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Autore: ChristopherCavaliere    03/01/2023    0 recensioni
Noah, un giovane ragazzo di Londra, che casualmente, mentre era a caccia con il padre fa un incontro con una bestia inaspettata. Una maledizione che gli avrebbe cambiato la vita, forse in peggio forse in meglio.
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Otherverse | Avvertimenti: Incompiuta
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Londra, 16 settembre 1538


Erano passati tredici giorni esatti dal mio compleanno, 16 anni esatti, e come disse mio padre, Thomas Langdon appena mi vide quando rientrò a casa la sera del tre settembre: "Noah, figlio mio, ora sei un uomo, e come tale tra due settimane verrai con me e lord Silverwood a caccia."
Be eccomi qui, nei luoghi selvaggi del Chedworth, dove un tempo abitavano i coloni romani che alla caduta dell'impero, avevano lasciato edifici in mattone, statue dei loro dei ormai distrutte dal tempo.
Non faceva nemmeno tanto freddo, o meglio appena scesi dalla carrozza di Lord Silverwood, in cui eravamo stati per 9 ore, poi il mio viso venne pizzicato dall'umidita del luogo misto a un po di fresco.

«Noah, siete pronto a portare a casa una bella pelliccia di volpe per vostra madre?»

«Lord Silverwood,  si signore, spero solo di non fare danni ulteriori alle statue presenti nella zona»

L'uomo mentre prendeva dei Moschetti dal baule, si fece una piccola risata.

«Ahaha, mio caro ragazzo, le statue presenti in questa zona, sono già inutili di per se, soprattutto per il fatto che quei pagani romani hanno deciso di avere un solo e unico Dio.»

In effetti aveva ragione, da quasi 1200 anni anche Roma aveva praticamente preso sotto di se totalmente la religione Cristiana, ma non si poteva sapere se tutti, ad oggi fossero cristiani o fosse rimasto del vero paganesimo.
Appena mi vene dato in mano il moschetto, dovetti sorreggerlo con entrambe le mani al meglio o me lo sarei tirato direttamente sui piedi.

«Allora Noah, io e vostro padre andremo nella parte boschiva, voi andate nella zona delle rovine, magari qualche volpe si è fatta la tana da quella parte»

«Ma signore, non ho mai praticato la caccia, tantomeno l'uso del moschetto,non dovrei andare io  con uno di voi?»

«Ma no, come avete detto poc'anzi al massimo potreste distruggere qualche statua»

Dopo avermi dato anche una sacchetta con all'interno una ventina di pallettoni, e una sacchetta di polvere da sparo, mio padre e Lord Silverwood si voltarono per raggiungere la zona a est di dove ci eravamo fermati, in una parte di bosco fitto.
Io invece, mi diressi verso la zona delle rovine, se gia prima avevo agitazione per dover sparare per la prima volta nella mie breve vita, ora si aggiunse un senso di agitazione per tutte le statue che avevano ancora la testa e lo sguardo rivolto verso di me e forse anche altro dato che sicuramente qualche volpe si stava muovendo da una parte all'altra di quel luogo ancora piu umido di prima.
Camminai almeno per cento metri o anche di più, alle mie spalle sentii due colpi di moschetto, segno che sicuramente mio padre e Lord Silverwood avevano visto la qualche animale.
Quel boato fece spaventare degli uccelli che mi fecero guardare in cielo quando si alzarono in volo, ma le mie orecchie sentirono altro, dei passi, e non leggeri come quelli di una volpe, ma molto più pesanti che si sentivano sul fogliame secco dell'erba , e si muoveva abbastanza veloce che non sapevo dove dovevo puntare il moschetto.
Ad un tratto mi fermai, di fronte a me si ergeva quello che doveva essere il tempio di Marte, ma non era un dettaglio che ora mi serviva sapere a chi appartenesse, quello che aveva attirato la mia attenzione ora era un'altra cosa.. Un respiro.
Nel buio all'interno dell'edificio, si senti respirare in modo pesante e a tratti sembrava un ringhio.
Un secondo dopo, dal centro del tempio, dato che mi stavo avvicinando pensando ci fossero delle volpi, due occhi ambrati e luminosi, mi guardarono.
Ero fermo sulla soglia dell'edificio, forse la paura o l'adrenalina mi fecero alzare il moschetto e puntarlo in quella direzione, e senza pensarci in più, premetti il grilletto, uno scoppio che fece eco all'interno del tempio, ma sicuramente l'animale l'avevo mancato, perché gli occhi sembrarono diventare piu alti, io che ero un metro e sessanta, l'animale che era diventato di almeno due metri.
Fu come l'attimo in cui un fulmine appare nel cielo, mi ritrovai la bestia addosso, che mi spinse fuori dall'edificio e mi atterò sopra, un lupo, occhi gialline zanne aguzze che mi fiatava sulla faccia e in quel momento persi i sensi per il colpo alla testa nella caduta e infine il buio.

   
 
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