Ricorrente
vive un momento più difficile che mai
non è bastato aver tagliato i ponti
non è servito aver pagato i conti
se poi resta questa mia maniera d'essere ancora fragile.
Io vorrei sapere se ci sei…
[…]
Magari dietro la luna sarai
come il sogno più nascosto che c'è. […]
Dove sarai…
[Stella gemella – Laura Pausini]
Il corpo formoso di Tsunade trema sotto le lenzuola, allo specchio con un incubo troppo vivido per sembrare intangibile.
Piove. Piovono gocce fortissime dal cielo, proiettili trasparenti che avvolgono la ranocchia nello stagno e la soffocano, lentamente, silenziosamente.
Nessuno la salverà. Cade nell’acqua e affonda, affonda, affonda fino a diventare terra, cenere, polvere.
Non esiste più nulla di lei.
In questo momento il futon le sembra pietra fredda e inospitale.
La donna spalanca gli occhi, ciechi dal terrore, e vaga in lande desolate e inesistenti.
I suoi occhi, ormai, vedono solo pioggia.
Jiraiya è partito proprio oggi per infiltrarsi nel villaggio della Pioggia, stagliato nel crepuscolo rosso e arancio per l’ultima volta, perché da questo momento per lui ci sarà solo nero profondo.
Perché lo sa, Jiraiya, che quando si cerca di fare qualcosa di utile per le generazioni future, inevitabilmente, si scompare, si svanisce nei contorni della storia.
Anche Tsunade lo sa, e, per questo, per una volta cede alle lacrime.
Jiraiya si accuccia accanto alla porta del villaggio e nasconde il volto tra le mani, facendo attenzione a non farsi vedere da Izumo e Kotetsu che, come al solito, sorvegliano l’entrata.
Si permette un momento di debolezza prima di lasciare il villaggio definitivamente, prima dell’inizio della missione più importante della sua vita.
Nell’ultimo momento in cui può finalmente essere se stesso , per lui, termina ogni cosa.
Non potrà più mangiare, non potrà più dormire, non potrà più vedere le persone a lui care.
Il suo ultimo pensiero va a Naruto, il suo figlioccio, quel Minato in miniatura che lo ha reso padre, e, inevitabilmente, a lei, che questa sera non riesce a godersi il suo letto.
Ma Jiraiya non lo sa, e la vede tranquilla, serena, certa della decisione che, alla fine, è stato lui a prendere.
Perché lo sa, Tsunade, che quando si cerca di fare qualcosa di utile per le generazioni future, inevitabilmente, si scompare, si svanisce nei contorni della storia.
Anche Jiraiya lo sa bene, ma, nonostante tutto, va incontro al suo destino.
Una flash dai
risvolti essenzialmente romantici e drammatici ispirata
all’episodio 126 di
Shippuuden, “Crepuscolo” e scritta in
trenta minuti
circa; insomma, il solito degli ultimi tempi.
So che
può apparire – che so –
“campata per aria”, come si dice da noi,
ma mi affascina pensare che tra due persone che si vogliono bene ci
possa
essere una specie di legame anche a distanza. E’ una storia
che si gioca tutta
su presentimenti, su sensazioni velate, su qualcosa che non esiste,
quindi, ma
qualcosa che mi comunque affascina tantissimo. La ranocchia che Tsunade
sogna,
ovviamente, rappresenta Jiraiya.
Non so se questa
flash sia comprensibile o abbia un significato per chi
leggerà,
ma per me ce l’ha. Questa fic la sento davvero mia.
Perdonatemi, quindi, se vi sembrerà un tantino insensata.
Non
ha neppure un titolo, perché non mi andava di metterglielo:
nessuno di quelli
che mi sono venuti in mente mi piacevano, resta così.
Detto questo,
passo ad abbracciare e a ringraziare la mia adorata Katia,
che mi sopporta sempre e mi
ha anche recensito! Sei troppo buona, davvero. Non merito tutto questo.
Grazie mille! <3
Alla prossima!
Ayumi
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sole
all’improvviso