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Autore: ChristopherCavaliere    05/01/2023    0 recensioni
Noah, un giovane ragazzo di Londra, che casualmente, mentre era a caccia con il padre fa un incontro con una bestia inaspettata. Una maledizione che gli avrebbe cambiato la vita, forse in peggio forse in meglio.
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Otherverse | Avvertimenti: Incompiuta
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10 ottobre 1538

La notte precedente, dopo l'incontro con quell'uomo passò veloce per tutti, ma non per me che seppur fossi finito nel mondo onirico senza problemi, i pensieri erano numerosi e trasformati in sogni, o meglio incubi.
Al mio risveglio sentii delle voci dalla cucina, mio padre, mia madre e persino Lord Silverwood.
Mi apprestai ad alzarmi dal letto, vestiti con abiti più consoni alla semplice casacca da notte ed andai in cucina.

«Ma guarda chi si è svegliato. Come stai Noah? Il fianco sta meglio?»

«Lord Silverwood, buon giorno. Sto benissimo, anche il fianco va meglio e voi come state?»

«La smetterai mai di mettere la parola Lord vicino al mio cognome? Puoi benissimo chiamarmi Abraham, dopotutto sono collega di tuo padre»

«Non vorrei sembrare irrispettoso signore. A cosa dobbiamo la vostra visita?»

Mio padre e mia madre si guardarono con uno sguardo di complicità e si sorrisero a vicenda.

«Per te sono venuto qui»

In quel momento un senso di agitazione mi colpì, e se mi avesse visto due sere prima trasformarmi? O se mi avesse visto parlare con Licaone la sera prima?

«P-Per me?»

«Esatto per te. Lunedì della settimana prossima devo andare in viaggio all'università di Cambridge per portare delle documentazioni a un vecchio amico, e siccome so che li vicino c'è la biblioteca ho pensato che dato che a te piace leggere, pensavo di portarti così ti svaghi un po dall'aria del centro di Londra.»

Ero più felice non centrasse nulla delle mie condizioni da ormai mostro, che della vera motivazione, ma realizzai subito dopo ciò che aveva detto.
Manoscritti e libri di trecento almeno trecento anni da li a qualche ora sarebbero stati davanti ai miei occhi.
Mi venne in mente poi che avrei potuto benissimo andare anche nella sezione creature mitologiche per leggere di Licaone e sui licantropi, per carpirne nuove informazioni.

«Abraham, di quella ragazza trovata vicino al molo si è più saputo nulla?»

«Mi spiace Juliette, ma oltre a sapere che è stata colpita all'addome e alla gola da qualche animale non so molto»

«Prima mio figlio, e ora questa donna, e il re non mette altre guardie a guardare le città»

Una donna uccisa, e se fosse stato l'uomo con cui mi dovevo trovare in serata? E se invece c'è ne fosse un altro come noi? O meglio quanti licantropi esistevano realmente, e quante altri tipi di creature esistevano?
Passarono alcune ore, pranzammo tutti insieme, compreso Lord Silverwood, che ne se andò nelle prime ore del pomeriggio e fino all'imbrunire passai il tempo con mio padre tra il taglio della legna e la spesa di nuovi strumenti per la sistemazione del giardino e del pozzo che a giorni perdeva i mattoni di cui era fatto.
Alle prime ore serali, mi andai a cambiare seguito da mia madre, che dopo averle detto che sarei uscito con Olivier e Julian, mi continuava a ripetere di non sparire al molo, o in luoghi dove le persone erano così poche che avrei rischiato di lasciarci la vita.
La rassicurai un'ultima volta prima di uscire di casa, e mi diressi quasi di corsa verso la zona boschiva e paludosa, in cui il mio naso cominciò a percepire degli odori più forti rispetto a quando ero in città.

«S-Signor Licaone? Siete qui?»

«Quest'epoca mi da sempre più fastidio. Signore, signora, Lord...due millenni fa non c'erano tutte queste sciocchezze per parlarsi.»

Trovai l'uomo seduto addosso al tronco di un albero caduto, e nonostante fosse tranquillo mi dava un senso di agitazione che da un momento all'altro potesse scattare e venirmi addosso.

«Allora, hai tentato di uscire i tuoi nuovi poteri? La vista, l'olfatto, la velocità?»

«N-Non so come fare, non me l'avete spiegato ieri»

«Quando hai iniziato a camminare, pensi che tuo padre o tua madre fossero li a dirti di alzarti in piedi?»

«No, non credo, non lo so, non me lo ricordo nemmeno»

L'uomo si alzò e sospirò mettendosi alle mie spalle e tenendomi con la mano la testa in direzione di un punto più aperto del bosco.

«Smettila di usare la testa, usa i tuoi sensi lascia che si liberino e ti facciano davvero vedere e sentire»

Deglutii sentendo le mani dell'uomo tenermi ferma la testa e presi un lungo respiro, cercai di calmarmi, di fermare l'agitazione e lascia che vista e olfatto facessero il loro lavoro.
Non subito, ma piano a piano, il naso percepiva odori di ogni tipo, dallo sterco di cavallo all'odore di legno bagnato dell'umidità notturna, e la stessa cosa successe con la vista, dal vedere solo gli almeni che mi stavano a un passo ora potevo vedere anche oltre una decina di alberi più in la.

«Ci sto riuscendo»

«E questo è solo l'inizio ragazzo, benvenuto nel tuo addestramento da licantropo»

   
 
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