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Autore: ChristopherCavaliere    07/01/2023    0 recensioni
Noah, un giovane ragazzo di Londra, che casualmente, mentre era a caccia con il padre fa un incontro con una bestia inaspettata. Una maledizione che gli avrebbe cambiato la vita, forse in peggio forse in meglio.
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Otherverse | Avvertimenti: Incompiuta
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10 ottobre 1538

In breve tempo avevo capito come funzionavano vista e olfatto, anche se la cosa continuava a spaventarmi, insomma non ero una specie di soldato sotto le mani del re Enrico VIII, ero un licantropo,  ero l'incubo di ogni bambino si poteva dire.

«Allora, alla base della tua vista e del tuo olfatto percepirai non solo cosa e chi ti sta intorno tra animali e persone che siano vicini o distante, bensì capirai anche quando il pericolo è vicino»

Mentre pronunciava quelle parole, mi girava intorno, come se mi stesse studiando, ma nel mentre io lo ascoltavo per imparare sempre di più.
Quando mi fu alle spalle non mi accorsi che aveva colto da terra un piccolo sasso, che mi lanciò con non troppa forza dietro la nuca colpendomi.

«Ahi, ma che fa?»

«Ahi? Ma che hai cinque anni ragazzo? Inoltre ti stavo spiegando che potevi capire che il pericolo stava arrivando, e nemmeno un sassetto riuscirai a schivare»

«La stavo ascoltando, non ero pronto»

«Non eri pronto? E se in Inghilterra scoppiasse da un giorno all'altro una battaglia tra il re e un altro impero? Alla tua famiglia dirai che non la salverai perchè non eri pronto? Avanti fa dieci passi indietro e chiudi gli occhi»

Mi girai verso di lui, indietreggiai i miei dieci bassi trovandomi con le spalle contro la quercia di un abete.
Intanto l'uomo aveva raccolto da terra altri sassi.

«La cosa buona è che finché ti attaccano degli umani, le tue ferite si rimargjnano facilmente dato che non hanno armi pericolose per noi»

«Sbaglio o c'è un ma?»

«Non sbagli. Come noi e altri licantropi, ci sono vampiri e altre centinaia, se non miglaia di creature.
Ma i più pericolosi per noi sono gli stregoni, le streghe, i wendigo, e qualunque cosa possa darci fuoco, un bel morso letale o degli artigli più lunghi»

«Ah, fantastico, una gioia letale per le mie orecchie»

«Zitto e preparati, chiudi gli occhi»

Come un soldato del re, obbedii e chiusi gli occhi.
L'udito e l'olfatto si svilupparono grazie all'insegnamento di Licaone e oltre a sentire il suo odore, sentii il suo respiro, ma non i suoi movimenti, o meglio sentii i sassi che aveva in mano cadere
Difatti era una specie di trappola, sentii solo all'ultimo il suo respiro a pochi centimetri dal mio viso e subito dopo mi mancò l'aria.
Si era avvicinato velocemente e silenziosamente a me, e mi aveva tirato un pugno nello stomaco cosi forte che sentivo persino di svenire, ma non so come una quache forza dentro di me mi tenne in piedi.

«Regola numero uno, mai fidarsi di chi sta davanti, amico o nemico»

«Era.. Meglio... Dirle prima.. Le regole»

Aprii gli occhi, che intanto erano cambiati in gialli ambrati e il mio respiro affannoso e piu caldo fece capire che la mia parte di lupo era davvero arrabbiata.

«Controllo ragazzo, controllo»

«

Come faccio a controllarmi se sono una bestia da neanche un mese»

«Quando qualche ragazzo ti passa vicino, ti prende in giro, o un tizio a casa ti tratta di merda, gli salti addosso massacrandolo o sai trattenerti dal picchiarlo?»

La voglia di saltare addosso alle guardie del re quando per strada maltrattano qualcuno direi di si che gli salterei addosso a massacrarlo, ma dall'altra parte mio padre diceva sempre che era inutile arrabbiarsi o quelli che sarebbero finiti male saremmo stati noi, nelle prigioni o peggio impiccati.
Feci un lungo sospiro nonostante l'addome mi facesse male e lentamente riuscii a calmarmi.

~Più tardi~

Forse era passata un'ora o due, di notte era difficile capire come passasse il tempo in una foresta.
Riuscii quasi sempre a schivare i colpi dell'uomo, e viceversa a sferrare qualche attacco che andò a buon fine ma non scalfendo l'uomo minimamente.
Mi lasciò andare, dicendomi di rivederci nello stesso momento stesso luogo il giorno successivo.
Tornai a casa dove trovai mia madre a sistemare i piatti della cena e chiedendomi come fosse amdata la serata con i miei amici.
Fortuna che con tutte le botte che avevo preso, non si vedevano grazie alla rigenerazione da lupo.
Mangiai un pezzo di pane e mi recai a letto crollando nel mondo di morfeo per la gran stanchezza che mi era saltata addoso.

   
 
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