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Autore: Milly_Sunshine    06/01/2023    0 recensioni
Si sta avvicinando il quarantesimo anniversario di quando la Scuderia Martinelli - una squadra impegnata in diverse categorie automobilistiche negli anni '70 e '80 - trionfò alla 24 Ore di Le Mans. L'ex pilota Adriano Fabbri, ormai ultrasessantenne, viene invitato a prendere parte a un evento celebrativo, al quale dovrebbe essere presente anche l'ex compagno di squadra Giorgio Montani, che non vede da oltre trent'anni e con cui ha interrotto ogni rapporto in seguito a un incidente controverso e a polemiche mai chiarite. Poche settimane prima, tuttavia, Giorgio gli fa sapere, tramite il proprio figlio, che non potrà prendere parte alla celebrazione a causa di problemi di salute e che vorrebbe incontrarlo per raccontare finalmente la sua versione dei fatti sulle controversie di tanti anni prima, che portarono a uno stravolgimento totale della propria vita e anche alla rottura con la storica fidanzata Valentina, con la quale Adriano è rimasto in rapporti di amicizia. Racconto pubblicato anche sul mio blog e su un forum.
Genere: Sportivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Erano trascorsi pochi giorni, ma a Valentina sembrava passata una vita da quando Adriano, al ritorno dopo il fine settimana trascorso a casa di Giorgio, le aveva consegnato la lettera, contravvenendo alle disposizioni dell'amico. Valentina aveva continuato a non comprendere con esattezza le dinamiche che avevano portato Giorgio ad allontanarsi da lei - ciò che le aveva scritto non contribuiva a schiarirle del tutto le idee - ma qualcosa era cambiato definitivamente.
Dopo chilometri e chilometri di strada si trovava finalmente di fronte alla porta di casa di Giorgio. Non avrebbe trovato l'ex fidanzato ad attenderla, ma suo figlio Bruno, l'unico che un giorno avrebbe potuto metterla in contatto con Giorgio.
Un po' esitante, suonò il campanello. Si aspettava che fosse Bruno ad aprire la porta, ma si ritrovò invece di fronte a una donna sulla trentina, che le chiese: «Valentina Martinelli?»
«Sì, sono Valentina Martinelli» confermò. «Lei è...»
Esitò, senza sapere cosa dire.
Ci pensò la donna a chiarire ogni dubbio.
«Mi chiamo Arianna, sono la nuora di Giorgio.»
«Piacere di conoscerla.»
«Il piacere è tutto mio. Venga dentro.»
Valentina seguì Arianna dentro casa. Adriano le aveva solo accennato al fatto che Bruno fosse sposato, ma le era sembrato di capire che fosse separato dalla moglie.
Quasi a leggerle dentro la mente, Arianna le spiegò: «Quando Bruno mi ha detto che Giorgio era in ospedale, la sera in cui ero venuta qui a incontrarlo, ho pensato di rimanergli accanto in questo momento. Non so cosa sappia di noi.»
«Non so molto» ammise Valentina, «Ma non deve darmi alcuna spiegazione. Anzi, dovrei essere io a spiegarle perché sono qui, temo. O a spiegarlo a suo marito.»
«A proposito di mio marito, sta facendo una telefonata importante di lavoro» la informò Arianna. «Venga in soggiorno, lo aspetteremo là. Può darsi che la cosa tiri un po' per le lunghe. Intanto posso offrirle da bere?»
«No, grazie, sono a posto così» rispose Valentina, continuando a seguire Arianna.
Si accomodarono e subito la moglie di Bruno si mostrò piuttosto curiosa, a proposito della sua identità.
«Lei è la moglie del titolare della Scuderia Martinelli?»
«Sì, esatto.»
«Prima, però, scusi se sono invadente, era fidanzata con mio suocero?»
Valentina ridacchiò.
«Non si preoccupi per l'invadenza, c'è chi fa peggio di lei.»
«Vuole dire che c'è gente che le fa domande simili alla mia?»
«Non proprio, di solito non succede. La gente non riesce nemmeno a riconoscermi, di solito. Meglio così, non troverei niente di peggio. Mi riferivo agli appassionati di gossip sul motorsport che, su apposite pagine social, si divertono a parlare della vita privata di piloti e team principal, anche di quelli dei vecchi tempi. Il fatto che io fossi fidanzata con Giorgio, prima di mettermi insieme ad Arturo Martinelli, non è passato inosservato.»
Arianna sospirò.
«Non me ne parli, ci sono persone interessate anche alla vita privata dei piloti delle formule minori, non necessariamente di quelli contemporanei, oppure dei giornalisti che parlano di Formula 1 in TV. Bruno rientra a pieno in entrambe le categorie... e se sta per chiedermi se la cosa mi ha mai dato problemi, direi di no. Io e Bruno ci siamo allontanati, a un certo punto, ma non c'entrano niente i social e quello che i fan vi scrivono sopra.»
«Non deve spiegarmi niente a proposito della sua vita privata» le assicurò Valentina. «Se si era allontanata da suo marito e adesso la distanza sembra essere diminuita, non posso fare altro che essere felice per voi. Sono io quella che deve delle spiegazioni a lei e a Bruno, e forse un giorno dovrò dare delle spiegazioni anche a Giorgio. Posso chiederle come sta?»
«L'intervento è riuscito e si sta riprendendo molto lentamente» rispose Arianna. «Non so se Bruno gliel'abbia già detto, quando vi siete sentiti.»
«Sì, mi aveva detto qualcosa del genere.»
«Grosse novità, per il momento, non ce ne sono, ma ce lo facciamo bastare. Sarebbe peggio se ci fossero e non fossero positive.» Arianna avvampò. «Posso farle io una domanda invadente?»
«Certo.»
«Come mai si è messa in contatto con Bruno, dopo così tanto tempo?»
«Dopo tanto tempo in cui non ho fatto parte della vita di Giorgio, intende?»
«Sì.»
«Comprendo le sue perplessità.»
Arianna mise le mani avanti.
«No, guardi, non sono perplessa. Non ci vedo niente di male nel fatto che abbia deciso di ricordarsi di Giorgio in un momento così difficile della sua vita. Solo, mi sembra un po' strano che, a interessarsi di lui, sia una persona con cui Giorgio non ha avuto contatti. O quantomeno, con una persona di cui Giorgio non ha mai parlato nemmeno con suo figlio.»
Valentina sorrise.
«Ha un bel modo di chiedere le cose, Arianna.»
«Cosa vuole dire?»
«Che impazzisce dalla voglia di chiedermi se ero in contatto con Giorgio all'insaputa di tutti, oppure se fossimo amanti, ma non si permetterebbe mai di pronunciare esplicitamente queste parole.»
«Oh, no!» si difese Arianna. «Ha ragione, non mi permetterei mai di dire una cosa simile, ma nemmeno di pensarla.»
«Tutti pensiamo a cose a cui non dovremmo pensare. Comunque, se lo vuole sapere, Giorgio non ha mai nascosto nulla, su di me. Ormai per lui ero solo la moglie di Arturo Martinelli, una persona con cui non aveva più niente a che fare da tanto tempo. È stato Giorgio, per qualche verso, a mettersi in contatto con me, tramite Fabbri. Io e Adriano siamo amici da molti anni e ci siamo sempre sentiti. Dal momento che a Giorgio avrebbe fatto piacere rivedermi e che il piacere sarebbe contraccambiato, ho deciso di venire qui.»
Stavolta fu Arianna a sorridere.
«Mi sembra una bella storia. Non so che cosa stia cercando, qui, ma spero che lo trovi.»
«Non so nemmeno io cosa sto cercando» ammise Valentina, «Forse solo quello che rimane di una vita che credevo di avere dimenticato per sempre.»
«Non importa quanto cerchiamo di dimenticare i legami che contavano davvero, prima o poi accadrà qualcosa che li farà tornare alla luce.»
«Parla di me, oppure di lei?»
«Di entrambe.»
«Mi sembra di intuire che anche lei stia cercando qualcosa, Arianna. Le auguro la stessa cosa che ha augurato a me: di trovare quello che cerca.»
«Penso di avere già trovato quello che stavo cercando. Non...»
Si interruppe: proprio in quel momento Bruno Montani fece il proprio ingresso in soggiorno.
Valentina non poté fare a meno di fissarlo a lungo. Adriano le aveva riferito, tempo prima, della somiglianza che aveva con lo zio, o quantomeno con colui che aveva sempre considerato suo zio. Non mentiva, anzi, sembrava di vedere una copia spiccicata del fratello di Giorgio.
Fu Arianna a interrompere le sue riflessioni.
«Bruno, ti presento la signora Valentina.»
Valentina si alzò in piedi e andò a stringergli la mano.
«Finalmente ci incontriamo dal vivo.»
«Già, finalmente. Spero che presto possa incontrare dal vivo anche mio padre.»
Nonostante di fatto non si conoscessero, sembrava ben disposto nei suoi confronti.
«La ringrazio per la sua gentilezza, Bruno. Deve chiedersi sicuramente perché sono qui.»
Bruno le assicurò: «Se è qui, significa che ci tiene a mio padre. Mi basta questo, non è compito mio fare domande.» Si rivolse alla moglie. «Forse a questo ci hai già pensato tu. Spero non ti sarai impicciata troppo.»
«Ma no, per chi mi hai presa!» ribatté Arianna. «E poi, che figure mi fai fare? Valentina si farà un'opinione terribile di me!»
Bruno si sedette.
«Non era assolutamente mia intenzione farti fare brutta figura.»
Anche Valentina tornò ad accomodarsi.
«Non mi farei mai un'opinione terribile di voi. Anzi, mi sembrate entrambi piuttosto gentili e disponibili.»
«Penso sia il minimo che possiamo fare per lei» replicò Bruno. «Una domanda, però, ce l'avrei.»
Arianna ribatté: «Lo vedi? Anche tu sei ben disposto a intrometterti!»
«Niente affatto» puntualizzò Bruno. «Volevo chiedere a Valentina se aveva l'abitudine di accompagnare mio padre sui circuiti, o se lo faceva almeno ogni tanto.»
«Sì, lo facevo.»
«Com'era?»
«Com'era suo padre?»
«No, com'era l'automobilismo della fine degli anni '70 e dell'inizio degli anni '80? Ha quell'alone mistico che gli viene dato al giorno d'oggi?»
Arianna azzardò: «Forse faresti meglio a chiederlo a tuo padre, quando starà meglio. Anzi, avresti dovuto chiederglielo molto tempo fa.»
Bruno precisò: «Preferisco un parere esterno. Sono sicuro che Valentina abbia colto delle sfumature che a mio padre sfuggivano.»

   
 
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