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Autore: ArrowVI    07/01/2023    0 recensioni
Gli umani regnano su Gaia, ma le pietre di questo continente trasudano memorie di creature ben più antiche e potenti.
Sono passati circa diciassette anni da quando l'imperatore dei Dodici Generali Demoniaci è stato imprigionato nel mezzo di questo e un altro mondo... Ma, ormai, il sigillo che lo teneva rinchiuso sta cominciando a spezzarsi.
Cosa accadrà quando Bael sarà libero? Verrà fermato o porterà a termine il piano che, diciassette anni fa, gli è stato strappato dalle mani?
Quattro nazioni faranno da sfondo a questa storia:
Mistral, Savia, Asgard ed Avalon.
Io vi racconterò di quest'ultima......
Come? Chi sono io? Non ha importanza, per adesso...
Umani contro Demoni... Chi sarà ad uscirne vincitore?
Se volete scoprirlo allora seguitemi... Vi assicuro che non rimarrete delusi dal mio racconto.
Genere: Avventura, Comico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
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Capitolo 15-10: Tempesta Incombente


Fissando l'orizzonte davanti a se, Xernes rimase in silenzio nel mezzo della sua stanza, da solo, immerso nei suoi pensieri e nelle sue preoccupazioni. Sapeva che le cose sarebbero potute andare storte, e che quello sarebbe potuto essere uno degli ultimi giorni di calma in tutta Avalon.

Amon stava arrivando.
In lontananza vide una enorme nuvola scura, che continuò incessantemente a muoversi verso la capitale. Solo lui era in grado di fare una cosa del genere.
Si domandò se sarebbero riusciti a sconfiggere un nemico così imponente. Quello non era un avversario che avrebbero potuto prendere alla leggera: senza l'aiuto di Arthur, e senza avere il Grail, questo era uno scontro in cui partivano svantaggiati.

Si domandò se Merlin, e il suo gruppo di ammazza-demoni, sarebbero arrivati in tempo per risolvere la situazione ed evitare la distruzione della loro nazione.
Ciononostante, il Gran Generale non fu in grado di nascondere le sue preoccupazioni.

"Ho visto la città bruciare."
Le parole che disse Arthur, quel giorno, quando rivelò la sua visione, gli fecero congelare il sangue nelle vene.
Solo Arthur sapeva quanto sarebbero stati elevati i danni causati a Magnus... E, quando glielo domandò, il soldato evitò sempre di scendere nei dettagli.
In base a quel comportamento, Xernes fu in grado di realizzare che lo scontro con quel possente demone non sarebbe stato assolutamente facile e avrebbe causato ingenti danni in tutta la capitale.
L'uomo sospirò, pensando per un istante se anche Camelot sarebbe caduta.
Poi scosse il capo, riacquistando la sua espressione ferma e decisa.

"Non permetterò che accada."
Pensò l'uomo.

Poi con uno sguardo deciso e fermo fissò quelle nuvole, deciso a opporsi a loro in qualunque modo fosse necessario.


Trascorse un giorno dall'inizio dei suoi allenamenti, e Michael cominciò a mostrare padronanza nella sua forma da demone, riuscendo perfino a restare trasformato per alcune ore consecutive, come gli suggerì Neptune. Nonostante la trasformazione avesse ancora un costo di energie molto elevato, il ragazzo era sicuro che il figlio di Azael, con le sue abilità innate, sarebbe riuscito a padroneggiare quei poteri molto più rapidamente di quanto non fece lui. Inoltre, il tempo a loro disposizione era scarso: non avevano tempo da perdere, e Neptune doveva assicurarsi di velocizzare gli allenamenti e spingerlo al suo limite.
 Il giorno prima dell'arrivo di Amon, esattamente due giorni dopo l'attacco alla capitale da parte di Belzebub e le Tre Bestie, gli allenamenti dei ragazzi cominciarono a dare i loro frutti.

Michael riuscì a padroneggiare le fiamme di Phoenix e, grazie agli insegnamenti di Vermilion, riuscì perfino a imparare ben sei incantesimi differenti da usare in più situazioni.
Invece, grazie a Neptune, il ragazzo fu in grado di mantenere la sua trasformazione per due ore di fila, senza sprecare molta stamina. Nonostante gli allenamenti furono molto difficili, specialmente a causa del poco tempo a loro disposizione, Michael fece passi da gigante, a detta di Neptune.

Anche il resto dei suoi compagni vennero presi sotto le ali dell'élite di Avalon.
Mikoto, sott'ordine di Sarah e Xernes Ravier, fu affidata a Seryu Alcher.
Ehra, insegnò delle magie difensive a Jessica.
Nonostante i due non si fossero ancora riconciliati, Xane accettò di seguire degli allenamenti speciali sotto lo sguardo attento di Sarah.
L'unico che rimase per conto suo fu Tesla, che non accettò di essere seguito da nessuno.



Quella mattina, Xernes vide che la tempesta si era ormai avvicinata pericolosamente alla capitale. Ormai era una questione di ore, prima che se la ritrovassero proprio sopra le loro teste.

<< Dove si trova Merlin? >>
Domandò il Gran Generale a sua figlia, che si trovava nella sua stessa stanza per discutere il piano d'azione.

<< Ci ha contattato nelle prime ore del mattino, e ha detto che dovrebbero essere di ritorno entro le prossime tre ore. >>
La risposa di Sarah sembrò rincuorare l'uomo, ciononostante non sapeva se sarebbero sopravvissuti così a lungo. Amon era ormai alle porte della capitale, e non sarebbe passato molto tempo prima dell'inizio dello scontro. 
Con uno sguardo visibilmente preoccupato, il Gran Generale si portò una mano davanti al mento e, grattandoselo, le fece le sue prossime domande.

<< Gli allenamenti dei ragazzini come sono andati? Stando alle visioni di Arthur, parteciperanno allo scontro. Pensi che io abbia fatto la scelta sbagliata a non oppormi a ciò che Arthur ha visto? >>
Domandò l'uomo.
Sarah sospirò.
 
<< Non siamo mai riusciti a cambiare ciò che Arthur ha visto... Credo che, anche se li avessimo mandati via, in un modo o in un altro sarebbero stati coinvolti comunque. >>
Rispose la ragazza.
Quelle parole però non sembrarono convincere suo padre. Ora che Arthur era ormai morto, non sapeva se le sue visioni fossero ancora legge, o se potessero essere infrante più facilmente. Ormai, però, era troppo tardi per piangere sul latte versato.

<< Gli allenamenti... Sono andati bene. Come mi hai chiesto, ho personalmente mostrato a Xane alcune delle mie abilità migliori e ho provato a insegnargliele. Sono sicura che gli saranno decisamente utili. >>
Spiegò Sarah.

<< Ehra ha fatto lo stesso con Jessica Rosefield, mentre Michael Jeremy Rider era sotto lo sguardo attento di Vermilion e Neptune. Hanno seguito degli allenamenti intensi e stressanti, ma hanno riferito di essere riusciti nel loro intento. Inoltre... >>
Continuò, mentre uno sguardo confuso si fece largo nel suo volto.

<< Mikoto... Ha detto di non avere nulla da insegnare a Seryu Alcher. >>
Quelle parole colsero Xernes alla sprovvista, che mostrò una espressione sorpresa e incredula.

<< Cosa vorresti dire? >>
Le domandò, chiedendo spiegazioni.

<< Mikoto mi ha rivelato che, dopo aver osservato attentamente le abilità di Seryu Alcher in prima persona ha rapidamente realizzato che tra lei e quel ragazzo ci sia un abisso, in fatto di tecnica. Nonostante Mikoto sia più forte, fisicamente, di lui, Seryu Alcher possiede destrezza nel controllo del Ki ben fuori dal comune, e le sue capacità sono così impressionanti che ha realizzato di non potergli insegnare nulla che lui non abbia già padroneggiato. >>
Concluse la ragazza, mentre Xernes continuò a fissarla con uno sguardo scioccato.

<< Non avevo idea che il ragazzo possedesse abilità di quel tipo. >>
Rimuginò l'uomo, portandosi una mano davanti al mento e ripensando a quelle parole con sguardo attento e incuriosito.

<< Dì a Ehra di cambiare il risultato del suo esame di ammissione, quando tutto questo sarà finito. Voglio che quel ragazzo sia addestrato qui ad Avalon. >>
Non appena diede quell'ordine, Sarah rispose con un saluto militare.



Quel giorno, Avalon era silenziosa come mai non fu prima. Le strade, completamente deserte, facevano spazio all'eco del vento che ululava per le strade un tempo stracolme di persone, quasi come se fosse una premonizione di ciò che sarebbe accaduto da li a poco. 
I soldati si trovavano nei limiti di Magnus, ben lontani dalla capitale, insieme ai suoi cittadini. La sicurezza dei cittadini era una priorità che Xernes non aveva mai dimenticato.

Nel mentre, un piccolo gruppo di soldati speciali composto da membri di svariati gruppi di ammazza-demoni fecero ritorno alla capitale sotto ordine di Xernes Ravier, con le direttive di attendere ordini per l'imminente scontro, se necessario, ma di non prendere alcuna iniziativa frettolosa. Helena venne indicata come comandante di questo piccolo plotone di circa sessanta soldati.




<< E' tempo di andare. >>
Ringhiò Amon, frustrato dal fatto che avesse dovuto attendere così tanto tempo, prima di poter scendere sul campo di battaglia.
Accompagnato da Asteroth, appena uscito dall'infermeria del palazzo e dopo essere stato rimesso in forma da Astarte, i due demoni lasciarono la loro casa sotto gli sguardi attenti e seri di Lucifer, che li osservò in silenzio dalla sua stanza mentre si diressero rapidamente nella direzione della capitale.

Una tempesta rapidamente cominciò a formarsi nel cielo, che li seguì nella loro marcia tonante. 
Alle sue spalle una figura inginocchiata nel terreno attese ordini dal suo superiore.

<< Come devo muovermi, Lord Lucifer? >>
Domandò al suo comandante, con occhi divertiti.

* Per ora, voglio tu rimanga semplicemente a osservare, Azael. *
Ordinò Lucifer.

* Prendi Astarte con te. Non intervenite, a meno che la situazione non degeneri e segui il piano che ti ho spiegato. *
Aggiunse subito dopo, dando le spalle alla tempesta e sedendosi nella sua poltrona, afferrando un altro libro dalla sua libreria.
Ormai li aveva già letti tutti, e li conosceva praticamente a memoria. Per un immortale, ormai, esistono ben pochi modi per svagarsi, dopotutto.

* Per il resto, hai carta bianca. Le tue azioni non m'interessano, datti pure alla pazza gioia. *
Davanti a quelle parole, un enorme e minaccioso sorriso di fece largo nel volto del demone, come se stesse già assaporando la distruzione che avrebbe potuto causare.

* Come desidera. *




Nel mentre, dalla nave diretta ad Avalon, Lancelot notò delle imponenti nuvole scure e fitte, lampeggianti, sopra i cieli della loro casa.
Con occhi confusi e preoccupati, il ragazzo attirò l'attenzione del suo maestro, poi gli descrisse la scena che vide davanti a se.

Sudore cominciò a scendere dalla fronte dell'anziano Merlin, quando realizzò che quelle non fossero assolutamente nuvole normali.

<< Possiamo solamente sperare di arrivare in tempo... >>
Disse l'uomo non vedente.



Dall'altro lato del mare, anche un altro uomo dai capelli bianchi notò delle strane nuvole scure lampeggiare sopra i cieli di Avalon. 
Prese un cannocchiale per osservarle meglio, realizzando rapidamente che quelle non fossero nuvole normali; poi con un cenno del braccio attirò l'attenzione del comandante della sua nave.

<< Lucas, double speed, pronto! >>
"Lucas, raddoppia subito la velocità!"
Esclamò l'uomo con una divisa da poliziotto.

<< Aye, Mr Ark. >>
"Certamente, Mr Ark."
Rispose il comandante, mentre la nave cominciò a prendere più velocità di prima, tagliando le onde come se fosse un coltello bollente nel burro.

Con uno sguardo preoccupato, l'uomo dai capelli bianchi si toccò gli occhiali, mostrando una espressione preoccupata.

<< Whatever is going on in there... Does not look good. >>
"Qualunque cosa stia accadendo... Non promette bene."

<< I hope you're ready for a brawl, Robert. >>
"Spero tu sia pronto per uno scontro, Robert."
Aggiunse subito dopo, posando il suo sguardo su un grosso uomo robusto. I suoi muscoli erano massicci e aveva delle cicatrici in svariati punti del suo corpo. Tatuaggi sul collo e braccia, simili a quelli di serpenti e altri animali.

<< Always ready, Boss. >>
"Sempre pronto, capo."
Rispose l'uomo, scrocchiandosi le dita.



Una espressione terrorizzata si fece rapidamente largo nel volto di Seryu, attirando l'attenzione dei suoi compagni che lo fissarono in silenzio con occhi preoccupati.

<< Che succede, Seryu? Tutto ok? >>
Gli domandò Jessica.

<< C'è un enorme Ki che si sta dirigendo a tutta velocità verso di noi... >>
Spiegò Seryu, mentre continuò a fissare la tempesta in lontananza con occhi spalancati e terrorizzati, pallido in volto.

<< No, aspetta... Sono due? Il secondo Ki è quello di Asteroth! >>
Non appena disse quel nome, i presenti sussultarono tutti all'unisono.

<< Ne sei sicuro?! >>
Esclamò Xane.

<< Siamo fottuti. L'altro deve essere sicuramente Amon. >>
Sospirò Neptune, grattandosi il capo.

<< Tsk. >>
Ringhiò Tesla. Aveva già visto quel demone in azione, in passato.

<< Mio fratello è riuscito a scacciare Amon, quando ha attaccato Asgard. Ce la farete anche voi. >>
Aggiunse subito dopo, ma le sue parole non sembrarono convincere tutti i presenti.

Vermilion fissò il ragazzo con uno sguardo minaccioso, ricordandogli che, durante l'assalto ad Asgard, suo fratello fu in grado di scacciare Amon solamente grazie all'aiuto di Arthur, che si trovava li per svolgere alcune faccende politiche.

Michael provò a sollevare il morale, dicendo che "ce l'avrebbero fatta, grazie a quegli allenamenti", ma venne rapidamente messo a tacere da Helena.

<< Non vi abbiamo allenati per mandarvi al macello. >>
Spiegò l'ammiraglio, braccia conserte davanti al petto e sguardo autoritario.

<< Siete stati allenati in caso veniate coinvolti. Mandarvi contro avversari di quel livello, non è tra le nostre priorità. Anzi, faremo di tutto per evitarlo. >>
Non appena disse quelle parole, il ragazzo tirò un grosso sospiro preoccupato.


<< Oh, per favore. >>
Disse una voce nella sua testa.

<< Se pensate di avere chance contro Amon, come siete ora, allora state delirando. >>
Continuò.
Sentendo quelle parole, una espressione infastidita si fece rapidamente largo nel volto di Michael.

<< Oh, chiudi il becco. >>
Ringhiò, attirando l'attenzione di Helena che rispose con un tono altrettanto infastidito.

<< Stai dicendo a me, ragazzino insolente? >>
Esclamò la donna, mandando Michael nel panico che rapidamente cominciò a scusarsi.

<< Ah- No! Assolutamente no! E' Azael, può parlare nella mia testa. >>
Non appena rivelò quel dettaglio, Helena lo fissò con uno sguardo incredulo, quasi disgustato.

<< Il fatto che quel mostro sia dentro di te, non mi fa stare per niente a mio agio. E il fatto che tu possa sentire la sua voce è altrettanto terrificante. >>
Disse la donna.

<< Il piacere è mio, Ammiraglio. >>
Ridacchiò Azael.

<< In ogni caso, voi ragazzini rimarrete qui nella stanza di allenamento. Non dovrete scendere nel campo di battaglia a meno che non vi sia ordinato il contrario, sono stata chiara? >>
Ordinò la donna, ricevendo cenni positivi da tutti i ragazzi presenti nella stanza.



Infine, davanti al palazzo vi era l'élite di Avalon, che attendevano con ansia di dare il benvenuto ai loro ospiti.
Xernes, in silenzio, armato solamente della sua fidata lama osservava il cielo scuro che ormai si trovava sopra le loro teste. Il silenzio intorno a loro rotto solamente da quei ruggenti fulmini che facevano brillare quelle nuvole oscure e minacciose, anticipando ciò che sarebbe successo da li a poco.

Sarah, preoccupata e con del sudore nella fronte, continuò a guardarsi intorno, alla ricerca del punto da cui Amon avrebbe fatto la sua entrata in scena, certa che li avrebbe colti alla sprovvista.
Ehra, alle spalle di Xernes, prese un profondo sospiro, poi posò il suo sguardo su Andromeda, seduto sul terreno, occhi chiusi e lama conficcata nel terreno. Non riuscì a comprendere come, nel mezzo di quel caos, fosse in grado di meditare.


In silenzio, nel tetto di un campanile, Abraxas rimase in silenzio a fissare il cielo, attendendo lo scontro che sarebbe cominciato da li a poco. Con sua sorpresa, venne improvvisamente
raggiunto da una faccia familiare che rimase sospesa in aria.

<< Ciao, Abraxas. >>
Disse Iris, non appena lo vide.



Il cielo si spezzò improvvisamente. Un enorme fulmine tuonò per tutta la capitale, cadendo nel terreno davanti ai soldati, lasciando un enorme cratere fumante dal quale una singola figura cominciò a ergersi come se quel fulmine l'avesse trasportato insieme a se.
Il suo corpo era verde acqua, scariche elettriche sembravano scorrere dentro le sue vene, facendo lampeggiare il suo corpo a intervalli regolari come se il suo sangue fosse composto di elettricità.
I suoi capelli lunghi, verdi chiaro oscillavano al vento, lasciando spazio a uno sguardo furioso e omicida che sembrava brillare nel mezzo della polvere che si era sollevata all'impatto.
Nonostante avesse potuto distruggere la capitale in un istante, evitando lo scontro, Amon non lo avrebbe mai fatto. Voleva godersi ogni singolo istante, di quella battaglia. 


Senza dire neanche una parola, il demone continuò a fissare in silenzio i soldati davanti a se, il cielo si fece improvvisamente silenzioso, ma le nuvole non scomparvero.
A rompere quell'assordante silenzio fu un secondo fulmine, che segnò finalmente l'inizio di uno scontro che avrebbe per sempre cambiato la loro storia.


Nello stesso istante, il muro della stanza di allenamento andò ancora una volta improvvisamente in frantumi, attirando l'attenzione dei ragazzini e di Helena che, terrorizzati e increduli rimasero a osservare i grossi pezzi di muro cadere intorno a loro, quasi come se ad averli fatti saltare in aria fossero stati degli esplosivi.
Lentamente una figura si fece largo tra il fumo, una figura che tutti i presenti in quella stanza conoscevano fin troppo bene.

Con una espressione infastidita, quella figura cominciò a ringhiare dalla rabbia.

<< Ci vediamo di nuovo, stronzetti. >>
Anche Asteroth fece finalmente la sua entrata in scena.



Due occhi sconosciuti continuarono a fissare ciò che stava accadendo nella capitale, senza la minima intenzione di prendervi parte.
"Gli attori sono finalmente sul palco."
"Il tempo è agli sgoccioli. Mostratemi di cosa siete capaci, soddisfate le mie aspettative. Eheh."

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Fine del capitolo 15-10 e, con esso, di questo volume! Alla prossima con l'inizio dello scontro e buon anno a tutti! 



 

 

 

   
 
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