bar col fratello in modo obiettivo e cercò poi di spiegarle i motivi della sua reazione. Jules la ascoltò attenta, senza mai interromperla, come sua madre la sera prima, e come con lei piano piano si aprì, fino a rivelarle ogni dettaglio di quello che aveva provato. Non se la sentì però di menzionare Jacob. Rivedeva sempre il suo sguardo preoccupato, aveva ancora nelle orecchie i suoi richiami.
"E questo è tutto" concluse infine, spiluccando un po' del pranzo che aveva sul vassoio e che, coma l'amica, aveva a mala pena toccato.
"Beh, è evidente che mio fratello non ti piaccia, cosa per la quale il cinquanta per cento delle studentesse di questa scuola ti prenderebbe per pazza " rise Jules, rasserenando così Renesmee, la cui paura per una possibile reazione dell'amica in difesa del fratello svanì del tutto. Jules si accorse anche di questo.
"Il fatto che sia mio fratello non mi impedisce di essere obiettiva, Nessie"
"Sì, hai ragione. Scusa"
"Figurati. Comunque anche lui ha capito, e non ce l'ha con te. Ha provato ed è andata male, così è la vita"
"Lo so, ma mi dispiace lo stesso. Non riesco a togliermi il senso di colpa dal petto"
"Prova a scusarti di persona. Non ti mangerà, te lo prometto, e dopo potrete restare comunque amici"
"Pensi sia possibile?"
"Penso di sì"
"Grazie Jules"
"DI niente. Per la mia migliore amica questo ed altro..." lasciò la frase in sospeso per guardare Renesmee un po' interdetta "Forse ho esagerato"
"No" si affrettò a rispondere Nessie "Voglio essere la tua migliore amica, Jules"
"Grandioso" sorrise lei da dietro gli spessi occhiali.
Non passò molto tempo che Johnny si presentò al suo armadietto, portandosi appresso il suo caratteristico profumo e mostrando alla ragazza un sorriso imbarazzato molto più eloquente di qualsiasi parola.
"Ciao" salutò nervoso.
"Ciao" rispose Nessie a tono, quindi chiuse l'armadietto un po' troppo violentemente.
"Allora non sono l'unico un po' agitato"
"A quanto pare no"
"So che hai parlato con Jules a mensa"
"E io so che ha parlato con te"
"Perchè sono qui, allora?" rise.
Anche il viso di Renesmee si distese in un sorriso, nonostante il nodo alla gola che la opprimeva da quando Johnny era arrivato. Dietro l'apparente ilarità del ragazzo, però, Nessie riuscì a scorgere una silenziosa supplica, che la convinse a fare il passo decisivo.
"Perchè mi dispiace per quello che è successo ieri, ma non ho fatto niente per impedire che accadesse. Perchè finchè non mi dici che stai bene io non ci credo...e andrò avanti con un peso enorme sullo stomaco"
Johnny sospirò, sorrise e accarezzò la rosea guancia di Nessie con due dita. Non c'era malizia nel suo gesto.
"Sto bene. Anche a me dispiace per ieri, sono stato troppo impulsivo. Il fatto è che non ho mai trovato una come te in tutta la mia vita e..."
"Come me come?" lo interruppe Nessie, nel cui cervello era scattato un campanello d'allarme. Johnny ponderò bene le parole, prima di rispondere.
"Non so nemmeno io come definirti. Sei tu e basta. Ma probabilmente non è destino che io e te stiamo insieme, perciò amici?"
Le tese la mano destra e restò in attesa. Renesmee la strinse senza esitazione. "Amici".
Come aveva previsto Jules, tutto si era sistemato per il meglio, senza rimorsi nè allontanamenti. Ma il peso sullo stomaco di Renesmee non se ne andò del tutto, aveva ancora una questione in sospeso. E si chimava Jacob Black.
Il senso di colpa nei suoi confronti non se n'era andato. Non riusciva a spiegarselo, ma c'era e continuava a tormentarla. Come se a Jake fosse importato qualcosa di chi frequentava o cosa ci faceva assieme. E lo stesso valeva per lei. Cercò per un attimo di figurarsi Jake con un'altra ragazza, ma stranamente trovò l'immagine fastidiosa e cercò di rimuoverla il prima possibile.
"Nessie, stai bene?"
Gli occhi chiari di Johnny la stavano scrutando preoccupati. Era talmente persa nei suoi pensieri che non si era accorta di avere lo sguardo perso nel vuoto.
"Sì certo, scusa. Stavo pensando a...cose mie"
"Ho notato. E' suonata la campanella, meglio che vai in classe, Jules ti sta aspettando"
Renesmee si sporse oltre il ragazzo, convinta di trovare la sorella sulla soglia dell'aula ad attenderla, ma così non fu. Tornò a guardare Johnny accigliata.
"Come fai a saperlo?"
"Beh, è sempre così, sempre in agitazione..." balbettò lui, distogliendo lo sguardo da quello dubbioso di Nessie. Grazie a quel tentennamento si ricordò della sua missione.
"Se uno di questi pomeriggi vi invitassi tutti e due da me, che ne pensi? Sai come sono i genitori, appena incontri l'amichetto nuovo vogliono subito conoscerlo"
"Genitori?" puntualizzò Johnny.
Si era dimenticata della sua copertura, cercava sempre di evitare l'argomento.
"Cioè, parenti" si corresse sperando di risultare credibile "Non...sono ancora abituata a questo cambiamento"
"Certo, capisco" sorrise Johnny comprensivo, permettendo così a Nessie di tirare un sospiro di sollievo. Il ragazzo continuò "Comunque va bene, accetto l'invito, anche da parte di mia sorella"
"Grande! Allora vi faccio sapere il giorno preciso appena possibile"
"CULLEN! Scegli: o entri in classe o finisci in presidenza!" sbraitò il professore dalla soglia dell'aula.
Si scambiò un sorriso d'intesa con Johnny, quindi corse veloce, ma non troppo, in aula, andando a posizionarsi al solito posto vicino a Jules. Ma lo sguardo vagò per tutta la lezione in direzione del bosco.

Edward si presentò sulla soglia del garage ancora prima che spegnesse il motore della moto. Nessie si tolse il casco e lo salutò con poco entusiasmo.
"Siamo un po' più serene oggi o sbaglio?"
Renesmee sospirò e chiuse gli occhi. Era riuscita a farsi scoprire nonostante i suoi sforzi.
"Non era facile non ascoltarti" si giustificò il padre, dopo che, con un movimento incredibilmente rapido, si era avvicinato alla moto della figlia "La tua mente era un groviglio di pensieri, uno più chiassoso dell'altro. Oggi invece sei un po' più silenziosa"
"Ho chiarito tutto coi Norton" rispose con tono monocorde Nessie, scendendo dalla cavalcatura.
"Vuoi dire con Johnny Norton" precisò Edward, ma se ne pentì subito dopo.
"Sì, con Johnny Norton. E ho anche invitato lui e sua sorella da noi un pomeriggio"
"Ottima mossa!"
"Ogni tanto qualcosa di giusto lo combino" commentò lei con amara ironia, prima di congedarsi con la scusa dei compiti.
"E' un po' che non vai da Jacob" constatò Edward quando ormai Nessie era a metà della scalinata.
Sentire quel nome le ricordò del grosso peso che ancora, nonostante i chiarimenti, le gravava sullo stomaco.
"Perdonami, Nessie" si scusò il padre con voce tremante "Io non pensavo che..."
"Non importa, papà" lo interruppe bruscamente lei, cercando di non far notare il nodo alla gola che le si era creato "Scusa ma ora ho da fare".
Riprese a salire le scale senza neanche voltarsi e pregò di non incontrare nessun altro lungo il corridoio. Una voltà in camera cercò ogni pretesto per pensare ad altro, nella speranza che anche Edward avesse deciso di concentrare la sua mente altrove.
Ma da buon padre protettivo quale era, non mollò la mente di Nessie finchè Bella non venne a distrarlo.
"Devo ammettere che riesce a pensare ad altro molto bene" constatò il vampiro passando un braccio attorno alle spalle della sua sposa.
"Penso sia l'unico modo di sfuggire alle grinfie di un padre impiccione come te" ribattè sorridente lei.
"Sono così una frana come padre?"
"Vuoi la verità?"
"Forse mi conviene farmi dare qualche consiglio da Charlie"
"Nah, pessimo esempio! E poi non servono consigli per essere un buon padre. Lo ci si diventa con l'esperienza. E Nessie sarà adolescente per l'eternità, quindi"
"Spero non mentalmente! Tutto questo ribollire di ormoni è abbstanza frustrante da sopportare"
"E' cresciuta ancora, hai visto?" gli fece notare orgogliosa Bella, ma Edward non sembrò ugualmente entusiasta.
"Ed è sempre più bella. Cosa poco positiva per un padre iperprotettivo come me"
"Io sono convinta che, alla fine, andrà tutto per il meglio"
"Se il meglio che intendi tu è alto quasi due metri, ricoperto di peli e maleodorante..."
"Edward!" lo rimproverò in difesa di Jacob.
"Scusa, hai ragione. Solo ho paura che una loro possibile relazione possa creare dei problemi"
"Beh, ma questo è scontato" rise lei, prima di baciare Edward con trasporto.

Ecco un nuovo capitolo per i lettori ancora fedeli :)
Ho apportato una piccola modifica sugli anni di Renesmee, rileggendo Breaking Dawn mi sono accorta che sette erano un po' troppi :D
Buona lettura e alle prossima!
   
 
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