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Autore: Helena Hufflepuff    06/01/2023    0 recensioni
La Seconda Guerra Magica è finita da anni, Olivander è tornato nella tranquillità del suo negozio. Fino a quando, in un giorno come tanti, una giovane misteriosa legata a un passato troppo a lungo dimenticato entra nella sua vita...
Attenzione: Olivander leggermente OOC
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Olivander
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Dai Fondatori alla I guerra, Dopo la II guerra magica/Pace
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Epilogo


Dieci anni dopo

Quel tratto della Cornovaglia era battuta da un vento gelido, e nei pressi di un cottage a poche decine di metri da un boschetto una donna camminava incurante delle condizioni atmosferiche, tenendo per mano un bambino di circa quattro anni.

“Quindi noi veniamo a vivere qui, mamma?” chiese il bimbo.

“E’ così difficile da credere, Gilbert?” domandò lei, sorridendo a quella vista ormai familiare.

“Ma fa freddo” si lamentò lui. “Voglio stare a Londra, con i miei amici”.

“Se la smettessi di lamentarti” lo rabbonì lei, “sentiresti una cosa decisamente interessante”.

“Sarà, io continuo a sentire il freddo” borbottò Gilbert, ma obbedì.

“Adesso chiudi gli occhi” sussurrò lei al bambino, abbassando le palpebre a sua volta.

“Ma cosa…” cominciò lui, ma poi il suo viso si illuminò di meraviglia e stupore. “Mamma, li sento! Li sento tantissimo!”

“E ci credo!” rise lei. “Sei pur sempre un Olivander, tesoro!”

“Che bello, mamma” disse lui, tenendo gli occhi chiusi con espressione beata. “Forse non mi dispiacerà lasciare Londra, dopotutto” concluse, con la solennità dei bambini. “Posso andare nel boschetto, mamma?”

“Certo, ma tieniti ai margini!” lo redarguì lei, ma lui era già partito. In fondo per lui gli alberi erano famiglia, come per lei, Gwendolyn, per sua madre Giselle, e per la madre di sua madre, Marcela, la sua amatissima abuela.

Quando Garrick raggiunse Marcela, pochi giorni dopo lo scioglimento del Voto, si sposarono in tutta fretta in un municipio di Montréal ed erano tornati in Regno Unito in tempo per l’ufficializzazione dell’atto di adozione di Gwendolyn, che era ufficialmente figlia di Garrick e una Olivander. Quella sera diedero una festicciola con pochi intimi in un salottino del Paiolo Magico, e quando Gwendolyn porse al nonno, nonché padre adottivo, le chiavi della bottega, lui stupì tutti annunciando che intendeva andare in pensione, per restare con Marcela e vivere in Cornovaglia come avevano sempre desiderato.

La notizia del passaggio di consegne fece il giro del mondo magico, ma non ci furono cerimonie d’addio o riconoscimenti alla carriera di Olivander: il giorno dopo l’annuncio semplicemente il fabbricante di bacchette fece le valigie e se ne andò con la sua amata - ormai curva e incartapecorita, parecchio malata ma ancora dotata di tutto il suo spirito battagliero - nel cottage dei loro sogni, lasciando a Gwendolyn la spiegazione del cambiamento repentino al comando dell’attività. Nei primi tempi Garrick tornava comunque a controllare l’andamento della ditta, ma le visite poco a poco si diradarono, per poi interrompersi del tutto quando la salute di Marcela diventò più fragile, e a quel punto fu la nipote che approfittava dei pochi scampoli di tempo libero per andare a trovare i nonni, entrambi acciaccati ma felici come non li aveva mai visti prima.

Quando arrivò Gilbert, poche settimane dopo la morte di Marcela, Garrick si limitò a commentare con un sorriso e informò che sarebbe andato a dormire. Tre giorni dopo raggiunse la sua amata Marcela nella tomba di famiglia.

Anche se non li aveva mai conosciuti, Gilbert sapeva tutto dei bisnonni, e così della nonna e della mamma, benché Gwendolyn non le avesse raccontato nulla: gli alberi gli avevano raccontato tutto, le aveva detto, e davanti a questo sfoggio naturale del dono di famiglia Gwendolyn non poté che ritenersi soddisfatta: la fabbrica di bacchette Olivander, e la sua famiglia, non rischiava l’estinzione.

Così, mentre recuperava il piccolo Gilbert e assieme lasciavano un mazzo di ceibo davanti alla lapide del cimitero - una tavola di legno di quercia inglese, con i loro nomi, Garrick Olivander e Marcela Olivander Da Silva - sentì che poteva stare tranquilla, gli Olivander Da Silva sarebbero esistiti con lei e dopo di lei. E mentre se ne tornava a prendere i bagagli in città, fu certa di sentire gli alberi cantare.

* * * Fine * * *



NdA
: eccoci giunti alla fine delle feste e di questa midi-long (so che non è mini, ma rispetto all'altra long che è ancora in cantiere è brevissima, meno di un terzo). Mentre la concludevo pensavo di proseguire con la storia di Gwendolyn dopo la presa in carico del negozio, ma non so se e quando la farò, prima vorrei finire ciò che ho già iniziato ;)
Prima di sparire fino alla conclusione del prossimo scritto, spero che questa storiella vi sia piaciuta e vi sarei grata se mi lasciaste un vostro pensiero in merito, mi renderebbe molto felice. Buon proseguimento! ^_^
   
 
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